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Messaggio Da squalo714 Mar 09 Lug 2013, 19:15

Promemoria primo messaggio :

Traendo spunto dal libro Open di Agassi, mi ha fatto riflettere una cosa che avevo notato anche nel mio piccolo di onesto pedalatore dei campi da torneo.
Cioe', se mettiamo sulla bilancia una vittoria (di torneo o campionato a squadre) o una sconfitta quanto pesa ognuna di queste?
Io, parlo per me, ho sempre fatto una dannata fatica a metabolizzare una qualsiasi sconfitta, ancor piu' se magari per 76 al terzo piuttosto che un doppio ovetto, al contrario vincere il torneo da' una felicita' effimera che dura lo spazio di poco tempo.
E' cosi' anche per voi o sono un marziano? :cyclops: 


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Messaggio Da Ospite Mer 10 Lug 2013, 16:20

Ora sono riuscito a capire.

Quando si parla di sconfitta, ci si riferisce a sconfitte con avversari alla portata.

Se giocassi contro Niki, figlio di Marco61, classificato Seconda Categoria... come potrei pensare e volere vincere?

Sarei un imbecille! ...cercherei di giocare meglio che posso, per "perdere con onore"!

La sconfitta che mi fa incazzare è perdere con quello che ODIO (tennisticamente), e sta al mio livello (perchè io, con quelli più scarsi di me, non perdo MAI e poi MAI)... che, come me, non vuole perdere, ma mi vuole STRACCIARE.

Ecco: proprio uno come Marco61.
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Se ci avessi perso, ci avrei sofferto come un cane!

...purtroppo ho vinto! ciapet

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Messaggio Da cobrama Mer 10 Lug 2013, 16:23

ot:
secchiate di grandine da non credere qui da me
fine ot
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Messaggio Da marco61 Mer 10 Lug 2013, 16:38

correnelvento ha scritto:
Ecco: proprio uno come Marco61. Vittoria e sconfitta - Pagina 2 786556 

Se ci avessi perso, ci avrei sofferto come un cane!

...purtroppo ho vinto! ciapet
Wacos, tu pensa che negli ultimi 2 anni corre si è fatto 4 volte oltre 1200 km. per venirmi a sfidare, oltre se non ricordo male ad altre 3 volte che abbiamo giocato in compagnia con altri.
Se faccio due righe di conti, parliamo di circa 9000 km. in totale.
Finalmente, dopo svariati pareggi, è riuscito a battermi.
Pensa se avesse perso. Very Happy Very Happy Very Happy
La vittoria contro di me è stata l'apoteosi delle sue sfide forumistiche. Si è pure ufficialmente ritirato. Very Happy
Ho fatto felice un amico. ciapet 


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Messaggio Da Ospite Mer 10 Lug 2013, 16:41

marco61 ha scritto:La vittoria contro di me è stata l'apoteosi delle sue sfide forumistiche. Si è pure ufficialmente ritirato. Very Happy
Ho fatto felice un amico. ciapet 

Ho sfruttato indegnamente la tua generosità!

Spero di NON ricambiarla l'anno prossimo! Razz 

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Messaggio Da squalo714 Mer 10 Lug 2013, 20:39

veterano ha scritto:Be perdere non credo piaccia a nessuno specilamente se in una finale in un torneo dove magari sei dovuto stare in campo a soffrire per tre ore o piu.......pero' il mio pensiero e' stato sempre il guardare avanti,finita la doccia finita l'incazzatura,e gia' pensavo al prossimo torneo.Stesso discorso in caso di vittoria,premiazione finita ero gia' con la testa al prossimo torneo.Poi chiaro che se devo scegliere meglio vincere che perdere eh eh eh

Infatti la cosa migliore per metabolizzare in fretta una sconfitta e' tornare al piu' presto in campo, anche magari in un'ora libera con un avversario con cui sai di poterti divertire. tongue 


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Messaggio Da squalo714 Mer 10 Lug 2013, 20:46

Wacos ha scritto:
correnelvento ha scritto:
Wacos ha scritto:
Noi siamo il vero avversario da battere.

Wacos: piacerebbe a tutti noi che fosse così.

La (dura) realtà è che, dall'altra parte della rete, ci sta un AVVERSARIO (che ti sta spesso sulle palle) che VUOLE batterti, per poi, goliardimante SPUTTANARTI al circolo, sul forum, o al lavoro.

E, quando i tuoi colleghi di Circolo di diranno:

"Shocked Cosa? veramente hai perso in due set con Pinco Pallo? ma come hai fatto?"

Allora... hai voglia a spiegare loro che l'avversario eri solo tu stesso...

L'avversario, a tennis... CI STA, eccome se ci sta! pirat

Ma come,ti vanti di essere un lottatore e ti preoccupa la sconfitta?

Non credo tu sia "nato imparato", quindi mi immagino che di batoste ne avrai prese tante prima di raggiungere un livello tale da potertela giocare con quasi tutti gli amatori.

Le batoste fanno parte della crescita, ne sono anzi la parte più importante.
E' quando ci battono che vediamo davvero i nostri limiti e dove c'è da lavorare.
Se non avessi perso due primi turni ai tornei contro i candelottari di professione,  non avrei obbligato il maestro a farmi una sessione intensiva volta solamente a chiudere palle del genere.

