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Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Promemoria primo messaggio :
Posto qui sotto un aticolo da "Il fatto quotidiano" scritto da Andrea Scanzi.
Da tutti definito come un esperto di tennis, trovo che abbia ottime capacità di scrittura... e mi pare sia anche persona colta.
Ma di tennis, a mio parere, non ne sa proprio.
La cosa a mio avviso più lampante.... che traspare da questo articolo, è una:
"SCANZI DEVE ESSERE LA PIU' GRANDE PIPPA CHE SIA MAI VISTA DENTRO UN CIRCOLO DI TENNIS!"
Cmq... ecco l'articolo:
Cipolla, anacronismo con racchetta.
Nikolay Davydenko è stata una delle più grandi sciagure abbattutesi (vi ci si mi vi) sul tennis. Le anime candide del politicamente corretto, che stanno al tennis come i fan di Eugenio Scalfari alla politica, hanno per anni sostenuto che Davydenko fosse sottovalutato perché brutto (motivo più che sufficiente, peraltro, per sottovalutarlo).
I buonisti aggiungevano che “Kolya” – il raccapricciante nomignolo – fosse un talento innegabile. Veloce, agonisticamente tignoso, maestro nel colpire in anticipo e nel footwork (ehhh?). I più arditi lo paragonavano ad Andreino Agassi. Certo. E Mal dei Primitives è il leader dei Megadeth.
Davydenko, in realtà, è stato un agente del Kgb frainteso per tennista. Un sovietico vecchio stampo, grigio e marziale, spietato e ferale. Non sarebbe spiaciuto nel film Le vite degli altri (nel ruolo di cimice nascosta nella parete). Numero 3 al mondo al suo massimo, per troppo tempo imbattibile per tutti (se non per i primissimi, contro i quali “Kolya” si inginocchiava da ligio vassallo).
Lo ha sempre allenato il fratello aguzzino, verosimilmente frustandolo e gridandogli “A morte il capitalismo” per motivarlo. Tanto redditizio quanto antiestetico: pelaticcio, più consunto che magro. Mai un’emozione. E un carisma tale per cui gli organizzatori (giustamente) lo hanno schierato nei campi minori, lontanissimo dalle telecamere. Anche gli sponsor non se lo sono mai filato: come non capirli.
Nessuno come Davydenko, David Ferrer ed Andreas Seppi ha minato così tanto il tennis nelle sue fondamenta estetiche.
Quando si credeva che i Maya avessero ragione anche qui, inattesa e mirabile, è arrivata la crisi. E di colpo Kolya le ha perse tutte. Vederlo nella polvere reca letizia, inducendoci a sperare nel sol dell’Avvenire. O anche solo nel tramonto dell’Orrido.
Si riparla di Davydenko, e delle sue adorabili pene, perché stanotte, nella prima giornata degli Australian Open, è stato irriso da Flavio Cipolla. Non l’italiano più forte del lotto, ma certo il più gradevole. Cipolla, detto “Cips” in un eccesso di crasi, ha vinto al quinto. Gli capita spesso di esaltarsi negli Slam. Ha giubilato Wawrinka, il Tennista Topexan e indotto al pianto Andy Roddick, aka Visiera Gocciolante, che non ci capiva più nulla e ha cominciato a sclerare come un bimbo dell’asilo.
Stamani la nuova gioia, 6-1 (vamos) al quinto. Ventotto anni, romano, Cipolla a metà gennaio 2011 era 248° al mondo. Ora è 76°, best ranking 75. Mingherlino, meravigliosamente sprovvisto di muscolatura, potenza inesistente. Tutto testa e genietto. Un tennista da circolo, un terza categoria apparente. Un anacronismo con racchetta. Vent’anni fa si sarebbe divertito: adesso, sadicamente calato nell’Era dei Cyborg e degli Algidi, si barcamena.
Egli è “il Rincoglionitore”. Non avendo punch, si adatta al gioco altrui. Lo studia, lo immagazzina. E lo scardina. E’ un trojan horse della Monotonia. Si insinua nel sistema e, tra smorzate e slice, attacchi in controtempo e “pittino”, rincoglionisce l’avversario. Che, nei casi migliori, perde testa e partita.
