Esercizio al cestino: quanto deve durare?

Ieri il mio maestro mi ha fatto fare alcuni esercizi al cestino per migliorare la volee.

Ha messo un birillo sulla t del servizio e io dovevo partire dal birillo, giocare la volee di rovescio e tornare indietro., girando intorno al birillo.
LA prima serie è durata 40 volee e l'ho fatta con facilità, la seconda, pure di 40 volee, l'ho terminata a stento; arrivato alla terza serie non ho superato le 25 palle. Tra una serie e l'altra recuperavo raccogliendo le palline in campo.

Poi abbiamo ricominciato con la volee di diritto, ma non riuscivo a superare le 15 palle a serie. Fatte tre serie di volee di diritto, ho chiesto di interrompere la lezione perchè non ce la facevo più.

Mio fratello, che assisteva alla lezione, mi ha detto "il tuo maestro è matto; ma il suo scopo è insegnarti il tennis o farti scoppiare il cuore? Il mio maestro mi fa fare serie da 10/15 palle al massimo; noi abbiamo 40 anni, mica 15!".

Le parole di mio fratello mi hanno fatto riflettere; quante palline dovrebbero comporre un esercizio al cestino, sopratutto per un quarantenne?

Direi che dipende molto dall'intensità dell'esercizio. Se il ritmo è alto certo che 40 volèe sono davvero tante. Io penso che un buon maestro debba essere in grado di impostare lo stesso esercizio tenendo conto di chi ha di fronte.
Un 18enne rampante avrà maggior resistenza di un 40enne, anzi portarlo oltre le proprie capacità può servire ad innalzare il proprio limite. Fare la stessa cosa con uno della mia età, può servire solo a portarlo al ricovero.

Il coach lo fà fare anche a me questo esercizio ! xò è leggermente differente.
Parte la prima volè, torno al piattello, lo tocco con la punta della racchetta,
come tocco, parte la palla dal maestro.
E' una botta devastante.... credo sia uno dei più duri fatti fin ora.
Xò, non più di 20/5 per parte. 3 serie

40 mi sembrano tantine......

probabilmente il maestro aveva qualche impegno e voleva terminare l'ora di lezione un poco prima

miguel ha scritto:probabilmente il maestro aveva qualche impegno e voleva terminare l'ora di lezione un poco prima

Si è una vecchia tecnica far scoppiare l'allievo quando hai necessità magari di volar via dal campo allo scoccare esatto dell'ora!!

No scherzi a parte, serie troppo brevi al cesto servono a poco o niente, certo se c'è uno spostamento importante 40-50 ripetizioni iniziano a diventare tante per un amatore, ma sicuramente la serie deve essere la più lunga possibile compatibilmente con la tenuta dell'allievo.

Poi dipende anche dalla tipologia di lavoro che si sta svolgendo: se si lavora esclusivamente sulla tecnica la fatica dovrebbe essere gestita in modo da non arrivare mai ad avere ripercussioni sull'esecuzione (esempio: colpisco male perchè non ce la faccio più) ma ci sono lavori (agonistici) che si fanno ad esaurimento proprio perchè sono volti a migliorare la capacità di gestirsi tecnicamente in condizioni di totale affaticamento.

sììì ! son contento che il coach dica le stesse cose di Sat... almeno ho la conferma che sto andando da uno giusto

Credo che questo esercizio in particolare sia come dice Sat, da portare fino ad esaurimento (nervoso anche eheheh) del malcapitato aspirante tennista.

Per aumentare la capacità di reazione in un momento di sicuro stress fisico e psichico. Il coach mi fà toccare con la punta della racchetta il piattello e mi obbliga a guardarlo e subito a girar la testa verso di lui e la palla che ormai sarà già partita dalla sua racchetta. Mi ha spiegato che la toccata/sguardo e fuga serve perchè è come se facessi prima una volè e poi subito un'altra.
Proprio per allenare i riflessi, oltre che la tecnica.

Giusto ?

