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alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
+3
muster
marco61
doctor_tennis
7 partecipanti
Pagina 1 di 1
alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Quando ero piccolo detestavo il latte e praticamente da bimbo non l'ho quasi mai bevuto. In quegli anni ricordo che il latte era considerato (almeno per la "vulgata") l'alimento per eccellenza, quello completo. Negli ultimi anni ne ho sempre sentito parlare in termini negativi, ma cosa c'è che non va nel latte? da 100 ml. di prodotto parzialmente scremato, leggo: 46 kcal; grassi: 1,55g; carboidrati: 4,95g; proteine: 3,15g.. Insomma mi sembrano tutto sommato valori buoni.
p.s. adesso adoro il latte!
p.s. adesso adoro il latte!
Ospite- Ospite
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Il problema del latte, della pasta, del pane e della pizza è che sono fuori moda.
Se sei figo ti nutri di soia, sei vegan e gluten free.
Se sei figo ti nutri di soia, sei vegan e gluten free.
doctor_tennis- Messaggi : 247
Data d'iscrizione : 20.02.17
Località : Torino
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Diciamo che va visto dov'è prodotto e "come"...
Ospite- Ospite
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Avendo un genitore diabetico, sono sempre piuttosto attento alla mia alimentazione.
Riguardo al latte, esistono diverse correnti di pensiero.
Ci sarebbero studi che dimostrerebbero che i latticini favoriscono il diabete, altri che dicono l'esatto contrario.
Sicuramente, assunto all'interno di una dieta equilibrata, non dovrebbe portare grandi scompensi, in particolare il latte parzialmente scremato.
E' anche vero che la Sardegna ha la percentuale di persone diabetiche più alto in Italia, ed è risaputo che i sardi sono grandi consumatori di latticini.
Riguardo al latte, esistono diverse correnti di pensiero.
Ci sarebbero studi che dimostrerebbero che i latticini favoriscono il diabete, altri che dicono l'esatto contrario.
Sicuramente, assunto all'interno di una dieta equilibrata, non dovrebbe portare grandi scompensi, in particolare il latte parzialmente scremato.
E' anche vero che la Sardegna ha la percentuale di persone diabetiche più alto in Italia, ed è risaputo che i sardi sono grandi consumatori di latticini.
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"Il cervello finisce con l'adattarsi all'invecchiamento rassegnandosi a impartire ordini in linea con la mutata condizione fisica." Satrapo, li 05/07/2010
marco61- Messaggi : 11740
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Località : sanremo
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
ma ieri ho giocato con un tipo che mi ha detto di smettere di bere il latte perchè fa malissimo e fa venire l'artrosi
io da quando sono nato ne bevo quasi mezzo litro tutte le mattine ,assieme a jogurt .diceva che non è più il latte di una volta . voi cosa ne pensate?
io da quando sono nato ne bevo quasi mezzo litro tutte le mattine ,assieme a jogurt .diceva che non è più il latte di una volta . voi cosa ne pensate?
muster- Messaggi : 1810
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Località : fra bergamo e lecco
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Ieri ho parlato con una coppia che pur non essendo grassa volevano perdere qualche kilo per essere più in forma.
La dietologa gli ha consigliato di eliminare i latticini e tutti i derivati. Risultato. .persi 2 kg da lei e 4 kg da lui in una settimana. .possibile?
La dietologa gli ha consigliato di eliminare i latticini e tutti i derivati. Risultato. .persi 2 kg da lei e 4 kg da lui in una settimana. .possibile?
..e riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante. (cit. Tiziano Ferro)
squalo714- Messaggi : 3038
Data d'iscrizione : 21.09.11
Località : trento
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Il problema sono gli ormoni che usano per prolungare la montata lattea.
Ospite- Ospite
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Il latte, e i latticini, contrariamente a quello che si pensa, LEVANO calcio alle ossa.e, pur alzando poco la glicemia, elevato moltissimo l'insulina, favorendo il diabete.
Io ne sono ghiotto, ma cerco di limitarsi il più possibile.
