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Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat

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Messaggio Da mickfelagund Lun 11 Gen 2021, 14:32

Promemoria primo messaggio :

Allenamento Mentale:
un consiglio per tutti i giocatori di 4° e 3° categoria

Premessa:
- se siete persone che si allenano 1/2 volte a settimana
- se siete giocatori che fanno almeno una partitella a settimana (torneo o con amici)

Quando pensare e quando non pensare in partita
- pensare nella pausa fra un punto e l'altro a come voglio giocare il punto
- non pensare mentre si sta giocando. eseguire lo schema che vi siete prefissati.

Domanda:
- l'avete mai provato a fare per tutto un set?
- siete in grado di provarlo per almeno 2-3 game di fila?

attendo vostre risposte
buon divertimento

Marco
(Istruttore e allenatore mentale)
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Messaggio Da doppiofallo Sab 23 Gen 2021, 10:02

Grazie Vet. Per l'interesse , mostra da parte tua umiltà e curiosità , combinazione che spesso si rivela utile nelle persone intraprendenti.
Faro il tuo esperimento giovedì che è il giorno riservato al palleggio ,ho già chi è adatto a parlare durante gli scambi Laughing ... Proverò anche il tuo Giampi l'altro giovedì , il nesso che unisce i tre elementi anche se apparentemente non sembra esserci , è l'importanza di spegnere la mente in quanto disturba quello che il corpo fa , praticamente le due cose vanno in conflitto perché la mente riesce a fare perfettamente una cosa per volta , attenzione ho detto mente non cervello , la mente è la parte di cervello che noi attiviamo quando ci concentriamo su qualcosa , durante gli scambi la mente non deve riflettere su ciò che stiamo facendo , da questo derivano termini tipo " giocare a braccio sciolto " , il braccio da già quello che deve fare , perché lo ha fatto per milioni di volte , è la mente che si intromette e rompe le scatole Smile

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Messaggio Da Ospite Sab 23 Gen 2021, 10:22

squalo714 ha scritto:Vi è mai capitato di essere in campo e canticchiare o pensare in modo martellante alla canzone che avete ascoltato andando in macchina a giocare?
A me spesso , a pensarci sembra comica ma é fastidiosissimo e non é per sufficienza che mi viene...forse ho bisogno di uno psicologo o forse di un paroliere...chiederò un consulto a Mogol.. Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat - Pagina 5 786556

Mi capita spesso

E SEMPRE con canzoni di merda.

Concordo che è una rottura di coglioni, ma non interferisce negativamente sul rendimento in gioco.

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Messaggio Da Ospite Sab 23 Gen 2021, 10:26

Avete presente la canzone "cicale" di quella sciroccata della Parisi?

Ecco: se disgraziatamente la sento, sono fottuto per almeno mezza giornata! Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat - Pagina 5 106988

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Messaggio Da squalo714 Sab 23 Gen 2021, 10:57

correnelvento ha scritto:
squalo714 ha scritto:Vi è mai capitato di essere in campo e canticchiare o pensare in modo martellante alla canzone che avete ascoltato andando in macchina a giocare?
A me spesso , a pensarci sembra comica ma é fastidiosissimo e non é per sufficienza che mi viene...forse ho bisogno di uno psicologo o forse di un paroliere...chiederò un consulto a Mogol.. Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat - Pagina 5 786556

Mi capita spesso

E SEMPRE con canzoni di merda.

Concordo che è una rottura di coglioni, ma non interferisce negativamente sul rendimento in gioco.

É veroooooo....sempre gli stessi ritornelli martellanti mentre sei lì che rispondi al servizio....che palle!


..e riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante. (cit. Tiziano Ferro)
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Messaggio Da doppiofallo Sab 23 Gen 2021, 18:49

E quella che fa :" e l'Italia che va .... Con le sue macchinine brum brum ..."
Ecco ... Se entra quella ... Sono veramente ca### Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat - Pagina 5 1031278764


Gli inglesi per diletto inventarono il gioco del tennis , la fantasia porto' i tennisti a creare diversi stili di gioco.... BABOLAT li ha resi uguali !

La vittoria e la sconfitta trattano l'imbroglione allo stesso modo!
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Messaggio Da Ospite Dom 24 Gen 2021, 12:52

In questo "mare magnum" di parole sull'importanza, o meno, della testa nel tennis amatoriale... vorrei dare una mia sintesi per definire "la testa"...

A mio parere, dopo quasi 40 anni di tennis giocato male, è la seguente:

Il giocatore "con la testa" è quello che, in partita vera, mette in campo TUTTE LE SUE POTENZIALITÀ (per basse che siano)...

che resti concentrato in partita, giocando punto su punto, indifferentemente se abbia un gioco aggressivo o di rimessa...

che capisca cosa è successo in campo, analizzando OBIETTIVAMENTE la partita...

che non trovi futili scuse che non servono a migliorare...

che sappia valutare il proprio livello effettivo, e attui una strategia adeguata al livello stesso...

che non si faccia distrarre da eventi esterni (sole, vento, rumore) ma di accettarli.

Tutto quello che ho scritto sopra, è tutt'altro che scontato: basta frequentare i campi amatoriali per capire.

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Messaggio Da fabione65 Dom 24 Gen 2021, 14:25

correnelvento ha scritto:In questo "mare magnum" di parole sull'importanza, o meno, della testa nel tennis amatoriale... vorrei dare una mia sintesi per definire "la testa"...

A mio parere, dopo quasi 40 anni di tennis giocato male, è la seguente:

Il giocatore "con la testa" è quello che, in partita vera, mette in campo TUTTE LE SUE POTENZIALITÀ (per basse che siano)...

che resti concentrato in partita, giocando punto su punto, indifferentemente se abbia un gioco aggressivo o di rimessa...

che capisca cosa è successo in campo, analizzando OBIETTIVAMENTE la partita...

che non trovi futili scuse che non servono a migliorare...

che sappia valutare il proprio livello effettivo, e attui una strategia adeguata al livello stesso...

che non si faccia distrarre da eventi esterni (sole, vento, rumore) ma di accettarli.

