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Cosa succede al tennis in Italia?
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Abracadabra78
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Stefano
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Cosa succede al tennis in Italia?
Promemoria primo messaggio :
Come mai abbiamo gente come Claudio Pistolesi chiamata ad allenare un top5 come Soderling e i nostri cosiddetti "tennisti" fanno piangere? La Svezia ha molti meno abitanti dell'Italia, ma un campione esce sempre (Borg, Edberg, Norman, Soderling...). E gli italiani?
Come mai non c'e' piu' un negozio di tennis decente in Italia?
Come mai qui in Australia ci sono solo 20 milioni di abitanti e moltissimi di questi giocano a tennis, mentre in Italia ci sono 65 milioni di italiani piu' gli immigrati e pochi giocano? E' un fatto culturale o c'e' dell'altro?
E' un problema di prezzi? Cosa si potrebbe fare per ridurre questi prezzi - se di questo si tratta - e per spingere i ragazzini a prendere in mano un racchetta?
Cosa fanno i tennis club e i maestri per invogliare i ragazzini?
Come mai abbiamo gente come Claudio Pistolesi chiamata ad allenare un top5 come Soderling e i nostri cosiddetti "tennisti" fanno piangere? La Svezia ha molti meno abitanti dell'Italia, ma un campione esce sempre (Borg, Edberg, Norman, Soderling...). E gli italiani?
Come mai non c'e' piu' un negozio di tennis decente in Italia?
Come mai qui in Australia ci sono solo 20 milioni di abitanti e moltissimi di questi giocano a tennis, mentre in Italia ci sono 65 milioni di italiani piu' gli immigrati e pochi giocano? E' un fatto culturale o c'e' dell'altro?
E' un problema di prezzi? Cosa si potrebbe fare per ridurre questi prezzi - se di questo si tratta - e per spingere i ragazzini a prendere in mano un racchetta?
Cosa fanno i tennis club e i maestri per invogliare i ragazzini?
Direttore Tecnico IRSA - USRSA MRT - ERSA Pro Tour Stringer - UKRSA Tournament Stringer - Membro onorario CRSA
La mia racchetta e' li' solo per tenere le corde.
Boris Becker
Stefano- Messaggi : 4584
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Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Condicio sine qua non è una frase latina, dal significato letterale: "condizione senza la quale non [si può verificare un evento]".
La frase è generalmente usata per indicare un vincolo considerato irrinunciabile: ad esempio, "Condicio sine qua non perché io accetti la presidenza è che gli attuali candidati si ritirino".
Si usa spesso anche la versione, errata dal punto di vista linguistico, conditio sine qua non: nel latino classico, infatti, "conditio,-onis" (con la prima "i" corta, perché derivante dal verbo "condo", cioè fondare, istituire) significa appunto "fondazione", "creazione" (come nella locuzione latina ab Urbe condita, vale a dire dalla fondazione di Roma), oppure (con la prima "i" lunga perché derivante da "condio", ovvero condire, mettere in salamoia, rendere gustoso) "conservazione" (di frutti) e "preparazione" (di cibi), mentre "condicio,-onis" significa "accordo", "patto" o appunto "situazione", "qualità", "condizione" (poiché deriva dal verbo "condico", il quale significa appunto accordarsi, stabilire insieme). La grafia conditio è attestata[1] a partire dal medioevo e ricorre in diverse opere letterarie successive.
La frase è generalmente usata per indicare un vincolo considerato irrinunciabile: ad esempio, "Condicio sine qua non perché io accetti la presidenza è che gli attuali candidati si ritirino".
Si usa spesso anche la versione, errata dal punto di vista linguistico, conditio sine qua non: nel latino classico, infatti, "conditio,-onis" (con la prima "i" corta, perché derivante dal verbo "condo", cioè fondare, istituire) significa appunto "fondazione", "creazione" (come nella locuzione latina ab Urbe condita, vale a dire dalla fondazione di Roma), oppure (con la prima "i" lunga perché derivante da "condio", ovvero condire, mettere in salamoia, rendere gustoso) "conservazione" (di frutti) e "preparazione" (di cibi), mentre "condicio,-onis" significa "accordo", "patto" o appunto "situazione", "qualità", "condizione" (poiché deriva dal verbo "condico", il quale significa appunto accordarsi, stabilire insieme). La grafia conditio è attestata[1] a partire dal medioevo e ricorre in diverse opere letterarie successive.