Ricordate una cosa: siamo gli unici mammiferi al mondo, che continuano a bere latte dopo lo svezzamento...
Non siamo "tarati" per bere il latte da adulti.
http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/alimentazione_cura_malattie/mangiare-latte-e-derivati-fa-bene-alle-ossa
Io ne sono ghiotto, ma cerco di limitarsi il più possibile.
Ricordate una cosa: siamo gli unici mammiferi al mondo, che continuano a bere latte dopo lo svezzamento...
Non siamo "tarati" per bere il latte da adulti.
http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/alimentazione_cura_malattie/mangiare-latte-e-derivati-fa-bene-alle-ossa
Ospite- Ospite
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
squalo714 ha scritto:Ieri ho parlato con una coppia che pur non essendo grassa volevano perdere qualche kilo per essere più in forma.
La dietologa gli ha consigliato di eliminare i latticini e tutti i derivati. Risultato. .persi 2 kg da lei e 4 kg da lui in una settimana. .possibile?
No
Non è possibile perdere 4 kg di grasso in una settimana.
Hanno perso liquidi.
Perdere 4 kg di grasso significa assumere 36'000 (trentaseimila) calorie in meno.
Ospite- Ospite
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Ogni tanto bisogna scovare il male del secolo per fare notizia.
Ci sono invecei studi che dicono che il latte faccia bene e che consumarlo in età adulta sia un nostro acquisito vantaggio evolutivo.
Le ricerche spesso traggono conclusioni arbitrarie e sono impostate male. Però servono a far soldi.
Berrino dice che i giapponesi sono aumentati di altezza quando hanno integrato il latte nella loro dieta. Io non lo toglierei mai ai bambini.
Ci sono invecei studi che dicono che il latte faccia bene e che consumarlo in età adulta sia un nostro acquisito vantaggio evolutivo.
Le ricerche spesso traggono conclusioni arbitrarie e sono impostate male. Però servono a far soldi.
Berrino dice che i giapponesi sono aumentati di altezza quando hanno integrato il latte nella loro dieta. Io non lo toglierei mai ai bambini.
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
correnelvento ha scritto:Il latte, e i latticini, contrariamente a quello che si pensa, LEVANO calcio alle ossa.e, pur alzando poco la glicemia, elevato moltissimo l'insulina, favorendo il diabete.
Io ne sono ghiotto, ma cerco di limitarsi il più possibile.
Ricordate una cosa: siamo gli unici mammiferi al mondo, che continuano a bere latte dopo lo svezzamento...
Non siamo "tarati" per bere il latte da adulti.
http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/alimentazione_cura_malattie/mangiare-latte-e-derivati-fa-bene-alle-ossa
Molti pro ma anche molti contro...
https://latteprocontro.wordpress.com/
Ospite- Ospite
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Doc , da quel link si trovano tutti pro!
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Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
buon pomeriggio a tutti
quanto ha scritto Giovanni è esatto a mille!
le proteine animali esigono acido cloridrico per essere "lavorate" e il corpo umano non ne produce, di conseguenza viene attinto dalle ossa...
e basta questo direi...
quanto ha scritto Giovanni è esatto a mille!
le proteine animali esigono acido cloridrico per essere "lavorate" e il corpo umano non ne produce, di conseguenza viene attinto dalle ossa...
e basta questo direi...
mattiaajduetre- Messaggi : 447
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Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Le proteine animali acidificano e qundi c'è bisogno del calcio per riportare il pH nelle condizioni ottimali.
Il calcio viene reintegrato da più parti del corpo, non solo dalle ossa. Il tutto viene eseguito con un meccanismo assolutamente naturale. La natura del nostro corpo ha previsto già questo meccanismo tampone.
Anzi l'assunzione di calcio può favorire il processo di fissazione. Casomai mi preoccuperei di altre proteine animali.
Il calcio viene reintegrato da più parti del corpo, non solo dalle ossa. Il tutto viene eseguito con un meccanismo assolutamente naturale. La natura del nostro corpo ha previsto già questo meccanismo tampone.
Anzi l'assunzione di calcio può favorire il processo di fissazione. Casomai mi preoccuperei di altre proteine animali.
