Così disse il GOAT

"Oggi tutti mi vedono come un uomo tranquillo, ma i miei inizi di carriera furono allucinanti. Ci fu un allenatore che al mio primo torneo, dopo aver perso pesantemente, mi disse: “Al massimo puoi fare il caffè in un bar con quelle mani. Non hai talento ragazzo.”
Quel tipo, mi fece crescere una rabbia dentro, tale da cambiare radicalmente personalità. Mi alzavo di notte per andare ad allenarmi fuori casa mia. Accendevo le luci in giardino e tiravo 100/1000 volte con la racchetta la palla contro il muro. Provavo, il diritto, il rovescio, e provavo fino a quando non mi convincevo che quel determinato tiro era uscito perfetto. Volevo arrivare, ma davanti a me vedevo troppi impedimenti e persone che non credevano nel mio talento. C’e stato addirittura un tempo in cui ero solito scagliare in giro la mia racchetta, e quando avevo sedici anni, mi hanno persino cacciato dall'allenamento intensivo.
A 17 anni la mia famiglia decise che dovevo andare dallo psicologo, perché avevo scatti d’ira improvvisa.
Da quel momento in poi, la mia crescita è stata costante. Ogni volta che vado sotto pressione, penso alla fatica fatta per arrivare dove sono ora.
Dopo essere diventato il numero uno nel 2004, mi venne in mente anche l’idea di smettere. Dopotutto avevo raggiunto il massimo che potevo sperare.
Poi mi sono detto: “Continua Roger, perchè non sai fare altro, tutto quello che viene dopo consideralo come un bonus.”
Mi hanno anche detto, che sono uno che piange troppo dopo una vittoria e anche dopo una sconfitta. C'è gente che quando vince non sorride. E c'é gente che dopo avere vinto, non smette di sorridere per settimane. Io sono il genere di persona che lascia scorrere le lacrime.
Le lascio cadere perché ripenso a quando quell’assistente allenatore, mi disse, che non sarei andato avanti nel tennis. Penso a quei momenti, penso a quanti sacrifici ho fatto per arrivare in alto. Devo ringraziarlo però, perché soprattutto nei primi anni di carriera, mi ha dato lo stimolo per andare avanti. Mi ha dato la forza interiore per dimostrare al mondo chi potevo essere.”

Non lasciatevi mai abbattere nello sport, così come nella vita. Arriveranno momenti bui, sta a voi rialzarvi.”

Roger Federer

Fino alla meta' del testo pensavo ti riferissi a Nole

paoletto ha scritto:Fino alla meta' del testo pensavo ti riferissi a Nole

Infatti è tutto corretto nel post, tranne il titolo

Anch'o fino a "continua Roger" pensavo si parlasse del serbo.

Punti di vista. Il miglior tennista di tutti i tempi non è necessariamente anche il più grande.
Greatest of all time. Sicuri che Djokovic meriti questo titolo?

Comunque, ho riportato questo articolo perché fornisce spunti a diverse riflessioni.
La prima: quanto possono essere pericolose le parole?
Chissà quanti ragazzi hanno appeso la racchetta al chiodo dopo essere stati maltrattati dal proprio maestro, piuttosto che dai propri genitori.

marco61 ha scritto:Punti di vista. Il miglior tennista di tutti i tempi non è necessariamente anche il più grande.
Greatest of all time. Sicuri che Djokovic meriti questo titolo?

Personalmente, non ho dubbi in merito.

Se poi vuoi parlare del "più talentuoso" potrei stare con Federer, che è sicuramente il più amato...

Ma essere il più amato non significa essere il più grande.

Tanto questa storia non finirà mai.

Pure se Nole facesse 4 grandi Slam e vincesse 80 slam, continuerà ad esserci gente che dice che il GOAT è Federer.

Quando i gusti personali (o peggio, il tifo) prendono il posto dei dati oggettivi.

Perché non ci sarebbe nulla di male a dire:

"Federer è stato il tennista più talentuoso, estetico ed amato della storia"

Come mi pare ovvio dire che il GOAT è oggettivamente ed inconfutabilmente Djokovic.

Che poi, sarebbe semplice accontentare tutte e tre le fazioni dei tifosi dei big 3

Il tennista più talentuoso della storia: Federer

Il più grande terraiolo della storia: Nadal

Il più forte tennista della storia: Djokovic.

Aggiungo che la definizione stessa GOAT (il più grande di tutti i tempi) si presta a speculazioni di tipo tifosistico-estetico-personalistico.

Basterebbe la definizione SOAT (strongest of all time -il più forte di sempre) per dirimere ogni discussione.

Guarda corre, potremmo discutere per anni.
Grande e forte non sono sinonimi, io posso tranquillamente affermare che Djokovic è il più forte ma che Federer è stato il più grande senza temere di essermi contraddetto.
Grandezza e forza sono due cose diverse.

marco61 ha scritto:Guarda corre, potremmo discutere per anni.
Grande e forte non sono sinonimi, io posso tranquillamente affermare che Djokovic è il più forte ma che Federer è stato il più grande senza temere di essermi contraddetto.
Grandezza e forza sono due cose diverse.