Quindi il mio allenatore in seconda è un pazzo?
Di norma lui ci "lavora" a coppie ma capita spesso che mentre una raccoglie l'altra si fa il cestino e non nego che, delle volte, sforiamo le 40 palle da colpire.

Questo lavoro, per quanto io sia ( anche a detta del mio allenatore e io ne sia consapevole XD ) pigra quando mi alleno ( faccio davvero il minimo indispensabile >.<' ) si è riflettuto nelle partite perchè ha sviluppato in ogni caso un'ampia resistenza tanto che, una delle ultime partite che feci a maggio la vinsi con una 4'1 di 10 anni più giovane di me, al III set con tie break finito 12-10 con lei che mi faceva palle corte a ripetizioni (l'avrei ammazzata! è.é).

Quando sono uscita dal campo lui s'è congratulato proprio perchè sulla resistenza avevamo ottenuto - finalmente - quel che volevamo.
Certo è che c'è da valutare moltissime cose. Io non m'alleno per andare al Foro Italico mi alleno per altri obiettivi futuri - metà dei quali già raggiunti - e capito che quando lui fa lo "stronzo" al cestino è per il nostro bene, per quanto io sia pigra xD e preferisca di gran lunga giocare xD ghgh.

E' anche vero però che c'è chi si allena per divertimento o comunque per imparare a rimandare la palla di là a livello amatoriale e che, magari, in questo momento non ha interesse nel fare qualcosa di più complesso, visto anche il calore che si fa sentire o.o in piena estate.

Se il mio allenatore facesse un cestino di 50 palle ad un semplice amatore gli direi che è un folle completo o.ò specie se non ci mettesse neanche una pausa di mezzo proprio perchè se la I serie può venire bene, la II non potrà mai venire come la I e via dicendo.

Di norma i cestini andrebbero ( il condizionale ci vuole, perchè ognuno ha i suoi metodi ) fatti con una certa progressione: 10 palle, 15 palle, 20 palle. Generalmente io li faccio così, e certo non nego che alla III progressione arrivo morente xD ma è anche vero che la facciamo in alternanza io le la mia compagna essendo solitamente allenamenti di gruppo dove il cestino viene affrontato a coppie.

Sulla questione ultima di toccata/sguardo/fuga onestamente non l'ho mai sentita ò.ò generalmente ogni volta che ho tolto lo sguardo dal campo al di là della rete il mio allenatore mi ha cazziato perchè non dovrei togliere lo sguardo.

E' pur vero che, specialmente nelle volèè (nei doppi sopratutto) si tende a guardare cosa faccia il compagno, quando non si dovrebbe, il che ti fa perdere di vista l'altra metà del campo e magari ti fa acquistare una reattività diversa quindi magari lui lo fa in previsione di ciò, altrimenti non mi spiego. Di norma, appunto, non si dovrebbe togliere lo sguardo dall'avversario e dalla pallina anche - sopratutto - se siamo a rete

Sakura ha scritto:Quindi il mio allenatore in seconda è un pazzo?
Di norma lui ci "lavora" a coppie ma capita spesso che mentre una raccoglie l'altra si fa il cestino e non nego che, delle volte, sforiamo le 40 palle da colpire.

Beh perchè sarebbe pazzo, è esattamente quello che abbiamo detto no? I cesti vanno fatto con numero di ripetizioni abbastanzo alto altrimenti non servono a granchè! Certo se c'è uno spostamento importante a 40-50 non ci arrivi, le croci spagnole con 50 ripetizioni non le fa nemmeno Nadal (vabè lui forse si..) ma un buon agonista può far cesto di posizone anche con più di 100 palle di fila.

Riguardo alla toccata e fuga si, ha senso pretendere che l'allievo guardi i piattello-birillo al momento del tocco, addirittura volte si introducono anche elementi che obblighino proprio il giocatore a un "tocco consapevole del birillo" per evitare che la fase di ritorno in posizone venga eseguita male o comunque senza la dovuta attenzione. Non dimentichiamoci che la fase di spostamento dopo l'impatto (la ricerca di campo, ovvero il famigerato ritorno in copertura) è importante tanto quanto la ricerca attiva di palla.

