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NON E' MAI TROPPO TARDI....
+2
Maurizio
Incompetennis
6 partecipanti
Pagina 1 di 1
NON E' MAI TROPPO TARDI....
Tre giorni addietro mi accingo a giocare l'ennesima partita di un torneuzzo da 1 Euro e 35 Cent.;
Sapete quei tornei riservati a soci e frequentatori dei circoli e che raccolgono indifferentemente discreti n.c. e inguardabili dopolavoristi sovrappeso.
Tranne la prima, persa, ma giocandomela, con il favorito del girone, (uno che potrebbe essere non più di un 4.5), avevo vinto tutte le altre 4 partite senza perdere un set anche perché ci sarebbe stato da vergognarsi e sputarsi nell'occhio destro dopo aver mangiato peperoncino Calabrese.
Si gioca in duro. Non capisco che superficie sia, ma non è particolarmente veloce anche se, per me, nato, cresciuto e pasciuto sulla terra, non è certamente la mia preferita.
Non riesco ad avere i miei soliti riferimenti ed io che cerco sempre l'approccio profondo per sfiondarmi come un gatto (di marmo) a rete, non è facile. Mi trovo spesso la palla addosso e non riesco ad essere efficace . Fortunatamente il livello infimo dei miei avversari mi permetteva qualche errore di troppo .
Oggi no, l'avversario è tecnicamente ben impostato, un bel rovescino piatto e un dritto che se entra fa male; uno che tira un po' tutti i colpi e quindi sbaglia abbastanza anche in virtù di un fisico non da fuscello. Un tipo come me, solo che io la tecnica ce l'ho solo a tavola......
Nei palleggi ho la conferma di quanto detto ed a quel punto mi metto a pensare (lo so, normalmente sono acefalo): se faccio il mio gioco oggi perdo. Sbaglierò quanto lui ma lui ha i colpi migliori dei miei e quindi se tanto mi da tanto sto qui a perdere tempo e a Fognineggiare (sinonimo di incazzarmi di brutto). Nella mia mentina si fa strada un'idea nuova che nasce da una mentalità vecchia: giocare per vincere a prescindere da quello che mi piace fare. Vedremo !!
Comincio bene, vinco il pari e dispari e scelgo di ricevere non perché abbia poca fiducia nella mia battuta ma perché non ne ho proprio nessuna .
Il primo set comincia maluccio, vado sotto 4 -1 e poi 5 - 3 . Mi sento un Santo, non proferisco parola e ancora non ho lasciato la riga di fondo. Sto rischiando il set ma sono sereno e penso con criterio al da farsi.
Mi metto un metro oltre la linea di fondo e riesco a ricevere bene la sua battuta (in terra ricevo sempre attaccato alla riga ma qui mi da problemi). Comincio a battere sporcando la palla a discapito della forza, gioco solo sul suo rovescio in back (ha problemi a piegarsi vista la mole) .
Morale: vinco il set 7 -5 e il secondo 6 - 1.
Sarò andato a rete 3 volte e solo per chiusure facili facili e, sapete una cosa, mi sono divertito. A prescindere dalla presunzione dell'avversario (però onestissimo), che aveva pure il maestro che lo guardava e consigliava, sono finalmente riuscito a usare la testa, a capire i punti deboli dell'avversario e colpirli.
La regola di scendere in campo e fregarsene di chi hai davanti perché tu devi fare il tuo gioco è valida se sei veramente più forte ma in condizioni di equilibrio o, ancor peggio, di svantaggio bisogna far di necessità virtù e ragionare.
Sapete cosa dicono di me i miei colleghi tennisti ai miei avversari? "Giochi contro Antonio? Butta la palla di là, al resto ci pensa lui". Non mi rende felice però è la verità. Un modo come un altro per dire che sono tennisticamente poco intelligente e del resto ho preso batostazze da individui che pallaggiavanopalleggiavanopalleggiavano a 25 Km orari e a 53 metri di altezza.
