Gli allievi adulti

Se mi mettessi d’impegno tutti i giorni 2 ore al giorno a disegnare cerchi a mano libera giuro: anch’io con i miei 44 anni, nel giro di due o tre mesi riuscirei a fare dei cerchi quasi perfetti. Certo, se mi venisse spiegato da uno che disegna cerchi per mestiere, che con un compasso farei prima e meglio, sarebbe un'attimo per me, il mio lavoro potrebbe essere meglio indirizzato ed il mio miglioramento enormemente piu’ rapido.

Durante l'apprendimento di questo gioco fantastico, le mie domande “scomode” su angoli, muscoli e tendini hanno solo sucitato intorno a me sorrisini compassionevoli come a dire : “Ma dove vuoi andare alla tua età “, e ancora , “Certe cose se non le impari da bambino non le impari piu’ ….. “, quante volte me le sono sentite dire … che rabbia !!! “ Ma Alberto, non c’è niente da capire! Devi solo tirarne diecimila di quei dritti per capire come usare il polso …” . Quest’ultima frase in parte condivisibile e scientificamente dimostrata , mi trova in disappunto quando viene riferita ad un allievo adulto.

Le ripetizioni hanno un ruolo primario nella costruzione della “memoria muscolare” dei gesti umani, non c’è dubbio. Se possiamo soffiarci tranquillamente il naso ad occhi bendati è grazie ad una memoria muscolare profondamente scolpita nei meandri del nostro cervello. Nel gioco questo si traduce poi nella capacita’ di ripetere, ad esempio, l’esecuzione di n dritti molto simili, che poi è una delle chiavi della consistenza.

Con allievi in eta’ adulta, a mio modestissimo parere, è illusorio pero’ pretendere risultati degni di nota unicamente attraverso il condizionamento psico-fisico somministrando ripetizioni. L’adulto oltre che ripetere, DEVE capire e comunque, ancorchè egli non manifesti questa esigenza ( …ancorchè non sia un rompipalle come me…), fara’ solo e comunque quello che ha CAPITO.