Però ora, a distanza di un un paio di mesi, me le mangio le pallette morte, gli monto proprio sopra e le schiaccio come non ci fosse un domani, e posso già contare le prime vittime illustri al mio TC, che ora ci pensano 3 volte prima di provarci di nuovo.

Per mesi ho sentito ripetermi: "ma come hai perso con quello li"?

Ci ho sofferto ,certo non posso di re di no.
Ma il mio vero avversario ero io che non sapevo chiudere un punto a metà campo e permettevo ai miei avversari di prendermi per il cul con le palombelle.

Risolto quello la vittoria è arrivata.

Io quindi penso che a pari livello vince solo chi gioca meglio,non chi desidera più ardentemente la vittoria.
Per giocare meglio non vuol dire bello da vedere, vuol dire fare le cose giuste nel modo giusto nel momento giusto.

Se ci si preoccupasse più di giocare bene e meno di vincere, si vincerebbe di più.

Non sono d'accordo, con tanta gente pur con tutta la buona volonta' non si riesce a giocar bene, sara' il tipo di gioco che ci infastidisce (per te i pallettari per esempio) o altri fattori ambientali, indi per cui se ci tieni devi cercare in qualche modo di vincere la partita anche se ti rendi conto di star giocando male, magari al turno dopo troverai qualcuno con cui farai un partitone..
M'e' capitato spesso di vincere partite giocando da schifo e giocare benissimo il giorno dopo magari perdendo..e ti diro' forse perdere giocando bene fa stare peggio..Sad 


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Messaggio Da marco61 Mer 10 Lug 2013, 21:42

Comunque in un certo senso credo di poter condividere il pensiero di Wacos. Da come scrive, credo non abbia iniziato da molto tempo ed ha ampi margini di miglioramento. E' nella fase in cui i progressi si susseguono con una certa continuità. E' ancora ben lontano dall'aver raggiunto il proprio limite quindi attualmente si preoccupa più di giocare in un certo modo per verificare i suoi progressi, piuttosto che di portare a casa l'incontro.
Noi "navigati" non possiamo più sperare in grandi miglioramenti, conosciamo i nostri limiti, la fase di grande entusiasmo è superata da un pezzo e quando scendiamo in campo non dobbiamo verificare cosa funziona e cosa funziona meno, lo sappiamo già prima. E ci concentriamo sull'obbiettivo principale: vincere. E soprattutto, fin dai primi scambi siamo in grado di capire cosa ci aspetterà nelle prossime ore.
Tanto per fare un esempio: contro un pari livello io non mi sognerei mai di tirare ogni dritto a tutto braccio perchè so già che gli regalerei troppi punti, mentre contro un avversario più scarso posso anche permettermi di farlo.
Stesso discorso può valere per correnelvento. Dopo avermi battuto con la sua tattica di gioco abituale, non ce lo vedrei proprio nel prossimo incontro a voler chiudere i punti col rovescio piuttosto che col dritto, con la presunzione di vincere anche in quel modo perchè così avrebbe verificato anche i progressi fatti su quel colpo. Gli interesserebbe vincere e basta, sa benissimo cosa può ottenere dal suo rovescio e non gli chiede di più.
Viceversa Wacos ha ancora molti margini di miglioramento e vincere giocando in un certo modo per lui è un modo per verificare i suoi progressi.
Quando arriverà anche lui ai propri limiti, se vorrà vincere con pari livello, sarà costretto a fare i conti con la sua tecnica e si comporterà di conseguenza. Se non vorrà farlo, andrà incontro a molte sconfitte che bruceranno molto di più di quanto non succeda ora.


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Messaggio Da Wacos Gio 11 Lug 2013, 10:45

marco61 ha scritto:Comunque in un certo senso credo di poter condividere il pensiero di Wacos. Da come scrive, credo non abbia iniziato da molto tempo ed ha ampi margini di miglioramento. E' nella fase in cui i progressi si susseguono con una certa continuità. E' ancora ben lontano dall'aver raggiunto il proprio limite quindi attualmente si preoccupa più di giocare in un certo modo per verificare i suoi progressi, piuttosto che di portare a casa l'incontro.
Noi "navigati" non possiamo più sperare in grandi miglioramenti, conosciamo i nostri limiti, la fase di grande entusiasmo è superata da un pezzo e quando scendiamo in campo non dobbiamo verificare cosa funziona e cosa funziona meno, lo sappiamo già prima. E ci concentriamo sull'obbiettivo principale: vincere. E soprattutto, fin dai primi scambi siamo in grado di capire cosa ci aspetterà nelle prossime ore.
Tanto per fare un esempio: contro un pari livello io non mi sognerei mai di tirare ogni dritto a tutto braccio perchè so già che gli regalerei troppi punti, mentre contro un avversario più scarso posso anche permettermi di farlo.
Stesso discorso può valere per correnelvento. Dopo avermi battuto con la sua tattica di gioco abituale, non ce lo vedrei proprio nel prossimo incontro a voler chiudere i punti col rovescio piuttosto che col dritto, con la presunzione di vincere anche in quel modo perchè così avrebbe verificato anche i progressi fatti su quel colpo. Gli interesserebbe vincere e basta, sa benissimo cosa può ottenere dal suo rovescio e non gli chiede di più.
Viceversa Wacos ha ancora molti margini di miglioramento e vincere giocando in un certo modo per lui è un modo per verificare i suoi progressi.
Quando arriverà anche lui ai propri limiti, se vorrà vincere con pari livello, sarà costretto a fare i conti con la sua tecnica e si comporterà di conseguenza. Se non vorrà farlo, andrà incontro a molte sconfitte che bruceranno molto di più di quanto non succeda ora.

