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Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Potenza
Uno dei concetti usati più spesso è quello di potenza. Ma cosa si intende per potenza? Naturalmente il tennis non è uno sport come il lancio del giavellotto, dove si tratta di tirare il più forte possibile, e normalmente i giocatori non cercano la massima velocità possibile (tranne forse nella prima di servizio), per non perdere il controllo.
Marat Safin
Marat Safin con la sua Head Prestige, una racchetta che non gioca da sola…
Inoltre, una racchetta non gioca da sola, per cui questo concetto presenta l’ambiguità dovuta al fatto che la “potenza” verrà generata dal braccio che la impugna, e diversi giocatori saranno in grado di produrre risultati diversi. Dunque, anche se può sembrare banale, è bene ricordare che la potenza dipende dal giocatore, non dalla racchetta. Il fatto che la racchetta non giochi da sola, comporta poi l’altrettanto ovvia conseguenza che quello che conta non sono tanto le caratteristiche “in sé” della racchetta, ma la sua interazione con il giocatore. Per cui un giocatore potrebbe trovare più “potente” una racchetta che trova confortevole, perché tenderà a colpire più forte, anche se magari tenderà ad attribuire la maggiore potenza alla racchetta, più che alla sua interazione con essa.
Comunque, se con potenza intendiamo la capacità di una racchetta di generare la massima velocità di palla, si deve dire una cosa che può apparire sorprendente, e cioè che tutte le racchette offrono sostanzialmente la stessa potenza.
Ad esempio, è stato dimostrato che con le vecchie racchette di legno è possibile servire più o meno alla stessa velocità con cui si serve con le racchette moderne. Quello che varia semmai è la facilità con cui con queste ultime si riesce a servire trovando un buon compromesso tra potenza e controllo, facilità che consente di spingere con meno timore di sbagliare e con più successo.
A livello teorico, due grandezze che possono essere utilizzate per misurare la “potenza” di una racchetta sono il peso e l’inerzia, perché indicano la capacità della racchetta, a parità di altre condizioni, di trasferire una maggiore quantità di energia alla palla, nelle due componenti in cui può essere diviso il moto di una racchetta, cioè rispettivamente quello lineare e quello rotazionale. A parità di velocità della racchetta, sarà più potente, cioè imprimerà una maggiore velocità alla palla, una racchetta più pesante e/o dotata di maggiore inerzia. Ma è anche vero che una racchetta più leggera e/o una dotata di minore inerzia sarà più maneggevole e dunque potrà essere usata a velocità maggiori. Dunque per la maggior parte delle racchette in commercio, se si esclude quelle juniores, il peso o l’inerzia non influiscono sulla capacità di produrre potenza, anche se solo i più forti sapranno maneggiare le racchette più pesanti e quelle dotate della maggiore inerzia.
Una differenza va comunque fatta tra la prima di servizio, dove si può cercare di imprimere alla racchetta la massima velocità possibile, e gli altri colpi, dove si tende ad usare la racchetta ad una velocità controllata. Nel primo caso il peso conta meno, perché una racchetta più leggera potrà essere mossa a velocità maggiori, mentre nel secondo una racchetta più pesante può rivelarsi più potente, posto che si riesca a muoverla alla velocità a cui si è abituati. Infatti spesso i giocatori hanno un movimento “registrato” in termini di ampiezza e velocità, per cui potrebbero tendere ad usare le diverse racchette allo stesso modo, trovando pertanto più “potente” quella che meglio si confà alle loro caratteristiche, cioè la più pesante tra quelle che riescono a maneggiare con facilità (e qui torna la famosa regola di Jack Kramer…).
Vi è poi un tipo di racchette (leggere e sbilanciate verso la testa, magari rigide e dal piatto corde ampio), che viene considerato “potente”: in realtà in questo caso si vuole intendere che la racchetta è in grado di generare una discreta velocità senza grande sforzo. In questo caso più che di potenza in senso assoluto, dovremmo parlare di facilità di gioco.