Tutto quello che ho scritto sopra, è tutt'altro che scontato: basta frequentare i campi amatoriali per capire.
PURO VANGELO!!!!!!! Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat - Pagina 5 3728290596
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Messaggio Da Ospite Dom 24 Gen 2021, 18:30

aggiungerei anche mettere da parte l' ego, che fa venire paura di sbagliare.. si perde e si vince, e non possiamo essere sempre al massimo..

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Messaggio Da Ospite Dom 24 Gen 2021, 18:50

Riki66 ha scritto:aggiungerei anche mettere da parte l' ego, che fa venire paura di sbagliare.. si perde e si vince, e non possiamo essere sempre al massimo..

Certamente!

Val la pena di ricordare che, in ambito tennistico, il nostro valore è pari alla cagata di uno scarafaggio nel mezzo del deserto del Sahara...

Ragione sufficiente a capire l'importanza che dobbiamo attribuire ad una nostra, eventuale sconfitta.

Alla nostra età, e al nostro INFIMO livello, ci deve rendere felici solo il fatto di riuscire a correre dietro una palla da tennis, in campo.

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Messaggio Da Ospite Dom 24 Gen 2021, 19:20

Parole sante !
Da ricordare ogni volta che ci incazziamo per aver sbagliato lo split step con scappellamento a destra come se fosse antani Very Happy

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Messaggio Da Ospite Dom 24 Gen 2021, 19:44

Io mi incazzo MENTRE gioco perché mi impegno sempre al massimo...

Ma finita la partita il pensiero corre alla 🍺 o alle fettuccine che vado a mangiare!


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Messaggio Da Incompetennis Dom 24 Gen 2021, 21:31

Quando gioco mi incazzo solo se sbaglio cose che potrei (ripeto potrei fare) o quando cerco il colpo che va oltre ciò che so fare . Poi penso che le cose che potrei fare son talmente poche che devo fare anche quelle che non so fare perché se no sarebbe una noia mortale, poi confidando in una giornata in cui entri ciò che so fare e qualcosa di ciò che non so fare.
Morale: ma io che gioco al max i sociali o il torneo del Vicolo Stretto, cosa ho da pensare quando gioco? Assolutamente nulla ma appena finita comincia la parte più importante: le scuse del dopo partita !!!! Ne volete alcune da usare ? Ok però se prima non imparate andate con moderazione.
N.B. , la prima Legge delle scuse: le scuse vanno preparate PRIMA della partita, addirittura prima di entrare negli spogliatoi e quindi è IMPORTANTISSIMO:
a) arrivare prima dell'avversario così da preparare il terreno attraverso gli altri soci che non c'entrano un cazzo con la tua partita ma saranno testimoni a tua difesa in seguito.
a bis) Se non riesci ad arrivare prima dell'avversario assicurati di portare qualche minuto di ritardo scusandoti perché sei passato dalla farmacia per una scatola di FANS ( brufen, aulin, moment ecc) .
B) Salutare l'avversario mai lamentandosi subito e ripeto mai ! Va benissimo un " Siamo qui" o un " Si fa quel che si può"; insomma lasciare aperta sempre la porta per le successive fasi.
B) Entrare nello spogliatoio mai sorridendo; sedersi sulla panca facendo più che altro contrazioni dei muscoli facciali ( col tempo, ma solo col tempo imparerete ad usare professionalmente il muscolo corrugatore del sopracciglio ed il muscolo buccinatore) magari scuotendo il capo ma senza esagerare e MAI parlare per primo .... Qualche sospiro profondo ci sta, avendo cura di non usare la bocca, gonfiando le guance, per l'espulsione dell'aria perché potrebbe dare un'impressione di noia o scarso rispetto.
C) Far abboccare l'avversario spingendolo col v.s. linguaggio del corpo a chiedervi " Ma che hai ? " . A quel punto, senza enfasi anzi cercando di minimizzare il problem,a accennare a qualcuna delle scuse scelte ma sempre in maniera soft;
D) Punto importante: cercare di coinvolgere il tuo avversario nel tuo problema .... Devi fargli capire che " Ho questo problema ma avevo un impegno nei tuoi confronti e per il rispetto che ho per te sono qui a giocare ";
E) Un ulteriore steep, (ma qui bisogna essere ad un certo livello) si ha durante la partita. Mai esagerare con smorfie di dolore o atteggiamenti claudicanti . Addirittura bisogna rendere visibile la problematica quando il punto lo fai tu e non quando lo subisci. Chi subisce è sempre portato a lamentarsi in qualsiasi maniera. Avete mai visto un lamento dopo un vincente ? A quel punto un, che so, toccarsi la schiena col palmo della mano e stringere i denti oppure portare la mano al gomito e scuotere appena la testa, insomma un segno di sofferenza dignitosa ti renderà ancora più credibile. Dimenticavo: far ancora più complimenti all'avversario; un avversario sportivo è più credibile.
F) Il dopo partita che si divide in:
Sub F/a) se hai vinto;
Sub F/b) se hai perso;
Nel primo caso non accennare ad alcun problema, fai i complimenti di rito e, se l'avversario ti chiede, minimizza gli eventuali fastidi, fai presente che ti sei divertito ma che dovrai provvedere a curarti ( in questa maniera hai già preparato la scusa per la prossima partita ).
Nel secondo caso, in caso di sconfitta, cercare di non aprire per primo l'argomento. Fai i complimenti e magari dopo metti un " Vabbè, per lo meno mi sono mosso, speriamo di non pagarlo in seguito" . Se l'avversario ti chiede come va siamo a posto: ha abboccato . Comincia pian pianino ed inserisci le varie scuse di default ricordandoti sempre di non esagerare e se hai la fortuna di avere accanto qualcuno dei testimoni di cui al punto A cerca di inserirlo con nonchalance nella discussione . Se proprio si è perso male la classica scusa " Mi dispiace per te, non ti sarai divertito ma più di questo STASERA (importantissimo stasera) non potevo fare ".
Chiaramente con l'esperienza si migliora l'approccio e si evolvono le situazioni scusanti da applicare ante/durante/post partita.
Spero di essere stato utile
vostro scusant coach


