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Dunque è vero che... - Pagina 4 Empty Dunque è vero che...

Messaggio Da spalama Mar 20 Nov 2018, 15:58

Promemoria primo messaggio :


Da quando ho chiuso con l’attività agonistica vera e propria, intendo qualche torneo Fit e la serie D, mi sono divertito a togliermi qualche sfizio con le racchette.
Dal ricomprarmi una coppia di Pro Staff 85 riedizione, alla curiosità di giocare con le Prince Woodie, al ritornare alla Prince Graphite Oversize fino ad oggi dove con l’ultimo acquisto ho capito molte cose.
Nel mezzo di questi passaggi tra racchette old style, ho giocato per alcuni periodi con racchette moderne come la AeroPro Drive e la Head Speed MP.
Parliamone.
La Pro Staff 85 è stato un vero attacco di nostalgia, attrezzo usato dai miei idoli Sampras e Federer e con cui avevo giocato molti anni fa, quando TW l’ha riproposta non ne ho potuto fare a meno.
Piccola, pesante, difficile ma precisa e potente come poche.
Contro i miei soliti avversari non è che i punteggi sia a favore che a sfavore siano cambiati di molto utilizzandola, ma è indubbio che con le corde moderne non va molto d’accordo.
Per rendere al meglio ha bisogno di reattività, qualità che il monofilo non possiede di suo.
Col multi va meglio ma opposta ai cannoni moderni, o meglio alle palle complesse generate dai moderni attrezzi dei miei avversari, paga qualcosa in termini complessivi.
Archiviata per sempre.
La Woodie è stato un capriccio nato un po’ per gioco, l’ho sempre sognata e non me la sono mai potuta permettere quando ero giovane, costava 600 mila lire, e quando l’ho presa a pochi euro sulla baia in condizioni eccellenti, mi sono detto: voglio provare a giocarci.
Wow!!
Bellissima, anche col monofilo.
Col mono ci vuole molta spinta di braccio per far viaggiare la palla, che di contro non esce mai dal campo nemmeno a cannonate, ma il vecchio legno Prince, forse complice anche l’ovale più grande, è stato in grado di competere meglio della Pro Staff 85 e per più tempo contro i miei avversari, finchè la mia spalla mi ha detto che era ora di smetterla, 370 grammi sono decisamente troppi da spingere forte.
Con grande tristezza ho abdicato dalle Woodie ed ho preso le Prince Graphite Oversize.
Le Graphite mi hanno accompagnato per tanto tempo nel passato, ai tempi in cui il budello costava un botto e con 15 mila lire ci montavi sopra un onesto synth gut a 30 kili (altrimenti non la tenevi dentro).
Veri gioielli che la Prince non ha mai saputo aggiornare ed evolvere verso la modernità del gioco, ed infatti, utilizzate con il monofilamento, non mi hanno entusiasmato.
Per carità è sempre una signora racchetta, ma si è rivelata poco “moderna” in opposizione ai miei avversari.
Tutte le qualità che gli riconoscevo in termini di spinta, rotazione, sensibilità, e chiusura del punto, con il monofilamento mi sono sembrate depotenziate.
Ecco “depotenziata” è la parola giusta in questo caso.
Rispetto al Woodie la Graphite che lavora diversamente dal legno si sente, per carità, ma tra le due, in testa mi è piaciuto di più il Woodie col monofilamento che il POG.
Come vi ho detto, nei vari passaggi tra questi mostri sacri del passato, ho utilizzato con grande profitto la Aero pro Drive (versione prima della Pure Aero) finchè il gomito l’ha sopportata, ed in ultimo le Speed Mp in versione Nero/Blu, quella bella utilizzata da Zverev per qualche torneo.
Su quest’ultima mi soffermo perché è il prototipo di racchetta moderna che spinge quel poco di meno di una PD o di una PA da fartela sembrare quasi una classica.
Chi mi ha seguito nel tempo sa che con le Head non ho mai avuto un gran feeling, anzi quasi nullo, eppure questa è davvero una gran bella racchetta.
Ci ho dovuto mettere il manico in cuoio e piombi in testa ad ore 10 e 14 per dargli il tuning giusto per me, ma lavora alla grande su tutto il campo.
Ora, sia con la APD che con la Speed (sempre rigorosamente col monofilamento), non è che i risultati siano cambiati moltissimo con i miei soliti avversari, ci vinco e ci perdo come sempre con una certa costanza di punteggio, a parte qualche exploit dall’una e dall’altra parte, che dipende più dalle condizioni fisiche che dal tennis espresso e dall’attrezzo impugnato.
Una cosa però l’ho notata, con la APD e con la Speed, con quelli con cui abitualmente perdo, c’è più gioco ed ho più chance di portare a casa punti, ma soprattutto mi diverto di più.