Un altro concetto che può essere collegato a quello di potenza è il coefficiente di restituzione, che indica la capacità della racchetta di restituire la più alta percentuale di energia (o meglio la più alta velocità) rispetto a quella generata dall’impatto. Il coefficiente di restituzione dipende dalla rigidità del telaio, dall’ampiezza del piatto corde e (all’inverso) dallo schema di incordatura, oltre che dal punto in cui si impatta la palla.[1] Tuttavia le differenze tra le racchette in questo aspetto sono poche, per cui è ottimistico pensare di poter “tirare più forte” con una racchetta solo perché è in grado di restituire una percentuale più elevata della velocità iniziale.
Una racchetta rigida o dal bilanciamento alto avrà più che altro il centro di massima restituzione più alto e dunque sarà, a parità di altre condizioni, più “potente” nel servizio, dove si tende a colpire la palla nella parte alta del piatto corde, verso la punta;[2] oppure potrà essere “potente” nei colpi da fondo perché avrà il centro di massima restituzione più alto e dunque più vicino al centro del piatto corde, dove si colpisce la maggior parte delle volte.
Una racchetta dal piatto corde ampio avrà a parità di altre condizioni un coefficiente di restituzione più grande e un’area di buona restituzione più ampia.
Una racchetta considerata in grado di “perdonare” i colpi decentrati, sarà dotata di un’ampia area ad elevato coefficiente di restituzione, e dunque sarà dotata di un piatto corde ampio. Questa caratteristica sarà apprezzata da giocatori non esperti che tendono a colpire la con una certa frequenza la palla al di fuori dal centro del piatto corde. Noi non consideriamo comunque utile affidarsi alla capacità di “perdonare”, per cui non riteniamo consigliabile una racchetta dal piatto corde molto ampio: è preferibile cercare di migliorare il proprio stato di forma atletico (se il problema è che non si arriva in tempo sulla palla), oppure la propria tecnica, che si può sempre migliorare a tutte le età.
Una racchetta leggera, rigida e dal piatto corde ampio non può essere considerata “potente” in sé, nel senso che non sarà in grado di generare in senso assoluto velocità di palla significativamente più elevate, ma più che altro consentirà anche a chi non ha molta forza, a chi gioca con movimenti brevi e lenti e a chi spesso non colpisce la palla al centro del piatto corde (dunque a giocatori principianti o intermedi), di ottenere comunque dei colpi discreti. Per chi gioca a velocità più elevate però, una racchetta di questo tipo mostrerà tutti i suoi limiti, comportando scarso controllo ed elevato shock. Tanto è vero che i professionisti non usano questo tipo di racchette.
In sintesi, una racchetta non si sceglie per la potenza, ma per la maneggevolezza, la stabilità e la riduzione dello shock, e poi eventualmente anche per le sensazioni che dà e le esigenze di gioco personali.
Da il sito : altervista tuttoracchette
Uno dei concetti usati più spesso è quello di potenza. Ma cosa si intende per potenza? Naturalmente il tennis non è uno sport come il lancio del giavellotto, dove si tratta di tirare il più forte possibile, e normalmente i giocatori non cercano la massima velocità possibile (tranne forse nella prima di servizio), per non perdere il controllo.
Marat Safin
Marat Safin con la sua Head Prestige, una racchetta che non gioca da sola…
Inoltre, una racchetta non gioca da sola, per cui questo concetto presenta l’ambiguità dovuta al fatto che la “potenza” verrà generata dal braccio che la impugna, e diversi giocatori saranno in grado di produrre risultati diversi. Dunque, anche se può sembrare banale, è bene ricordare che la potenza dipende dal giocatore, non dalla racchetta. Il fatto che la racchetta non giochi da sola, comporta poi l’altrettanto ovvia conseguenza che quello che conta non sono tanto le caratteristiche “in sé” della racchetta, ma la sua interazione con il giocatore. Per cui un giocatore potrebbe trovare più “potente” una racchetta che trova confortevole, perché tenderà a colpire più forte, anche se magari tenderà ad attribuire la maggiore potenza alla racchetta, più che alla sua interazione con essa.
Comunque, se con potenza intendiamo la capacità di una racchetta di generare la massima velocità di palla, si deve dire una cosa che può apparire sorprendente, e cioè che tutte le racchette offrono sostanzialmente la stessa potenza.