Il vantaggio di essere scarsi è che non devi dimostrarlo a nessuno.
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Messaggio Da Wacos Dom 24 Gen 2021, 22:23

squalo714 ha scritto:Vorrei capire da che regola viene questa certezza che insistendo sulle diagonali si porti a risultati percentualmente vincenti.
1 perché se lo faccio io non lo può fare anche il mio avversario che magari sbaglia pure meno?
2 si rischia meno perché si copre più campo e si gioca dove la rete é più bassa?
3 si induce l'avversario a cambiare per primo e facendogli prendere rischi?
4 con buon angolo é più facile aprirsi il campo?

Correggetemi se sbaglio
Altri vantaggi?

La questione è la tua posizione in campo: se Giochi incrociato, i passi che devi fare per trovarti nella posizione migliore , ovvero la posizione corretta per coprire ogni possibile soluzione del tuo avversario, sono molti meno che se Giochi lungolinea. La questione sta tutta qua. È ovvio che poi ci sono mille Fattori per i quali ogni situazione è un caso a parte... Tuttavia la questione non è di poco conto. Se io gioco lungolinea e non riesco ad essere incisivo, se l'avversario conosce le geometrie,mi gioca incrociato e da quel momento io comincio a correre mentre l'avversario controlla il centro del campo. Di fatto mi metto in una condizione di svantaggio.. poi non vuol dire che perdo il punto ma che mi sto mettendo nei guai. Se gioco incrociato mi metto in una situazione in cui la patata bollente la metto in mano al mio avversario: se gioca una fucilata lungolinea bravo lui e probabilmente il mio incrociato faceva schifo. Perché è ovvio che non basta giocare sulla diagonale... Se tiro una mozzarella perdo comunque.

Due avversari che conoscono le geometrie se la giocano sulla pesantezza dei colpi..il primo che accorcia perde.
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Messaggio Da Wacos Lun 25 Gen 2021, 09:42



Potete abilitare i sottotitoli tradotti in italiano


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Messaggio Da Matteo1970 Lun 25 Gen 2021, 14:20

Wacos ha scritto:

Potete abilitare i sottotitoli tradotti in italiano

Sapevo (pur non riuscendo a farlo quasi mai ) delle posizioni, ma non che fossero così marcate... però...
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Messaggio Da Wacos Lun 25 Gen 2021, 14:35

Matteo1970 ha scritto:
Wacos ha scritto:

Potete abilitare i sottotitoli tradotti in italiano

Sapevo (pur non riuscendo a farlo quasi mai ) delle posizioni, ma non che fossero così marcate... però...
Diciamo che te ne accorgi solo quando hai a che fare con qualcuno in grado di giocare sia lungolinea che incrociato senza difficoltà. È per quello che quando si introduce questo argomento la maggior parte dei quarta lo vede con una certa dose di diffidenza: dopotutto la sua esperienza in campo è generalmente quella che se prende di mira il punto debole dell'avversario non serve altro.
Ed è giusto così.
Poi un giorno fai lezione,o incontri in torneo, con un buon 4.1 e ti accorgi che ti senti come in una gabbia: il suo incrociato di dritto è pesante e profondo e ti tiene distante e ogniqualvolta provi ad uscire dalla diagonale o ti buca con il successivo incrociato,o comunque comincia a mandarti per campi... E lo capisci subito che è solo questione di tempo perché ad ogni colpo perdi campo. Se accorci entra, se esci incrocia,se spingi difende e neutralizza lo scambio. La capisci la differenza tra giocare a caso e aver capito le basi delle diagonali. Se hai fortuna di avere un buon maestro ti può spiegare tutto quello che c'è da sapere sia sul piano tecnico che tattico.
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Messaggio Da Matteo1970 Lun 25 Gen 2021, 14:54

Wacos ha scritto:
Matteo1970 ha scritto:
Wacos ha scritto:

Potete abilitare i sottotitoli tradotti in italiano

Sapevo (pur non riuscendo a farlo quasi mai ) delle posizioni, ma non che fossero così marcate... però...  
Diciamo che te ne accorgi solo quando hai a che fare con qualcuno in grado di giocare sia lungolinea che incrociato senza difficoltà. È per quello che quando si introduce questo argomento la maggior parte dei quarta lo vede con una certa dose di diffidenza: dopotutto la sua esperienza in campo è generalmente quella che se prende di mira il punto debole dell'avversario non serve altro.
Ed è giusto così.
Poi un giorno fai lezione,o incontri in torneo, con un buon 4.1 e ti accorgi che ti senti come in una gabbia: il suo incrociato di dritto è pesante e profondo e ti tiene distante e ogniqualvolta provi ad uscire dalla diagonale o ti buca con il successivo incrociato,o comunque comincia a mandarti per campi... E lo capisci subito che è solo questione di tempo perché ad ogni colpo perdi campo. Se accorci entra, se esci incrocia,se spingi difende e neutralizza lo scambio. La capisci la differenza tra giocare a caso e aver capito le basi delle diagonali. Se hai fortuna di avere un buon maestro ti può spiegare tutto quello che c'è da sapere sia sul piano tecnico che tattico.

