Una settimana da Challenger

Ieri si è conclusa la quinta edizione dell’Emilia Romagna Tennis Cup, il Challenger ATP 125, organizzato dal circolo di Parma di cui sono socio.
Nelle edizioni passate il mio impiego è stato sporadico, mi occupavo solo delle foto nei giorni conclusivi, mentre questa volta, complici un po’ di ferie arretrate da smaltire, ho deciso di dedicarmi a tempo pieno come volontario a supporto dello staff organizzativo.

Il weekend iniziale si apre con un colpo durissimo: nel giro di poche ore si cancellano dall’entry-list i tennisti più attesi, ovvero Fognini (infortunio), Arnaldi (idem), Cachin (il più alto in ranking), Marozan (vincitore al Challenger precedente) e Kraijnovic. Personalmente mi dispiace soprattutto per i primi due, ma in senso generale si assottigliano le speranze di proseguire con un albo d’oro di prestigio, visto che i 4 vincitori precedenti sono stati Robredo, Tiafoe, Korda e Coric.
In ogni caso, già giovedì sera arriva al circolo il nome più altisonante: Fernando Verdasco, che si presenta con coach, preparatore, moglie, 2 bimbi e la tata. Venerdì e Sabato non ci sono match in programma, solo allenamenti, ma ciò nonostante sono le giornate forse più caotiche per l’organizzazione, visto che tra qualifiche e tabellone, abbiamo in giro 50 tennisti, con entourage a seguito. Un macello.

In queste fasi sono in aiuto al Players’ Desk: supportiamo i giocatori con attività organizzative varie come la transportation e gli allenamenti. Qui un fatto che forse non tutti conoscono: molti tennisti organizzano gli allenamenti a coppie, in modo da palleggiare assieme ad un giocatore situato nella metà di tabellone opposta alla loro, mentre altri non hanno nessuno e lasciano l’annuncio “looking for partner”. Se proprio non si trovasse nessuno, ci sono alcuni sparring a disposizione, ovvero dei buoni II cat. della zona. Inoltre molti specificano se il partner di allenamento dovrà essere destro o mancino, in relazione al futuro rivale in tabellone.
Spesso, visto l’affollamento dei primi giorni, i tennisti sono molto disponili nel dividersi il campo in 4. Inoltre ho visto alcuni casi in cui i vari staff si sono aiutati a vicenda con consigli “incrociati”, ovvero il coach del giocatore X parla con il coach del giocatore Y perché ha notato una cosa che potrebbe migliorare.

Per concludere con il tema allenamenti, lascio altre curiosità, magari già note ai più, ma che io ho trovato interessanti:
. non tutti si allenano con la stessa intensità, alcuni fanno sedute corte, leggere e solo una volta al giorno, altri starebbero in campo 30 ore, le altre in palestra o su un prato a fare esercizi
. più si va avanti con il torneo, più gli allenamenti diventano “privati”, sfruttando l’aiuto di uno sparring, al posto di altri tennisti in tabellone
. prima del match i tennisti prendono un campo mezz’ora per un warm-up, che di solito dura 20 minuti. Prima della finale, però, entrambi i warm-up sono stati molto lunghi ed intensi, temevo che arrivassero già spompi al match =/
. alcuni tennisti si femano al circolo anche dopo la sconfitta, magai 2 o 3 giorni, in cui si dedicano ad allenamenti più lunghi e corposi
. i sudamericani non riescono a rinunciare al calcio: dopo un po’ di stretching al nostro campetto, si mettono a tirare punizioni e rigori, soprattutto il mitico Pablo Cuevas


Per ora mi fermo qui, sono già lunghissimo e manca ancora tutto il clou del torneo. Inserirò la seconda parte del racconto più tardi, sperando che vi faccia piacere leggere alcuni aneddoti.
Spoiler: dopo le qualificazioni e fino alle finali, mi sono spostato sui campi, nel team di court maintenance.
Nel frattempo se ci fosse qualche domanda/curiosità, sarò felice di provare a rispondere =)

Ottimo e molto interessante.