Ad esempio, è stato dimostrato che con le vecchie racchette di legno è possibile servire più o meno alla stessa velocità con cui si serve con le racchette moderne. Quello che varia semmai è la facilità con cui con queste ultime si riesce a servire trovando un buon compromesso tra potenza e controllo, facilità che consente di spingere con meno timore di sbagliare e con più successo.
A livello teorico, due grandezze che possono essere utilizzate per misurare la “potenza” di una racchetta sono il peso e l’inerzia, perché indicano la capacità della racchetta, a parità di altre condizioni, di trasferire una maggiore quantità di energia alla palla, nelle due componenti in cui può essere diviso il moto di una racchetta, cioè rispettivamente quello lineare e quello rotazionale. A parità di velocità della racchetta, sarà più potente, cioè imprimerà una maggiore velocità alla palla, una racchetta più pesante e/o dotata di maggiore inerzia. Ma è anche vero che una racchetta più leggera e/o una dotata di minore inerzia sarà più maneggevole e dunque potrà essere usata a velocità maggiori. Dunque per la maggior parte delle racchette in commercio, se si esclude quelle juniores, il peso o l’inerzia non influiscono sulla capacità di produrre potenza, anche se solo i più forti sapranno maneggiare le racchette più pesanti e quelle dotate della maggiore inerzia.
Una differenza va comunque fatta tra la prima di servizio, dove si può cercare di imprimere alla racchetta la massima velocità possibile, e gli altri colpi, dove si tende ad usare la racchetta ad una velocità controllata. Nel primo caso il peso conta meno, perché una racchetta più leggera potrà essere mossa a velocità maggiori, mentre nel secondo una racchetta più pesante può rivelarsi più potente, posto che si riesca a muoverla alla velocità a cui si è abituati. Infatti spesso i giocatori hanno un movimento “registrato” in termini di ampiezza e velocità, per cui potrebbero tendere ad usare le diverse racchette allo stesso modo, trovando pertanto più “potente” quella che meglio si confà alle loro caratteristiche, cioè la più pesante tra quelle che riescono a maneggiare con facilità (e qui torna la famosa regola di Jack Kramer…).
Vi è poi un tipo di racchette (leggere e sbilanciate verso la testa, magari rigide e dal piatto corde ampio), che viene considerato “potente”: in realtà in questo caso si vuole intendere che la racchetta è in grado di generare una discreta velocità senza grande sforzo. In questo caso più che di potenza in senso assoluto, dovremmo parlare di facilità di gioco.
Un altro concetto che può essere collegato a quello di potenza è il coefficiente di restituzione, che indica la capacità della racchetta di restituire la più alta percentuale di energia (o meglio la più alta velocità) rispetto a quella generata dall’impatto. Il coefficiente di restituzione dipende dalla rigidità del telaio, dall’ampiezza del piatto corde e (all’inverso) dallo schema di incordatura, oltre che dal punto in cui si impatta la palla.[1] Tuttavia le differenze tra le racchette in questo aspetto sono poche, per cui è ottimistico pensare di poter “tirare più forte” con una racchetta solo perché è in grado di restituire una percentuale più elevata della velocità iniziale.
Una racchetta rigida o dal bilanciamento alto avrà più che altro il centro di massima restituzione più alto e dunque sarà, a parità di altre condizioni, più “potente” nel servizio, dove si tende a colpire la palla nella parte alta del piatto corde, verso la punta;[2] oppure potrà essere “potente” nei colpi da fondo perché avrà il centro di massima restituzione più alto e dunque più vicino al centro del piatto corde, dove si colpisce la maggior parte delle volte.
Una racchetta dal piatto corde ampio avrà a parità di altre condizioni un coefficiente di restituzione più grande e un’area di buona restituzione più ampia.