Cipolla troverà al secondo turno Feliciano Lopez, il Tronista del Serve and Volley. Sarà un bel match, comunque vada.
Non molto altro da dichiarare. I big hanno vinto, tutti, tranne Fernando Verdasco, che a ben vedere non è un big ed è pur sempre inciampato con Bernie Tomic, l’australiano dal buon futuro (ahinoi) che un po’ ricorda Murray e un po’ un coma vigile.
A valanga Nadal, a valanga Federer. A valanga su se stesso Fognini, il Balotellino di Arma di Taggia, sconfitto dal colombiano Falla (uno che vince solo i primi turni Slam).
Stanotte grande attesa per la finale anticipata del torneo: Gasquet-Seppi. Maxischermi su tutta la penisola e Caldaro assaltata dai fans del McEnroe altoatesino. Riuscirà Gasquet, l’Uomo che Sussurrava ai Teloni, a gestire la prima di servizio a 387 orari di Seppi, il gioco di volo di Andreasssssssssssss e quell’innato eclettismo che ne giustifica il paragone con Rod Laver? Non si sa.
Voi, comunque, nel dubbio dormite sereni.
PS: Mi trovo quasi sempre d'accordo con Scanzi quando scrive di politica e/o costume....
...Ma quando scrive (o parla) di tennis non saprei se ridere o piangere.
Posto qui sotto un aticolo da "Il fatto quotidiano" scritto da Andrea Scanzi.
Da tutti definito come un esperto di tennis, trovo che abbia ottime capacità di scrittura... e mi pare sia anche persona colta.
Ma di tennis, a mio parere, non ne sa proprio.
La cosa a mio avviso più lampante.... che traspare da questo articolo, è una:
"SCANZI DEVE ESSERE LA PIU' GRANDE PIPPA CHE SIA MAI VISTA DENTRO UN CIRCOLO DI TENNIS!"
Cmq... ecco l'articolo:
Cipolla, anacronismo con racchetta.
Nikolay Davydenko è stata una delle più grandi sciagure abbattutesi (vi ci si mi vi) sul tennis. Le anime candide del politicamente corretto, che stanno al tennis come i fan di Eugenio Scalfari alla politica, hanno per anni sostenuto che Davydenko fosse sottovalutato perché brutto (motivo più che sufficiente, peraltro, per sottovalutarlo).
I buonisti aggiungevano che “Kolya” – il raccapricciante nomignolo – fosse un talento innegabile. Veloce, agonisticamente tignoso, maestro nel colpire in anticipo e nel footwork (ehhh?). I più arditi lo paragonavano ad Andreino Agassi. Certo. E Mal dei Primitives è il leader dei Megadeth.
Davydenko, in realtà, è stato un agente del Kgb frainteso per tennista. Un sovietico vecchio stampo, grigio e marziale, spietato e ferale. Non sarebbe spiaciuto nel film Le vite degli altri (nel ruolo di cimice nascosta nella parete). Numero 3 al mondo al suo massimo, per troppo tempo imbattibile per tutti (se non per i primissimi, contro i quali “Kolya” si inginocchiava da ligio vassallo).
Lo ha sempre allenato il fratello aguzzino, verosimilmente frustandolo e gridandogli “A morte il capitalismo” per motivarlo. Tanto redditizio quanto antiestetico: pelaticcio, più consunto che magro. Mai un’emozione. E un carisma tale per cui gli organizzatori (giustamente) lo hanno schierato nei campi minori, lontanissimo dalle telecamere. Anche gli sponsor non se lo sono mai filato: come non capirli.
Nessuno come Davydenko, David Ferrer ed Andreas Seppi ha minato così tanto il tennis nelle sue fondamenta estetiche.
Quando si credeva che i Maya avessero ragione anche qui, inattesa e mirabile, è arrivata la crisi. E di colpo Kolya le ha perse tutte. Vederlo nella polvere reca letizia, inducendoci a sperare nel sol dell’Avvenire. O anche solo nel tramonto dell’Orrido.