Aspettiamo prox puntata

Bella roba!

verdasco era anche al challenger di bergamo ma e uscito al primo turno non lo visto molto brillante sembrava giocare con sufficenza

[continua dal post iniziale]
Finalmente iniziano i primi incontri ufficiali, è domenica e scendono in campo i 24 giocatori delle qualificazioni, quindi 12 match in tutto. Lunedì invece si tengono le 6 partite decisive per accedere al tabellone principale. Da segnalare in questi fasi le prestazioni di Napolitano, un tennista dal ranking basso (quindi costretto alle quali), ma che a questi livelli passeggia, si spingerà infatti sino agli ottavi, battendo nel suo camino anche l’ex top 20 Cuevas.
Sempre al lunedì si iniziano a disputare anche alcuni primi turni del main draw, incluso il match più atteso: Fernando Verdasco contro la tds numero 1, ovvero il suo connazionale Albert Ramos Vinolas. Qui un altro fatto curioso: il match di cartello di giornata dovrebbe essere in notturna (not before 20.30), ma Albert Ramos chiede di scendere in campo di giorno per problemi di vista. In teoria i giocatori non possono avere pretese in merito, ma solo fare richieste: nella realtà dei fatti, i giocatori più alti nel ranking vengono sempre ascoltati, quindi gli spagnoli giocheranno alle 18.00 e vincerà Ramos abbastanza nettamente.
Verdasco però rimarrà nel nostro circolo altri giorni, i suoi bimbi si sono innamorati del nostro parco giochi e della piscina, ed il tennista di Madrid sarà uno dei protagonisti della giornata dedicata all’incontro con le scuole tennis prevista per metà torneo, unendosi ad alcuni doppisti nell’intrattenere i bimbi.

Tornando per un attimo al mio impegno in questa manifestazione, concludo l’attività al player’s desk ricevendo qualche racchetta da portare al team di incordatori e scopro che sono amici del nostro @marco61 . Anche per loro i primi giorni sono i più tosti, arrivano ad incordare fino a 30 racchette a testa e mi svelano qualche piccolo segreto, come le scaramanzie di alcuni tennisti che portano le racchette ad incordare sempre con la stessa sequenza, o altri che ne fanno solo un paio, poi, all’occorrenza, chiedono un re-string in diretta durante il match. Restando brevemente sull’attrezzatura, vanno per la maggiore Babolat Pure Areo e Wilson Blade, mentre tra i coach trionfa a mani basse Head, il brand dei maestri di tennis per antonomasia. Anche Yonex è ben rappresentata, mentre a tutti gli altri brand restano le briciole, ahimè.

Finalmente mi sposto definitivamente alla mia mansione ufficiale come addetto ai campi: siamo 3 team di 4 persone, uno per ogni campo di gioco/gara; prima di ogni partita e dopo ogni set, due tirano il campo e due puliscono le righe, poi uno di noi annaffia, a discrezione dell’arbitro. Alcuni giudici di sedia sono molto scrupolosi e ti indicano precisamente tutte le aree da annaffiare a dovere, altri chiedono solo una passata rapida o addirittura nulla in certe circostanze. Io sono sul campo 1, il secondo per importanza dopo il centrale e questo mi darà modo di vedere molti allenamenti nelle fasi finali del torneo, assistendo a dinamiche davvero interessanti. Inoltre a turno dobbiamo buttare un occhio ai due campi destinati solo agli allenamenti: questa è la parte più difficile perché molti tennisti faticano a lasciare il campo a fine turno, da un lato, e dall’altro quelli del turno successivo scalpitano per entrare. In tutto questo noi dovremmo sistemare il campo, ma non sempre ci è stato permesso…
Dopo questa esperienza mi sento di dire che noi campisti siamo l’unica categoria al mondo favorevole ai toilette break, perché ci permettono di rifare il campo a dovere senza lo stress del cronometro =)