Vittoria e sconfitta - Pagina 2 87822 

Esattamente, hai colto nel segno.

In effetti io do per scontato a volte che tutti la pensino come me e cioè che vedano davanti a se sempre la possibilità di migliorarsi, a 18 come a 35 come a 50 anni.
Può essere un miglioramento tecnico, o semplicemente lo stare meglio in campo, o un miglioramento fisico, ma io nel momento in cui dovessi sentirmi "arrivato" credo che mi verrebbe a mancare ogni stimolo per continuare.

Anyway... tornando IT.
Preso batosta come da programma.
E sempre come da promessa nessuna disperazione, anzi. Sono più che contento di averle prese di santa ragione, perchè non ho giocato male (anche se avrei potuto fare meglio) e lui ha effettivamente tirato fuori dal cappello certe soluzioni davvero micidiali.

Nonostante il punteggio severo 6-1 il primo 5-2 il secondo (non c'era tempo per finirlo), è stata una partita combattuta, non un massacro di innocenti. Salvo un gioco perso a zero, in tutti gli altri siamo quasi sempre arrivati sul 40 pari, segno che in qualche modo me la sono giocata.

Però la differenza di livello si vedeva, e si percepiva in campo chiara e crudele: la consapevolezza del punteggio e la sua sopraffina gestione della partita a livello tattico era schiacciante.

Sul piano tecnicno mi sono difeso bene con giocate mica da ridere, ma lui era il non plus ultra della mancanza di riferimenti: mai ha accettato lo scambio sulla diagonale per darmi ritmo, un gioco che più vario non si può, capacità di lettura ottima, grande tocco con smorzate a fil di rete, attacchi in controtempo, insomma un gioco completo estremamente vario.

Io sinceramente non sapevo bene cosa fare, e si sa l'indecisione porta a fare qualche errore di troppo o a prendere decisioni sbagliate.

Però sono contento: mi ha dato un paio di spunti interessanti da sviscerare per bene nei i prossimi allenamenti.
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Messaggio Da Ospite Gio 11 Lug 2013, 11:12

Wacos ha scritto:

Esattamente, hai colto nel segno.

In effetti io do per scontato a volte che tutti la pensino come me e cioè che vedano davanti a se sempre la possibilità di migliorarsi, a 18 come a 35 come a 50 anni.

Contrariamente a quello che dice Marco, il mio obbiettivo è quello di migliorarmi, continuamente.
Rispetto alle sfide di un paio di anni fa, Marco ha trovato un giocatore simile, ma più forte e solido in tutti i reparti.
Come si fa a valutare OGGETTIVAMENTE i propri miglioramenti?
Semplice! Con i risultati.
Io ho i miei "target": gente contro cui perdo o lotto alla pari. Io MIGLIORO per batterla.
Quando la batto regolarmente, SO PER CERTO che sono migliorato.






Nonostante il punteggio severo 6-1 il primo 5-2 il secondo (non c'era tempo per finirlo), è stata una partita combattuta, non un massacro di innocenti. Salvo un gioco perso a zero, in tutti gli altri siamo quasi sempre arrivati sul 40 pari, segno che in qualche modo me la sono giocata.
Però la differenza di livello si vedeva, e si percepiva in campo chiara e crudele: la consapevolezza del punteggio e la sua sopraffina gestione della partita a livello tattico era schiacciante.

Wacos: permettimi di farti notare che, se la partita (dopo una sola ora, immagino) è finita con quel punteggio... tu CREDI (o forse ti piacerebbe) che sia stata combattuta.
Ma, in realtà, (come tu hai scritto) la differenza di livello è evidente. E proprio perchè sei spesso andato ai vantaggi, ma ha vinto lui il gioco testimonia la DIFFERENZA tra voi due.
Il giocatore più forte, può rilassarsi sui punti "normali" e, semplicemente "concentrarsi" prendendosi quelli che gli servono... SAPENDO che il giocatore più scarso, inevitabilmente, glieli servirà su di un piatto d'argento.
Semplicemente sei stato "strapazzato" da uno che, al momento gioca ad un livello superiore.
Come farai a valutare i tuoi miglioramenti?
Come ho già detto, quando riuscirai a batterlo... SICURAMENTE sarai migliorato.
Poichè per batterlo, dovrai fare meglio il dritto, il rovescio, tenere di più lo scambio e gestire meglio i punti importanti.




