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Autocorrezione
+2
Filippo
oedem
6 partecipanti
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Autocorrezione
Autocorrezione, ovvero dove il maestro "forse" non ci puó arrivare.
Che significa ? Che la sensazione sul colpo l’abbiamo solo noi e la tendenza di un buon giocatore é cercare esattamente quel colpo, quella sensazione apparsa all’improvviso quando si fa una serie, sensazione che cercheremo di ripetere a trovare il giusto mix che cerchiamo.
Questo non vuol dire che si puó fare a meno del maestro, perché lui sá quelli che sono i principi di massima che devono regolare il nostro tennis, questo non vuol dire che un maestro attento non sappia anche individuare i nostri colpi migliori e le personalizzazioni da attuare, ma a tutti sará capitato provando e riprovando dritti, quel dritto che particolarmente abbiam sentito migliore degli altri e a forza di farne cercarne il clone a renderlo il nostro dritto.
Il tennis é un mix di indicazioni di un esperto, allenatore o maestro che sia e autocorrezione. L’autocorrezione non vá confusa con la personalizzazione, solo a volte coincide, ovvero quella serie di movimenti talmente particolari e non canonici che si discostano dai dettami fondamentali della biomeccanica del movimento. Mi viene in mente il dritto di Nadal o il rovescio di kuerten per citare i piú noti.
Autocrrezione é una vera e propria ricerca del nostro colpo migliore, ricerca che viene fatta sulla nostra sensazione che peró non dev’essere indipendente dalle leggi che un maestro ci detta, perché autocorrezione puó significare cominciare percorsi errati, difetti che escono alla lunga, un tipico esempio é un colpo di palleggio troppo dritto, che passa troppo poco alto rispetto alla rete, alla lunga ci danneggerebbe ed é il maestro ad impedirci di presoguire.
Qui di seguito voglio illustrarvi un tipico percorso di autocorrezione come esempio esplicativo.
Purtroppo devo cambiare di nuovo il rovescio da monomane a bimane, un serio problema al braccio me lo impone. Tecnicamente non é un grande problema perché come bimane ho avuto i miei risultati migliori e conosco giá questa tecnica, ma per le mie ginocchia malandate só che lo sará in futuro. Il bimane infatti chiede un maggior utilizzo del piegamento, é un colpo davvero faticoso.
Detto questo mio malgrado ho cominciato la ricerca di una sorta di dritto con la mano sinistra che non fosse troppo penalizzante fisicamente modificando apertura e impugnatura. Quello che ci interessa é peró altro.
Sin dai primi colpi ho sentito che il colpo non andava, la sensazione di sforzo rispetto alla resa non mi soddisfava assolutamente, la palla non impattava bella piena ma dura e spenta sulla corda, se il controllo laterale c’era, il controllo della gittata era totalmente casuale con troppe palle in rete e palle che partivano improvvisamente senza top. Il tutto malgrado sentissi bene il movimento, lo swing sembrava una replica del precedente. Evidentemente c’era qualcosa prima dello swing che non andava.
Prova che ti riprova mi sono accorto che usavo moltissimo gli appoggi, ma non mi riusciva assolutamente spingere solo di braccio, me ne accorsi dal fatto che sempre mi trovavo col piede sinistro affiancato al destro anche quando tiravo pallette, il che vuol dire apertura limitata e/o movimento poco fluido di apertura. La sensazione era di errore.
Ed infatti il primo difetto saltó fuori, automaticamente memore di centinaia di cesti fatti per abituarmi a condurre l’apertura del monome con la mano sinistra, anche in bimane tiravo con la sinsitra invece di spingere con la destra. Ed é un errore. Chiesi conferma al Satr se fosse possibile usarle entrambe per aprire, ma lui mi confermó l’errore ( vedi che il maestro deve sempre entrarci !).
La cosa non é un problema da poco perché gli automatismi sono i difetti piú difficili da togliere. Prova che ti riprova, niente da fare, ormai il mio cervello lavorava in automatico e malgrado m’imponessi un movimento ne facevo un altro.
Studiai allora un escamotage, un sistema che m’impedisse l’automatismo. Lo trovai usando la stessa faccia della racchetta.
