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Messaggio Da marco61 Lun 19 Lug 2010, 19:35

Oggi, mentre incordavo una racchetta, ho assistito casualmente alla tappa odierna del Tour de France, cosa che non faccio mai.
Il lussemburghese Schleck, in quel momento leader in classifica con 31 secondi di vantaggio su Contador, tenda l'allungo decisivo durante una salita impegnativa. Nello sforzo la catena esce dalla sua sede, deve fermarsi e perde parecchi secondi. Il suo avversario principale, appunto Contador, non si fa pregare ed approfitta della situazione per portargli via la maglia gialla.
Dentro di me pensavo che questo comportamento forse non è molto sportivo, ed appunto lo sventurato ciclista, all'arrivo, si lamenta del fatto che in quel frangente i suoi avversari avrebbero dovuto rallentare. Il nostro cronista Davide Cassani, ex ciclista, sobbalza sulla sedia sostenendo che fa parte del gioco ed hanno fatto bene ad approfittarne.
MI viene in mente quel giorno che, in preda a crampi, ho perso un incontro al terzo set perchè il mio avversario mi ha ucciso di smorzate. In quel momento lo odiavo, però in fondo forse i crampi mi sono venuti per i chilometri che mi ha fatto fare, ed in quella situazione era giusto che finisse il lavoro.
Ora, secondo me il famoso De Coubertin non vinceva neanche a biglie in spiaggia. Da qui il suo motto "l'importante è partecipare".
Per me fare sport significa fare tutto il possibile per poter vincere, altrimenti è turismo.
Ma sempre rispettando le regole.
Se ritengo giusto fare smorzate ad un giocatore in preda a crampi (se non ce la fa può sempre ritirarsi), non sono convinto che rientri nelle regole approfittare di un guasto tecnico per seminare l'avversario, come è successo oggi.
Mi sono meravigliato nel sentire Cassani, che stimo moltissimo, dire che Contador ha fatto bene.
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Messaggio Da Ospite Lun 19 Lug 2010, 19:47

Mi sà che ho messo su un forum con dei romantici - sognatori Rolling Eyes

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Messaggio Da LaRana Lun 19 Lug 2010, 20:04

marco61 ha scritto:
Mi sono meravigliato nel sentire Cassani, che stimo moltissimo, dire che Contador ha fatto bene.
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Io do ragione a Cassani, fa parte del gioco anche il guasto meccanico
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Messaggio Da Ospite Lun 19 Lug 2010, 20:13

Scusa Marco eh, ma se Massa fora una gomma, anche senza rompere il motore che fa parte del gioco essendo la propulsione, pensi gli altri si fermino ?
L'essenza dell'etica "per l'amor del cielo" direbbe di si, perchè in quanto sport è la disputa del proprio valore che ti dà o meno le ragioni dello sport, ma in ambito di sport professionistico.........è professionismo, una professione, vinca chi è più forte e anche chi ha più culo.

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Messaggio Da Satrapo Lun 19 Lug 2010, 21:47

Mah c'è da dire che però nel ciclismo il guasto tecnico non è contemplato come parte del gioco, nel senso che normalmente se un uomo di classifica ha un problema tecnico il gruppo lo aspetta, fa proprio parte di un modo di comportarsi tipico del ciclismo che gli appassionati di questo sport ben conoscono e che non è paragonabile a nessun'altro sport. Una catena che salta non è equiparabile ad un guasto in formula uno non perchè sia diverso in se, ma perchè ci sono altre "regole" di comportamento che governano il ciclismo.

Quando un uomo di classifica cade o rimane attardato per una foratura o un problema tecnico la sua squadra si divide in due, mentre alcuni gregari si fermano per aspettarlo e riportarlo in gruppo altri si mettono in testa al plotone per comunicare a tutti l'accaduto e per congelare la corsa fin quando il capitano non sia rientrato proprio per evitare che qualcuno scatti dicendo poi candidamente "non lo sapevo". In questo non si ravvisa nessun atto di particolare sportività perchè nel ciclismo si usa proprio fare così: quando un uomo di classifica ha un problema tecnico nel ciclismo non si attacca. Chiaro che se il problema occorso all'uomo di classifica non è risolvibile in breve tempo dopo qualche minuto ognuno è libero di fare nuovamente la sua corsa.