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Messaggio Da sixers85 Gio 11 Lug 2013, 11:44

sono pienamente d'accordo con correnelvento.
da poco ho giocato con un 17enne 3.3, sulla carta son sceso in campo sapendo benissimo che sarebbe stato un massacro...e speravo almeno di giocare tranquillo senza pippe mentali come al solito.
che dire, ho giocato molto tranquillo...ho giocato per i miei standard abbastanza bene, tenevo lo scambio tranquillamente la diagonale di rovescio, inventavo anche colpi vincenti in scioltezza x liberarmi dallo scambio.
risultato 6-1/6-0....la differenza di livello si sentiva e si vedeva chiaramente, prima di tutto sul piano atletico ( ragazzino allenato da un top coach, che fa tornei tutte le settimane....contro ragazzo atleticamente inesistente, che non fa tornei da 10anni).
mentre io mi ammazzavo alla ricerca della soluzione vincente, lui no. poteva finire tranquillamente 6-3/6-3 visto l'andamento della partita;ma quello che per me era nonstante tutto una ottima prestazione, per lui non era altro che normale amministrazione. lui la palla la metteva dentro il rettangolo, io no; io avevo bisogno del punto difficile, lui no....mentre io i vantaggi guadagnati con sudore ( complici anche i 3000g) li buttavo alle ortiche, lui no....la differenza si chiama: errori gratuiti.

nell'agonismo non c'è posto per il divertimento, l'indole è sempre quella di vincere e di non regalare punti al tuo avversario, il bel gioco non appartiene all'agonismo.
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Messaggio Da Wacos Gio 11 Lug 2013, 11:50

correnelvento ha scritto:
Wacos ha scritto:

Esattamente, hai colto nel segno.

In effetti io do per scontato a volte che tutti la pensino come me e cioè che vedano davanti a se sempre la possibilità di migliorarsi, a 18 come a 35 come a 50 anni.

Contrariamente a quello che dice Marco, il mio obbiettivo è quello di migliorarmi, continuamente.
Rispetto alle sfide di un paio di anni fa, Marco ha trovato un giocatore simile, ma più forte e solido in tutti i reparti.
Come si fa a valutare OGGETTIVAMENTE i propri miglioramenti?
Semplice! Con i risultati.
Io ho i miei "target": gente contro cui perdo o lotto alla pari. Io MIGLIORO per batterla.
Quando la batto regolarmente, SO PER CERTO che sono migliorato.






Nonostante il punteggio severo 6-1 il primo 5-2 il secondo (non c'era tempo per finirlo), è stata una partita combattuta, non un massacro di innocenti. Salvo un gioco perso a zero, in tutti gli altri siamo quasi sempre arrivati sul 40 pari, segno che in qualche modo me la sono giocata.
Però la differenza di livello si vedeva, e si percepiva in campo chiara e crudele: la consapevolezza del punteggio e la sua sopraffina gestione della partita a livello tattico era schiacciante.

Wacos: permettimi di farti notare che, se la partita (dopo una sola ora, immagino) è finita con quel punteggio... tu CREDI (o forse ti piacerebbe) che sia stata combattuta.
Ma, in realtà, (come tu hai scritto) la differenza di livello è evidente. E proprio perchè sei spesso andato ai vantaggi, ma ha vinto lui il gioco testimonia la DIFFERENZA tra voi due.
Il giocatore più forte, può rilassarsi sui punti "normali" e, semplicemente "concentrarsi" prendendosi quelli che gli servono... SAPENDO che il giocatore più scarso, inevitabilmente, glieli servirà su di un piatto d'argento.
Semplicemente sei stato "strapazzato" da uno che, al momento gioca ad un livello superiore.
Come farai a valutare i tuoi miglioramenti?
Come ho già detto, quando riuscirai a batterlo... SICURAMENTE sarai migliorato.
Poichè per batterlo, dovrai fare meglio il dritto, il rovescio, tenere di più lo scambio e gestire meglio i punti importanti.



Abbiamo giocato su un ora e mezza (un ora è troppo poco), 15 minuti di palleggio di riscaldo , senza pause o cambi campo.
Come ho già scritto lui è nettamente più forte,soprattutto sul piano tattico, però credo di poter dire che la differenza di livello è in qualche modo assottigliabile, non siamo proprio agli antipodi.

Io ho la fortuna di imparare molto in fretta, è sempre stato così, quindi so per certo di poterci arrivare.
Certamente quell'avversario non è attualmente alla mia portata, ma è un ottimo allenamento e soprattutto un grande stimolo.

C'è un sacco di lavoro da fare, ma ciò non mi spaventa, anzi.

Comunque si, si vedeva che non era particolarmente sotto stress, sapeva bene di essermi superiore e l'ha dimostrato pienamente. Però qualche soddisfazione me la sono tolta: uno smash da fondo campo che l'ha lasciato sul posto, un incrociato di dritto in corsa teso e a tutto braccio a tagliare tutto il campo, un paio di pallonetti giusti.

Si.. posso dire che è' stata una bella partita, fatta principalmente di soluzioni interessanti, Comunque divertente.