Chiros- Messaggi : 5757
Data d'iscrizione : 27.10.10
Età : 49
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Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
DAL SITO DELLA LEGA ITALIANA OSTEOPOROSI
In estrema sintesi:
I minerali dell'osso sono sali di calcio, e il calcio è il minerale quantitativamente più abbondante dell'organismo. Da qualche parte, con qualche alimento, tutto questo calcio dobbiamo prenderlo, prima per permettere la normale crescita dello scheletro, e poi per mantenerlo in buona salute.
In tutto il mondo esistono "linee guida" sull'apporto quotidiano di calcio raccomandato nelle varie età, e in tutto il mondo i latticini sono oggi considerati la miglior fonte di calcio (gli alimenti il cui calcio è più facilmente assorbibile dall'intestino, cioè più "biodisponibile"). Il calcio delle acque "calciche" (purché povere di sodio) e quello dei piccoli pesci che si mangiano interi viene subito dopo. Il calcio dei vegetali è poco assorbibile in quanto accompagnato da altre sostanze (fitati, ossalati) che lo rendono poco solubile.
Un giusto apporto di proteine (indicativamente 0,8-1 g/giorno per chilo di massa corporea) è importante anche per l'osso, la cui matrice organica è fatta di collagene, e i latticini, e in particolare il latte, hanno un rapporto ottimale fra proteine e calcio.
Un fatto statistico non discutibile (e risultante da numerosissimi articoli scientifici) è che i bambini e adolescenti con scarsa assunzione di latte e latticini hanno più fratture di quelli con alta assunzione, e raggiungono un "picco di massa ossea" inferiore al termine della crescita (che vuol dire che avranno un maggior rischio di osteoporosi in futuro).
Un adulto, anche se non deve più crescere, comunque perde circa 300 mg di ioni calcio al giorno con l'urina. Infatti la calcemia (la concentrazione del calcio in soluzione nel sangue) va mantenuta costante entro limiti ristretti, altrimenti non possiamo sopravvivere, e una parte del calcio presente in soluzione nel sangue va inevitabilmente persa attraverso il rene. Questo calcio che perdiamo ogni giorno, se non entra dall'intestino deve essere "estratto" dall'osso, il nostro "magazzino del calcio". Per cui, se l'apporto alimentare di calcio è insufficiente, finiremo per impoverire continuamente l'osso, fino all'osteoporosi.
In sintesi, si può dire che il calcio, nell'organismo, segue questo percorso: alimenti-intestino-sangue-osso-sangue-rene-urina. Se non abbiamo carenze alimentari di calcio e/o deficit di vitamina D, non dobbiamo mai avere un "riassorbimento netto" di osso (=perdita, anche infinitesima, di massa ossea) solo al fine di mantenere la calcemia nei limiti fisiologici. Il riassorbimento osseo (essenzialmente mediato dal paratormone) deve entrare in azione solo se la calcemia tende ad abbassarsi troppo perché non arriva abbastanza calcio dall'intestino.
Il fatto che le dosi di calcio raccomandate siano più di 300 mg/giorno è dovuto al fatto che noi possiamo assorbire solo una parte (molto variabile in base a fattori individuali e ambientali) del calcio ingerito.
A chi sottolinea che con i latticini nell'organismo si forma un eccesso di acidi, che per poter essere eliminato fa perdere più calcio di quello che si acquisisce, possiamo solo rispondere in modo molto schematico e approssimato.