Dunque tra il classico ed il moderno, le mie performance in termini di opposizione ad avversari più forti, con stili di gioco differenti, vado meglio con le racchette moderne.
La Speed ha una grande dote, ad alti ritmi di gioco da il meglio di se in termini di opposizione e di spinta senza andare fuori giri come mi poteva capitare con la APD.
Quando il gioco si fa più soft, quindi ad un ritmo umano, diventa più erratica, dove invece la Babolat teneva meglio.
Di contro, vibrazioni zero per la Speed, e quindi mi sono detto che era l’ideale compromesso.
Nel momento in cui la Head ha rimesso in circolo la Radical Oversize di Agassi, la mia testa ha iniziato a pensare a lei irresistibilmente, non ci ho mai giocato ed ero molto curioso di provarla, sia perché l’oversize è la mia misura, sia perché non c’è un caxxo di oversize agonistico in giro da comprare, come testimoniato dal post in cui Giovanni lo richiedeva a gran voce qualche giorno fa.
Ma per fortuna nella mia testa è riecheggiato il ricordo un po’ deludente del POG e ho riposto la carta di credito nel portafoglio.
Però il tarlo mi è rimasto e quindi ho fatto un po’ di ricerche su internet per capire che oversize stiano girando ancora tra i vari marchi ed ho visto che Blade 104 a parte c’è poco o niente di livello.
Sulla baia tutta roba vintage ed usata parecchio, e di agonistico vero avevo trovato un paio Hyper Pro Staff 6.1 OS nuove da un venditore americano che però voleva un botto di soldi, e delle Yonex Super RQ 500, quelle della Seles per intenderci, ad un prezzo decente ed in buone condizioni.
Tra le due avrei preferito le seconde e non per il prezzo, ma perché profilate e potenti per cui in abbinamento col monofilamento avrebbero potuto funzionare meglio, e con una qualità costruttiva e di materiali che oggi è inarrivabile.
Ma nel mio cuore Prince è sempre al primo posto, per cui prima di prendere le Yonex ho cercato Prince Tennis NOS (new old stock) e mi sono uscite due Prince CTS SYNERGY 28 OS nuove ancora col cartellino attaccato all’ovale da un venditore italiano.
Prese all’istante ad un prezzo cadauna pari ad una incordatura di Alu Power praticamente.
Con le CTS ci ho giocato parecchio, in diversi modelli, forse dopo il POG è la migliore serie della Prince vecchio stampo, e queste sono bellissime, oggetti davvero strabilianti ancora oggi.
Ovale 110, peso 320 grammi nude, rigidità 63, etc..etc.., made in malaysia, tutta graphite vera e seria.
Il mio incordatore quando gliele ho portate è rimasto a bocca aperta e mi ha ringraziato per l’onore concessogli di lavorare su tali gioielli.
Equipaggiate con le mie Kirschbaum Pro Line Evolution a 23 kili le ho portate in campo.
Bene, ho giocato il mio miglior tennis contro i due avversari più forti contro cui mi alleno.
Commento:  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy  Very Happy
Non solo per il punteggio quasi alla pari con cui ho perso, ma per il gioco espresso e la difficoltà in cui li ho visti ribattere ai miei colpi.
Questo ovale profilato, dal peso “umano”, e dai materiali ottimi, con il monofilamento è assolutamente fantastico.
Negli anni 90, quando uscì la serie CTS, erano già grandi racchette ma con il problema di gestire la potenza del profile con le corde in nylon.
Oggi con il monofilamento invece questa racchetta lavora alla grande, anzi alla grandissima.
Stabilissima, potente, controllosa, prende bene le rotazioni che saltano molto alte, di piatto è un arma, ed il back va via come una spada.
Il colpo lungolinea, complice anche il profilo del telaio, è telecomandato, difficile perdere la direzione.
In chiusura sono devastanti, ma sono anche sensibili.
Insomma possono essere ferro o piuma.
L’ingombro non è eccessivo e comunque l’impatto è bello pastoso, pieno, non metallico come la APD e nemmeno secco come la Speed.
Si è comportata bene sia a ritmi normali di gioco che a ritmi molto alti e con performance di gran lunga superiori alla PS85, alla Woodie, alla POG, ma anche alla APD ed alla Speed.
E direi nettamente rispetto a queste due, mentre anni luce avanti alle altre old style.
Quindi sono vere due cose.
1) Le corde in monofilamento hanno cambiato il gioco del tennis più dei telai.
2) A parità di corde una profilata anni 90 è di gran lunga superiore alle profilate moderne, ergo la qualità costruttiva dei telai è notevolmente peggiorata
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Messaggio Da scimi65 Sab 05 Gen 2019, 15:08