Pochi i gratuiti, la maggior parte sono stati errori provocati , per quello sono abbastanza soddisfatto


Ultima modifica di Wacos il Gio 11 Lug 2013, 11:58 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Wacos Gio 11 Lug 2013, 11:56

sixers85 ha scritto:sono pienamente d'accordo con correnelvento.
da poco ho giocato con un 17enne 3.3, sulla carta son sceso in campo sapendo benissimo che sarebbe stato un massacro...e speravo almeno di giocare tranquillo senza pippe mentali come al solito.
che dire, ho giocato molto tranquillo...ho giocato per i miei standard abbastanza bene, tenevo lo scambio tranquillamente la diagonale di rovescio, inventavo anche colpi vincenti in scioltezza x liberarmi dallo scambio.
risultato 6-1/6-0....la differenza di livello si sentiva e si vedeva chiaramente, prima di tutto sul piano atletico ( ragazzino allenato da un top coach, che fa tornei tutte le settimane....contro ragazzo atleticamente inesistente, che non fa tornei da 10anni).
mentre io mi ammazzavo alla ricerca della soluzione vincente, lui no. poteva finire tranquillamente 6-3/6-3 visto l'andamento della partita;ma quello che per me era nonstante tutto una ottima prestazione, per lui non era altro che normale amministrazione. lui la palla la metteva dentro il rettangolo, io no; io avevo bisogno del punto difficile, lui no....mentre io i vantaggi guadagnati con sudore ( complici anche i 3000g) li buttavo alle ortiche, lui no....la differenza si chiama: errori gratuiti.

nell'agonismo non c'è posto per il divertimento, l'indole è sempre quella di vincere e di non regalare punti al tuo avversario, il bel gioco non appartiene all'agonismo.

Forse bisogna chiarici sul concetto di bel tennis:
non so te, ma per me un "semplice" dritto incrociato in contropiede è un "bel gioco".

Non serve fare roba difficile, per me le belle giocate sono quelle fatte con testa, non cose da circo tipo veroniche o colpi sotto le gambe.

A me piacciono i giocatori molto tattici e vari , che giocano non solo di potenza aspettando l'errore dell'avversario, ma che si costruiscono il punto con grande furbizia.

Ma tutta roba normale alla fine, solo messa giù nel momento giusto.
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Messaggio Da Ospite Gio 11 Lug 2013, 12:07

Wacos ha scritto:
Forse bisogna chiarici sul concetto di bel tennis:
non so te, ma per me un "semplice" dritto incrociato in contropiede è un "bel gioco".
Non serve fare roba difficile, per me le belle giocate sono quelle fatte con testa, non cose da circo tipo veroniche o colpi sotto le gambe.
A me piacciono i giocatori molto tattici e vari , che giocano non solo di potenza aspettando l'errore dell'avversario, ma che si costruiscono il punto con grande furbizia.
Ma tutta roba normale alla fine, solo messa giù nel momento giusto.

Wacos: qui mi trovi completamente d'accordo... Vittoria e sconfitta - Pagina 2 619881 

L'unica cosa che "correggerei" è quella che ho grassettato: non direi "furbizia", piuttosto "visione di gioco" o, se preferisci: "intelligenza tattica" pirat

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Messaggio Da sixers85 Gio 11 Lug 2013, 12:18

bel tennis però è cosa diversa da bel punto

considera che il tennis è statistica e l'andamento di una partita si basa su 2 aspetti: errori gratuiti/ colpi vincenti

puoi fare tutti i bei punti che vuoi...gran belle giocate ragionate o scriteriate, ma se alla fine tu perdi e i ti ritrovi con il doppio dei vincenti ed il triplo di errori gratuiti...è lui che se la ride.

il fatto che tu affermi di essere contento della tua prestazione e di come hai giocato significa probabilmente che tu sapevi benissimo di essere nettamente inferiore e che la tua mente ha lasciato da parte il valore prettamente agonistico....ossia il punteggio.
anche io son rimasto molto soddisfatto x come ho giocato,è stata x me una bella partita, a tratti tirata,sudata e ne sono uscito col sorriso di aver giocato sicuramente meglio di altre volte che ho vinto io 60 61 giocando da cani.......ma agonisticamente insignificante e assolutamente fuori portata.
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Messaggio Da cobrama Gio 11 Lug 2013, 12:56

Wacos ha scritto:
sixers85 ha scritto:sono pienamente d'accordo con correnelvento.
da poco ho giocato con un 17enne 3.3, sulla carta son sceso in campo sapendo benissimo che sarebbe stato un massacro...e speravo almeno di giocare tranquillo senza pippe mentali come al solito.
che dire, ho giocato molto tranquillo...ho giocato per i miei standard abbastanza bene, tenevo lo scambio tranquillamente la diagonale di rovescio, inventavo anche colpi vincenti in scioltezza x liberarmi dallo scambio.
risultato 6-1/6-0....la differenza di livello si sentiva e si vedeva chiaramente, prima di tutto sul piano atletico ( ragazzino allenato da un top coach, che fa tornei tutte le settimane....contro ragazzo atleticamente inesistente, che non fa tornei da 10anni).
mentre io mi ammazzavo alla ricerca della soluzione vincente, lui no. poteva finire tranquillamente 6-3/6-3 visto l'andamento della partita;ma quello che per me era nonstante tutto una ottima prestazione, per lui non era altro che normale amministrazione. lui la palla la metteva dentro il rettangolo, io no; io avevo bisogno del punto difficile, lui no....mentre io i vantaggi guadagnati con sudore ( complici anche i 3000g) li buttavo alle ortiche, lui no....la differenza si chiama: errori gratuiti.

nell'agonismo non c'è posto per il divertimento, l'indole è sempre quella di vincere e di non regalare punti al tuo avversario, il bel gioco non appartiene all'agonismo.