Si riparla di Davydenko, e delle sue adorabili pene, perché stanotte, nella prima giornata degli Australian Open, è stato irriso da Flavio Cipolla. Non l’italiano più forte del lotto, ma certo il più gradevole. Cipolla, detto “Cips” in un eccesso di crasi, ha vinto al quinto. Gli capita spesso di esaltarsi negli Slam. Ha giubilato Wawrinka, il Tennista Topexan e indotto al pianto Andy Roddick, aka Visiera Gocciolante, che non ci capiva più nulla e ha cominciato a sclerare come un bimbo dell’asilo.
Stamani la nuova gioia, 6-1 (vamos) al quinto. Ventotto anni, romano, Cipolla a metà gennaio 2011 era 248° al mondo. Ora è 76°, best ranking 75. Mingherlino, meravigliosamente sprovvisto di muscolatura, potenza inesistente. Tutto testa e genietto. Un tennista da circolo, un terza categoria apparente. Un anacronismo con racchetta. Vent’anni fa si sarebbe divertito: adesso, sadicamente calato nell’Era dei Cyborg e degli Algidi, si barcamena.
Egli è “il Rincoglionitore”. Non avendo punch, si adatta al gioco altrui. Lo studia, lo immagazzina. E lo scardina. E’ un trojan horse della Monotonia. Si insinua nel sistema e, tra smorzate e slice, attacchi in controtempo e “pittino”, rincoglionisce l’avversario. Che, nei casi migliori, perde testa e partita.
Cipolla troverà al secondo turno Feliciano Lopez, il Tronista del Serve and Volley. Sarà un bel match, comunque vada.
Non molto altro da dichiarare. I big hanno vinto, tutti, tranne Fernando Verdasco, che a ben vedere non è un big ed è pur sempre inciampato con Bernie Tomic, l’australiano dal buon futuro (ahinoi) che un po’ ricorda Murray e un po’ un coma vigile.
A valanga Nadal, a valanga Federer. A valanga su se stesso Fognini, il Balotellino di Arma di Taggia, sconfitto dal colombiano Falla (uno che vince solo i primi turni Slam).
Stanotte grande attesa per la finale anticipata del torneo: Gasquet-Seppi. Maxischermi su tutta la penisola e Caldaro assaltata dai fans del McEnroe altoatesino. Riuscirà Gasquet, l’Uomo che Sussurrava ai Teloni, a gestire la prima di servizio a 387 orari di Seppi, il gioco di volo di Andreasssssssssssss e quell’innato eclettismo che ne giustifica il paragone con Rod Laver? Non si sa.
Voi, comunque, nel dubbio dormite sereni.
PS: Mi trovo quasi sempre d'accordo con Scanzi quando scrive di politica e/o costume....
...Ma quando scrive (o parla) di tennis non saprei se ridere o piangere.
Ospite- Ospite
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Mi aggancio a quanto suggerito da zaphod: ha voluto "fare il Clerici" senza esserlo.
Saper scrivere non vuol dire stare costantemente sopra le righe. L'ironia è sempre la benvenuta, ma il buon gusto e la misura vanno tenute d'occhio.
Se sappia giocare non so, ma quando scrive lo giudico per ciò che scrive.
Il caso di Davydenko mi ricorda in parte quello di Brian Gottfried negli anni '70, a lungo tra i top ten, n.1 in doppio in coppia con Ramirez (quando il doppio valeva ancora qualche cosa) eppure snobbato dalle tv e dagli sponsor perché non era un personaggio, così bruttino e con l'espressione sempre triste.
Saper scrivere non vuol dire stare costantemente sopra le righe. L'ironia è sempre la benvenuta, ma il buon gusto e la misura vanno tenute d'occhio.
Se sappia giocare non so, ma quando scrive lo giudico per ciò che scrive.
Il caso di Davydenko mi ricorda in parte quello di Brian Gottfried negli anni '70, a lungo tra i top ten, n.1 in doppio in coppia con Ramirez (quando il doppio valeva ancora qualche cosa) eppure snobbato dalle tv e dagli sponsor perché non era un personaggio, così bruttino e con l'espressione sempre triste.
Maurizio- Messaggi : 1639
Data d'iscrizione : 18.01.11
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Mercuzio ha scritto:Un bravo (ottimo) giornalista che quando scrive di tennis diventa schiavo del personaggio. La continua ricerca dell'iperbole e del paradosso ed il gusto della provocazione l'hanno costretto a spostare l'asticella sempre più in alto portandolo spesso e volentieri a sfiorare l'insulto gratuito.