Di taluni problemi di posizione me ne sono accorto da subito, il problema è che istintivamente tendo a "coprire" il mio lato debole.
Nel mio caso non è tanto questione di accorgermene... ma di riuscire ad inculcare la posizione alla mia capoccia... infatti per tenere una diagonale faccio sempre troppi metri...
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Messaggio Da Wacos Lun 25 Gen 2021, 15:42

Matteo1970 ha scritto:
Wacos ha scritto:
Matteo1970 ha scritto:
Wacos ha scritto:

Potete abilitare i sottotitoli tradotti in italiano

Sapevo (pur non riuscendo a farlo quasi mai ) delle posizioni, ma non che fossero così marcate... però...  
Diciamo che te ne accorgi solo quando hai a che fare con qualcuno in grado di giocare sia lungolinea che incrociato senza difficoltà. È per quello che quando si introduce questo argomento la maggior parte dei quarta lo vede con una certa dose di diffidenza: dopotutto la sua esperienza in campo è generalmente quella che se prende di mira il punto debole dell'avversario non serve altro.
Ed è giusto così.
Poi un giorno fai lezione,o incontri in torneo, con un buon 4.1 e ti accorgi che ti senti come in una gabbia: il suo incrociato di dritto è pesante e profondo e ti tiene distante e ogniqualvolta provi ad uscire dalla diagonale o ti buca con il successivo incrociato,o comunque comincia a mandarti per campi... E lo capisci subito che è solo questione di tempo perché ad ogni colpo perdi campo. Se accorci entra, se esci incrocia,se spingi difende e neutralizza lo scambio. La capisci la differenza tra giocare a caso e aver capito le basi delle diagonali. Se hai fortuna di avere un buon maestro ti può spiegare tutto quello che c'è da sapere sia sul piano tecnico che tattico.

Di taluni problemi di posizione me ne sono accorto da subito, il problema è che istintivamente tendo a "coprire" il mio lato debole.
Nel mio caso non è tanto questione di accorgermene... ma di riuscire ad inculcare la posizione alla mia capoccia... infatti per tenere una diagonale faccio sempre troppi metri...

Ed ecco appunto la riprova di a cosa dipendono i "problemi di testa": se sai cosa fare ma non riesci a farlo se non pensandoci attivamente, perché non l'hai ancora automatizzato, sicuro sicuro che in una situazione di stress come una partita di torneo te ne dimentichi e poi è un attimo ...
"ecco non riesco a ricordarmi di fare questo e quello... eppure in partita con mio cugino mi veniva... quindi ho problemi di testa

La soluzione è una sola: allenarsi specificatamente.

No palleggiare a caso, niente partitine senza senso... ti metti la col tuo compare e:

1) incrociato di dritto e recupero posizione. Profondità minima oltre la linea del servizio:almeno 10 scambi a fallosità zero. Se si sbaglia si ricomincia.
2) il compare gioca sempre un lungolinea mentre tu giochi sempre incrociato sia di dritto che di rovescio, e viceversa. Stesse limitazioni di prima su profondità e consistenza.

Se uno riesce anche 1 ora a settimana SOLO di questo, in pochi mesi diventerà normale farlo senza pensarci.

Poi le altre ore della settimana uno se vuole fa pure la partitina, ma provando a mettere in pratica l'allenamento.







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Messaggio Da spalama Lun 25 Gen 2021, 16:04

Ciao Matteo

scusami se intervengo solo oggi con molto ritardo, avevo visto che quasi in risposta la mio intervento avevi inserito il tuo ma poi sono stato off line un paio di giorni.
Non so se tu ce l'avessi col mio intervento ma nel caso mi spiego meglio.
Ho perso un sacco di partite per cattiva gestione emotiva del match, soprattutto di torneo, dove giocavo spesso un tennis di gran lunga inferiore a quello che pensavo di poter esprimere tecnicamente.
Ma vedi questa cosa, che pensi anche tu, mi aveva fatto anche pensare di smettere ad un certo punto, tanto erano vomitevoli certe prestazioni in campo.
Poi magari in allenamento giocavo un tennis diverso, più spensierato, migliore per certi versi ma....e qui casca l'asino, con gli stessi difetti tecnici a cui però davo meno importanza rispetto alla partita di torneo.
Molte volte mi incolpavo perchè pensavo mi mancasse la pazienza nella gestione dello scambio, quindi problema di testa secondo me.
Poi un bravo maestro mi ha fatto notare che la lacuna era più fisica che mentale, cioè è bastato lavorare duramente con delle serie di cesti molto dure, drill molto faticosi e ripetuti, per una stagione intera e poi dovresti vedere come ho imparato a remare e soffrire da fondo campo, senza dover per forza sfondare il campo dopo due colpi.
La preparazione fisica in questo caso ha incrementato la mia attitudine ad essere paziente, a leggere diversamente la partita e non buttarla via "a caxxo" come facevo prima.
Sempre con questo bravo maestro poi, ho lavorato moltissimo sul lato del rovescio, dove ero molto più debole che sul dritto (e lo sono ancora oggi) e questo costituiva un problema mentale ed emotivo durante il match.
Addirittura trovavo ingiusto che il mio avversario si accanisse sul lato del mio rovescio anche tirando delle palle di m.... e vincesse la partita anche se dentro di me pensavo di essere tecnicamente molto più forte di lui.
Il lato sinistro del mio tennis mi metteva in una condizione mentale di difesa a prescindere e condizionava gran parte della mia tattica e strategia di gioco.
Ma non era un problema mentale, era un problema tecnico in questo caso che mi creava frustrazione durante il gioco.
Anche qui lavoro, lavoro lavoro ed ho messo su un discreto rovescio che continuo a giocare prevalentemente in backspin, ma che quando serve gioco anche in top, e con cui gestisco attacco e difesa allo stesso modo.
Ho la consapevolezza tecnica di averci lavorato molto e che comunque rimane un colpo più debole del dritto e quindi non mi massacro più di tanto quando commetto degli errori.
Altro punto, che pensavo fosse un problema emotivo e mentale, riguardava la mia difficoltà a giocare con i cosiddetti pallettari.
Perdevo partite ignobili senza accettare mai la superiorità dell'avversario, quantomeno in quella partita.
Anche li, trovata la forza di parlarne e riconoscere che avevo questo problema, il maestro mi ha fatto lavorare in modo specifico proprio contro quel tipo di palla morta in diverse zone del campo, sul dritto, sul rovescio, a metà campo dove spesso in risposta alla palla morta tiravo una botta un metro fuori dal campo, e così facendo ho trovato delle soluzioni tecniche che mi hanno fatto superare quella difficoltà che pensavo fosse mentale, arrivavo ad odiarli e ad odiarmi per come giocavo.
Ora il massimo che mi può succedere contro questi giocatori è di annoiarmi, ma prima di perderci a costo di stare in campo 3 ore, sto li a soffrire perchè ho le armi fisiche e tecniche per farlo
Poi su tante altre situazioni si migliora emotivamente solo facendo tante partite e nonostante tutto le cazzate si fanno comunque, è inevitabile e capita a tutti.
Voglio dire che se a Federer viene un pò di braccino ai match point della finale di Wimbledon contro Djokovic, non vedo perchè a Matteo non debba venire in un momento critico della sua partita.
A me ancora viene in alcuni frangenti, perchè come dice Veterano, mica sono tutti uguali i punti a tennis.
Non bisogna colpevolizzarsi più di tanto.
A volte per scherzare, ma anche per fare un esercizio utile mentalmente, quando vedo le partite di tennis in tv tra campioni e li vedo sbagliare, anche cose facili, dentro di me dico: questo lo so fare anche io.
Della serie sbagliano a livello ATP e non posso sbagliare io?
Non è mettersi nei pantaloni degli altri e giudicare, è che la maggior parte di noi ci è passata sopra la sua pelle su queste cose, io ho risolto molto con un upgrade tecnico e fisico.