Forse bisogna chiarici sul concetto di bel tennis:
non so te, ma per me un "semplice" dritto incrociato in contropiede è un "bel gioco".

Non serve fare roba difficile, per me le belle giocate sono quelle fatte con testa, non cose da circo tipo veroniche o colpi sotto le gambe.

A me piacciono i giocatori molto tattici e vari , che giocano non solo di potenza aspettando l'errore dell'avversario, ma che si costruiscono il punto con grande furbizia.

Ma tutta roba normale alla fine, solo messa giù nel momento giusto.

ancora un paio di chiarimenti ed inizierai ad esaltare i pallettari doc
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Messaggio Da cobrama Gio 11 Lug 2013, 13:01

sixers85 ha scritto:bel tennis però è cosa diversa da bel punto

considera che il tennis è statistica e l'andamento di una partita si basa su 2 aspetti: errori gratuiti/ colpi vincenti

puoi fare tutti i bei punti che vuoi...gran belle giocate ragionate o scriteriate, ma se alla fine tu perdi e i ti ritrovi con il doppio dei vincenti ed il triplo di errori gratuiti...è lui che se la ride.

il fatto che tu affermi di essere contento della tua prestazione e di come hai giocato significa probabilmente che tu sapevi benissimo di essere nettamente inferiore e che la tua mente ha lasciato da parte il valore prettamente agonistico....ossia il punteggio.
anche io son rimasto molto soddisfatto x come ho giocato,è stata x me una bella partita, a tratti tirata,sudata e ne sono uscito col sorriso di aver giocato sicuramente meglio di altre volte che ho vinto io 60 61 giocando da cani.......ma agonisticamente insignificante e assolutamente fuori portata.

non so se sono daccordo ci devo pensare ma credo cosi' ad occhio che si puo' giocare una partita senza fare un solo colpo vincente e vincere lo stesso(almeno a me capita solo cosi Shocked ) basta aspettare l'avversario. Come diceva Dan Peterson: DEFENCE DEFENCE !!!!
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Messaggio Da Wacos Gio 11 Lug 2013, 13:37

sixers85 ha scritto:bel tennis però è cosa diversa da bel punto

considera che il tennis è statistica e l'andamento di una partita si basa su 2 aspetti: errori gratuiti/ colpi vincenti

puoi fare tutti i bei punti che vuoi...gran belle giocate ragionate o scriteriate, ma se alla fine tu perdi e i ti ritrovi con il doppio dei vincenti ed il triplo di errori gratuiti...è lui che se la ride.

il fatto che tu affermi di essere contento della tua prestazione e di come hai giocato significa probabilmente che tu sapevi benissimo di essere nettamente inferiore e che la tua mente ha lasciato da parte il valore prettamente agonistico....ossia il punteggio.
anche io son rimasto molto soddisfatto x come ho giocato,è stata x me una bella partita, a tratti tirata,sudata e ne sono uscito col sorriso di aver giocato sicuramente meglio di altre volte che ho vinto io 60 61 giocando da cani.......ma agonisticamente insignificante e assolutamente fuori portata.

come già anticipato sapevo benissimo che ero io la preda e lui il predatore.
Agonisticamente parlando ,per me, conta solo la prestazione, il punteggio non è indice di quanto bene uno ha giocato.
Lui era più forte, punto. Partendo da questo presupposto è impensabile di vincere, per cui l'unica cosa che contava davvero era giocare al massimo e vedere cosa se ne riusciva a tirar fuori. Ma fosse stato alla mia portata avrei affrontato il match con lo stesso spirito.

Questo modo di approciare le partite mi aiuta moltissimo anche per dominare l'ansia: se l'obiettivo è solo quello di giocare è più facile concentrarsi su ogni punto. Se invece comincio a pensare alla vittoria o alla sconfitta è facile che mi innervosisco e che mi disraggo.

Ergo farei più male che bene, il che non ha senso valutando l'obiettivo.(vincere)

Purtroppo per me ho beccato uno che non dava nessun riferimento, apparentemente nessun colpo debole su cui insistere, giocate sempre varie e mai uguali, palle corte a sorpresa mascherate benissimo, serve and volley, giocate da fondocampo, lobboni sul mio rovescio ....

Non mi ci ha fatto capire una fava, tanto per essere diretti.

Dopo un ora e mezza non saprei assolutamente dirti come giocare contro di lui, cosa gli può dar fastidio, non e ho proprio idea.