La vita è un equilibrio complicatissimo fra migliaia di diversi processi biochimici che avvengono contemporaneamente nel nostro organismo. Non si può guardarne uno e ignorare l'insieme. Il metabolismo normale, in presenza di una dieta "normale", produce sempre un po' più acidi (soprattutto derivati dal metabolismo di carboidrati e lipidi, ma anche, in quantità minore, dagli aminoacidi "acidogeni" contenuti nelle proteine: cisteina, metionina, lisina, arginina) che basi (e p.es. le stesse proteine contengono altri aminoacidi, come acido glutammico e acido aspartico, che generano basi). In condizioni normali e in assenza di particolari patologie, non ci si deve preoccupare troppo di queste cose. Ci sono tre potenti sistemi fisiologici di riequilibrio per mantenere sempre nei limiti corretti il cosiddetto "equilibrio acido-base" e il pH dei fluidi corporei: i sistemi tampone del sangue, la respirazione e il rene. In assenza di malattie come il diabete, l'insufficienza renale, ecc., a parte eventuali intossicazioni, con una dieta "varia e equilibrata" non ci sono problemi di equilibrio acido-base. Questo discorso della perdita di calcio a causa di un eccesso di produzione di acidi potrebbe, almeno in teoria, essere valido nel caso di consumo eccessivo di formaggi molto stagionati (ricchissimi di calcio, ma anche di proteine e di sodio), che però normalmente si mangiano in quantità limitata. Latte, yogurt e formaggi freschi non creano questo problema.
È invece vero che un eccesso di proteine nella dieta unito a una insufficiente assunzione di calcio può provocare una tendenza all'acidosi metabolica, fino ad arrivare a una perdita netta di calcio.
Un problema simile vale anche per gli eccessi di assunzione alimentare di sodio (sale da cucina). Anch'essi sono oggi molto comuni, e sono dannosi - sia perché favoriscono l'ipertensione arteriosa, sia perché, per il rene, "dover eliminare" più sodio vuol necessariamente dire "dover perdere" più calcio.
Concludendo: un consiglio di puro "buon senso" come quello classico dei nostri nonni ("Mangia poco ma di tutto, bevi latte invece che bevande gassate, bevi molta acqua, fai attività fisica, stai al sole") è probabilmente molto più utile e importante per la salute, compresa la salute dell'osso, di tante elucubrazioni e calcoli sui milligrammi.
Sicuramente qualcuno dirà che questi sono venduti alle multinazionali.
Ognuno ovviamente è libero di credere a quel che vuole.
In estrema sintesi:
I minerali dell'osso sono sali di calcio, e il calcio è il minerale quantitativamente più abbondante dell'organismo. Da qualche parte, con qualche alimento, tutto questo calcio dobbiamo prenderlo, prima per permettere la normale crescita dello scheletro, e poi per mantenerlo in buona salute.
In tutto il mondo esistono "linee guida" sull'apporto quotidiano di calcio raccomandato nelle varie età, e in tutto il mondo i latticini sono oggi considerati la miglior fonte di calcio (gli alimenti il cui calcio è più facilmente assorbibile dall'intestino, cioè più "biodisponibile"). Il calcio delle acque "calciche" (purché povere di sodio) e quello dei piccoli pesci che si mangiano interi viene subito dopo. Il calcio dei vegetali è poco assorbibile in quanto accompagnato da altre sostanze (fitati, ossalati) che lo rendono poco solubile.
Un giusto apporto di proteine (indicativamente 0,8-1 g/giorno per chilo di massa corporea) è importante anche per l'osso, la cui matrice organica è fatta di collagene, e i latticini, e in particolare il latte, hanno un rapporto ottimale fra proteine e calcio.
Un fatto statistico non discutibile (e risultante da numerosissimi articoli scientifici) è che i bambini e adolescenti con scarsa assunzione di latte e latticini hanno più fratture di quelli con alta assunzione, e raggiungono un "picco di massa ossea" inferiore al termine della crescita (che vuol dire che avranno un maggior rischio di osteoporosi in futuro).
Un adulto, anche se non deve più crescere, comunque perde circa 300 mg di ioni calcio al giorno con l'urina. Infatti la calcemia (la concentrazione del calcio in soluzione nel sangue) va mantenuta costante entro limiti ristretti, altrimenti non possiamo sopravvivere, e una parte del calcio presente in soluzione nel sangue va inevitabilmente persa attraverso il rene. Questo calcio che perdiamo ogni giorno, se non entra dall'intestino deve essere "estratto" dall'osso, il nostro "magazzino del calcio". Per cui, se l'apporto alimentare di calcio è insufficiente, finiremo per impoverire continuamente l'osso, fino all'osteoporosi.