Rispondo al tuo post in tre punti: 1) ti sei risposto da solo pur non avendo fatto una domanda: 2) mi dai troppo credito: 3) i materiali cambiano ben più dei tempi. Evil or Very Mad

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Messaggio Da Ospite Sab 05 Gen 2019, 16:04

doctor_tennis ha scritto:
scimi65 ha scritto:Complice il fatto che se ne è parlato stamani ho giocato 1ora con la premier tour 600 non ho chissà quale sensibilità però qualcosa riesco a capirla, eccezionale la solidità-stabilità ti vien pensato che qualsiasi cosa ti arrivi all'impatto sarà sempre la pallina a rimetterci, le palle corte fatte bene non mi riescono spesso qualcuna a rete la maggior parte troppo lunghe stamani 4 su 4, 2 praticamente perfette sarà un caso però di certo il telaio ha più meriti del braccio peccavo nelle accellerazioni probabilmente perchè non riuscivo a muoverla con sufficiente agio.

Ma guarda come cambiano i tempi Shocked

Ricordo abbastanza distintamente che quando uscì, chi ebbe a provarla trovò la premier tour instabile e svolazzante.

Certo all'epoca il confronto era fatto con le pari livello prestige classic e pro tour.

Immagino che rispetto alle racchette attuali la premier tour sia una roccia...

La Premiere tour era semplicemente diversa dalle altre racche (ottime) che hai menzionato.

Spinnava il doppio, ed era una racca avanti nei tempi.

Infatti, rende benissimo anche con un mono reattivo e sottile, al contrario delle altre due (parlo in mano ad una pippa come noi).

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Messaggio Da mast.60 Sab 05 Gen 2019, 16:19

scimi65 ha scritto:Complice il fatto che se ne è parlato stamani ho giocato 1ora con la premier tour 600 non ho chissà quale sensibilità però qualcosa riesco a capirla, eccezionale la solidità-stabilità ti vien pensato che qualsiasi cosa ti arrivi all'impatto sarà sempre la pallina a rimetterci, le palle corte fatte bene non mi riescono spesso qualcuna a rete la maggior parte troppo lunghe stamani 4 su 4, 2 praticamente perfette sarà un caso però di certo il telaio ha più meriti del braccio peccavo nelle accellerazioni probabilmente perchè non riuscivo a muoverla con sufficiente agio.