Nel breve diverte, nel medio irrita, alla lunga annoia; che sappia o meno giocare a tennis è del tutto ininfluente.
E' esattamente come la vedo io... invece che da giornalista si comporta come il classico "internauta/bloggatore" che per distinguersi deve andare forzatamente "contro"; l'impressione è che sull'argomento tennis sappia fare solo quello, i lettori si aspettano quello, e quindi continuare in maniera stucchevole senza dire, in sostanza, niente.
"I am not perfect and neither was my career. In the end tennis is like life, messy."
Marat Safin
Antaniserse- Admin
- Messaggi : 1078
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Località : Genova
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Clerici è un gentleman e non si esprimerebbe mai così. Chiaramente l'ho menzionato per farvi capire il metro di giudizio con cui valuta i suoi giocatori preferiti Scanzi; il suo è un articolo da blog, non certo un affresco stile Clerici o una cronaca piena di statistiche a la Tommasi. Il suo stile borderline però a quanto pare premia: se avesse scritto lo stesso articolo senza sarcasmo nessuno avrebbe aperto questo topic.
valeriotennis- Messaggi : 210
Data d'iscrizione : 16.07.10
Età : 34
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Carneade, chi era costui?
Il sig. Scanzi mi par capire essere uno di quei personaggi che ritengono di avere un intelligenza particolarmente brillante, e allora si adoprano in ogni modo per farlo risaltare, in questo caso con articoli dissacranti, l'ironia e il dileggio.
non avevo mai sentito parlare di lui, ma cercatolo su google images, devo dire che "di vista" lo conosco, perchè zappando qua e là in tv lo vidi diverse volte ospitato in uno dei soliti talk show.
condivido l'irritazione che mi provoca il suo tono saccente e presuntuoso, almeno in questo articolo, visto che non ho mai avuto il (dis)piacere di leggerlo altrove.
che di tennis vero se ne capisca poco, è dimostrato anche solo dal fatto che si permetta di dileggiare la tecnica e le capacità tennistiche di uno che è stato n. 3 del mondo e che paragoni il n. 76 del mondo ad un tennista da circolo e ad un terza categoria. Povero Scanzi, non sa nemmeno ciò che sta dicendo. questa è la cartina di tornasole che permette di valutare lo scanzio-pensiero e di valutare tutte le altre enormi caxxate che ha scritto.
come osservavano altri sopra, è una questione di marketing però il fatto che si rende ben conto che scrivendo in tono dissacrante (non importa quante corbellerie scriva dal punto di vista strettamente tecnico, l'importante è scriverle con questo stile) ottiene spazi, se si limitasse a scrivere in maniera meno sguaiata e con qualche contenuto tecnico in più, forse non otterrebbe nemmeno il trafiletto in utlima pagina del corriere della brianza.
non credo che il contenuto del suo articolo meriti contestazioni puntuali, meglio lasciarlo morire lì dove l'abbiamo trovato.
Il sig. Scanzi mi par capire essere uno di quei personaggi che ritengono di avere un intelligenza particolarmente brillante, e allora si adoprano in ogni modo per farlo risaltare, in questo caso con articoli dissacranti, l'ironia e il dileggio.
non avevo mai sentito parlare di lui, ma cercatolo su google images, devo dire che "di vista" lo conosco, perchè zappando qua e là in tv lo vidi diverse volte ospitato in uno dei soliti talk show.
condivido l'irritazione che mi provoca il suo tono saccente e presuntuoso, almeno in questo articolo, visto che non ho mai avuto il (dis)piacere di leggerlo altrove.
che di tennis vero se ne capisca poco, è dimostrato anche solo dal fatto che si permetta di dileggiare la tecnica e le capacità tennistiche di uno che è stato n. 3 del mondo e che paragoni il n. 76 del mondo ad un tennista da circolo e ad un terza categoria. Povero Scanzi, non sa nemmeno ciò che sta dicendo. questa è la cartina di tornasole che permette di valutare lo scanzio-pensiero e di valutare tutte le altre enormi caxxate che ha scritto.