Il punto però e che l'incidente a Schleck è capitato in una fase troppo importante della gara in cui effettivamente era praticamente impossibile per Contador aspettare il diretto rivale perchè si stava affrontando il tratto finale di una delle poche salite destinate a fare la differenza nell'intero Tour. In pratica si stava affrontando un tratto del percorso in cui comunque ci si sarebbe giocati una parte consistente del Tour e quindi neutralizzare la salita per far rientrare un uomo di classifica attardato da un problema tecnico non era cosa possibile. In questo la sfiga di Schleck è stata epocale!

Se l'incidente fosse avvenuto in un tratto pianeggiante sicuramente il gruppo avrebbe rallentato per far rientrare la maglia gialla e nè Contador nè altri uomini di classifica avrebbe tentato scatti, ma in questo caso credo che davvero non si poteva chiedere ai primi di aspettare Schleck in un tratto nel quale si sarebbero dovuti comunque giocare la maglia gialla a suon di scatti nei denti.

La cosa che proprio non mi va giù è la falsità di Contador che ha candidamente dichiarato a fine tappa di "non essersi accorto" del problema tecnico del rivale. Ecco questo davvero non mi piace perchè la cosa gli è avvenuta sotto gli occhi dato che lui stava tentando di reagire all'attaco subito proprio da Schleck che lo aveva appena superato e quindi ha visto benissimo il salto di catena. In questo Contador ha dimostrato di essere veramente antisportivo perchè bastava spiegare le ragioni della sua scelta serenamente motivandole con l'impossibilità di neutralizzare una salita così importante, assumendosi la responsabilità di un attacco che comunque c'è stato in seguito ad un problema tecnico di Schleck che lui aveva visto benissimo ma in un tratto di percorso in cui francamente non si poteva aspettare nessuno. Quindi date le circostanze particolari (tratto finale di una delle salite più selettive del tour) l'attacco poteva anche starci, ma il tentativo di nascondersi dietro la dichiarazione di non aver visto nulla quella proprio no, quindi è per questa dichiarazione che io boccio Contador e da domani faccio il tifo per Schleck!

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Messaggio Da enrico65 Sab 24 Lug 2010, 20:38

Non seguo il ciclismo, tra l'altro è uno degli sport in cui il doping la fa da padrone... conosco persone che, iniziato il professionismo, si sono ritirate dopo aver visto la tragica fine di un compagno di squadra a cui è letteralmente "scoppiato" il cuore che non ha retto a causa di queste scellerate pratiche... detto questo, credo che di sport il ciclismo abbia ben poco ormai, purtroppo.
Per quanto riguarda il problema tecnico: penso che faccia parte del gioco, se pensiamo alle gara di auto e moto, quante vittorie dovrebbero esser messe in discussione per fatti molto simili? e nessuno si scandalizza se qualcuno vince a causa di un guasto o della scivolata dell'avversario... poi ci sono i fuoriclasse come Valentino, che riescono a recuperare dopo essere usciti di pista, posizioni su posizioni e vincere la gara Smile quì si vede il campione Smile
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Messaggio Da cristiano75 Sab 24 Lug 2010, 21:20

enrico65 ha scritto:Non seguo il ciclismo, tra l'altro è uno degli sport in cui il doping la fa da padrone... conosco persone che, iniziato il professionismo, si sono ritirate dopo aver visto la tragica fine di un compagno di squadra a cui è letteralmente "scoppiato" il cuore che non ha retto a causa di queste scellerate pratiche... detto questo, credo che di sport il ciclismo abbia ben poco ormai, purtroppo.
Per quanto riguarda il problema tecnico: penso che faccia parte del gioco, se pensiamo alle gara di auto e moto, quante vittorie dovrebbero esser messe in discussione per fatti molto simili? e nessuno si scandalizza se qualcuno vince a causa di un guasto o della scivolata dell'avversario... poi ci sono i fuoriclasse come Valentino, che riescono a recuperare dopo essere usciti di pista, posizioni su posizioni e vincere la gara Smile quì si vede il campione Smile