Ultima modifica di correnelvento il Ven 10 Dic 2010, 09:49 - modificato 2 volte.
Ospite- Ospite
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Ho appena visto un servizio su "supertennis tv" , e si diceva che in Italia una famiglia che vuole fare giocare un quindicenne a livelli agonistici deve preventivare almeno 50mila eurini all'anno. Ho capito bene ??
Mia moglie è in cucina che sta piangendo , perchè non potrà mettere quel vestitino che aveva comprato in occasione del primo wimbledon di Marchino (figlio), io invece non mollo , e ho gia addocchiato quel furgone portavalori che ogni venerdì va a ritirare il settimanale del ipermercato qui dietro.
Aiutateci
Diteci che abbiamo capito male
Mia moglie è in cucina che sta piangendo , perchè non potrà mettere quel vestitino che aveva comprato in occasione del primo wimbledon di Marchino (figlio), io invece non mollo , e ho gia addocchiato quel furgone portavalori che ogni venerdì va a ritirare il settimanale del ipermercato qui dietro.
Aiutateci
Diteci che abbiamo capito male
MARIANO.P- Messaggi : 29
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Re: Cosa succede al tennis in Italia?
avete capito benissimo forse non sono 50.000 ma 25/30.000 tutti.
stiamo parlando naturalmente di un ragazzino che é tra i primi 5/10 in italia e che quindi deve programmarsi in modo ambizioso (coach, tornei in italia e all'estero, clinic estive etc etc)
stiamo parlando naturalmente di un ragazzino che é tra i primi 5/10 in italia e che quindi deve programmarsi in modo ambizioso (coach, tornei in italia e all'estero, clinic estive etc etc)
miguel- Messaggi : 5951
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Località : torino
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Folle.
cit. Miguel "internet é stata la rovina di noi pipparoli mentali"
zaphod- Messaggi : 1063
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Località : Italia
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Il tennis NON E' SPORT DEMOCRATICO.....
Purtroppo.
Pensate: se in Italia avessimo nel tennis tutti i ragazzi iscritti alle scuole calcio... saremmo una super-potenza tennistica!
Purtroppo.
Pensate: se in Italia avessimo nel tennis tutti i ragazzi iscritti alle scuole calcio... saremmo una super-potenza tennistica!
Ospite- Ospite
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
sicuramente non é democratico ma ci deve essere anche qualcosa di fisiologico perché in italia credo che praticamente in tutti gli sprt prima o dopo abbiamo avuto dei numeri uno. anche nel golf stiamo diventando competitivi nel tennis mai, c'é stato qualche top ten (di seconda fascia) e nulla più..... non credo sia un caso.....
miguel- Messaggi : 5951
Data d'iscrizione : 08.12.09
Età : 57
Località : torino
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Avere dei numeri uno, lascia il tempo che trova... il "fenomeno" nasce dal caso.
Ma avere 10-15 giocatori tra i top-100 (Spagna, Francia) è frutto si scuola seria...
Ma avere 10-15 giocatori tra i top-100 (Spagna, Francia) è frutto si scuola seria...
Ospite- Ospite
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Che è qualcosa di patologico è poco ma sicuro.
Peraltro, anche nella cosiddetta epoca d'oro del tennis italiano (anni 70-80), ci furono dei giocatori che si avvicinarono a questo sport per mera casualità, non perché ci fosse un movimento ben strutturato. Leggete a tal proposito l'ultima intervista di Roberto Lombardi: http://www.pianetatennis.com/?action=read&idnotizia=5659
Loro sono stati fortunati perché avevano il cortile dove giocare a gratis, ma chissà quanti altri potenziali campioni o comunque buoni giocatori abbiamo perso in tutti questi anni. E mi vien 'na rabbia...