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Messaggio Da Matteo1970 Lun 25 Gen 2021, 16:09

Wacos ha scritto:
Matteo1970 ha scritto:
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Matteo1970 ha scritto:
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Potete abilitare i sottotitoli tradotti in italiano

Sapevo (pur non riuscendo a farlo quasi mai ) delle posizioni, ma non che fossero così marcate... però...  
Diciamo che te ne accorgi solo quando hai a che fare con qualcuno in grado di giocare sia lungolinea che incrociato senza difficoltà. È per quello che quando si introduce questo argomento la maggior parte dei quarta lo vede con una certa dose di diffidenza: dopotutto la sua esperienza in campo è generalmente quella che se prende di mira il punto debole dell'avversario non serve altro.
Ed è giusto così.
Poi un giorno fai lezione,o incontri in torneo, con un buon 4.1 e ti accorgi che ti senti come in una gabbia: il suo incrociato di dritto è pesante e profondo e ti tiene distante e ogniqualvolta provi ad uscire dalla diagonale o ti buca con il successivo incrociato,o comunque comincia a mandarti per campi... E lo capisci subito che è solo questione di tempo perché ad ogni colpo perdi campo. Se accorci entra, se esci incrocia,se spingi difende e neutralizza lo scambio. La capisci la differenza tra giocare a caso e aver capito le basi delle diagonali. Se hai fortuna di avere un buon maestro ti può spiegare tutto quello che c'è da sapere sia sul piano tecnico che tattico.

Di taluni problemi di posizione me ne sono accorto da subito, il problema è che istintivamente tendo a "coprire" il mio lato debole.
Nel mio caso non è tanto questione di accorgermene... ma di riuscire ad inculcare la posizione alla mia capoccia... infatti per tenere una diagonale faccio sempre troppi metri...

Ed ecco appunto la riprova di a cosa dipendono i "problemi di testa": se sai cosa fare ma non riesci a farlo se non pensandoci attivamente, perché non l'hai ancora automatizzato, sicuro sicuro che in una situazione di stress come una partita di torneo te ne dimentichi e poi è un attimo ...
"ecco non riesco a ricordarmi di fare questo e quello... eppure in partita con mio cugino mi veniva... quindi ho problemi di testa

La soluzione è una sola: allenarsi specificatamente.

No palleggiare a caso, niente partitine senza senso... ti metti la col tuo compare e:

1) incrociato di dritto e recupero posizione. Profondità minima oltre la linea del servizio:almeno 10 scambi a fallosità zero. Se si sbaglia si ricomincia.
2) il compare gioca sempre un lungolinea mentre tu giochi sempre incrociato sia di dritto che di rovescio, e viceversa. Stesse limitazioni di prima su profondità e consistenza.

Se uno riesce anche 1 ora a settimana SOLO di questo, in pochi mesi diventerà normale farlo senza pensarci.

Poi le altre ore della settimana uno se vuole fa pure la partitina, ma provando a mettere in pratica l'allenamento.


Per me questo non è un problema di testa.
Per me il problema di testa è non riuscire a non pensare.

Io riesco a non pensare o comunque a limitare molto questo problema solo quando gioco con persone che hanno una gra velocità di palla, quando mi alleno con i terza alta. Li non ho tempo, puoi solo cercare di lasciare andare il corpo e "salvare lo scambio". In più mi sento molto più grintoso, aggressivo, ho voglia di provare a spaccare la palla... è una sensazione di euforia.

Boh, mi rendo conto che è un discorso troppo complesso, chi non ne soffre non può nemmeno capire il discorso, quindi diventa un inutile tentativo di spiegare i colori ad un cieco.

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Messaggio Da spalama Lun 25 Gen 2021, 16:22

"Per me il problema di testa è non riuscire a non pensare.

Io riesco a non pensare o comunque a limitare molto questo problema solo quando gioco con persone che hanno una gra velocità di palla, quando mi alleno con i terza alta. Li non ho tempo, puoi solo cercare di lasciare andare il corpo e "salvare lo scambio". In più mi sento molto più grintoso, aggressivo, ho voglia di provare a spaccare la palla... è una sensazione di euforia.