Si vede che nn segui il ciclismo... senza offesa nehhh... Chi ha ragione? Icon_cool
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Messaggio Da marco61 Sab 24 Lug 2010, 22:03

Cristiano, il senso del tuo intervento è chiaro e per nulla offensivo.
Però sarebbe più carino e costruttivo, dopo un simile intervento, approfondire il discorso rendendo pubblico il proprio pensiero in modo che l'altro utente coinvolto nella discussione, nella fattispecie enrico, ne capisca in pieno il senso.
Per quale motivo, secondo te, appare evidente che enrico non segue il ciclismo? Qual è l'aspetto di questo sport che ti fa pensare che il guasto tecnico vada considerato diversamente da quanto avviene, ad esempio, nel mondo dei motori?


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Messaggio Da cristiano75 Dom 25 Lug 2010, 00:44

marco61 ha scritto:Cristiano, il senso del tuo intervento è chiaro e per nulla offensivo.
Però sarebbe più carino e costruttivo, dopo un simile intervento, approfondire il discorso rendendo pubblico il proprio pensiero in modo che l'altro utente coinvolto nella discussione, nella fattispecie enrico, ne capisca in pieno il senso.
Per quale motivo, secondo te, appare evidente che enrico non segue il ciclismo? Qual è l'aspetto di questo sport che ti fa pensare che il guasto tecnico vada considerato diversamente da quanto avviene, ad esempio, nel mondo dei motori?

Hai ragione... è che nn avevo voglia di approfondire il discorso, con una persona che nn segue questo sport... nel senso che se lui nn lo segue, come poter spiegare alcune cose...
le fatiche, i sentimenti, le emozioni, la sofferenza del gregario, le imprese nei tapponi... uomini che nn fanno le checche e pedalano finchè hanno birra nelle gambe... che si sfidano in maniera corretta... sotto le intemperie, dal freddo al caldo... e gli spettatori... quelle muraglia umane, che sono li ad applaudire tutti... si xchè anche il rivale viene applaudito e nn fischiato, xchè tutti hanno bisogno di conforto durante la sofferenza (come nn ricordare le salite del pirata) ed il nemico/rivale, nn è poi tanto nemico quanto una salita del 20%... ricordo lo zoncolan di quest'anno, che emozioni! Più 100.000 sulla montagna!
E questo nn è sport!?!??

Sul fatto poi di paragonare la caduta di catena con un guasto di formula1, secondo me è molto errato, xchè nella forumla 1 c'è un mix tra macchina ed uomo, invece nel ciclismo c'è un mix tra gambe e cuore...


P.S.: Sul fatto del dopping... beh c'è un discorso troppo lungo, che forse nn potrei neanche portarlo a termine, xchè credo che nessuno lo possa fare, dove sta la verità?!?! Ci sono sport dove nn c'è il dopping?! E cos'è il dopping?!?!
E chi è doppato e chi no!??! E 40 anni fa il dopping nn c'era?!?! Troppe cose oscure...

Mi scuso con l'utente per nn aver approfondito...
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Messaggio Da cristiano75 Dom 25 Lug 2010, 00:47

Ah dimenticavo, sul fatto di chi abbia ragione sul contesto sopra riportato... sinceramente nn saprei, è una fase talmente sensibile delicata ed importante che nn saprei quale potesse essere la mossa corretta!

Boh... probabilmente va bene così.... e via!
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Messaggio Da Satrapo Dom 25 Lug 2010, 02:39

Da grande appassionato di ciclismo spero di riuscire a fare un po' di chiarezza.