Sembrava avesse la contromossa pronta per ogni mia giocata, non sono riuscito a fargli un contropiede che fosse uno.
L'unico modo sarebbe stato sparare forte per metterlo meno a suo agio, ma al mio livello non riesco a tenere la palla in campo E tirare missili.
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Messaggio Da marco61 Gio 11 Lug 2013, 13:58

Spiego meglio cosa ho scritto ieri. Nel tennis c'è sempre spazio per i miglioramenti, se così non fosse avrei buttato via 5 mesi di allenamento col maestro per 3 ore settimanali. Forse non sono serviti a nulla, i successivi 4 mesi di stop per lo strappo al polpaccio non mi permettono di dare un giudizio.
Correnelvento effettivamente è migliorato, soprattutto sul suo lato debole. Ciò non toglie, e qui vengo al dunque, che contro di me cercherà sempre di sfruttare le armi migliori, delegando al suo dritto la capacità di macinare punti e limitando per quanto possibile il gioco sul rovescio.
Un giocatore invece in fase di costruzione, come può essere Wacos, sarà portato a "sperimentare" per capire dove effettivamente può arrivare.
Questo non succede ad un giocatore ormai "finito", che continuerà magari a progredire ma che ormai ha ben chiaro quali siano i suoi punti di forza.


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Messaggio Da sixers85 Gio 11 Lug 2013, 15:53

cobrama ha scritto:
non so se sono daccordo ci devo pensare ma credo cosi' ad occhio che si puo' giocare una partita senza fare un solo colpo vincente e vincere lo stesso(almeno a me capita solo cosi Shocked ) basta aspettare l'avversario. Come diceva Dan Peterson: DEFENCE DEFENCE !!!!
ma infatti è così, il tennis è uno sport dove si può vincere facendo meno punti dell'avversario, ed è per questo che ho sottolineato il binomio statistico : errori gratuiti/ colpi vincenti
alla fin fine nel tennis vince chi sbaglia di meno...inutile che ti tempesti di passanti dietro la schiena se faccio il triplo dei tuoi errori.

Wacos ha scritto:
Agonisticamente parlando ,per me, conta solo la prestazione, il punteggio non è indice di quanto bene uno ha giocato.
scusa wacos, ma agonismo è competizione e competizione significa che chi compete lo fa per " abbattere" il nemico...e questo significa puntare alla vittoria senza se e senza ma.
il punteggio è indice che uno ha vinto e l'altro a perso, ma se te entri in campo agonistico con l'idea di De Coubertain allora non è agonismo.
chiaro che se entro in campo sapendo benissimo come andrà a finire l'agonismo lo lascio da parte.
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Messaggio Da Wacos Gio 11 Lug 2013, 17:39

sixers85 ha scritto:
cobrama ha scritto:
non so se sono daccordo ci devo pensare ma credo cosi' ad occhio che si puo' giocare una partita senza fare un solo colpo vincente e vincere lo stesso(almeno a me capita solo cosi Shocked ) basta aspettare l'avversario. Come diceva Dan Peterson: DEFENCE DEFENCE !!!!
ma infatti è così, il tennis è uno sport dove si può vincere facendo meno punti dell'avversario, ed è per questo che ho sottolineato il binomio statistico : errori gratuiti/ colpi vincenti
alla fin fine nel tennis vince chi sbaglia di meno...inutile che ti tempesti di passanti dietro la schiena se faccio il triplo dei tuoi errori.

Wacos ha scritto:
Agonisticamente parlando ,per me, conta solo la prestazione, il punteggio non è indice di quanto bene uno ha giocato.
scusa wacos, ma agonismo è competizione e competizione significa che chi compete lo fa per " abbattere" il nemico...e questo significa puntare alla vittoria senza se e senza ma.
il punteggio è indice che uno ha vinto e l'altro a perso, ma se te entri in campo agonistico con l'idea di De Coubertain allora non è agonismo.
chiaro che se entro in campo sapendo benissimo come andrà a finire l'agonismo lo lascio da parte.

Mi spiace ma non la pensiamo allo stesso modo.
Per me l'agonismo è contro se stessi. L'avversario è solo lo strumento che ti permette di misurarti, è il livello di difficoltà che ti viene messo di fronte e che tu devi superare.

Dal tuo punto di vista non potrebbe essere uno sport competitivo il rally, o la ginnastica artistica,i tuffi,il nuoto, insomma tutti gli sport dove gli avversari non vanno "abattuti" ma battuti con una prestazione migliore della loro.

Ripeto, tu puoi desiderare ardentemente la vittoria ma l'unico modo che hai per raggiungerla è quello di giocare meglio del tuo avversario, quindi l'unica cosa che davvero conta è impegnarsi per giocare bene.

Se tu giochi per vincere, rischi di giocare peggio, perchè magari non prendi dei rischi che ti servono per paura di perdere, che è figlia della voglia di vincere.

Vedi lisicki vs la Barattola.
Se avesse giocato per esprimere il suo miglior tennis non avrebbe fatto quella figuraccia e non sarebbe stata così emotivamente coinvolta.

Capirei se parlassimo di box, dove è consentito impedire al tuo avversario di continuare la competizione, semplicemente mandandolo ko.
Ma nel tennis il livello di ostruzionsimo non arriva all'eliminazione dell'avversario.