Peraltro, anche nella cosiddetta epoca d'oro del tennis italiano (anni 70-80), ci furono dei giocatori che si avvicinarono a questo sport per mera casualità, non perché ci fosse un movimento ben strutturato. Leggete a tal proposito l'ultima intervista di Roberto Lombardi: http://www.pianetatennis.com/?action=read&idnotizia=5659
Roberto, comincia a raccontarci la tua vita dall’inizio: dove e quando sei nato, cosa hai fatto da bambino e come sei arrivato su un campo da tennis?
"Sono nato ad Alessandria nel 1950 e la mia infanzia è stata abbastanza curiosa, nel senso che io e Corrado Barazzutti eravamo dirimpettai. Si può dire che tutto è cominciato da quel pianerottolo…"
Vieni da una famiglia di sportivi? Sono stati loro a trasmetterti questa passione?
"No, assolutamente. La mia è una famiglia semplice, mio padre faceva il ferroviere e mia madre la casalinga. Ho sempre interpretato lo sport come gioco insieme agli altri ragazzi, agli amici. Trascorrevamo ore e ore a praticare sport, pure l’hockey su strada"
Nel tuo gruppo di compagni di gioco c’era anche Corrado?
"Si, naturalmente… Proprio con lui un giorno ci siamo imbattuti in una pallina un po’ più piccola rispetto a quella da calcio e abbiamo scoperto che esisteva un circolo e quindi il tennis. Il passo è stato breve: abbiamo fatto un’incursione in questo club che noi affettuosamente chiamavamo “Tubi e Cani”. Tubi perché c’erano i tubi delle tribune dello stadio e cani perché tutte le signore “bene” ci portavano i loro cagnolini a fare i bisogni. Durante l’incursione abbiamo trovato per terra due racchette vecchie e le abbiamo raccolte, assieme a qualche pallina…"
Dove avete cominciato a fare pratica tennistica?
"Nel cortile del nostro palazzo, perché c’era la terra battuta. Abbiamo fatto le righe con il gesso e abbiamo usato una corda come rete… Il campo era molto irregolare e bisognava stare molto concentrati perché c’erano i balconi del piano rialzato. Dovevamo fare attenzione a non picchiarci contro…
Loro sono stati fortunati perché avevano il cortile dove giocare a gratis, ma chissà quanti altri potenziali campioni o comunque buoni giocatori abbiamo perso in tutti questi anni. E mi vien 'na rabbia...
www.albertoponturo.it
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Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Se non c'è il giusto humus il top 10 non verrà mai fuori, se non per una mera casualità e forse, nel tennis moderno, manco quella.correnelvento ha scritto:Avere dei numeri uno, lascia il tempo che trova... il "fenomeno" nasce dal caso.
Ma avere 10-15 giocatori tra i top-100 (Spagna, Francia) è frutto si scuola seria...
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Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Magari sbaglio, ma credo che ci sia un grosso problema di fondo a livello di scuole.
Il tennis e' uno sport per ricchi, lo e' sempre stato. Per cui la maggior parte dei maestri di tennis vengono proprio da famiglie benestanti. E credo che la conseguenza sia "Chissenefotte di insegnare a un ragazzino povero per pochi soldi? Prendo il ragazzino ricco e guadagno molto".
Qui in Australia invece funziona in modo diverso. Come vi dicevo prima, la maggior parte dei tennis club offrono lezioni di gruppo per bambini piccoli (4-5 anni, il cosiddetto "peewee tennis") che tutti si possono permettere. E Wilson appoggia, fornendo mini-reti e palline leggere a poco prezzo.
Alcuni bambini dopo un po' smettono, e' normale, ma altri proseguono. Qualcuno diventa bravo.
Non ricordo se ve lo avevo gia' detto, ma ad un certo punto i signori Hewitt di Adelaide (i genitori di un certo Lleyton) hanno venduto la casa per poter permettere al figlio di giocare a tennis!
Ma a 17 anni Hewitt ha vinto il torneo ATP "Next Generation Adelaide International" battendo in semifinale Andre Agassi! E notate, stava ancora andando a scuola!
Diversa mentalita', diverso spirito di sacrificio. Una mia cliente di 12 anni va in campo ogni mattina dalle 6.30 alle 8.30, poi va a scuola. Esce da scuola alle 3.30 e sta in campo dalle 4 alle 7. Ed e' n.1 in Victoria e n.4 in Australia Under 12.