Nel ciclismo la bici non è considerata "mezzo tecnico determinante ai fini della perfomance" come lo è ad esempio nel mondo dei motori la macchina-moto, questo risulta chiaro a chi segue questo sport, comprensibilmente oscuro per chi non è appassionato di ciclismo ma credo che un "lenzuolino ciclistico" possa chiarire bene il tutto. Chi ha ragione? 786556

Se durante una gara ciclistica il capitano fora o gli si rompe la bici e l'ammiraglia è lontana (le ammiraglie sono le macchine delle varie squadre che seguono la corsa con a bordo meccanici e bici di riserva) un gregario (= compagno di squadra al servizio del capitano) cede immediatamente la sua bici al capitano per farlo ripartire senza perdite di tempo, restando lui fermo a piedi ad aspettare il cambio bici.

Più avanti l'ammiraglia raggiungerà il capitano e se necessario provvederà a fornirgli una bici di ricambio appositamente configurata per lui dato che i professionisti hanno bici fatte su misura. Si avete capito bene, un compagno di squadra può da regolamento cedere la sua bici ad un'altro, per capirci immaginate Alonso in testa ad un GP che rompe il motore, accosta e non appena giunge Massa si fa cedere la macchina per portare a casa qualche punto concludendo la gara con la macchina cedutagli dal compagno.

La bici nel ciclismo non è considerata "mezzo meccanico determinante" come negli sport motoristici, durante la stessa tappa i ciclisti possono cambiare anche 10 bici se ne hanno voglia, proprio perchè il guasto tecnico non è contemplato come variabile. Potete considerarla come la racchetta per il tennista, se si rompe al massimo si perde il 15 in cui la palla è in gioco ma poi se ne prende un'altra;

Ora veniamo al comportamento che dovrebbe di norma tenere il gruppo in caso di problema tecnico di un uomo di classifica in base ad una sorta di "galateo agonistico" che il ciclismo rispetta da sempre pur non essendo sancito da nessun regolamento. Per prima cosa per uomo di classifica in una gara a tappe si intende un ciclista che nella classifica generale occupa una posizione di rilievo che lo porta ad essere considerato uno dei possibili vincitori finali, e più in generale sono uomini di classifica tutti quelli che per le loro caratteristiche ragionevolmente possono realisticamente puntare alla vittoria finale. Ecco, quando un uomo di classifica ha un problema tecnico il gruppo gli concede una ragionevole finestra di tempo per risolverlo e rientrare congelando gli scatti. Ovviamente il ciclista pagherà comunque un prezzo perchè dovrà fare una fatica supplementare per rientrare immediatamente in gruppo (e infatti tutti i suoi compagni accorreranno al suo fianco per tirare a tutta faticando come bestie), ma per così dire gli verranno risparmiati ulteriori "sovrapprezzi". Quindi il gruppo NON SI ferma ad aspettare ma si impegna a non approfittarsi della "sfortuna" altrui scattando proprio nell'immediato verificarsi di un problema tecnico (o anche caduta) che coinvolga un uomo di classifica. (Se cade o rompe la bici un gregario (uomo di fatica) nessuno se ne interessa e chiunque può scattare o fare ciò che vuole, è la legge del ciclismo in cui solo chi può realisticamente vincere gode di certi "privilegi", altra piccola similitudine con il tennis in cui a chi ha classifica migliore viene riservato un tabellone migliore secondo il principio delle teste di serie)

In sostanza scattare immediatamente dopo un problema tecnico alla bici del proprio rivale diretto sarebbe un po' come se un tennista approfittasse dell'inconveniente occorso al suo avversario (corda o racchetta rotta) continuando a servire per guadagnare più 15 possibili mentre l'altro va a cambiare racchetta, applicando quindi deliberatamente un "sovrapprezzo" al 15 che normalmente si perde quando salta una corda. (Ovviamente nel tennis non si può fare ma il senso è questo: tentare di amplificare il danno patito dal nostro rivale per un guasto ad un elemento tecnico che di per se non è considerato rilevante ai fini della vittoria e se paragonate la bici alla racchetta del tennista avrete chiaro come non venga considerata elemento tecnico che in caso di rottura possa irrimediabilmente compromettere una performance)

Spero che ora sia chiaro anche ai non esperti perchè nel ciclismo è considerato scorretto chi scatta immediatamente quando l'avversario diretto ha un problema tecnico e di come non possa essere fatto nessun paragone con macchine, moto o altri sport nei quali il mezzo è considerato "insostituibile" ed "incedibile".