Partendo da impugnatura eastern di dritto che nell’80 % dei casi trasformo in semiwestern, mi era sufficiente allungarmi fino a una western lasciando cosí un incarico alla mano sinistra che occupata non avrebbe piú potuto tirare l’apertura. In pratica cosí facendo invertivo l’ordine di cambio d’impugnatura, ovvero prima cambiavo la mano destra e poi scendevo a impugnare correttamente la sinistra partendo da una necessaria per me posizione di attesa che mi consente di usare al meglio sia dritto che slice.
La cosa funzionó anche se questo cambio macchinoso presentó subito una lentezza di esecuzione esasperante, ma l’importante era che conducevo l’apertura con al destra e il colpo davvero era stabile, profondo, sotto controllo e spinta. Ripresa l’abitudine corretta, provai allora a ricambiare la faccia, ovvero usare la sequenza normale di cambio d’impugnatura usando due facce diverse per colpire e tanto mi accorsi che l’uso della destra si era sistemato e avevo riguadagnato potenza aprendo correttamente fino in fondo e replicamente, tanto mi stupii nell’avvertire il medesimo problema precedente, non avevo controllo della profonditá.
Evidentemente c’era dell’altro, proprio perché la mia sensazione era di fare esattamente sempre le stesse cose, ma il risultato non era costante. anche qui la sensazione era di errore.
Cominciai allora una ricerca del problema alternando un colpo a facce invertite e un colpo con la stessa faccia della racchetta, ma se nel primo caso ero senza controllo di profonditá e topspin, nel secondo malgrado la macchinositá il colpo era perfetto, davvero perfetto. Cosa diavolo combinavo non riuscivo a capirlo, mi sembrava fare sempre esattamente la stessa cosa, uguale, identica, continuavo a fermarmi ad ogni passaggio per studiarne le differenze. Finché un colpo meglio riuscito di un altro, poi un altro ancora, controllando attraverso le sensazioni di riuscita ogni istante scopriii l’inghippo.
Uso con la mano destra per il dritto una pistol molto fuori dal manico, presa che invertendo le facce ed hammerizzando in continental mi rimaneva troppo fuori, mentre usando la stessa faccia da sola mi rientrava nel manico. Siamo a livello di un centimetro, massimo un centimetro e mezzo, ma fondamentale per l’esecuzione del colpo. La presa errata della mano non dominante in questo caso non supportava adeguatamente la dominante causandone impercettibili , ma fondamentali variazioni di swing.
Ora il movmento é certo nel suo complesso, la fase embrionale é superata e gli aspetti del mio rovescio bimane mi sono tutti chiari. Ora si passa alla seconda fase e si tratterá di operare delle scelte, scelgliere una tipologia o un’altra di ogni singolo pezzo del mio colpo in base a sensazioni, risultati, semplicitá d’uso e via dicendo, ma lavorando in questo modo ho messo sul tavolo tutti i fattori determinanti a costruire un buon rovescio. Proprio le sensazioni mi hanno aiutato a scoprire i problemi, ora é piú una questione di logica delle scelte opportune che mi guiderá.
Una volta stabilita ogni fase del colpo, la terza fase sará la meccanizzazione o automatizzazione, ovvero ripetere l’identico gesto migliaia e migliaia di volte cercandone ripetizione e timing sulla palla.
Che significa ? Che la sensazione sul colpo l’abbiamo solo noi e la tendenza di un buon giocatore é cercare esattamente quel colpo, quella sensazione apparsa all’improvviso quando si fa una serie, sensazione che cercheremo di ripetere a trovare il giusto mix che cerchiamo.
Questo non vuol dire che si puó fare a meno del maestro, perché lui sá quelli che sono i principi di massima che devono regolare il nostro tennis, questo non vuol dire che un maestro attento non sappia anche individuare i nostri colpi migliori e le personalizzazioni da attuare, ma a tutti sará capitato provando e riprovando dritti, quel dritto che particolarmente abbiam sentito migliore degli altri e a forza di farne cercarne il clone a renderlo il nostro dritto.