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Messaggio Da alain proust Gio 11 Lug 2013, 18:04

Wacos, capisco ciò che intendi, ma secondo me stai andando nel teorico o nel filosofico: "non gareggio contro il mio avversario ma contro me stesso".
Non so quanta esperienza di tornei e partite tu abbia, forse ne hai più di me, forse meno, ma l'agonista è colui che sputerebbe sangue piuttosto che farti vincere, il che significa che, pur nei limiti delle regole, adotterebbe qualunque tattica per primeggiare contro il suo avversario del momento, senza pensare al bel tennis, e senza pensare al suo proprio miglioramento tennistico. per questo, il lavoro lo ha già fatto in allenamento, in partita fa ciò che serve fare, anche a costo di fare candelotti o di annoiarsi a morte a remare e a tenere.
Quante volte mi è capitato di vedere giocatori che giocano un certo tipo di tennis ma che, quando è necessario o opportuno, si mettono a fare i pallettari o i candelottari, al solo e giustissimo scopo di vincere, alla faccia dell'estetica tennistica!

Tornando più specificamente in topic, sono sulla stessa lunghezza d'onda di squalo, seppur dal mio infimo livello: anche io faccio una fatica boia a metabolizzare le sconfitte, mentre dimentico in fretta le buone prestazioni. Credo che sia dovuto al fatto, almeno per me, di non essere mai soddisfatti di se stessi, tendendo sempre a migliorare, con tutti i disagi che ciò comporta, appunto, di non godersi le vittorie (in ogni campo, peraltro, non solo tennistico) ma di darle per scontate e di soffrire per le sconfitte in maniera esagerata.
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Messaggio Da squalo714 Gio 11 Lug 2013, 22:07

Hai giustamente aggiunto altre parole al mio pensiero (non sarai A.Proust per caso), anch'io ho sempre "sofferto" il fatto di non sentirmi completamente appagato da una pur bella vittoria quasi come immagino si senta un malato di videopoker quando nonostante la vincita ne cerca sempre una nuova.
La cosa peggiore e' che ricercare un nuovo successo che credi ti dia piu' gioia finisce a portarti (inevitabilmente) a una nuova sconfitta e tutto ricomincia da capo..
Facile a dirsi "bisogna saper perdere" ma quando torni da un torneo ,sconfitto, magari facendoti un centinaio di km di macchina, se davvero dentro non hai una passione enorme..il giorno dopo pensi a darti alla pesca.sob 



..e riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante. (cit. Tiziano Ferro)
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Messaggio Da sixers85 Gio 11 Lug 2013, 22:30

wacos ha scritto:Mi spiace ma non la pensiamo allo stesso modo.
Per me l'agonismo è contro se stessi. L'avversario è solo lo strumento che ti permette di misurarti, è il livello di difficoltà che ti viene messo di fronte e che tu devi superare.

si, capisco il tuo punto di vista ma abbiamo divergenze sul concetto di agonismo.

wacos ha scritto:Dal tuo punto di vista non potrebbe essere uno sport competitivo il rally, o la ginnastica artistica,i tuffi,il nuoto, insomma tutti gli sport dove gli avversari non vanno "abattuti" ma battuti con una prestazione migliore della loro.

???...questa non l'ho proprio capita. il concetto di competizione agonistica si basa sul presupposto che ci sia un avversario da sconfiggere.....fare una prestazione migliore di quella del mio avversario significa vincere, significa aver battuto il mio avversario, e ciò vale in tutti gli sport sia essi 1vs1 o 1vs+ di 1

wacos ha scritto:Ripeto, tu puoi desiderare ardentemente la vittoria ma l'unico modo che hai per raggiungerla è quello di giocare meglio del tuo avversario, quindi l'unica cosa che davvero conta è impegnarsi per giocare bene.

questo è il succo della competizione agonistica, giocare meglio del tuo avversario è il mezzo per raggiungere lo scopo vittoria..c'è proprio un nesso di " causalità adeguata" ( x dirla alla giuridica) per cui l'aver raggiunto la vittoria non puo essere escluso il giocar meglio del tuo avversario.

wacos ha scritto:Se tu giochi per vincere, rischi di giocare peggio, perchè magari non prendi dei rischi che ti servono per paura di perdere, che è figlia della voglia di vincere.
Vedi lisicki vs la Barattola.
Se avesse giocato per esprimere il suo miglior tennis non avrebbe fatto quella figuraccia e non sarebbe stata così emotivamente coinvolta.
Capirei se parlassimo di box, dove è consentito impedire al tuo avversario di continuare la competizione, semplicemente mandandolo ko.
Ma nel tennis il livello di ostruzionsimo non arriva all'eliminazione dell'avversario.

capisco il tuo punto di vista, ma non vedo legami con quella che è il concetto di competizione.
l'agonismo presuppone vincenti e perdenti, nel momento in cui applico un regolamento ed un punteggio sto accettando una competizione. te sottolinei il giocar meglio dell'avversario, ma chi o cosa valuta che la tua prestazione è migliore di quella del tuo avversario? il punteggio
se il tuo fine è " giocare bene", è una tua situazione personale ed esci mentalmente dall'agonismo...ma se il tuo fine è " giocare meglio del mio avversario" sei mentalmente immerso nell'agonismo perchè accetti come " giudice" il punteggio che dirà chi avrà giocato meglio dell'altro.

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