come osservavano altri sopra, è una questione di marketing però il fatto che si rende ben conto che scrivendo in tono dissacrante (non importa quante corbellerie scriva dal punto di vista strettamente tecnico, l'importante è scriverle con questo stile) ottiene spazi, se si limitasse a scrivere in maniera meno sguaiata e con qualche contenuto tecnico in più, forse non otterrebbe nemmeno il trafiletto in utlima pagina del corriere della brianza.
non credo che il contenuto del suo articolo meriti contestazioni puntuali, meglio lasciarlo morire lì dove l'abbiamo trovato.
alain proust- Messaggi : 619
Data d'iscrizione : 13.12.10
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Aggiungo che su mymag era largamente appoggiato dai mods e molti sono stati bannati non per aver usato termini poco educati ma perchè avevano idee diverse dalle sue. Glielo fecero notare ma continuava a deridere tutti coloro che venivano sospesi, bannati e continuamente richiamati dai mods per sostenere tesi diverse. Prendeva in giro velatamente chiunque gli facesse notare certe cose al limite della regolarità e del sopruso. Con il tempo si è ritrovato troppe persone contro compreso i mods che hanno iniziato a richiamare lui stesso e comminargli le stesse sanzioni che hanno fatto a molti altri. Minacciò di denuciare, fu bannato. Come dicono a Napoli, vuole sfottere e pretende di non essere "sfottuto".
Skorpion- Messaggi : 214
Data d'iscrizione : 07.12.09
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Non c'entra una mazza con Scanzi, che pure a me sta un poco sul pirillo, ma leggendo i vostri commenti mi è venuto in mente un articolo che mi era davvero piaciuto: è di Federico Ferrero e parla di tennis, anzi di qualcosa che gira attorno al tennis
http://www.tennisbest.com/wildcard/?p=574
Qui, secondo me, il livello è diverso, immensamente diverso...
http://www.tennisbest.com/wildcard/?p=574
Qui, secondo me, il livello è diverso, immensamente diverso...
letyoursoul- Messaggi : 198
Data d'iscrizione : 27.06.11
Età : 55
Località : Nord Ovest
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
letyoursoul ha scritto:Non c'entra una mazza con Scanzi, che pure a me sta un poco sul pirillo, ma leggendo i vostri commenti mi è venuto in mente un articolo che mi era davvero piaciuto: è di Federico Ferrero e parla di tennis, anzi di qualcosa che gira attorno al tennis
http://www.tennisbest.com/wildcard/?p=574
Qui, secondo me, il livello è diverso, immensamente diverso...
scanzi e ferrero sono amiconi credo abbiano anche commentato assieme su qualche paytv
io comunque lo trovo divertente ma di sicuro non cerco nei suoi articoli perle di scienza tennistica e non bisogna mai prendere sul serio quello che scrive
miguel- Messaggi : 5951
Data d'iscrizione : 08.12.09
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Località : torino
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
letyoursoul ha scritto:Non c'entra una mazza con Scanzi, che pure a me sta un poco sul pirillo, ma leggendo i vostri commenti mi è venuto in mente un articolo che mi era davvero piaciuto: è di Federico Ferrero e parla di tennis, anzi di qualcosa che gira attorno al tennis
http://www.tennisbest.com/wildcard/?p=574
Qui, secondo me, il livello è diverso, immensamente diverso...
si vede che sono amiconi, anche qui un linguaggio infarcito di sensazionalismo spicciolo teso a strappare il sorriso a tutti i costi, assieme una certa ignoranza (nel senso che viene ignorato, tralasciato) su ciò che era il tennis al tempo di Pietrangeli
che il nostro Nicola sia ormai stucchevolmente autoreferenziale come lo sono generalmente i vecchietti non dovrebbe sorprendere, quello che mi reca maggiore fastidio è che la FIT sia più autoreferenziale di lui
Maurizio- Messaggi : 1639
Data d'iscrizione : 18.01.11
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Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Sta FIT non sta proprio simpatica a tutti da quanto sento in giro.