Boh, mi rendo conto che è un discorso troppo complesso, chi non ne soffre non può nemmeno capire il discorso, quindi diventa un inutile tentativo di spiegare i colori ad un cieco."

Tre cose:

1) non pensare: beato te che hai il tempo di farlo, io in campo penso solo a correre ed a metterla di la nel miglior modo possibile in relazione a come sono arrivato sulla palla

2) giocare con quelli più forti: ti do una notizia, tutti giochiamo meglio contro giocatori più forti che danno ritmo, il resto è un discorso di ormoni che entrano in circolo quando vai sopraritmo. Quando pensi di essere sottoritmo datti due colpi sui reni come faceva Connors....

3) non fare la vittima, qua siamo tutti sulla stessa barca.
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Messaggio Da Wacos Lun 25 Gen 2021, 16:34

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Potete abilitare i sottotitoli tradotti in italiano

Sapevo (pur non riuscendo a farlo quasi mai ) delle posizioni, ma non che fossero così marcate... però...  
Diciamo che te ne accorgi solo quando hai a che fare con qualcuno in grado di giocare sia lungolinea che incrociato senza difficoltà. È per quello che quando si introduce questo argomento la maggior parte dei quarta lo vede con una certa dose di diffidenza: dopotutto la sua esperienza in campo è generalmente quella che se prende di mira il punto debole dell'avversario non serve altro.
Ed è giusto così.
Poi un giorno fai lezione,o incontri in torneo, con un buon 4.1 e ti accorgi che ti senti come in una gabbia: il suo incrociato di dritto è pesante e profondo e ti tiene distante e ogniqualvolta provi ad uscire dalla diagonale o ti buca con il successivo incrociato,o comunque comincia a mandarti per campi... E lo capisci subito che è solo questione di tempo perché ad ogni colpo perdi campo. Se accorci entra, se esci incrocia,se spingi difende e neutralizza lo scambio. La capisci la differenza tra giocare a caso e aver capito le basi delle diagonali. Se hai fortuna di avere un buon maestro ti può spiegare tutto quello che c'è da sapere sia sul piano tecnico che tattico.

Di taluni problemi di posizione me ne sono accorto da subito, il problema è che istintivamente tendo a "coprire" il mio lato debole.
Nel mio caso non è tanto questione di accorgermene... ma di riuscire ad inculcare la posizione alla mia capoccia... infatti per tenere una diagonale faccio sempre troppi metri...

Ed ecco appunto la riprova di a cosa dipendono i "problemi di testa": se sai cosa fare ma non riesci a farlo se non pensandoci attivamente, perché non l'hai ancora automatizzato, sicuro sicuro che in una situazione di stress come una partita di torneo te ne dimentichi e poi è un attimo ...
"ecco non riesco a ricordarmi di fare questo e quello... eppure in partita con mio cugino mi veniva... quindi ho problemi di testa

La soluzione è una sola: allenarsi specificatamente.

No palleggiare a caso, niente partitine senza senso... ti metti la col tuo compare e:

1) incrociato di dritto e recupero posizione. Profondità minima oltre la linea del servizio:almeno 10 scambi a fallosità zero. Se si sbaglia si ricomincia.
2) il compare gioca sempre un lungolinea mentre tu giochi sempre incrociato sia di dritto che di rovescio, e viceversa. Stesse limitazioni di prima su profondità e consistenza.

Se uno riesce anche 1 ora a settimana SOLO di questo, in pochi mesi diventerà normale farlo senza pensarci.

Poi le altre ore della settimana uno se vuole fa pure la partitina, ma provando a mettere in pratica l'allenamento.


Per me questo non è un problema di testa.
Per me il problema di testa è non riuscire a non pensare.  

Io riesco a non pensare o comunque a limitare molto questo problema solo quando gioco con persone che hanno una gra velocità di palla, quando mi alleno con i terza alta. Li non ho tempo, puoi solo cercare di lasciare andare il corpo e "salvare lo scambio". In più mi sento molto più grintoso, aggressivo, ho voglia di provare a spaccare la palla... è una sensazione di euforia.

Boh, mi rendo conto che è un discorso troppo complesso, chi non ne soffre non può nemmeno capire il discorso, quindi diventa un inutile tentativo di spiegare i colori ad un cieco.

 

Guarda che io ne soffrivo come te... Non è che sei un caso particolare... ma il discorso è tutt'altro che complesso.

E' in realtà tutto molto semplice: quando il pallettaro ti mette lo straccio morto in campo.. tu non sai cosa fare.

Non sai chiudere gli stracci bagnati, come il resto del 99% dei quarta categoria.
La testa va in crisi proprio perché non hai la più pallida idea di cosa devi fare... e se anche lo dovessi sapere, sai benissimo in cuor tuo che non è un colpo sicuro, che la % di sbagliarlo è altissima.

Quando invece si gioca con quelli che hanno una palla veloce, semplicemente ti appoggi...

Se sapessi spaccare la palla del pallettaro ti divertiresti lo stesso, se non di più.