Una racchetta considerata in grado di “perdonare” i colpi decentrati, sarà dotata di un’ampia area ad elevato coefficiente di restituzione, e dunque sarà dotata di un piatto corde ampio. Questa caratteristica sarà apprezzata da giocatori non esperti che tendono a colpire la con una certa frequenza la palla al di fuori dal centro del piatto corde. Noi non consideriamo comunque utile affidarsi alla capacità di “perdonare”, per cui non riteniamo consigliabile una racchetta dal piatto corde molto ampio: è preferibile cercare di migliorare il proprio stato di forma atletico (se il problema è che non si arriva in tempo sulla palla), oppure la propria tecnica, che si può sempre migliorare a tutte le età.
Una racchetta leggera, rigida e dal piatto corde ampio non può essere considerata “potente” in sé, nel senso che non sarà in grado di generare in senso assoluto velocità di palla significativamente più elevate, ma più che altro consentirà anche a chi non ha molta forza, a chi gioca con movimenti brevi e lenti e a chi spesso non colpisce la palla al centro del piatto corde (dunque a giocatori principianti o intermedi), di ottenere comunque dei colpi discreti. Per chi gioca a velocità più elevate però, una racchetta di questo tipo mostrerà tutti i suoi limiti, comportando scarso controllo ed elevato shock. Tanto è vero che i professionisti non usano questo tipo di racchette.
In sintesi, una racchetta non si sceglie per la potenza, ma per la maneggevolezza, la stabilità e la riduzione dello shock, e poi eventualmente anche per le sensazioni che dà e le esigenze di gioco personali.
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
correnelvento ha scritto:Potenza
Uno dei concetti usati più spesso è quello di potenza. Ma cosa si intende per potenza? Naturalmente il tennis non è uno sport come il lancio del giavellotto, dove si tratta di tirare il più forte possibile, e normalmente i giocatori non cercano la massima velocità possibile (tranne forse nella prima di servizio), per non perdere il controllo.
Marat Safin
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Ma allora non é farina del tuo sacco.............
Per un attimo ho pensato che tu fossi diventato veramente cazzuto
Nessuno- Messaggi : 3431
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Bertu ha scritto:correnelvento ha scritto:Potenza
Uno dei concetti usati più spesso è quello di potenza. Ma cosa si intende per potenza? Naturalmente il tennis non è uno sport come il lancio del giavellotto, dove si tratta di tirare il più forte possibile, e normalmente i giocatori non cercano la massima velocità possibile (tranne forse nella prima di servizio), per non perdere il controllo.
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Ma allora non é farina del tuo sacco.............
Per un attimo ho pensato che tu fossi diventato veramente cazzuto
Impossibile, sia metaforicamente, sia MATERIALMENTE!
Ospite- Ospite
Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Praticamente la fotosintesi della mia attuale POG da 380 grammi bilanciata a 28 cm. E' maneggevole, stabile, zero vibrazioni e sensibilità. Avevo smesso di giocarci perchè la ritenevo poco potente ed ho cercato altro attraverso rigidità e bilanciamento avanzato. Ma adesso (per me) è perfetta.correnelvento ha scritto:
In sintesi, una racchetta non si sceglie per la potenza, ma per la maneggevolezza, la stabilità e la riduzione dello shock, e poi eventualmente anche per le sensazioni che dà e le esigenze di gioco personali.
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"Il cervello finisce con l'adattarsi all'invecchiamento rassegnandosi a impartire ordini in linea con la mutata condizione fisica." Satrapo, li 05/07/2010
marco61- Messaggi : 11740
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Non ho alcun dubbio, Marco.
Uno che, come te, imposta il gioco con un eccellente rovescio in back... come può usare una racchetta LEGGERA con successo?
Il back necessita di peso!
POG Racca fantastica
Uno che, come te, imposta il gioco con un eccellente rovescio in back... come può usare una racchetta LEGGERA con successo?
Il back necessita di peso!
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
380g bilanciata a 28... silicone nel manico?
cignoblu- Messaggi : 11
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Sì, circa 50 grammi.cignoblu ha scritto:380g bilanciata a 28... silicone nel manico?
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
marco61 ha scritto:Sì, circa 50 grammi.cignoblu ha scritto:380g bilanciata a 28... silicone nel manico?
Marco: qundi 380 nuda...