Skorpion- Messaggi : 214
Data d'iscrizione : 07.12.09
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Maurizio ha scritto:si vede che sono amiconi, anche qui un linguaggio infarcito di sensazionalismo spicciolo teso a strappare il sorriso a tutti i costi, assieme una certa ignoranza (nel senso che viene ignorato, tralasciato) su ciò che era il tennis al tempo di Pietrangeli
che il nostro Nicola sia ormai stucchevolmente autoreferenziale come lo sono generalmente i vecchietti non dovrebbe sorprendere, quello che mi reca maggiore fastidio è che la FIT sia più autoreferenziale di lui
Quoto la parte relativa al linguaggio usato da Ferrero, anche se secondo me ci sta se inserita nel contesto di una critica ad una intervista per l'appunto stucchevole, viene forzatamente e volutamente evidenziata sia l'autoreferenzialità di Pietrangeli che lo strisciante zerbinaggio dell'intervistatore...
Non sono troppo d'accordo su quanto hai detto e che ho sottolineato. Essere "vecchietti" secondo me non giustifica l'essere stucchevolmente autoreferenziale: smettere di vivere per compiacersi del proprio vissuto è proprio come non accettare di essere oggi qualcosa di diverso perchè si è stati qualcosa di migliore. E' un enorme bugia che racconto prima di tutto a me stesso e poi agli altri. La passione, l'amore per i propri talenti non può smettere con il tempo e ridursi a mero autocompiacimento. Qui, sempre secondo me, ci sta la vera critica al Nicola nazionale. Essere il motore di un autoreferenzialità "socialmente accettabile e ammicchevole", ma di fatto priva di ogni concreta giustificazione meritocratica, significa promuovere e alimentare il pensiero comune che, una volta raggiunto il "meritato" successo, per illuminazione divina, sia dovuto il merito all'agio. Pensiero tutto italiano e al quanto odioso.
letyoursoul- Messaggi : 198
Data d'iscrizione : 27.06.11
Età : 55
Località : Nord Ovest
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
letyoursoul ha scritto:Maurizio ha scritto:si vede che sono amiconi, anche qui un linguaggio infarcito di sensazionalismo spicciolo teso a strappare il sorriso a tutti i costi, assieme una certa ignoranza (nel senso che viene ignorato, tralasciato) su ciò che era il tennis al tempo di Pietrangeli
che il nostro Nicola sia ormai stucchevolmente autoreferenziale come lo sono generalmente i vecchietti non dovrebbe sorprendere, quello che mi reca maggiore fastidio è che la FIT sia più autoreferenziale di lui
Quoto la parte relativa al linguaggio usato da Ferrero, anche se secondo me ci sta se inserita nel contesto di una critica ad una intervista per l'appunto stucchevole, viene forzatamente e volutamente evidenziata sia l'autoreferenzialità di Pietrangeli che lo strisciante zerbinaggio dell'intervistatore...
Non sono troppo d'accordo su quanto hai detto e che ho sottolineato. Essere "vecchietti" secondo me non giustifica l'essere stucchevolmente autoreferenziale: smettere di vivere per compiacersi del proprio vissuto è proprio come non accettare di essere oggi qualcosa di diverso perchè si è stati qualcosa di migliore. E' un enorme bugia che racconto prima di tutto a me stesso e poi agli altri. La passione, l'amore per i propri talenti non può smettere con il tempo e ridursi a mero autocompiacimento. Qui, sempre secondo me, ci sta la vera critica al Nicola nazionale. Essere il motore di un autoreferenzialità "socialmente accettabile e ammicchevole", ma di fatto priva di ogni concreta giustificazione meritocratica, significa promuovere e alimentare il pensiero comune che, una volta raggiunto il "meritato" successo, per illuminazione divina, sia dovuto il merito all'agio. Pensiero tutto italiano e al quanto odioso.
Guarda che i vecchietti sono generalmente autoreferenziali anche quando non sono stati famosi o di talento. Non vuole essere una critica, non c'è nulla di male. È una condizione di quell'età che si sviluppa per tutta una serie di motivi, ovviamente in gradi diversi da persona a persona. Pietrangeli, evidentemente, lo è più di altri; anche perché è "imbeccato" da chi si sente in dovere di incensarlo. Sarebbe peraltro triste (e non solo per lui, eh!) che il movimento, di cui la federazione bene o male ne è a capo, fosse incapace a riconoscerne la gloria, benché passata.