Concludo questa seconda parte con una cosa positiva e una negativa entrambe legate alla nostra attività sul terreno di gioco.
I campi sono piaciuti a tutti. Siamo stati aiutati da un maggio super piovoso che ci ha fatto dannare in qualità di soci/tennisti, ma ha creato le condizioni perfette per mettere a punto i campi in terra rossa: tanta acqua e riposo. Rarissimi i fasi rimbalzi, comunque tipici di questa superficie, anche Salvatore Caruso si è complimentato ed è un veterano del nostro Challenger dalla prima edizione. L’unico episodio negativo che riguarda la nostra mansione, invece, è stato un (noto) giocatore che sul campo centrale si lamentato per la “lentezza” con cui venivano sistemati i campi a fine set. Dapprima con il giudice di sedia (che l’ha invitato a pazientare), poi direttamente con i miei “colleghi” a cui ha chiesto più brio. Memorabile la risposta dell’addetto più vicino a lui, che si è avvicinato a questo giocatore porgendogli la scopa ed invitandolo ad occuparsi direttamente della pulizia delle righe. Numero uno.

Lascio la terza parte del racconto a domani, ma resto come sempre aperto ad ogni vostro commento.

Bella iniziativa johnnyyo, per quanto possibile "sbottonati" un pò di più.    Mi incuriosisce Verdasco, lo scorso anno qualche turno lo passava ed in un caso ha vinto, da quest'anno fatica ad andare oltre il primo turno. Se abitualmente è accompagnato da coach e preparatore non dovrebbe essere anti economico? Da voi anche con famiglia e tata al seguito.

A questo punto, visto che non ci sta nulla di grave, dicci chi è il giocatore "noto" cui è stata porta la scopa...

Gli addetti all’incordatura sono Michele Gallesi, che ho chiamato quest’anno per affiancarmi al challenger di Sanremo, e Samuele Gherardini con cui ho lavorato in passato a Pontedera.
Due grandissimi professionisti ma soprattutto due splendide persone con cui è un vero piacere lavorare.
Grazie johnnyyo per il racconto, davvero interessante anche per me. Nonostante io abbia più volte vissuto questi eventi da addetto ai lavori, essendo sempre chiuso in sala incordatura molte cose non vengono recepite.

scimi65 ha scritto:Bella iniziativa johnnyyo, per quanto possibile "sbottonati" un pò di più.    Mi incuriosisce Verdasco, lo scorso anno qualche turno lo passava ed in un caso ha vinto, da quest'anno fatica ad andare oltre il primo turno. Se abitualmente è accompagnato da coach e preparatore non dovrebbe essere anti economico? Da voi anche con famiglia e tata al seguito.

Mi sbottono volentieri, ho solo evitato troppi dettagli nei primi due post, per non farli oltremodo prolissi =) Verdasco colpisce come pochi, la palla viaggia alla grande, ma gli spostamenti in campo non sono più all'altezza di questi livelli. C'è da considerare il fatto che alla fine è un omone, magari dalla tv non sembra, però è quasi 1.90m ed ha una bella stazza. Non saprei dirti cosa lo spinga a continuare, magari semplicemente ama questo sport e prova a cimentarsi fin quando potrà. Il lato economico non è un problema, visto che Fernando è uno dei tennisti in attività con prize money più alto, quasi 20 milioni di dollari, senza considerare gli sponsor, credo che due lire le abbia messe da parte  

correnelvento ha scritto:A questo punto, visto che non ci sta nulla di grave, dicci chi è il giocatore "noto" cui è stata porta la scopa...

Un italiano che ha già bazzicato la TOP 100, ma fa parte della generazione precedente: Giannessi  

marco61 ha scritto:Gli addetti all’incordatura sono Michele Gallesi, che ho chiamato quest’anno per affiancarmi al challenger di Sanremo, e Samuele Gherardini con cui ho lavorato in passato a Pontedera.
Due grandissimi professionisti ma soprattutto due splendide persone con cui è un vero piacere lavorare.
Grazie johnnyyo per il racconto, davvero interessante anche per me. Nonostante io abbia più volte vissuto questi eventi da addetto ai lavori, essendo sempre chiuso in sala incordatura molte cose non vengono recepite.