Quanti ragazzini italiani, onestamente, lo farebbero?
Il tennis e' uno sport per ricchi, lo e' sempre stato. Per cui la maggior parte dei maestri di tennis vengono proprio da famiglie benestanti. E credo che la conseguenza sia "Chissenefotte di insegnare a un ragazzino povero per pochi soldi? Prendo il ragazzino ricco e guadagno molto".
Qui in Australia invece funziona in modo diverso. Come vi dicevo prima, la maggior parte dei tennis club offrono lezioni di gruppo per bambini piccoli (4-5 anni, il cosiddetto "peewee tennis") che tutti si possono permettere. E Wilson appoggia, fornendo mini-reti e palline leggere a poco prezzo.
Alcuni bambini dopo un po' smettono, e' normale, ma altri proseguono. Qualcuno diventa bravo.
Non ricordo se ve lo avevo gia' detto, ma ad un certo punto i signori Hewitt di Adelaide (i genitori di un certo Lleyton) hanno venduto la casa per poter permettere al figlio di giocare a tennis!
Ma a 17 anni Hewitt ha vinto il torneo ATP "Next Generation Adelaide International" battendo in semifinale Andre Agassi! E notate, stava ancora andando a scuola!
Diversa mentalita', diverso spirito di sacrificio. Una mia cliente di 12 anni va in campo ogni mattina dalle 6.30 alle 8.30, poi va a scuola. Esce da scuola alle 3.30 e sta in campo dalle 4 alle 7. Ed e' n.1 in Victoria e n.4 in Australia Under 12.
Quanti ragazzini italiani, onestamente, lo farebbero?
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Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Stefano ha scritto:!
Diversa mentalita', diverso spirito di sacrificio. Una mia cliente di 12 anni va in campo ogni mattina dalle 6.30 alle 8.30, poi va a scuola. Esce da scuola alle 3.30 e sta in campo dalle 4 alle 7. Ed e' n.1 in Victoria e n.4 in Australia Under 12.
Quanti ragazzini italiani, onestamente, lo farebbero?
Io aggiungerei la parola "ricchi"... Quanti ragazzini italiani, RICCHI, onestamente, lo farebbero?
Io sono cresciuto insieme ai nuotatori della Rapallo Nuoto. Per andare al liceo prendevamo il treno alle 7.40.
Loro avevano fatto il primo allenamento alle 6.00 (il secondo alle 17).
E nuotavano a livello regionale...
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Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Quanti ragazzini italiani, onestamente, lo farebbero?
E qui entra a gamba tesa un altro problema diabolico del tennis: gli anni decisivi per il destino di una carriera di alto livello arrivano parecchio prima ripsetto a molti altri sport in un'ètà psicologicamente delicatissima ovvero tra gli 11 e 15 anni.
In questo periodo della vita un ragazzino se non supportato da fortissime motivazioni individuali, da una maturità superiore e da una famiglia dalle basi culturali(sportive) ed economiche solidissime rischia di tracollare, di deviare, di abbandonare. E' una selezione naturale/culturale che ci vede svantaggiati come paese perchè non siamo abituati a livello sportivo a pensare in questo modo, non abbiamo la cultura sufficiente e per sopperire a queste difficoltà non riusciamo - come sistema tennis - ad allargare la base per i motivi economici, organizzativi e strutturali di cui sopra.
E quando i giocatori emergono, diventano professionisti, arrivano nei top 50 proponendosi sul palcoscenico mondiale tutti sembrano essere afflitti dai medesimi limiti caratteriali e di mentalità che ne pregiudicano il definitivo salto di qualità. Pensate a Bolelli, Fognini, Starace, Volandri, Seppi, Trevisan.
Cos'hanno in comune? Beh almeno tre cose:
1) in campo si lamentano e/o di base gli mancano i cojones;
2) si programmano male(issimo)
3) a fine anno spesso giocano la coppa italia come degli assatanati.
Se solo Fognini avesse di spagnolo il carattere di Ferrer invece che il coach.
Se solo Bolelli fosse rimasto con Pistolesi invece che cagarsi in mano
Se solo Seppi riuscisse a chiudere una partita che sia una
Se solo Volandri avesse lavorato sul servizio (scandaloso) da giovine e non si fosse montato la testa dopo aver battuto federer.