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Non ricordavo con esattezza. Il telaio è sui 325 nudo, ora è a 388:
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marco61- Messaggi : 11740
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
50 mi pare veramente tanto. con 15/20 grammi in meno e magari un bilanciamento verso 30 in non sarebbe stata la stessa cosa ?
miguel- Messaggi : 5951
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
380 nuda ???
Con il dovuto rispetto, non credo che con un peso simile si possa sostenere un vero match.
Se così non fosse... corro subito in ferramenta !
Con il dovuto rispetto, non credo che con un peso simile si possa sostenere un vero match.
Se così non fosse... corro subito in ferramenta !
cignoblu- Messaggi : 11
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
cignoblu ha scritto:380 nuda ???
Con il dovuto rispetto, non credo che con un peso simile si possa sostenere un vero match.
Se così non fosse... corro subito in ferramenta !
Il telaio è molto pesante, ma ci si può giocare dato il balance molto basso...
Mi resta il dubbio che, con un custom così sbilanciato in basso, la testa possa perdere stabilità...
Ospite- Ospite
Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Potrei anche sbagliare ma non credo che la testa possa perdere stabilità poichè la massa dell'ovale rimane invariata... Penso piuttosto possa influenzare la velocità della testa della racchetta (...chiusura in avanti dopo l'impatto).
...ovviamente non ci metterei la mano sul fuoco
...ovviamente non ci metterei la mano sul fuoco
cignoblu- Messaggi : 11
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Località : Lecce
Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
correnelvento ha scritto:
Mi resta il dubbio che, con un custom così sbilanciato in basso, la testa possa perdere stabilità...
Così facendo, appesantendo tantissimo il manico, non si tende anche ad abbassare troppo lo sweetspot??? oppure ho detto una castroneria?
jjoe81- Messaggi : 426
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Età : 43
Località : Ivrea
Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
No
È corretto...
Può essere un vantaggio per chi colpisce basso nel piatto corde
È corretto...
Può essere un vantaggio per chi colpisce basso nel piatto corde
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Come ho scritto nel topic dedicato, provare per credere.
Teoricamente un telaio da 350 gr. bilanciato a 31 cm. dovrebbe dare più o meno la stessa resa di 380 gr. a 28 cm, ma per me non è stato così.
Il peso totale importante si fa sentire nel back e nel servizio, e anche il mio dritto ne trae vantaggio e, a detta di tutti i miei comuni avversari, è decisamente migliorato.
Teoricamente un telaio da 350 gr. bilanciato a 31 cm. dovrebbe dare più o meno la stessa resa di 380 gr. a 28 cm, ma per me non è stato così.
Il peso totale importante si fa sentire nel back e nel servizio, e anche il mio dritto ne trae vantaggio e, a detta di tutti i miei comuni avversari, è decisamente migliorato.
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marco61- Messaggi : 11740
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
E la tensione delle corde l'hai lasciata invariata o hai abbassato di qualche kg?
Di solito con un bilanciamento così arretrato se pressato e costretto a giocare con appoggi non perfetti è frequente ritrovarsi a giocare troppo corto permettendo all'avversario di entrare in campo.
Di solito con un bilanciamento così arretrato se pressato e costretto a giocare con appoggi non perfetti è frequente ritrovarsi a giocare troppo corto permettendo all'avversario di entrare in campo.
seneca85- Messaggi : 441
Data d'iscrizione : 26.09.10
Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Al momento gioco con monofilo tirato a 22 kg. Ho un po' di corde da smaltire e le voglio adoperare. Poi tornerò al budello che con la POG va a nozze. Non ho comunque sentito la necessità di variare la tensione.
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marco61- Messaggi : 11740
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Non ho mai visto alcun pro moderno giocare con 380g...... ma detto questo perchè oggi si prediligono pesi "umani" o meglio più contenuti rispetto al passato?
I vantaggi in termini di stabilità sono necessariamente ridotti in termini di possibilità di accelerare l'attrezzo con costanza e rendimento uniforme nel tempo.
La potenza è sempre necessariamente legata ad una cosa in maniera prevalente che si chiama VELOCITA' DI BRACCIO.
Non lo dico io ma la fisica e la dinamica.