Il tennis é un mix di indicazioni di un esperto, allenatore o maestro che sia e autocorrezione. L’autocorrezione non vá confusa con la personalizzazione, solo a volte coincide, ovvero quella serie di movimenti talmente particolari e non canonici che si discostano dai dettami fondamentali della biomeccanica del movimento. Mi viene in mente il dritto di Nadal o il rovescio di kuerten per citare i piú noti.
Autocrrezione é una vera e propria ricerca del nostro colpo migliore, ricerca che viene fatta sulla nostra sensazione che peró non dev’essere indipendente dalle leggi che un maestro ci detta, perché autocorrezione puó significare cominciare percorsi errati, difetti che escono alla lunga, un tipico esempio é un colpo di palleggio troppo dritto, che passa troppo poco alto rispetto alla rete, alla lunga ci danneggerebbe ed é il maestro ad impedirci di presoguire.
Qui di seguito voglio illustrarvi un tipico percorso di autocorrezione come esempio esplicativo.
Purtroppo devo cambiare di nuovo il rovescio da monomane a bimane, un serio problema al braccio me lo impone. Tecnicamente non é un grande problema perché come bimane ho avuto i miei risultati migliori e conosco giá questa tecnica, ma per le mie ginocchia malandate só che lo sará in futuro. Il bimane infatti chiede un maggior utilizzo del piegamento, é un colpo davvero faticoso.
Detto questo mio malgrado ho cominciato la ricerca di una sorta di dritto con la mano sinistra che non fosse troppo penalizzante fisicamente modificando apertura e impugnatura. Quello che ci interessa é peró altro.
Sin dai primi colpi ho sentito che il colpo non andava, la sensazione di sforzo rispetto alla resa non mi soddisfava assolutamente, la palla non impattava bella piena ma dura e spenta sulla corda, se il controllo laterale c’era, il controllo della gittata era totalmente casuale con troppe palle in rete e palle che partivano improvvisamente senza top. Il tutto malgrado sentissi bene il movimento, lo swing sembrava una replica del precedente. Evidentemente c’era qualcosa prima dello swing che non andava.
Prova che ti riprova mi sono accorto che usavo moltissimo gli appoggi, ma non mi riusciva assolutamente spingere solo di braccio, me ne accorsi dal fatto che sempre mi trovavo col piede sinistro affiancato al destro anche quando tiravo pallette, il che vuol dire apertura limitata e/o movimento poco fluido di apertura. La sensazione era di errore.
Ed infatti il primo difetto saltó fuori, automaticamente memore di centinaia di cesti fatti per abituarmi a condurre l’apertura del monome con la mano sinistra, anche in bimane tiravo con la sinsitra invece di spingere con la destra. Ed é un errore. Chiesi conferma al Satr se fosse possibile usarle entrambe per aprire, ma lui mi confermó l’errore ( vedi che il maestro deve sempre entrarci !).
La cosa non é un problema da poco perché gli automatismi sono i difetti piú difficili da togliere. Prova che ti riprova, niente da fare, ormai il mio cervello lavorava in automatico e malgrado m’imponessi un movimento ne facevo un altro.
Studiai allora un escamotage, un sistema che m’impedisse l’automatismo. Lo trovai usando la stessa faccia della racchetta.
Partendo da impugnatura eastern di dritto che nell’80 % dei casi trasformo in semiwestern, mi era sufficiente allungarmi fino a una western lasciando cosí un incarico alla mano sinistra che occupata non avrebbe piú potuto tirare l’apertura. In pratica cosí facendo invertivo l’ordine di cambio d’impugnatura, ovvero prima cambiavo la mano destra e poi scendevo a impugnare correttamente la sinistra partendo da una necessaria per me posizione di attesa che mi consente di usare al meglio sia dritto che slice.
La cosa funzionó anche se questo cambio macchinoso presentó subito una lentezza di esecuzione esasperante, ma l’importante era che conducevo l’apertura con al destra e il colpo davvero era stabile, profondo, sotto controllo e spinta. Ripresa l’abitudine corretta, provai allora a ricambiare la faccia, ovvero usare la sequenza normale di cambio d’impugnatura usando due facce diverse per colpire e tanto mi accorsi che l’uso della destra si era sistemato e avevo riguadagnato potenza aprendo correttamente fino in fondo e replicamente, tanto mi stupii nell’avvertire il medesimo problema precedente, non avevo controllo della profonditá.
