Sono un giocatore, oppure gioco a tennis?

Bella domanda. Prende spunto da un sorteggio poco fortunato relativo ad una gara a squadre che concludo stasera.
Poco dotato tecnicamente ma meglio di un altro paio in squadra con me, il mio compagno di ieri mi ha fatto riflettere molto su questo aspetto.
Doppio maschile, l'ho implorato (con modi molto garbati) di limitarsi a coprire bene la rete quando rispondevo o servivo io, e di palleggiare incrociato quando rispondeva lui.
Abbiamo perso 10/6, per tutto il match si è ostinato a seguire il suo "attacco" a rete con pallette che, prima di atterrare nel campo avversario, erano ricoperte di brina.
Puntualmente, gli avversari gli facevano giocare una volèe che, altrettanto puntualmente, non ci ha mai portato un punto. MAI!!
Alle mie rimostranze, rispondeva che il doppio si gioca attaccati alla rete.
Vengo al dunque: dicasi giocatore colui che, in assoluta umiltà, in gara (soprattutto a squadre!!) si limita a fare ciò che sa fare, e ascolta chi è più esperto di lui. Lo stesso giocatore, in allenamento, si impegna al massimo per migliorare la propria tecnica allo scopo di avere più soluzioni utili a vincere la partita.
Ma in partita, in silenzio, deve limitarsi a seguire le indicazioni del proprio capitano senza rompere i coglioni! A me, a sè stesso e a tutta la squadra.

Caro Marco, l'umiltà non si pretende! Nel tuo caso, da come scrivi, si direbbe che non ci sia stata nemmeno l'ombra di un minimo di fiducia tra di voi, quindi cosa aspettarsi? Può anche darsi che il suo comportamento sia stato un modo di scaricare la tensione.
Sono comunque cose piuttosto difficili da giudicare dietro ad una tastiera.

Giusto, se il doppio si gioca attaccati alla rete lo avrei attaccato alla rete ...elettrica !!!!
Comunque, senza arrivare ai livelli da te descritti, non amo se qualcuno comincia a dirmi cosa devo o non devo fare. E' chiaro che se non ne becco una giocoforza dovrò cambiare qualcosa. Del resto in una competizione a squadre devo anche fare "gioco di squadra" e quindi probabilmente bisogna adeguarsi a seguire i consigli (garbati) di chi ne sa più di te anche se, ripeto, spesso può essere interpretato come un limitare il proprio modo di giocare per imporre quello altrui. ....
Forse !!!!

Dai vostri commenti colgo una sorta di tiratina d'orecchi nei miei confronti.
Se non ho capito male, avrei dovuto evitare di dargli disposizioni per non metterlo sotto pressione.
E' corretto?

Ti spiego: effettivamente mi da fastidio quando i consigli sono continui ma parlo per i doppi giocati in "amicizia" o tornei sociali. In un campionato a squadre probabilmente c'è chi vede meglio di altri la tattica di gara e spesso è chi ha più esperienza ed ancora più spesso il capitano. A quel punto da una parte c'è l'amor proprio del tennista che rivendica la scelta di giocare come gli piace e dall'altra le esigenze di squadra che impongono di portare a casa un risultato "di squadra". Capita anche di considerare il doppio come una partita dove due singolaristi giocano nello stesso campo e quindi l'idea del sacrificio delle proprie voglie in nome del gioco di coppia non sempre è accettato.
Nello specifico se i tuoi consigli sono stati, e non ho motivo di dubitarne, garbati ed il suo gioco non andava la cosa più giusta sarebbe stato adeguarsi ; perlomeno io avrei fatto così.
Quindi se facciamo un doppio contro SP e Simba mi puoi consigliare tranquillamente ma non tarparmi completamente le ali della fantasia !!!!

marco61 ha scritto:Dai vostri commenti colgo una sorta di tiratina d'orecchi nei miei confronti.
Se non ho capito male, avrei dovuto evitare di dargli disposizioni per non metterlo sotto pressione.
E' corretto?

Da buon 4.1 credo tu sappia anche capire la tecnica avversaria e cercare di coinvolgere il compagno senza imporlo per poter fronteggiare la coppia avversaria non è impresa facile. Secondo me non avete mai giocato assieme neanche un allenamento quindi la vedo dura in gara. Se invece vi siete allenati potrebbe significare che lui non è tagliato per il doppio o quantomeno il gioco di squadra. Sono comunque tutte teorie difficili da verificare e valutare da dietro una tastiera.
In ogni caso sta al capitano prendere certe decisioni, nel bene o nel male.

Qualche malinteso può essere dovuto al fatto che non ho spiegato bene il meccanismo del torneo.
Si tratta di una gara a squadre nella quale 8 capitani ricevono a sorteggio 7 giocatori a testa.
Il tipo in questione non so chi sia, ma l'ho visto giocare la sera precedente.
Dal momento che il suo livello non è granchè, l'ho affiancato a me per togliere responsabilità agli altri miei compagni.
Mai giocato insieme prima.

Anch'io nella mia seppur modesta attività ho giocato in coppia con compagni più forti, più scarsi e con pari livello.
Questi ultimi sicuramente sono stati i più soddisfacenti.
Ho notato altresi' che giocare con un compagno meno forte e fargli pesare questa differenza è una delle cose peggiori che si possano fare.
L'unica via è quella di incoraggiarlo continuamente e fargli notare solo con molto tatto le eventuali dritte.
A volte si riescono a portare a casa partite su cui non avresti scommesso un centesimo.

La conferma che il tizio non è un giocatore l'ho avuta oggi: ieri ha saputo che gli avrei fatto giocare un doppio "a perdere" e si è defilato dichiarando un sospetto dolore all'anca, oggi ha tranquillamente giocato il suo doppietto con i compagni di merende.
Mi chiedo: chi non è in grado di accettare le scelte di un capitano, perchè si iscrive ad una gara a squadre?

Dico anch'io la mia da un'esperienza personale.
Qualche anno fa ho fatto delle partite di doppio e io da infimo giocatore avevo per compagno un 4.2 oggi 4.1, ebbene non ho giocato mai cosi bene. Mi incoraggiava se sbagliavo minimizzando i miei errori ed edaltando i miei punti. Ricordo che vincemmo tre partite con coppie che sulla carta erano avvantaggiati specialmente perche di là c'ero io eheheh
A Verona poi Ricki mi ha portato alla vittoria anche contro Simba ahahah

Ciao
SP

Personalmente non ho mai avuto problemi ad ascoltare ed eseguire quanto suggerito da chi ha piú esperienza di me cosí come mi é capitato di dare disposizioni tattiche a persone con cui ho giocato che avevano una manifesta incapacitá di capire come si deve stare in campo in doppio, compatibilmente alla situazione ovviamente.

La tattica e la disposizione in campo sono 2 elementi fondamentali nel doppio. Chi pensa il contrario non ha capito nulla del tennis