In sintesi, si può dire che il calcio, nell'organismo, segue questo percorso: alimenti-intestino-sangue-osso-sangue-rene-urina. Se non abbiamo carenze alimentari di calcio e/o deficit di vitamina D, non dobbiamo mai avere un "riassorbimento netto" di osso (=perdita, anche infinitesima, di massa ossea) solo al fine di mantenere la calcemia nei limiti fisiologici. Il riassorbimento osseo (essenzialmente mediato dal paratormone) deve entrare in azione solo se la calcemia tende ad abbassarsi troppo perché non arriva abbastanza calcio dall'intestino.
Il fatto che le dosi di calcio raccomandate siano più di 300 mg/giorno è dovuto al fatto che noi possiamo assorbire solo una parte (molto variabile in base a fattori individuali e ambientali) del calcio ingerito.
A chi sottolinea che con i latticini nell'organismo si forma un eccesso di acidi, che per poter essere eliminato fa perdere più calcio di quello che si acquisisce, possiamo solo rispondere in modo molto schematico e approssimato.
La vita è un equilibrio complicatissimo fra migliaia di diversi processi biochimici che avvengono contemporaneamente nel nostro organismo. Non si può guardarne uno e ignorare l'insieme. Il metabolismo normale, in presenza di una dieta "normale", produce sempre un po' più acidi (soprattutto derivati dal metabolismo di carboidrati e lipidi, ma anche, in quantità minore, dagli aminoacidi "acidogeni" contenuti nelle proteine: cisteina, metionina, lisina, arginina) che basi (e p.es. le stesse proteine contengono altri aminoacidi, come acido glutammico e acido aspartico, che generano basi). In condizioni normali e in assenza di particolari patologie, non ci si deve preoccupare troppo di queste cose. Ci sono tre potenti sistemi fisiologici di riequilibrio per mantenere sempre nei limiti corretti il cosiddetto "equilibrio acido-base" e il pH dei fluidi corporei: i sistemi tampone del sangue, la respirazione e il rene. In assenza di malattie come il diabete, l'insufficienza renale, ecc., a parte eventuali intossicazioni, con una dieta "varia e equilibrata" non ci sono problemi di equilibrio acido-base. Questo discorso della perdita di calcio a causa di un eccesso di produzione di acidi potrebbe, almeno in teoria, essere valido nel caso di consumo eccessivo di formaggi molto stagionati (ricchissimi di calcio, ma anche di proteine e di sodio), che però normalmente si mangiano in quantità limitata. Latte, yogurt e formaggi freschi non creano questo problema.
È invece vero che un eccesso di proteine nella dieta unito a una insufficiente assunzione di calcio può provocare una tendenza all'acidosi metabolica, fino ad arrivare a una perdita netta di calcio.
Un problema simile vale anche per gli eccessi di assunzione alimentare di sodio (sale da cucina). Anch'essi sono oggi molto comuni, e sono dannosi - sia perché favoriscono l'ipertensione arteriosa, sia perché, per il rene, "dover eliminare" più sodio vuol necessariamente dire "dover perdere" più calcio.
Concludendo: un consiglio di puro "buon senso" come quello classico dei nostri nonni ("Mangia poco ma di tutto, bevi latte invece che bevande gassate, bevi molta acqua, fai attività fisica, stai al sole") è probabilmente molto più utile e importante per la salute, compresa la salute dell'osso, di tante elucubrazioni e calcoli sui milligrammi.
Sicuramente qualcuno dirà che questi sono venduti alle multinazionali.
Ognuno ovviamente è libero di credere a quel che vuole.
Chiros- Messaggi : 5757
Data d'iscrizione : 27.10.10
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Località : Mai una stabile.
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Tutte le fonti proteiche animali sono acidificanti
I carboidrati invece possiamo sceglierli
Il problema è che mangiamo troppi carboidrati acidificanti e poveri di oligoelementi utili
Dovremmo, dico dovremmo, prenderli soprattutto da frutta e verdura, magari non inquinate da quelle 150 sostanze chimiche che rubano elettroni a livello mitocondriale e fanno entrare la cellula nel sistema metabolico "cellula in pericolo" che produce infiammazione, predisposizione ai tumori, incapacità di adempiere ai lavori specializzati del tipo di cellula in questione.