Maurizio- Messaggi : 1639
Data d'iscrizione : 18.01.11
Età : 63
Località : Roma
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
Ecco l'ultima "perla" di Scanzi:
Dolgopolov (13)-Tomic (38). L’incontro più intrigante, tra due giovani di ottime speranze ma diversissimi: tanto esuberante ed eclettico Dolgo, quanto catacombale e sostanzialmente monocorde Tomic. Purtroppo non vedo vincente il primo.
Può bastare?
Dolgopolov (13)-Tomic (38). L’incontro più intrigante, tra due giovani di ottime speranze ma diversissimi: tanto esuberante ed eclettico Dolgo, quanto catacombale e sostanzialmente monocorde Tomic. Purtroppo non vedo vincente il primo.
Può bastare?
Ospite- Ospite
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
tanto diversi che hanno giocato a specchio, tatticamente, per 4 ore. poi ci sono delle evidenti differenze fisiche, stilistiche (soprattutto) e tecniche ovviamente... ma questo davvero non capisce una mazza di tennis
che poi l'altro giorno elogiava senza mezzi termini cipolla "il rincoglionitore" (definizione questa invero azzeccata) per poi denigrare Tomic che è il rincoglionitore più fenomenale che ci sia (che ha rincoglionito a suo volta il Principe dei rincoglionitori, dolgopolov) e dotato anche di talento di altro livello.. mah...
che poi l'altro giorno elogiava senza mezzi termini cipolla "il rincoglionitore" (definizione questa invero azzeccata) per poi denigrare Tomic che è il rincoglionitore più fenomenale che ci sia (che ha rincoglionito a suo volta il Principe dei rincoglionitori, dolgopolov) e dotato anche di talento di altro livello.. mah...
cit. Miguel "internet é stata la rovina di noi pipparoli mentali"
zaphod- Messaggi : 1063
Data d'iscrizione : 08.10.10
Età : 44
Località : Italia
Re: Scanzi... giornalista "esperto" di tennis?
L'ultimo aricolo di Scanzi su Il Fatto Quotidiano...
Nadal che salvò il tennis
Abbracciatevi e gioite. In questo momento, e nelle prossime ore, i federasti verseranno lacrime amarissime. Diranno che “il tennis ha perso”, “Il Re è finito” (no: è solo nudo, e onestamente non è un bel vedere). Cianceranno che “l’usurpatore” ha rovinato il sogno. Straparleranno, come sempre. Lasciateli fare: sono i centurioni con la paura di rimanere senza lavoro. Bambini a cui hanno ricordato che Babbo Natale non esiste e Big Jim nella vita reale non ama Barbie (ma Mirka).
Per ogni lacrima federasta, c’è una stella in più nel ciel. Gioite, ordunque.
Il mondo si è appena salvato dalla melassa della grancassa algida. Quando Rafa Nadal ha alfine irriso Roger Federer 6-4, il pericolo è stato scampato. Roger (da pronunciare con enfasi, “R-o-g-e-r“, e possibilmente con rotacismo sabaudo, quasi che fosse un sacramento), aveva fallito le ultime palle break per rientrare in partita. Il suo aureo volto era increspato nella smorfia esatta di chi a scuola ha preso 7.5 invece di 8 al compito di stenografia (esiste ancora?). Il suo dramma interiore era palese, inconsolabile. Era finita. Vamos.
E’ stata una bella partita? Sì e no. Sì, soprattutto nella seconda parte del quarto set, con scambi interminabili e mirabili. No, e il tiebreak del terzo set è stato emblematico: un errore dopo l’altro, Nadal che va avanti 6-1, Federer (adorabilmente piccato) che recupera fino a 6-5. Per poi perdere.
La sensazione è che questa sfida eterna, largamente dominata dal più forte tra i due (Nadal è avanti 18 a 9: cifre che non ammettono dubbi), stia mostrando la corda. Già un anno fa, in finale al Roland Garros, entrambi mandarono in campo le copie sbiadite. Deluxe, ma sbiadite. Federer perse. Diventando pienamente freudiano, infantile e irrisolto, come sempre quando dall’altra parte scorge il Mutanda. E solo lui l’avrebbe potuta perdere (se a Parigi in finale fosse andato Djokovic, Nadal avrebbe vissuto un’indicibile mitraglia). Oggi si è goduto a fasi alterne. Pronostico rispecchiato per classifica e precedenti, non rispecchiato secondo i valori sin qui espressi. Si era sbagliato (ogni tanto capita) anche qui. Ed è sempre bello sbagliare, in questi casi.