Non diventerò di certo un furbastro da torneo, preferirò sempre un bel passante a un altissimo pallonetto, cercherò comunque la rete ma con criterio e, infine, metterò da parte la convinzione che a quest'età gioco solo per divertirmi. A qualsiasi età, certe partite, ti piace assai vincerle, eccome. Con gli amici cazzeggi e fai il matto ed è ok, ma con chi pensa solo a batterti in tutti i modi perché devo aiutarlo a farlo ? Non entro nel campo del pallettaro o meno, bensì in quello di contrapporre le proprie qualità tennistiche a quelle dell'avversario senza rinnegare quello che sai fare meglio e studiando quello che l'altro sa fare peggio.
P.S. Non è che significa essere pallettari?
Sapete quei tornei riservati a soci e frequentatori dei circoli e che raccolgono indifferentemente discreti n.c. e inguardabili dopolavoristi sovrappeso.
Tranne la prima, persa, ma giocandomela, con il favorito del girone, (uno che potrebbe essere non più di un 4.5), avevo vinto tutte le altre 4 partite senza perdere un set anche perché ci sarebbe stato da vergognarsi e sputarsi nell'occhio destro dopo aver mangiato peperoncino Calabrese.
Si gioca in duro. Non capisco che superficie sia, ma non è particolarmente veloce anche se, per me, nato, cresciuto e pasciuto sulla terra, non è certamente la mia preferita.
Non riesco ad avere i miei soliti riferimenti ed io che cerco sempre l'approccio profondo per sfiondarmi come un gatto (di marmo) a rete, non è facile. Mi trovo spesso la palla addosso e non riesco ad essere efficace . Fortunatamente il livello infimo dei miei avversari mi permetteva qualche errore di troppo .
Oggi no, l'avversario è tecnicamente ben impostato, un bel rovescino piatto e un dritto che se entra fa male; uno che tira un po' tutti i colpi e quindi sbaglia abbastanza anche in virtù di un fisico non da fuscello. Un tipo come me, solo che io la tecnica ce l'ho solo a tavola......
Nei palleggi ho la conferma di quanto detto ed a quel punto mi metto a pensare (lo so, normalmente sono acefalo): se faccio il mio gioco oggi perdo. Sbaglierò quanto lui ma lui ha i colpi migliori dei miei e quindi se tanto mi da tanto sto qui a perdere tempo e a Fognineggiare (sinonimo di incazzarmi di brutto). Nella mia mentina si fa strada un'idea nuova che nasce da una mentalità vecchia: giocare per vincere a prescindere da quello che mi piace fare. Vedremo !!
Comincio bene, vinco il pari e dispari e scelgo di ricevere non perché abbia poca fiducia nella mia battuta ma perché non ne ho proprio nessuna .
Il primo set comincia maluccio, vado sotto 4 -1 e poi 5 - 3 . Mi sento un Santo, non proferisco parola e ancora non ho lasciato la riga di fondo. Sto rischiando il set ma sono sereno e penso con criterio al da farsi.
Mi metto un metro oltre la linea di fondo e riesco a ricevere bene la sua battuta (in terra ricevo sempre attaccato alla riga ma qui mi da problemi). Comincio a battere sporcando la palla a discapito della forza, gioco solo sul suo rovescio in back (ha problemi a piegarsi vista la mole) .
Morale: vinco il set 7 -5 e il secondo 6 - 1.
Sarò andato a rete 3 volte e solo per chiusure facili facili e, sapete una cosa, mi sono divertito. A prescindere dalla presunzione dell'avversario (però onestissimo), che aveva pure il maestro che lo guardava e consigliava, sono finalmente riuscito a usare la testa, a capire i punti deboli dell'avversario e colpirli.
La regola di scendere in campo e fregarsene di chi hai davanti perché tu devi fare il tuo gioco è valida se sei veramente più forte ma in condizioni di equilibrio o, ancor peggio, di svantaggio bisogna far di necessità virtù e ragionare.
Sapete cosa dicono di me i miei colleghi tennisti ai miei avversari? "Giochi contro Antonio? Butta la palla di là, al resto ci pensa lui". Non mi rende felice però è la verità. Un modo come un altro per dire che sono tennisticamente poco intelligente e del resto ho preso batostazze da individui che pallaggiavanopalleggiavanopalleggiavano a 25 Km orari e a 53 metri di altezza.