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Messaggio Da Matteo1970 Lun 25 Gen 2021, 16:56

spalama ha scritto:Ciao Matteo

scusami se intervengo solo oggi con molto ritardo, avevo visto che quasi in risposta la mio intervento avevi inserito il tuo ma poi sono stato off line un paio di giorni.
Non so se tu ce l'avessi col mio intervento ma nel caso mi spiego meglio.
Ho perso un sacco di partite per cattiva gestione emotiva del match, soprattutto di torneo, dove giocavo spesso un tennis di gran lunga inferiore a quello che pensavo di poter esprimere tecnicamente.
Ma vedi questa cosa, che pensi anche tu, mi aveva fatto anche pensare di smettere ad un certo punto, tanto erano vomitevoli certe prestazioni in campo.
Poi magari in allenamento giocavo un tennis diverso, più spensierato, migliore per certi versi ma....e qui casca l'asino, con gli stessi difetti tecnici a cui però davo meno importanza rispetto alla partita di torneo.
Molte volte mi incolpavo perchè pensavo mi mancasse la pazienza nella gestione dello scambio, quindi problema di testa secondo me.
Poi un bravo maestro mi ha fatto notare che la lacuna era più fisica che mentale, cioè è bastato lavorare duramente con delle serie di cesti molto dure, drill molto faticosi e ripetuti, per una stagione intera e poi dovresti vedere come ho imparato a remare e soffrire da fondo campo, senza dover per forza sfondare il campo dopo due colpi.
La preparazione fisica in questo caso ha incrementato la mia attitudine ad essere paziente, a leggere diversamente la partita e non buttarla via "a caxxo" come facevo prima.
Sempre con questo bravo maestro poi, ho lavorato  moltissimo sul lato del rovescio, dove ero molto più debole che sul dritto (e lo sono ancora oggi) e questo costituiva un problema mentale ed emotivo durante il match.
Addirittura trovavo ingiusto che il mio avversario si accanisse sul lato del mio rovescio anche tirando delle palle di m.... e vincesse la partita anche se dentro di me pensavo di essere tecnicamente molto più forte di lui.
Il lato sinistro del mio tennis mi metteva in una condizione mentale di difesa a prescindere e condizionava gran parte della mia tattica e strategia di gioco.
Ma non era un problema mentale, era un problema tecnico in questo caso che mi creava frustrazione durante il gioco.
Anche qui lavoro, lavoro lavoro ed ho messo su un discreto rovescio che continuo a giocare prevalentemente in backspin, ma che quando serve gioco anche in top, e con cui gestisco attacco e difesa allo stesso modo.
Ho la consapevolezza tecnica di averci lavorato molto e che comunque rimane un colpo più debole del dritto e quindi non mi massacro più di tanto quando commetto degli errori.
Altro punto, che pensavo fosse un problema emotivo e mentale, riguardava la mia difficoltà a giocare con i cosiddetti pallettari.
Perdevo partite ignobili senza accettare mai la superiorità dell'avversario, quantomeno in quella partita.
Anche li, trovata la forza di parlarne e riconoscere che avevo questo problema, il maestro mi ha fatto lavorare in modo specifico proprio contro quel tipo di palla morta in diverse zone del campo, sul dritto, sul rovescio, a metà campo dove spesso in risposta alla palla morta tiravo una botta un metro fuori dal campo, e così facendo ho trovato delle soluzioni tecniche che mi hanno fatto superare quella difficoltà che pensavo fosse mentale, arrivavo ad odiarli e ad odiarmi per come giocavo.
Ora il massimo che mi può succedere contro questi giocatori è di annoiarmi, ma prima di perderci a costo di stare in campo 3 ore, sto li a soffrire perchè ho le armi fisiche e tecniche per farlo
Poi su tante altre situazioni si migliora emotivamente solo facendo tante partite e nonostante tutto le cazzate si fanno comunque, è inevitabile e capita a tutti.
Voglio dire che se a Federer viene un pò di braccino ai match point della finale di Wimbledon contro Djokovic, non vedo perchè a Matteo non debba venire in un momento critico della sua partita.
A me ancora viene in alcuni frangenti, perchè come dice Veterano, mica sono tutti uguali i punti a tennis.
Non bisogna colpevolizzarsi più di tanto.
A volte per scherzare, ma anche per fare un esercizio utile mentalmente, quando vedo le partite di tennis in tv tra campioni e li vedo sbagliare, anche cose facili, dentro di me dico: questo lo so fare anche io.
Della serie sbagliano a livello ATP e non posso sbagliare io?
Non è mettersi nei pantaloni degli altri e giudicare, è che la maggior parte di noi ci è passata sopra la sua pelle su queste cose, io ho risolto molto con un upgrade tecnico e fisico.


Ciao

no, non credo di aver risposto a te.

Stando al tuo post ultimo, l'esperienza è una cosa importantissima, una miniera di informazioni utili da sfruttare. Ma bisogna utilizzarla nel modo giusto.
Non è possibile ribaltare la propria esperienza e le soluzioni adottate per risolvere taluni problemi sempre e comunque. Non è detto che il problema sia esattamente lo stesso, causato dalla stessa cosa. L'esperienza ci dovrebbe aiutare a cercare di analizzare il problema in primo luogo scendendo nei dettagli con apertura mentale per capirli. Non generalizzandoli.
L'esperienza dovrebbe aiutare ad aprire la mente ed a leggere , in questo caso, il tennis a 36o gradi.
Siamo tutti diversi, l'esperienza è una miniera importantissima. Ma va utilizzata nel modo giusto. La tua enorme esperienza non deve farti pensare che ciò che ti è accaduto sia un modello standard che va bene per tutti, ma dovrebbe aiutarti a capire che serve apertura e che ogni problema per quanto simile tra due persone, non sarà mai identico. Poi magari conoscendo il soggetto potresti avere ragione o torto, ma prima dovresti conoscere il soggetto.
Ma non è un problema, in molti accumulano conoscenza ed esperienza, ma pochissimi sono quelli che sanno trasmetterla. E questo capita tra quello che dovrebbero trasmetterla di mestiere, figuriamoci tra noi che facciamo altro per vivere...

Nel mio ambito sportivo, io ho allenato per qualche anno mentre giocavo. Ho imparato che ogni singolo individuo è completamente diverso. E mentre ci sono fasi identiche di insegnamento e allenamento, se vuoi aver molto dagli atleti devi capirli, conoscerli, perché quando lavori di fino devi sfruttare le loro attitudini e i loro difetti. A volte lo stesso difetto diventa un pregio.