Spingendosi oltre, vien da dire che questo Nadal – perennemente “tramontante”, ma alla fine sempre lì – partirebbe sfavorito con Djokovic ma favorito con Murray. Quindi, domani, dovrà tifare Scozia, per quanto sul veloce Murray risulti ampiamente in grado di ribatterlo (ma 2 set su 3 è altro sport e negli Slam cambia tutto). Detto che, uscito il Re Piangina, Djokovic avrà definitivamente fiutato il sangue e si presenterà col vestito del sicario ilare in semi, un plauso finale a Rafa Nadal. Non è bello, non è “classico”. Non so quanto sia corretto e limpido. E non è neanche al top. Ma non molla, mai. E ci ricorda che tutto è possibile. Perfino fare “marameo” alle stalagmiti dittatoriali.
Nadal che salvò il tennis
Abbracciatevi e gioite. In questo momento, e nelle prossime ore, i federasti verseranno lacrime amarissime. Diranno che “il tennis ha perso”, “Il Re è finito” (no: è solo nudo, e onestamente non è un bel vedere). Cianceranno che “l’usurpatore” ha rovinato il sogno. Straparleranno, come sempre. Lasciateli fare: sono i centurioni con la paura di rimanere senza lavoro. Bambini a cui hanno ricordato che Babbo Natale non esiste e Big Jim nella vita reale non ama Barbie (ma Mirka).
Per ogni lacrima federasta, c’è una stella in più nel ciel. Gioite, ordunque.
Il mondo si è appena salvato dalla melassa della grancassa algida. Quando Rafa Nadal ha alfine irriso Roger Federer 6-4, il pericolo è stato scampato. Roger (da pronunciare con enfasi, “R-o-g-e-r“, e possibilmente con rotacismo sabaudo, quasi che fosse un sacramento), aveva fallito le ultime palle break per rientrare in partita. Il suo aureo volto era increspato nella smorfia esatta di chi a scuola ha preso 7.5 invece di 8 al compito di stenografia (esiste ancora?). Il suo dramma interiore era palese, inconsolabile. Era finita. Vamos.
E’ stata una bella partita? Sì e no. Sì, soprattutto nella seconda parte del quarto set, con scambi interminabili e mirabili. No, e il tiebreak del terzo set è stato emblematico: un errore dopo l’altro, Nadal che va avanti 6-1, Federer (adorabilmente piccato) che recupera fino a 6-5. Per poi perdere.
La sensazione è che questa sfida eterna, largamente dominata dal più forte tra i due (Nadal è avanti 18 a 9: cifre che non ammettono dubbi), stia mostrando la corda. Già un anno fa, in finale al Roland Garros, entrambi mandarono in campo le copie sbiadite. Deluxe, ma sbiadite. Federer perse. Diventando pienamente freudiano, infantile e irrisolto, come sempre quando dall’altra parte scorge il Mutanda. E solo lui l’avrebbe potuta perdere (se a Parigi in finale fosse andato Djokovic, Nadal avrebbe vissuto un’indicibile mitraglia). Oggi si è goduto a fasi alterne. Pronostico rispecchiato per classifica e precedenti, non rispecchiato secondo i valori sin qui espressi. Si era sbagliato (ogni tanto capita) anche qui. Ed è sempre bello sbagliare, in questi casi.
Spingendosi oltre, vien da dire che questo Nadal – perennemente “tramontante”, ma alla fine sempre lì – partirebbe sfavorito con Djokovic ma favorito con Murray. Quindi, domani, dovrà tifare Scozia, per quanto sul veloce Murray risulti ampiamente in grado di ribatterlo (ma 2 set su 3 è altro sport e negli Slam cambia tutto). Detto che, uscito il Re Piangina, Djokovic avrà definitivamente fiutato il sangue e si presenterà col vestito del sicario ilare in semi, un plauso finale a Rafa Nadal. Non è bello, non è “classico”. Non so quanto sia corretto e limpido. E non è neanche al top. Ma non molla, mai. E ci ricorda che tutto è possibile. Perfino fare “marameo” alle stalagmiti dittatoriali.
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