Evidentemente c’era dell’altro, proprio perché la mia sensazione era di fare esattamente sempre le stesse cose, ma il risultato non era costante. anche qui la sensazione era di errore.
Cominciai allora una ricerca del problema alternando un colpo a facce invertite e un colpo con la stessa faccia della racchetta, ma se nel primo caso ero senza controllo di profonditá e topspin, nel secondo malgrado la macchinositá il colpo era perfetto, davvero perfetto. Cosa diavolo combinavo non riuscivo a capirlo, mi sembrava fare sempre esattamente la stessa cosa, uguale, identica, continuavo a fermarmi ad ogni passaggio per studiarne le differenze. Finché un colpo meglio riuscito di un altro, poi un altro ancora, controllando attraverso le sensazioni di riuscita ogni istante scopriii l’inghippo.
Uso con la mano destra per il dritto una pistol molto fuori dal manico, presa che invertendo le facce ed hammerizzando in continental mi rimaneva troppo fuori, mentre usando la stessa faccia da sola mi rientrava nel manico. Siamo a livello di un centimetro, massimo un centimetro e mezzo, ma fondamentale per l’esecuzione del colpo. La presa errata della mano non dominante in questo caso non supportava adeguatamente la dominante causandone impercettibili , ma fondamentali variazioni di swing.
Ora il movmento é certo nel suo complesso, la fase embrionale é superata e gli aspetti del mio rovescio bimane mi sono tutti chiari. Ora si passa alla seconda fase e si tratterá di operare delle scelte, scelgliere una tipologia o un’altra di ogni singolo pezzo del mio colpo in base a sensazioni, risultati, semplicitá d’uso e via dicendo, ma lavorando in questo modo ho messo sul tavolo tutti i fattori determinanti a costruire un buon rovescio. Proprio le sensazioni mi hanno aiutato a scoprire i problemi, ora é piú una questione di logica delle scelte opportune che mi guiderá.
Una volta stabilita ogni fase del colpo, la terza fase sará la meccanizzazione o automatizzazione, ovvero ripetere l’identico gesto migliaia e migliaia di volte cercandone ripetizione e timing sulla palla.
Ospite- Ospite
Re: Autocorrezione
bel thread
...però si vede l'effetto carnevale....forse causa alcol o gnocca che ti ha stordito, hai scritto in formato "cecati"
...però si vede l'effetto carnevale....forse causa alcol o gnocca che ti ha stordito, hai scritto in formato "cecati"
ho l'occhio di pulcinella
Con il polibutilene ogni colpo riesce bene!
(cit. by Satrapo)
oedem- Messaggi : 6053
Data d'iscrizione : 01.12.09
Re: Autocorrezione
Solo per far finta sia un lenzuolo visto che a scriverli sono allergico, strucca strucca son quattro righe.
Ospite- Ospite
Re: Autocorrezione
Molto molto interessante...
Estrapolo dalla marea di informazioni una questione che mi incuriosisce: da quanto ho capito, l'apertura del rovescio bimane va fatta dal braccio destro, per poi "eseguire" il colpo col sinistro - mentre nel rovescio monomane succede esattamente l'opposto.
Ho capito bene? nel caso del bimane, che svantaggi porta effettuare l'apertura col sinistro?
Estrapolo dalla marea di informazioni una questione che mi incuriosisce: da quanto ho capito, l'apertura del rovescio bimane va fatta dal braccio destro, per poi "eseguire" il colpo col sinistro - mentre nel rovescio monomane succede esattamente l'opposto.
Ho capito bene? nel caso del bimane, che svantaggi porta effettuare l'apertura col sinistro?
Filippo- Messaggi : 762
Data d'iscrizione : 22.12.09
Località : esattamente qui, nel fiviggì
Re: Autocorrezione
Non apri del tutto e non sfrutti gli appoggi al meglio, in pratica rubando l'espressione al Satr, resti centrale.