Proprio loro! Avevo avuto modo di conoscerli l'anno precedente, perché avevo giocato un torneo nel loro circolo vicino a Mantova. Molto simpatici!

Giannessi: davvero un gran signore...

[continua dai post precedenti]
Proseguo con l’ultima parte della narrazione. Il torneo è entrato nel vivo: mercoledì e giovedì sono probabilmente le giornate più belle perché si giocano tutti gli ottavi ed i quarti di singolo e di doppio. Sono ancora un bel numero di partite, ma non così intense come i primi i giorni; possiamo finalmente goderci qualche match senza l’ansia di saltare da un campo all’altro per tirare lo straccio e dare acqua. Ho tempo anche per sfoderare la mia macchina fotografica e scattare qualche foto ai tennisti. Con mia enorme soddisfazione, pubblico una foto di Muller al servizio sul mio account Instagram, lui la vede, gli piace e la condivide a sua volta sul suo profilo. Molto fotogenico anche Bobrov, un tennista russo dalle fattezze vichinghe, proveniente dalle qualificazioni.

Ancora una volta, mi piace evidenziare una cosa positiva ed una negativa notate in questi giorni.
La parte migliore è senza dubbio la correttezza dei giocatori. In campo il 90% di loro potrebbe arbitrarsi senza giudice, sono rarissimi gli episodi di scontro e tutti per circostanze abbastanza particolari. Ad esempio Albert Ramos, nel match di quarti contro Zeppieri, impazzisce perché sostiene che un giudice di linea abbia sbagliato una chiamata a suo sfavore e ne stia ridendo. In realtà il povero giudice era semplicemente contro sole e strizzava gli occhi nella classica smorfia per tentare di vedere un po’ meglio anche contro luce, ma per il tennista spagnolo era solo un modo per sfotterlo…
La cosa negativa è (come posso chiamarlo?), diciamo, “il disordine”. Nelle giornate più affollate gli spogliatoi erano un macello. Salviette ovunque (quelle fornite dall’organizzazione), fasciature e taping lasciati a terra, banane mezze mangiate, potrei continuare per ore. Non un bello spettacolo. Tra l’altro lo stesso vale per le condizioni delle panchine in campo: i tennisti ordinati ed educati gettavano  via la loro spazzatura e guarda caso facevano lo stesso negli spogliatoi, mentre i più cafoni lasciavano in campo decine di bottigliette, tutte bevute a metà (questa cosa non l’ho mai capita) e poi idem in doccia. Sarei curioso di vedere come si comporteranno a Wimbledon, ma così a intuito saranno tutti un po’ più attenti al bon-ton.

Arriva il venerdì, giorno di semifinali ed il “mio” campo 1 è ormai solo destinato agli allenamenti. I primi a scendere in campo per fare due palle sono una coppia Franco-Messicana. In realtà è solo un allenamento leggero, è ancora mattina, molto preso e loro giocheranno solo alle 14.30. L’atmosfera è rilassata e io confesso ai miei colleghi campisti che mi piacerebbe provare a rispondere a un servizio di questi PRO. A quel punto i miei soci mi caricano, mi dicono che dovrei chiederlo ai giocatori e che lo farebbero loro se solo sapessero le lingue, insomma, i classici amici infami che ti spingono a fare una brutta figura =)
Io però ormai sono lanciassimo e con un po’ di timidezza, mista a faccia tosta, glielo chiedo: mi rivolgo ad Eysseric, un francese non altissimo ma ottimo battitore, mancino, tuttora top 100 in doppio con un Best ranking di 70 circa. Lui accetta di buon grado e mi chiede cosa fare: prima o seconda, da destra o sinistra? Io sono umile e gli dico che una seconda è già abbastanza, ma magari ne provo una per lato. In realtà la mia curiosità era veramente sulla seconda di servizio, perché immaginavo che una loro prima ben piazzata e ai 200Km/h fosse roba complessa da rispondere. Beh mi preparo e mi arrivano due palle apparentemente più semplici di quanto mi aspettassi, nel senso che non sono a rischio di subire ace. Le raggiungo entrambe benino, posizionandomi però ben lontano dalla linea di fondo. Il problema però arriva all’impatto con la pallina. Sono palle talmente cariche di spin, che per il mio livello è impossibile controllarle. La sensazione è quella di avere sul piatto corde una scheggia impazzita; probabilmente si deve neutralizzare quello spin entrando belli decisi, ma se ne para dalla seconda categoria in avanti =) Per concludere, lui mi propone di tentare anche con una prima però mi dichiara che la tirerà alla T. Niente da fare, un proiettile. Anche sapendo la direzione, riesco solo a sbucciarla. La cosa divertente è che lui si rivolge al suo socio dicendo “incredibile, ho appena tirato il mio miglior servizio della settimana, magari servissi così anche oggi!”, beh spoiler: servirà benissimo sia in semi che in finale e lui vincerà il torneo senza cedere il servizio nelle ultime due partite. Ho scherzato dicendogli di aver contribuito al titolo portandogli un po’ di fortuna.