Se solo Potito non fosse stato insultato da Maradona a Buenos Aires e non avesse buttato via anni interi e fosse stato un minimo più ambizioso...
Se solo Trevisan a 22 anni... chi? il numero 275 atp?...
Con i "se" e i "ma" in effetti non si va da nessuna parte MA a tutti questi ragazzi sembra mancare molto dal punto di vista psicologico, non credo sia un caso visto anche che moltissimi giocatori italiani del passato hanno avuto le stesse problematiche.
cit. Miguel "internet é stata la rovina di noi pipparoli mentali"
zaphod- Messaggi : 1063
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Re: Cosa succede al tennis in Italia?
lasciando da parte alcuni limiti tecnici (in media gli italiani servono male) credo che per il discorso ad alto livello un grosso limite si il fatto che i nostri cominciano a giocare tra i pro dai 18 anni in avanti e questo crea un gap con gli altri che poi non é più colmabile (vedi trevisan). quando poi incominciano vengono beneficiati a raffica di wild cards, in futures e challengers, molto spesso inutili in quanto non hanno il livello tecnico/mentale per gareggiare a quei livelli .
adesso le cose stanno cominciando a cambiare
adesso le cose stanno cominciando a cambiare
miguel- Messaggi : 5951
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Re: Cosa succede al tennis in Italia?
correnelvento ha scritto:
Io aggiungerei la parola "ricchi"... Quanti ragazzini italiani, RICCHI, onestamente, lo farebbero?
Io sono cresciuto insieme ai nuotatori della Rapallo Nuoto. Per andare al liceo prendevamo il treno alle 7.40.
Loro avevano fatto il primo allenamento alle 6.00 (il secondo alle 17).
E nuotavano a livello regionale...
Hai ragione Gio, ricchi! Perche' solo di ricchi puo' trattarsi, in quanto i poveri a tennis non possono giocarci. IN ITALIA! Ma altrove si!
Io ho iniziato a giocare a tennis a 10 anni e sono rimasto scarso. A 17 anni ho giocato 2 partite (solo 15 minuti ciascuna) a calcio nell'allora Serie C. Ma sempre a 17 anni ho cominciato a fare il d.j. in discoteca e l'ho fatto per 25 anni. Correvo dietro alle ragazzine, chissenefrega di calcio e tennis?
Ecco il vero problema! C'era da sacrificarsi e di voglia non ne avevo poi molta. Mi sono accontentato. Ma per chi ambisce a qualcosa di piu', accontentarsi non basta. Ecco perche' non voglio piu' essere "un incordatore". Ma voglio dimostrare cosa so fare. E l'altro giorno ho stampato un'incordatura in poliestere calibro 1.27 in 11 minuti (11 MINUTI!) in faccia al responsabile incordature della Wilson! Il quale mi ha subito chiesto di fare gli A.O. Pochissimi incordano cosi' in fretta, davvero pochissimi. Ma ha ricevuto un "No, grazie". Non ho detto loro "Sono bravo", glie l'ho dimostrato.
Ieri e' venuto da me un tipo, si chiama Giuseppe (ma tu guarda...). Suo figlio ha 16 anni e ha iniziato a giocare a tennis solo 4 anni fa. E' bravino, gioca gia' "B grade". Cioe' al mio stesso livello. Scarso o poco piu'. Non ha mai neppure vinto il torneo della parrocchia.
Dicevo, il signor Giuseppe e' venuto da me in negozio in cerca di una sponsorizzazione. Vuole mandare il figlio alla Casal-Sanchez o da Bollettieri (se possibile, A GRATIS!). Manda il figlio ad allenarsi da Nick Philippoussis (il padre del piu' famoso Mark), il quale lo spenna come un pollo! Vuole le racchette e le corde gratis perche' e' sicuro al 100% che il figlio diventera' un fenomeno!
Ma vi rendete conto? Tipica mentalita' italiana! Ma non dice al figlio "Vai a spaccarti il mazzo su un campo da tennis 6 ore al giorno e dimostrami che vali una sponsorizzazione"!