Inoltre in verità la capacità di togliere lo sguardo dalla palla per poi ritrovarla tornerà utile a livelli più alti quando si dovranno affrontare problematiche molto avanzate come lo still dello sguardo in fase di impatto etc. etc.

Ovviamente poi ogni situazione fa storia a se, se per guardare il birillo in fase di tocco l'allievo mi si gira spalle alla rete e corre indietro così allora no, prima lo si obbliga a spostarsi in maniera corretta in campo (ovvero senza mai dare le spalle alla rete!) e poi si introducono gli altri elementi nell'esercizio.

ecco, satrapo, hai tempo di spiegare due cose sullo sguardo e lo still in particolare?
ne abbiamo parlato en passant col mio nuovo fantastico maestro quando mi diceva di tenere la testa ferma e fissare la palla sino all'impatto, senza fretta di distogliere lo sguardo. che è una cosa che faccio già abbastanza, ma alla fine ero in affanno e ho iniziato a "distrarmi".

Fissare lo sguardo non serve solo a guardare bene la palla che e' comunque fondamentale,serve anche per riuscire a migliorare il bilanciamento del corpo in generale in fase d'impatto e nei pochi secondi che passano dopo l'impatto fino alla finalizzazione del colpo.Siccome la testa pesa e' molto importante imparare a controllare la posizione della testa in fase d'impatto,infatti guardando un video di Federer ( parliamo del dritto) si vede come addirittura inclini la testa per riuscire a vedere bene la palla e non muova la testa per ottenere un buon bilanciamento del corpo fino al finale del movimento.
https://www.youtube.com/watch?v=1ImeQaAyFPc&feature=related
Addiritura un mio vecchio allenatore mi massacrava dicendomi che dovevo cercare di vedere quando colpivo la palla da dietro le corde,bene sembrera' difficile e non sempre ci si riesce,ma comunque e' un buon esercizio per non distogliere lo sguardo e muovere poco la testa,inoltre per chi ha problemi a colpire un po indietro e molto utile,perche' da dietro le corde la palla la si vede solo se si colpisce bene avanti.Comunque senza andare a guardare la palla da dietro che e' un allenamento piuttosto avanzato,il problema in generale e che si pensa di piu a guardare dove andra' a finire la palla che all' impatto vero e proprio,visto che la direzione del colpo e' stata decisa a priori non serve a un piffero gardare dove andra' la palla ma concentrarsi nel colpirla bene,percio' quando colpite occhi fissi sulla palla e testa ben ferma.

grande vet, grazie!
l'idea di guardare la palla attraverso il piatto corde mentre colpisci mi sembra quasi un'esperienza esoterica.
e, ovvio, ci proverò.

alain proust ha scritto:grande vet, grazie!
l'idea di guardare la palla attraverso il piatto corde mentre colpisci mi sembra quasi un'esperienza esoterica.
e, ovvio, ci proverò.

Aggiungo all'ottima spiegazione di Vet solo un piccolo "trucchetto" utile per metabolizzare questo automatismo. Immaginate che la palla non sia un oggetto da scagliare dall'altra parte del campo ma un qualcosa fatto di un materiale che si disintegrerà all'impatto. Questa visualizzazione aiuta a tenere lo sguardo fisso sul punto di impatto immaginando le corde che attraversano la pallina mentre si disintegra, in modo da non essere per così dire "invogliati" a seguirla quando lascia le proprie corde vanificando i buoni propositi di still.

Interventi bellissimi!!! Grazie!

Satrapo ha scritto:

Immaginate che la palla non sia un oggetto da scagliare dall'altra parte del campo ma un qualcosa fatto di un materiale che si disintegrerà all'impatto.

ecco, lo dicevo io che siete troppo esoterici...
scherzi a parte, , sei sempre illuminante. oggi provo.

Provo anch'io oggi.... il coach continua dirmelo.... ma devo già ricordarmi altre 20 cose....

Chissà quando i movimenti mi entreranno nella testa e scaturiranno naturalmente.... mah...