Nel senso che la "grandezza" ognuno la definisce come cazzo gli pare

No, nel senso che il più forte è quello che ha vinto di più.
Il più grande è colui che, in qualche modo, ha emozionato di più. Per essere molto concisi.

Comunque ripeto che la discussione dovrebbe suscitare altri spunti di riflessione.
Se vi da fastidio cancello GOAT e scrivo FEDERER, non è questo il punto.

marco61 ha scritto:

Il più grande è colui che, in qualche modo, ha emozionato di più. Per essere molto concisi.

Marco, vedi, prima dei Big 3, nalla discussione del "più grande" veniva SEMPRE evocato ROD LAVER, vincitore di due Grandi Slam e di una infinità di titoli.

Nessuno, e ribadisco NESSUNO ha mai evidenziato il fatto che "emozionasse" più degli altri.

Ma, semplicemente, perché era stato il più forte e vincente.

Nel tennis più recente, il GOAT era considerato Sampras, con i suoi 14 Slam.

Grandissimo giocatore, ma aveva tanto carisma come un cetriolo.

Giusto per dire, eh...

Giovanni, il tuo amore spassionato per Nole qualche volta ti acceca. Roger Federer è stato per molti anni il tennista più vincente della storia, il primo ad aver vinto 20 slam, non è stato solo il più talentuoso ed elegante. La sua GRANDEZZA sta nell'averlo fatto giocando il tennis più bello che si sia mai visto nell'era moderna, non un tennis utilitaristico ne di contrapposizione, ma un tennis sempre propositivo, dall'eleganza inimmaginabile così come è stata inimmaginabile l'efficacia di questa eleganza. Riprendendo uno dei tuoi topic, Roger Federer è stato Bello e vincente per due lustri, finché non ha accusato problemi fisici. Vedi, la scorsa settimana ero in una delle più fornite e grandi librerie di Roma, al reparto tennis c'erano 36 libri, li ho contati, perché ben 12 erano su Roger Federer e tutti di autori diversi, in particolare americani, non svizzeri, e mancavano quelli che gli ha dedicato Forster Wallace. Su Djokovic un solo libro biografico. Ecco, quando si parla di grandezza bisogna guardare aspetti che vanno oltre le vittorie. Djokovic potrà vincere ancora quanto vuole e tutto quello che vuole, il suo enorme problema è che non sarà mai Roger Federer, ma nemmeno Rafa Nadal. Perché alla gente non piacciono i cannibali. Alla gente piace sognare prima che vincere, vedere giocare a tennis Roger Federer faceva sognare, sognare di essere come lui, di avere in campo quelli che Wallace definiva i momenti Federer, quei colpi che non pensavi esistessero ma che lui faceva, con una naturalezza disarmante. Vedere giocare e vincere Roger Federer rendeva felici le persone. Per la statistica Djokovic sarà il più vincente finché qualcun altro non lo supererà. Difficilmente qualcuno supererà quello che ha fatto Roger Federer per questo sport e per lo sport in generale. Roger entrerà nei miti dello sport, come Cassius Clay, Valentino Rossi, Fausto Coppi, Pele', Maradona, Nuvolari, Fangio. Djokovic rimarrà un nome negli annali.

Ma per carità: "Djokovic resterà un nome negli annali"

Ma daiiiiii

Rassegnati.

non ho la conoscenza tennistica per poter discutere riguardo la tecnica/estetica tra Federer e Djokovic (anche perché sono tra i pochi al mondo che piace poco o niente il rovescio ad una mano... non uccidetemi per questo    ) pero è abbastanza difficile separare l'aggettivo cannibale dal nome di uno sportivo che vince tanto (uno su tutti non menzionato è Merckx soprannominato proprio il cannibale perché non lasciava agli altri nemmeno le briciole).

Dico questo perché se una persona diventa molto vincente è perché o vuole, e questo credo valga anche per Federer, ancora di più in uno sporto singolo o addirittura uno contro uno... c'è sempre la voglia di voler dimostrare di essere il più forte, sennò per che motivo uno gareggerebbe.

Tra parentesi trovo Nole molto disponibile con il pubblico e soprattutto con i ragazzini (venerdì ha regalato un polsino autografato a mio figlio a fine allenamento... figuratevi com'è contento mio figlio...) cosa che in altri giocatori non ho trovato. forse è disponibile solo perché è consigliato bene, tutto può essere... , ma altri non lo sono...

Ultima considerazione, l'unico vincente che almeno io considero non cannibale è stato Indurain, quando vinceva un giro o tour di solito lasciva sempre le vittorie di tappa a chi era con lui, tranne che a Chiappucci, ma almeno che gli stesse sulle palle glielo vogliamo concedere..