L'energia varia linearmente con l'incremento di massa ma sopratutto con il quadrato della velocità dunque nel dubbio sempre prediligere la velocità di braccio al peso.
Ovvio che se riesci a swingare nel tempo con la medesima velocità di un attrezzo leggero.... i vantaggi sono diretti ed evidenti in temini di pesantezza di palla.
La racchetta con l'incremento di peso aumenta la propria resa con una formuletta che esprime il coefficiente di risposta:
ACOR: (0,88-(56/Wrcq))/(1+(56/Wrcq))
dove: Wrcq= massa equivalente in fase di impatto (hittingweight)
In buona sostanza.....
Vuoi incrementare la tua velocità di palla di 10km/h?
Hai due strade possibili
Incremento del peso di 80g a parità di velocità di swing
Incremento di velocità di braccio di 6km/h
Oppure una via di mezzo!
Incremento di 4km/h e 20g di racchetta..... (in medio stat virtus)
I vantaggi in termini di stabilità sono necessariamente ridotti in termini di possibilità di accelerare l'attrezzo con costanza e rendimento uniforme nel tempo.
La potenza è sempre necessariamente legata ad una cosa in maniera prevalente che si chiama VELOCITA' DI BRACCIO.
Non lo dico io ma la fisica e la dinamica.
L'energia varia linearmente con l'incremento di massa ma sopratutto con il quadrato della velocità dunque nel dubbio sempre prediligere la velocità di braccio al peso.
Ovvio che se riesci a swingare nel tempo con la medesima velocità di un attrezzo leggero.... i vantaggi sono diretti ed evidenti in temini di pesantezza di palla.
La racchetta con l'incremento di peso aumenta la propria resa con una formuletta che esprime il coefficiente di risposta:
ACOR: (0,88-(56/Wrcq))/(1+(56/Wrcq))
dove: Wrcq= massa equivalente in fase di impatto (hittingweight)
In buona sostanza.....
Vuoi incrementare la tua velocità di palla di 10km/h?
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Nel caso specifico di Marco però i gr sono aggiunti al manico, per cui la testa della racchetta gli può uscire davvero più veloce.
Il discorso di Gabriele va applicato più in relazione allo swingweight che al peso in sé.
Ed è sempre i relazione allo swing personalissimo di ogni giocatore che può accellerare al meglio la testa con un bilanciamento più o meno arretrato.
Il discorso di Gabriele va applicato più in relazione allo swingweight che al peso in sé.
Ed è sempre i relazione allo swing personalissimo di ogni giocatore che può accellerare al meglio la testa con un bilanciamento più o meno arretrato.
Ospite- Ospite
Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
In linea generale può essere vero perché l'aumento di peso è bilanciato dall'arredamento del bilanciamento.
Certo che per incrementi di peso limitato gli effetti sono quasi certi ma per "botte" da 20 30 grammi.....
Certo che per incrementi di peso limitato gli effetti sono quasi certi ma per "botte" da 20 30 grammi.....
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
io rimango dell'idea che in generale 380 gr sono un peso poco gestibile
il caso di marco è un caso particolare dove la racchetta effettua un movimento a pendolo molto old style, caso tipico di dritto sotto la palla, col braccio molto aderente al fianco dx
quando la racchetta dovesse invece muoversi nello spazio, e non più prettamente dall'alto in basso, ma allontanarsi dal corpo (gomito che si allontana e il peso che quindi grava tutto sull'avambrccio) e soprattutto da destra a sx (windshield) e in avanti, movimento tipico delle posizioni semi open e open, allora secondo me son dolori
il caso di marco è un caso particolare dove la racchetta effettua un movimento a pendolo molto old style, caso tipico di dritto sotto la palla, col braccio molto aderente al fianco dx
quando la racchetta dovesse invece muoversi nello spazio, e non più prettamente dall'alto in basso, ma allontanarsi dal corpo (gomito che si allontana e il peso che quindi grava tutto sull'avambrccio) e soprattutto da destra a sx (windshield) e in avanti, movimento tipico delle posizioni semi open e open, allora secondo me son dolori
Meglio un giorno da Vanni che 100 da Fognini.