Poi ci sono varie situazioni e si è già discusso sul fatto che l'errore di Contador non sia stato tanto l'approfittare del problema tecnico (perchè in sostanza il regolamento non IMPONE a nessuno di aspettare e soprattutto perchè ci si trovava in una fase della gara dove uno scatto era comunque atteso da un momento all'altro) ma il suo dichiarare di "non aver visto" (cosa impossibile perchè era dietro Schleck è l'ha visto benissimo piantarsi causa salto di catena) per non ammettere di aver deciso di approfittare di un problema tecnico. (..e questa malcelata menzogna poi ritrattata da Contador in seguito alle polemiche la dice lunga su quanto sia considerato poco corretto nel ciclismo scattare quando il rivale diretto incorre in un problema tecnico alla bici!)

Riguardo al doping purtroppo il ciclismo paga sulla sua pelle una minore esposizione mediatica che si traduce in controlli più seri perchè non soggetti a "protettorati economici", controlli che quindi di frequente portano a galla magagne che in altri sport vengono abilmente e sistematicamente nascoste. Nel ciclismo non c'è più doping che nel calcio o in altri sport ricchi, ci sono solo meno "protettori" onnipotenti pronti ad insabbiare scomode verità. Tanto per fare un esempio nel tennis non vengono ancora fatti controlli su EPO e CERA, e il buon Sergio potrebbe spiegarvi molto meglio di me l'assurdità della assenza di questa tipologia di controlli per atleti come i tennisti.

Ricordate il caso di quel calciatore ripreso anni fa a scherzare con varie cannule infilate nel braccio mentre si sottoponeva ad un trattamento mai chiarito? Nessuna squalifica così come quando più recentemente una positività dello stesso campione è stata superficialmente archiviata come conseguente ad una "puntura di ape"!!! E di quei due o tre che anni fa candidamente si rifiutarono di farsi fare un prelievo di sangue per una analisi antidoping? O di come recentemente alcuni tennisti siano stati ripuliti e condonati dopo essere stati pizzicati con le mani nella marmellata?

Nel frattempo i ciclisti vengono tirati giù dal letto tra una tappa e l'altra nel cuore della notte per essere sottoposti a prelievi di sangue su cui poi vengono fatte analisi SERIE E COMPLETE in cui si cerca davvero tutto, gli vengono perquisite le abitazioni, i familiari mogli e genitori compresi, vengono ripresi nelle camere d'albergo con telecamere nascote, si fruga nella loro spazzatura per cercare flaconi e siringhe etc. etc. Intendiamoci cose a mio avviso giuste se si vuole davvero combattere il doping, ma che andrebbero fatte in tutti gli sport se si volesse davvero far pulizia. Ve lo immaginate l'antidoping a frugare nella stanza di Federer tirandolo giù dal letto in piena notte o a controllare cosa c'è nella borsetta di Mirka o nella sacca dello Zio Tony o nella casa in riva al mare di Nadal o nelle tasche della mammina di Murray etc. etc.?? Pensate davvero che l'antidoping potrebbe mettere una telecamera nascosta nella camera di albergo di un topten come si è fatto nelle camere d'albergo di svariati ciclisti?

Qualcuno di voi avrà sentito parlare di passaporto biologico. Un ciclista è OBBLIGATO ad avere una sorta di carta di identità biologica in cui sono riportati i valori ricorrenti di alcuni test standard volti a definire le capacità geneticamente proprie di ogni atleta in modo che variazioni troppo brusche di alcuni valori comportino lo stop dell'atleta anche in caso di nessuna accertata positività. Si avete capito bene, anche se non viene trovata traccia di sostanze dopanti un ciclista può essere fermato e condannato per doping se i suoi valori risultano soggetti a cambiamenti eccessivi rispetto al suo passaporto biologico. Come a dire amico mio non sappiamo cosa hai preso e quando l'hai preso ma sicuramente se questo valore passa da X a Y tu qualcosa di illecito l'hai fatta e noi ti squalifichiamo.