Si arriva anche alla finale del singolo dove Alexandre Muller parte da favorito contro il nostro Maestrelli. Effettivamente il francese vince agevolmente, un giocatore di caratura superiore che grazie a questo successo ottiene il best ranking al numero 82. Troppo troppo solido, gioca facile, senza strafare, un giocatore che sulla terra è tra i primi 50 sicuramente. La cosa che ci tengo a sottolineare è la guida del suo coach, sempre impeccabile, l’ho tenuto d’occhio dai primi giorni. Si tratta di Jean Christophe Faurel, un francese di 40 anni, ex 140 del mondo, che ha guidato Coco Gauff nei primi successi, ad esempio nell’exploit di Wimbledon 2019. In finale Alexandre ha un (minimo) diverbio con il giudice per una chiamata tardiva, ma interviene subito il coach dicendo al proprio giocatore “ha ragione lui, ok così”, Muller si fida (ovviamente) e riprende a macinare gioco, fino al conclusivo 61 64. Ho avuto l’occasione di incontrarlo negli spogliatoi dopo i festeggiamenti e gli ho fatto i miei complimenti per l’atteggiamento tenuto durante tutta la settimana e trasmesso di riflesso anche al suo alfiere.

Che dire, sicuramente dimentico qualcosa, o altre non le approfondisco (come qualche fidanzata antipatica), ma vi lascio con la foto del vincitore assieme a noi campisti quando ormai sul circolo si è fatta sera

Grazie Johnny

Veramente un ottimo resoconto...

Bravo!

Grande John. Immagino che sia stato stancante e gratificante allo stesso tempo. belle robe

johnnyyo grazie ancora e complimenti!! Sulla prima non hai fatto peggio di molti colleghi di Eysseric, conoscendone le abitudini anche i colleghi spesso sanno dove gli arriva la prima, ma non sempre serve a qualcosa!!!

P.S. l'immobile dietro la tribuna è una struttura del circolo?

Grazie a tutti!

Sì,  @scimi65, è una struttura fissa con tre campi coperti in sintetico.
Da questa foto si vede meglio:


è una foto che ho fatto con il drone qualche anno fa, mentre montavano le tribune per la prima edizione.

Ecco appunto!! Quando mi ci è caduto l'occhio qualcosa ha incominciato a prudere......era l'invidia, bell'impianto!

johnnyyo ha scritto:
Che dire, sicuramente dimentico qualcosa, o altre non le approfondisco (come qualche fidanzata antipatica), ma vi lascio con la foto del vincitore assieme a noi campisti quando ormai sul circolo si è fatta sera

Ciao Johnny,
ma tu per caso sei il primo da destra? Quello con orologio e tatuaggio sul braccio sinistro?
Cmq bella iniziativa e ottima organizzazione!
Ciao

Yes. Il capo dei maestri è il primo a sinistra, quindi siamo giustamente in ordine di qualità dal più forte al più scarso