Non diventerò di certo un furbastro da torneo, preferirò sempre un bel passante a un altissimo pallonetto, cercherò comunque la rete ma con criterio e, infine, metterò da parte la convinzione che a quest'età gioco solo per divertirmi. A qualsiasi età, certe partite, ti piace assai vincerle, eccome. Con gli amici cazzeggi e fai il matto ed è ok, ma con chi pensa solo a batterti in tutti i modi perché devo aiutarlo a farlo ? Non entro nel campo del pallettaro o meno, bensì in quello di contrapporre le proprie qualità tennistiche a quelle dell'avversario senza rinnegare quello che sai fare meglio e studiando quello che l'altro sa fare peggio.
P.S. Non è che significa essere pallettari?
Il vantaggio di essere scarsi è che non devi dimostrarlo a nessuno.
Incompetennis- Messaggi : 3106
Data d'iscrizione : 26.04.13
Località : ETNA
Re: NON E' MAI TROPPO TARDI....
la partitella tra amici e la partita di torneo sono due sport differenti: nella prima ti diverti a giocare, nella seconda ti diverti a vincere!
continua così
Maurizio- Messaggi : 1639
Data d'iscrizione : 18.01.11
Età : 63
Località : Roma
Re: NON E' MAI TROPPO TARDI....
anche perché checché se ne dica, perdere pur giocando bene non é cosi' divertente. invece vincere si .......soprattutto quando per farlo hai dovuto cambiare le carte in tavola
miguel- Messaggi : 5951
Data d'iscrizione : 08.12.09
Età : 57
Località : torino
Re: NON E' MAI TROPPO TARDI....
Beh,
Pochi quarta possono permettersi di vincere divertendosi.....
Per i più la vittoria appaga, e stop.
Pochi quarta possono permettersi di vincere divertendosi.....
Per i più la vittoria appaga, e stop.
Meglio un giorno da Vanni che 100 da Fognini.
MSport- Messaggi : 2477
Data d'iscrizione : 17.09.11
Età : 52
Località : Trezzano S/N (MI)
Re: NON E' MAI TROPPO TARDI....
E' la stessa risposta che avrei dato anch'ioMaurizio ha scritto:
la partitella tra amici e la partita di torneo sono due sport differenti: nella prima ti diverti a giocare, nella seconda ti diverti a vincere!
continua così
giannigas- Messaggi : 189
Data d'iscrizione : 31.03.14
Età : 55
Re: NON E' MAI TROPPO TARDI....
Quello che tu hai descritto, quello di analizzare i punti deboli dell'avversario e comportarsi di conseguenza è invece un passaggio che io non sono ancora riuscito a fare. Non perchè non lo voglia è proprio perche' non ne sono capace.Incompetennis ha scritto: A qualsiasi età, certe partite, ti piace assai vincerle, eccome. Con gli amici cazzeggi e fai il matto ed è ok, ma con chi pensa solo a batterti in tutti i modi perché devo aiutarlo a farlo ? Non entro nel campo del pallettaro o meno, bensì in quello di contrapporre le proprie qualità tennistiche a quelle dell'avversario senza rinnegare quello che sai fare meglio e studiando quello che l'altro sa fare peggio.
Il tennis a me piace tantissimo (va beh, bella scoperta ) ma non riesco a reggerne la parte agonistica.
Gioco da tempo solo con i soliti 4 amici (lo intendo in senso buono, non dispregiativo, ci mancherebbe altro) ma al di fuori di questa "cerchia" ho difficoltà a fare tornei, anche quelli sociali, con persone con le quali ci si incontra di solito al TC.
Non parliamo poi se qualcuno si mette ai lati del campo a guardare.......
Vorrei poterti dare un consiglio, ma posso solo dirti quello che farei io e cioè giocare solo per divertirti.
Ma capisco la soddisfazione di una bella vittoria dopo essersi messi in gioco, come testimoniato dagli interventi precedenti al mio.
Marty Feldman- Messaggi : 114
Data d'iscrizione : 20.05.14
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