E' ovvio che se cerchiamo con tanta serietà solo tra i cilisti troveremo tanti positivi solo tra i ciclisti, fin quando al calciatore basterà dire "mi ha punto un'ape" o al tennista "mi ha baciato un ragazza che aveva pippato" o comunque fin quando non verrà cercata EPO e CERA nel sangue dei tennisti che al quinto set sgambettano più o meno tutti come fringuelli resteremo nel più classico degli esempi dell'applicazione del più becero "DUE PESI, DUE MISURE".

Perchè ai calciatori o ai tennisti non viene richiesto nessun passaporto biologico? Vogliamo vedere come variano durante la carriera di un topten o di un pallone d'oro alcuni valori ematici? Non sarebbe quanto meno "interessante" vedere se quando un tennista o un calciatore mette e leva e rimette masse muscolari come fossero vestiti i suoi valori restano in una soglia biologicamente compatibile con un allenamento pulito?

Ma sappiamo che nel mondo dello sport agonistico tutto si piega alla volontà di sua maestà il denaro. Se i ciclisti facessero vendere miliardi in abbigliamento, atrezzatura, diritti tv, etc. etc. state certi che vedremmo rarissimi casi di positività anche tra i ciclisti e come nel calcio o nel tennis non gli verrebbe richiesto nessun passaporto biologico..
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Messaggio Da oedem Dom 25 Lug 2010, 10:17

meno male che è domenica e ho potuto leggere tutto il lenzuolo asd

Sat, quando fai la versione Bignami??? Very Happy


ho l'occhio di pulcinella
Con il polibutilene ogni colpo riesce bene!

(cit. by Satrapo)
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Messaggio Da Ospite Dom 25 Lug 2010, 12:53

Uhm,
la visione romantico-sentimentale espressa é una visione dello sport dilettantisco, scusami Sat.
E' giusto ad esempio che ci siano ciclisti con squadre forti e ciclisti con squadre deboli ?
Se mettiamo come base le mere capacitá pedalatorie, sappiamo sia io che te, che se io ottimo ciclista non ho a disposizione una squadra forte non vinco un bell'accidente.
Parlando per assurdo, secondo la tua ipotesi, io ciclista con squadra forte non dovrei usarla per dare possibilitá ad un ciclista altrettanto forte come me di gareggiare alla pari.
Ma esiste il professionismo, altra cosa, piaccia o non piaccia.

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Messaggio Da Satrapo Dom 25 Lug 2010, 13:56

wik ha scritto:Uhm,
la visione romantico-sentimentale espressa é una visione dello sport dilettantisco, scusami Sat.
E' giusto ad esempio che ci siano ciclisti con squadre forti e ciclisti con squadre deboli ?
Se mettiamo come base le mere capacitá pedalatorie, sappiamo sia io che te, che se io ottimo ciclista non ho a disposizione una squadra forte non vinco un bell'accidente.
Parlando per assurdo, secondo la tua ipotesi, io ciclista con squadra forte non dovrei usarla per dare possibilitá ad un ciclista altrettanto forte come me di gareggiare alla pari.
Ma esiste il professionismo, altra cosa, piaccia o non piaccia.
Vecio non è una mia visione dello sport dilettantisco o ipotesi, il ciclismo funziona così da sempre capisco che per chi non è appassionato non sia facile comprendere ma ad esempio un paio di tappe dopo è caduto il terzo in classifica e lo stesso Contador è andato in testa al gruppo alzando la mano per tener tutti fermi. E la tappa era quella del Torumalet quindi la più importante del Tour.

Quando cadde Armstrong qualche anno fa fu il suo diretto rivale a mettersi in testa per avvertire tutti che il capoclassifica era a terra, insomma è da sempre considerato scorretto scattare nel momento in cui un avversario diretto ha un problema, non si tratta di romanticismo o di dilettantismo, il ciclismo professionistico funziona così, purtroppo ripeto è uno sport molto complesso da comprendere e se non lo si segue non si riesce a capirne le dinamiche.