MSport- Messaggi : 2477
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
Mah....sarò ripetitivo ma ho avuto la racchetta di un pro francese, una PD imbottita di silicone nel manico e non so quanti strati di piombo sotto il bumper, che pesava 376 grammi (incordata) senza il grip ma con due overgrip sovrapposti sul manico, quindi con grip ed overgrip sicuramente andava sopra i 380 grammi.
Ho posseduto 3 Head Tgk 269.1 pj Istinct di un pro australiano, anche queste customizzate come sopra, peso finite 378 grammi, con cuoio ed ovegrip.
Quindi caro pro-t-one, ma come fai a dire che i pro moderni non utilizzano quei pesi non umani??
Ma poi che vuol dire pro moderno scusa?? Qulli che sono nati e cresciuti con una Babolat in mano e si sono abituati a giocare con quella??
Tipo Fognini la cui racchetta pasa una tonnellata??
La differenza nel "pro-moderno" è che adesso la racchetta la può scegliere, prima invece, col legno pesavano tutte un botto, e con le fibre e le prime graphite pure, c'era poco spazio alla fantasia, potevi solo appesantire ulteriormente.
Chi ha giocato e gioca ancora con la Wilson Pro Staff Classic, o Sixone, e sono ancora tantissimi anche tra i pro, bene che vada gioca con una racchetta da 360 grammi se non la customizza, semplicemente con corde ed overgrip.
Poi sono arrivate le LUXILON e con qualsiasi racchetta si giochi le prestazioni sono aumentate in maniera spaventosa, spero che tu ricordi cosa disse Agassi quando le provò per la prima volta....
E adesso si può giocare e sbracciare anche con telai con cui prima il WWF ti avrebbe denunciato all'ONU.
Per non parlare delle mie pro staff 85 che con corde, overgrip ed antivibro, senza un filo di piombo, pesano 372 grammi e non si sentono minimamente....e ti dirò che sto tirando più forte che con la Babolat Aero Pro, e pensa un pò prendo anche molto di più il campo e la palla va dove dico io.
E vi assicuro che giocare con una racchetta "antica", nata nel 1983 e che ha vinto solo 44 slam, abbinata ad una corda moderna come la LXN ALU SOFT, è davvero molto interessante come prova da fare.
Anzi, rispetto a quello che sostiene Msport, io sto riscontrando proprio il contrario, cioè vado più in difficoltà quando devo togliermi una palla dal corpo, cioè con un movimento stretto con braccio affiancato al corpo, che quando invece riesco ad arrivare bene e posizionarmi e debita distanza dalla pallina lasciando andare il braccio lontano dal corpo e quindi accelerando tutta la massa della racchetta certo che sono dolori, ma per quello che sta dall'altra parte.
Ho posseduto 3 Head Tgk 269.1 pj Istinct di un pro australiano, anche queste customizzate come sopra, peso finite 378 grammi, con cuoio ed ovegrip.
Quindi caro pro-t-one, ma come fai a dire che i pro moderni non utilizzano quei pesi non umani??
Ma poi che vuol dire pro moderno scusa?? Qulli che sono nati e cresciuti con una Babolat in mano e si sono abituati a giocare con quella??
Tipo Fognini la cui racchetta pasa una tonnellata??
La differenza nel "pro-moderno" è che adesso la racchetta la può scegliere, prima invece, col legno pesavano tutte un botto, e con le fibre e le prime graphite pure, c'era poco spazio alla fantasia, potevi solo appesantire ulteriormente.
Chi ha giocato e gioca ancora con la Wilson Pro Staff Classic, o Sixone, e sono ancora tantissimi anche tra i pro, bene che vada gioca con una racchetta da 360 grammi se non la customizza, semplicemente con corde ed overgrip.
Poi sono arrivate le LUXILON e con qualsiasi racchetta si giochi le prestazioni sono aumentate in maniera spaventosa, spero che tu ricordi cosa disse Agassi quando le provò per la prima volta....
E adesso si può giocare e sbracciare anche con telai con cui prima il WWF ti avrebbe denunciato all'ONU.