Nel bimane sinistro dominante è in maggior parte del sinistro, non solo del sinistro
Nel bimane sinistro dominante è in maggior parte del sinistro, non solo del sinistro
Ospite- Ospite
Re: Autocorrezione
wik ha scritto:Non apri del tutto e non sfrutti gli appoggi al meglio, in pratica rubando l'espressione al Satr, resti centrale.
Nel bimane sinistro dominante è in maggior parte del sinistro, non solo del sinistro
Si infatti ho scritto tra virgolette "eseguire", sapendo che non è un colpo 100% sinistro ma dipende dal braccio dominante, impugnature e via dicendo.
Aggiungo un altro mattoncino alla costruzione del bimane, non avevo mai pensato di dover "aprire" col destro... ed effettivamente è una cosa sensatissima.
Filippo- Messaggi : 762
Data d'iscrizione : 22.12.09
Località : esattamente qui, nel fiviggì
Re: Autocorrezione
E la storia finisce già qui, due ginocchia come due meloni e tutto finì.
Ospite- Ospite
Re: Autocorrezione
forse se ti decidessi a perdere un pò di peso le tue ginocchia ringrazierebbero e potresti dedicarti completamente ai tuoi meccanismi tennistici (ho io ci provo a farti abbandonare i suppli e altro -chissa che non riesca alla fine a convincerti a fare uno dei miei programmi!!!!!!!!!!!!!) metti ghiaccio a volontà porca miseria - mi dispiace che ti sia fatto male
sergio1467- Moderatore
- Messaggi : 954
Data d'iscrizione : 04.12.09
Età : 56
Località : mazara del vallo (TP)
Re: Autocorrezione
acc! non avevo capito il senso del post!
dispiace ma mi sa che ti tocca ascoltare sergio1467
dispiace ma mi sa che ti tocca ascoltare sergio1467
casa- Messaggi : 335
Data d'iscrizione : 21.12.09
Età : 49
Località : rimini
Re: Autocorrezione
Wik, io ho mangiato solo secondi, contorno di verdure e frutta ( e yogurt o fiocchi di latte per spuntini vari ..) e sono sceso piu' di 5 chili in 6 settimane. Non ho diminuito di molto il volume dei pasti .. ho solo sostituito la montagna di carboidrati con proteine e grassi ( condimenti con moderazione). Meglio doppia bistecca che primo e secondo Wik !!! Ammesso e non concesso che in Brasile esista il "primo"....
A differenza della classica dieta ipocalorica, non avverti debolezza... anzi, ti senti ancora piu' "tosto"... l'ideale sarebbe fare la "dieta a zona" come si deve ... ma anche a capocchia come ho fatto io, funziona. La cosa piu' interessante nel togliere i carboidrati di pasta, pane e dolci, è che ti calma di brutto l'appetito !! Come se gli zuccheri dessero una sorta di assuefazione ... è pazzesco. Io prima non riuscivo a stare senza sgranocchiare qualcosa per piu' di 3 ore ... adesso posso stare 10 ore senza cibo ed avere giusto un normale appetito....
A differenza della classica dieta ipocalorica, non avverti debolezza... anzi, ti senti ancora piu' "tosto"... l'ideale sarebbe fare la "dieta a zona" come si deve ... ma anche a capocchia come ho fatto io, funziona. La cosa piu' interessante nel togliere i carboidrati di pasta, pane e dolci, è che ti calma di brutto l'appetito !! Come se gli zuccheri dessero una sorta di assuefazione ... è pazzesco. Io prima non riuscivo a stare senza sgranocchiare qualcosa per piu' di 3 ore ... adesso posso stare 10 ore senza cibo ed avere giusto un normale appetito....
Re: Autocorrezione
wik ha scritto:E la storia finisce già qui, due ginocchia come due meloni e tutto finì.
Vecioooooo non mi ti deprimereeeee! Su con la vita non ci pensare che tutto si sistema e anzi rivolgi la tua attenzione ad altre tipologie di meloni che in Brasile abbondano!!
Satrapo- Moderatore
- Messaggi : 1524
Data d'iscrizione : 02.12.09
Pagina 1 di 1
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