Alcuni pensano addirittura che sia uno sport individuale perchè la vittoria va ad un uomo solo, invece è uno sport di squadra in cui le strategie contano più dei singoli uomini. Contador da solo non arriverebbe nemmeno a fine Tour, con una squadra al suo servizio invece ne ha vinti due e domani vincerà il terzo.

Nel gruppo durante un giro si formano alleanze trasversali, le squadre minori che non hanno uomini che possano puntare alla vittoria finale chiedono il permesso alle squadre più forti di poter far uscire una fuga in una tappa di poco conto per raccogliere esposizione mediatica per i loro sponsor promettendo in cambio una mano quando fosse necessario. Questo perchè se il gruppo "non vuole" la fuga non parte perchè se Contador mette la sua squadra in testa al gruppo a tirare nessun gruppetto di uomini può avvantaggiarsi dato che se una squadra forte si mette in doppia fila davanti con cambi regolari il gruppo va a 60 all'ora rendendo impossibile qualsiasi fuga.

Di contro se c'è il benestare dei capiclassifica il gruppo rallenta volontariamente per permettere alla fuga di accumulare vantaggio. Se in una fuga si inserisce un corridore che non è in buoni rapporti con qualche "senatore del gruppo" magari per qualche screzio la fuga è destinata a fallire perchè il gruppo lavorerà per riassorbirla e gli stessi compagni di fuga spesso chiedono all'uomo sgradito ai "senatori" di farsi riprendere per poter sperare di avere qualche possibilità di andare al traguardo. Ci sono ciclisti che per screzi con grandi campioni non hanno più avuto la possibilità di mettersi in luce perchè si sapeva che se in una fuga c'era Tizio il gruppo avrebbe tirato a tutta riassorbendo i fuggitivi.

Per aggiungere dettagli utili a comprendere quanto complesso sia il ciclismo professionistico ad esempio l'ultima tappa di un grande giro è considerata una passerella. Pur essendo da regolamento una tappa a tutti gli effetti non è previsto che il secondo o il terzo possa provare un attacco per sovvertire la graduatoria finale.

In pratica la classifica è quella che scaturisce dalla penultima tappa, anche se il secondo avesse una manciata di secondi da recuperare non sarebbe comunque ammissibile un suo tentativo di attacco per cercare di sovvertire la graduatoria. Chi parte in testa nell'ultima tappa deve solo arrivare in fondo preoccupandosi di non farsi male perchè l'ultima frazione che è sempre totalmente pianeggiante viene considerata una passerella per festeggiare la fine del giro (solitamente la squadra del vincitore brinda con flutti di champagne durante la corsa e si intrattiene con interviste durante il tragitto etc. etc.). Ovviamente chi ormai non può più impensierire i vincitori per il ritardo che ha in classifica è libero di tentare fughe, exploit, etc. etc. ma di solito sono gli sprinter a farla da padroni nel volatone finale.

Altra cosa che forse può rendere più chiare le dinamiche del ciclismo: durante le tappe pianeggianti che non prevedono arrivi in salita il tempo viene neutralizzato ai meno 3 km proprio da regolamento per evitare che una caduta o una rottura nel finale penalizzi un ciclista. In pratica se tu sei in gruppo ai meno 3km e poi stramazzi al suolo o rompi la bici e finisci col tagliare il traguardo con un minuto di ritardo il tuo tempo sarà quello dei ciclisti con cui eri arrivato ai meno 3 e non ti verrà attribuito nessun ritardo. Questa regola dei meno tre esiste proprio per non penalizzare chi incorrendo in un incidente negli ultimi km della tappa non avrebbe il tempo per rientrare.

Il ciclismo ragazzi è uno sport meraviglioso e complesso con dinamiche tutte sue, uno sport in cui il pedalare più forte dell'avversario è solo una parte di quello che può portare un ciclista alla vittoria finale, ci sono alleanze, strategie, vecchi e nuovi rancori, sgarbi fatti e favori concessi etc. etc.
Satrapo
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