Il problema delle proteine animali è che si mangiano in eccesso e di infima qualita.
Il latte di una mucca collegata 24h/24 ad una mungitrice è l' unica arma che ha per cercare di eliminarci!
I carboidrati invece possiamo sceglierli
Il problema è che mangiamo troppi carboidrati acidificanti e poveri di oligoelementi utili
Dovremmo, dico dovremmo, prenderli soprattutto da frutta e verdura, magari non inquinate da quelle 150 sostanze chimiche che rubano elettroni a livello mitocondriale e fanno entrare la cellula nel sistema metabolico "cellula in pericolo" che produce infiammazione, predisposizione ai tumori, incapacità di adempiere ai lavori specializzati del tipo di cellula in questione.
Il problema delle proteine animali è che si mangiano in eccesso e di infima qualita.
Il latte di una mucca collegata 24h/24 ad una mungitrice è l' unica arma che ha per cercare di eliminarci!
Ospite- Ospite
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Riki66 ha scritto:
Il problema è che mangiamo troppi carboidrati acidificanti e poveri di oligoelementi utili
Dovremmo, dico dovremmo, prenderli soprattutto da frutta e verdura,
Esattissimo
Ospite- Ospite
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
buon giorno
e beh... ci sta che non siano coinvolte solo le ossa ma direi che, il fatto che sia provato che avvenga dovrebbe già essere più che suficente per far riflettere...
discorso acidificazione: è provato (almeno a me risulta così) che in un "ambiente basico" non si sviluppino tumori ergo...
proteine: oltre al grammo per Kg di peso corporeo non esiste assunzione ma smaltimento (che avviene sovraccaricando fegato e reni)
carboidrati: va monitorato il picco glicemico, che si può rallentare combinando zuccheri complessi con proteine a lenta assunzione (la mitica pasta e fagioli)
i grassi sono essenziali (ma mi permetto di consigliare esclusivamente l'olio di oliva)
giustissimo il discorso che il problema sia il livello di manipolazione/raffinazione/industrializzazione odierna!
farei:
usare farine non raffinate
no proteine animali
cibi a crudo
no zuccheri raffinati
e ... non privatevi mai di un cibo che vi piace, anche se, "demonizzato" (ma saltuariamente)
e... non compite MAI i cinquant'anni!!!
e beh... ci sta che non siano coinvolte solo le ossa ma direi che, il fatto che sia provato che avvenga dovrebbe già essere più che suficente per far riflettere...
discorso acidificazione: è provato (almeno a me risulta così) che in un "ambiente basico" non si sviluppino tumori ergo...
proteine: oltre al grammo per Kg di peso corporeo non esiste assunzione ma smaltimento (che avviene sovraccaricando fegato e reni)
carboidrati: va monitorato il picco glicemico, che si può rallentare combinando zuccheri complessi con proteine a lenta assunzione (la mitica pasta e fagioli)
i grassi sono essenziali (ma mi permetto di consigliare esclusivamente l'olio di oliva)
giustissimo il discorso che il problema sia il livello di manipolazione/raffinazione/industrializzazione odierna!
farei:
usare farine non raffinate
no proteine animali
cibi a crudo
no zuccheri raffinati
e ... non privatevi mai di un cibo che vi piace, anche se, "demonizzato" (ma saltuariamente)
e... non compite MAI i cinquant'anni!!!
mattiaajduetre- Messaggi : 447
Data d'iscrizione : 20.10.14
Località : deep Padania
Re: alimentazione: cosa c'è che non va nel latte?
Io posso solo dire, date le mie immense compenze chimiche/mediche/biologiche... che da quando ho superato i 20 anni, se bevo latte (che adoro) passo mezz'ora in bagno...
Matteo1970- Messaggi : 1887
Data d'iscrizione : 16.06.17
Località : Trofarello
Pagina 1 di 1
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