Quel ragazzino e' gia' viziato in partenza e non andra' mai da nessuna parte! E di sponsorizzazioni non se ne parla proprio!
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Boris Becker
Stefano- Messaggi : 4584
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Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Roba da matti... 16 anni.
Dovrebbe già avere i punti ITF per pensare di fare qualcosa.
GENITORI!
nel tennis dovrebbero essere aboliti per legge...
Dovrebbe già avere i punti ITF per pensare di fare qualcosa.
GENITORI!
nel tennis dovrebbero essere aboliti per legge...
Ospite- Ospite
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Secondo me , se stiamo parlando di queste cifre ( 40mila ) all'anno , il sacrificio c'entra poco, mio figlio un coach personale e allenamenti da 6 ore al giorno non se li potrà mai permettere mentre il suo amico Luca che gioca sul rosso con le scarpe di Prada, anche se più scarso arriverà il momento che farà il salto di qualità , e non sarà certo per le sue doti , ma sarà merito del portafoglio del suo babbino che gli permetterà di andare da Bollettieri , o all'Accademy di Ferrero o in quella di Brugeira.
A proposito chi è che vuole una Prestige Pro microgel manico 3 ottimo stato ?
A proposito chi è che vuole una Prestige Pro microgel manico 3 ottimo stato ?
MARIANO.P- Messaggi : 29
Data d'iscrizione : 24.11.10
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
effettivamente é proprio cosi', il tennis é molto meccanico come sport quindi se uno fa le cose bene sin da piccolo almeno in seconda categoria ci arriva come niente.
per entrare poi diciamo trai primi 1000 del mondo qualche dote extra ci vuole sicuramente.
per entrare poi diciamo trai primi 1000 del mondo qualche dote extra ci vuole sicuramente.
miguel- Messaggi : 5951
Data d'iscrizione : 08.12.09
Età : 57
Località : torino
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
E' vero Miguel , infatti qualsiasi Pro ,se sta fuori dai campi 2 o 3 mesi , generalmente non si riprende e và a casino tutta la stagione . questo conferma il concetto che anche se sei un fenomeno non puoi più permetterti di non allenarti duramente tutti i giorni, come magari succedeva negli anni 70.
Ora abbiamo l'esempio di Gulbis che secondo me è un grande talento , ma è uno che si vanta di allenarsi poco, e il risultato è ...........meglio lasciar perdere.
Ora abbiamo l'esempio di Gulbis che secondo me è un grande talento , ma è uno che si vanta di allenarsi poco, e il risultato è ...........meglio lasciar perdere.
MARIANO.P- Messaggi : 29
Data d'iscrizione : 24.11.10
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Le accademie sono cose per ricchi e poi non e detto che se anche puoi permetterti la retta dell'accademia tu diventi qualcuno............purtroppo la certezza non c'e per nessuno,il cambiamento che si ha da juniors passando nella categoria adulti e notevole e non tutti anche se promettenti juniors riescono a passare questo scoglio e si perdono.Comunque di base se il movimento e grande le possibilita' che qualquno salti fuori e piu probabile.Come dicevo in Spagna il movimento e grande e le possibilita ci sono IL governo stanzia soldi per il tennis e da la possibilita un po a tutti di praticarlo in Italia questo non succede.Le cose si fanno difficili quando si vuole fare sul serio e allora o hai la fortuna di trovare qualche sponsor o se no devi veramente essere bravo e vincere se non e meglio tentare qualche altra strada.Alla bollettieri per esempio mi hanno detto che se il ragazzo vale lo tengono e lo mantengono con chiaramente qualche contratto che in caso diventi qualuno le garantisca di riavere i soldi spesi in dietro con gli interessi,ma per aspirare a questo devi valere veramente ............
veterano- Messaggi : 1060
Data d'iscrizione : 09.01.10
Re: Cosa succede al tennis in Italia?
Non ho letto tutta la discussione, ma un buono spunto di riflessione lo ha dato Federico Ferrero nel suo articolo su Tennis Magazine di Settembre. In Italia poi, iscriversi a un circolo è più difficile che entrare in una loggia massonica, troppi cazzi.
valeriotennis- Messaggi : 210
Data d'iscrizione : 16.07.10
Età : 34
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