Per non parlare delle mie pro staff 85 che con corde, overgrip ed antivibro, senza un filo di piombo, pesano 372 grammi e non si sentono minimamente....e ti dirò che sto tirando più forte che con la Babolat Aero Pro, e pensa un pò prendo anche molto di più il campo e la palla va dove dico io.
E vi assicuro che giocare con una racchetta "antica", nata nel 1983 e che ha vinto solo 44 slam, abbinata ad una corda moderna come la LXN ALU SOFT, è davvero molto interessante come prova da fare.
Anzi, rispetto a quello che sostiene Msport, io sto riscontrando proprio il contrario, cioè vado più in difficoltà quando devo togliermi una palla dal corpo, cioè con un movimento stretto con braccio affiancato al corpo, che quando invece riesco ad arrivare bene e posizionarmi e debita distanza dalla pallina lasciando andare il braccio lontano dal corpo e quindi accelerando tutta la massa della racchetta certo che sono dolori, ma per quello che sta dall'altra parte.
spalama- Messaggi : 2376
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Re: Potenza di una racchetta: leviamo i dubbi
spalama ha scritto:Mah....sarò ripetitivo ma ho avuto la racchetta di un pro francese, una PD imbottita di silicone nel manico e non so quanti strati di piombo sotto il bumper, che pesava 376 grammi (incordata) senza il grip ma con due overgrip sovrapposti sul manico, quindi con grip ed overgrip sicuramente andava sopra i 380 grammi.
Ho posseduto 3 Head Tgk 269.1 pj Istinct di un pro australiano, anche queste customizzate come sopra, peso finite 378 grammi, con cuoio ed ovegrip.
Quindi caro pro-t-one, ma come fai a dire che i pro moderni non utilizzano quei pesi non umani??
Ma poi che vuol dire pro moderno scusa?? Qulli che sono nati e cresciuti con una Babolat in mano e si sono abituati a giocare con quella??
Tipo Fognini la cui racchetta pasa una tonnellata??
La differenza nel "pro-moderno" è che adesso la racchetta la può scegliere, prima invece, col legno pesavano tutte un botto, e con le fibre e le prime graphite pure, c'era poco spazio alla fantasia, potevi solo appesantire ulteriormente.
Chi ha giocato e gioca ancora con la Wilson Pro Staff Classic, o Sixone, e sono ancora tantissimi anche tra i pro, bene che vada gioca con una racchetta da 360 grammi se non la customizza, semplicemente con corde ed overgrip.
Poi sono arrivate le LUXILON e con qualsiasi racchetta si giochi le prestazioni sono aumentate in maniera spaventosa, spero che tu ricordi cosa disse Agassi quando le provò per la prima volta....
E adesso si può giocare e sbracciare anche con telai con cui prima il WWF ti avrebbe denunciato all'ONU.
Per non parlare delle mie pro staff 85 che con corde, overgrip ed antivibro, senza un filo di piombo, pesano 372 grammi e non si sentono minimamente....e ti dirò che sto tirando più forte che con la Babolat Aero Pro, e pensa un pò prendo anche molto di più il campo e la palla va dove dico io.
E vi assicuro che giocare con una racchetta "antica", nata nel 1983 e che ha vinto solo 44 slam, abbinata ad una corda moderna come la LXN ALU SOFT, è davvero molto interessante come prova da fare.
Anzi, rispetto a quello che sostiene Msport, io sto riscontrando proprio il contrario, cioè vado più in difficoltà quando devo togliermi una palla dal corpo, cioè con un movimento stretto con braccio affiancato al corpo, che quando invece riesco ad arrivare bene e posizionarmi e debita distanza dalla pallina lasciando andare il braccio lontano dal corpo e quindi accelerando tutta la massa della racchetta certo che sono dolori, ma per quello che sta dall'altra parte.
Come faccio a dirlo?
Semplice... ci lavoro!
IRSA PRO STRINGER
IRSA RACQUET TECHNICIAN
IRSA TOURNAMENT STRINGER
ERSA MASTER RACQUET TECHNICIAN
ERSA PROFESSIONAL TOURNAMENT STRINGER
UKRSA PROFESSIONAL STRINGER
UKRSA RACKET TECHNICIAN
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