Faccio un esempio di un mio amico, abbiamo giocato a tennis nello stesso circolo nel 91 se non erro, uno dei due anni di tornei che ho fatto prima del 2016. Ci si andava a vedere a vicenda nei tornei quell'anno.
Lui perdeva sistematicamente le partite dove andava molto in vantaggio. mentre Vinceva quasi sempre le partite lottate (gran lottatore). Ma se andava 4-1 o 5-1... alla fine perdeva. Ma non c'era il ritorno dell'avversario. No, smetteva di mandarla di la. E lo faceva in entrambe i set. 0-4---- finiva 6/0 o 7-5, poi il set dopo riandava in vantaggio, e lo riperdeva... il maestro dell'epoca gli diceva... "tu perdi quando vedi i titoli dei giornali", un modo per dire che si adagiava sul risultato e non riusciva a ridestarsi...

Voi tutti o quasi giustamente avrete avuto esperienze di persona che accampavano scuse, è capitato pure a me di trovarle per quanto io non mi soffermi molto ad ascoltare, ma la realtà è che ci sono anche casi in cui la testa ha un peso importante.



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Messaggio Da Wacos Lun 25 Gen 2021, 17:07

Matteo... ti faccio una domanda.
Tu hai fatto pallavolo a buon livello, così come io ho fatto Judo ad un livello decente.

Ora: se tu dovessi giocare contro una squadra di scappellati avresti problemi di testa o li ammazzeresti di schiacciate ad ogni palla moscia che ti ributtano?

E secondo te io se dovessi lottare con un cintura gialla andrei in crisi o lo farei volare come un sacco di patate?

Nessuna crisi, te l'assicuro, e lo sai anche tu.
E questo perché? perché rispettivamente in quello sport eravamo bravi e capaci, e nessun incapace avrebbe mai potuto metterci in difficoltà.

A tennis siamo degli scappellati, e quindi siamo pieni di dubbi.

C'è solo da prenderne atto e lavorare.

Più impari e meno dubbi hai, meno dubbi hai e meno ansia provi.

Poi se vuoi possiamo pure parlare di testa, ma solo DOPO aver raggiunto un livello tecnico e atletico tale che diventa chiaro che c'è qualcosa che non va.

Ma prima di questo è solo mancanza di competenza.







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Messaggio Da Matteo1970 Lun 25 Gen 2021, 17:13

spalama ha scritto:"Per me il problema di testa è non riuscire a non pensare.

Io riesco a non pensare o comunque a limitare molto questo problema solo quando gioco con persone che hanno una gra velocità di palla, quando mi alleno con i terza alta. Li non ho tempo, puoi solo cercare di lasciare andare il corpo e "salvare lo scambio". In più mi sento molto più grintoso, aggressivo, ho voglia di provare a spaccare la palla... è una sensazione di euforia.

Boh, mi rendo conto che è un discorso troppo complesso, chi non ne soffre non può nemmeno capire il discorso, quindi diventa un inutile tentativo di spiegare i colori ad un cieco."

Tre cose:

1) non pensare: beato te che hai il tempo di farlo, io in campo penso solo a correre ed a metterla di la nel miglior modo possibile in relazione a come sono arrivato sulla palla

2) giocare con quelli più forti: ti do una notizia, tutti giochiamo meglio contro giocatori più forti che danno ritmo, il resto è un discorso di ormoni che entrano in circolo quando vai sopraritmo. Quando pensi di essere sottoritmo datti due colpi sui reni come faceva Connors....

3) non fare la vittima, qua siamo tutti sulla stessa barca.

Purtroppo si. Spesso ho tempo di farlo.

Vittima... io chiacchiero. Non mi conosci.



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Messaggio Da Matteo1970 Lun 25 Gen 2021, 17:30

Wacos ha scritto:Matteo... ti faccio una domanda.
Tu hai fatto pallavolo a buon livello, così come io ho fatto Judo ad un livello decente.

Ora: se tu dovessi giocare contro una squadra di scappellati avresti problemi di testa o li ammazzeresti di schiacciate ad ogni palla moscia che ti ributtano?

E secondo te io se dovessi lottare con un cintura gialla andrei in crisi o lo farei volare come un sacco di patate?

Nessuna crisi, te l'assicuro, e lo sai anche tu.
E questo perché? perché rispettivamente in quello sport eravamo bravi e capaci, e nessun incapace avrebbe mai potuto metterci in difficoltà.

A tennis siamo degli scappellati, e quindi siamo pieni di dubbi.

C'è solo da prenderne atto e lavorare.

Più impari e meno dubbi hai, meno dubbi hai e meno ansia provi.

Poi se vuoi possiamo pure parlare di testa, ma solo DOPO aver raggiunto un livello tecnico e atletico tale che diventa chiaro che c'è qualcosa che non va.

Ma prima di questo è solo mancanza di competenza.







scappellati fa un po' senso.... però ovvio, come dici tu, gli passeggeri sopra.

E coem detto più su, parlando con vet, certo che se potessi permettermi di allenarmi 4 ore la settimana penso che arriverei a delle routine tali che i problemi attuali verrebbero praticamente a dissolversi.

E qui torniamo al discorsi di contestualizzare.

50 anni, con la panza, che ha ripreso da 4 anni, che ha tempo per fare 2 tornei l'anno e si allena quando riesce 3/4 volte al mese...

Ora, mi si può dire..."non ci sono cazzi, solo l'allenamento " e lo accetto , ripeto, è una opinione e probabilmente è quella giusta. Ma non accetto "sono scuse", il problema c'è.

Per chi è nella mia situazione non vuole la ricetta magica, è curioso di sapere se ci fosse qualche routine mentale applicabile da testare per vedere se riesce a "abbassare" l'incidenza del problema di concentrazione (di qualsiasi tipo sia) e magari portare a casa quel 15 in più... non potendo allenarsi per risolverlo con l'assimilazione assoluta o semiassoluta del gesto e della situazione.

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