@scimi65, scusa con quali corde giocavate: tu e la Premier Tour? Dunque è vero che... - Pagina 4 786556

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Messaggio Da scimi65 Sab 05 Gen 2019, 19:27

mast non fanno testo, l'ho scritto nella pagina precedente ibrido classico ballistic polimono-sintronic sensio montate una quindicina di anni fa da me la mia prima incordatura, questo potrebbe inficiare quanto ho scritto nel post sopra ma non di rado ho letto di forumisti che affermavano di aver giocato bene con vecchi telai con corde ancora più vecchie, dico così perchè quest'ultime accusano maggiormente il peso degli anni Laughing

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Messaggio Da mast.60 Dom 06 Gen 2019, 09:09

scimi65 ha scritto:mast non fanno testo, l'ho scritto nella pagina precedente ibrido classico ballistic polimono-sintronic sensio montate una quindicina di anni fa da me la mia prima incordatura, questo potrebbe inficiare quanto ho scritto nel post sopra ma non di rado ho letto di forumisti che affermavano  di aver giocato bene con vecchi telai con corde ancora più vecchie, dico così perchè quest'ultime accusano maggiormente il peso degli anni Laughing

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Messaggio Da scimi65 Dom 06 Gen 2019, 13:19

correnelvento ha scritto:

La Premiere tour era semplicemente diversa dalle altre racche (ottime) che hai menzionato.

Spinnava il doppio, ed era una racca avanti nei tempi.

Infatti, rende benissimo anche con un mono reattivo e sottile, al contrario delle altre due (parlo in mano ad una pippa come noi).
                                                                                                                                                                                  mast60  Dunque è vero che... - Pagina 4 925962  dechè, di certo il Giova ti è stato di gran lunga più utile.

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Messaggio Da spalama Lun 07 Gen 2019, 10:49

Scusate, riprendo quà e là alcuni argomenti citati in vari interventi.

Il Synth Gut: era la corda dei "poveri", di tutti quelli che pur d giocare tennis, pur non evendone i mezzi economici necessari e sufficienti negli anni 70 e 80, non si potevano permettere il budello nell'era della grafite (sul legno a volte lo trovavi di serie).
Ora, siamo talmente abituati alla non potenza del monofilamento, che montando un semplice synth gut sembra di giocare col budello!!!
A me è capitato di giocarci su un paio di racchette comperate usate che già lo montavano e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso come giocabilità, rotazioni, spinta e durata.
Ma non è preciso come un mono e poi, se mentre prima eravamo abituati alle corde che si muovevano molto sul piatto corde, ora non lo siamo più, ed il synth gut risulta essere oggi molto fastidioso in questo senso.
Sintomo che su questa corda lo snap back non esiste, la rotazione o sei capace a darla tu, oppure la corda non te la regala certo.

In questo senso su una profilata, di qualsiasi era essa sia, funziona meglio, molto meglio il monofilamento.

Di certo però, il synth gut su una profilata di qualsiasi era, funziona meglio del multifilamento, che viene tritato all'istante ed ha una elasticità che non ha senso su racchette già potenti intrinsecamente.

Sulle racchette dal profilo sottile il discorso cambia molto.

Su una old style sottile puoi azzardare un mono molto morbido, come il Polylon o il Polybreak di Gosen, ma non andrei oltre.
Meglio un synth gut se vuoi prestazioni vicine ad un mono, visto che la precisione ce la mette la racchetta, ed il peso di palla, pure ce lo mette la racchetta.
Se invece vuoi prestazioni vicine al budello, senza spendere quanto per un budello, allora vai di multifilamento.
Altrimenti vai di budello, non c'è di meglio.

Per Simba: la fortuna delle racchette anni 80-90 è che non venivano progettate in funzione delle corde, e tantomeno del monofilamento, che non esisteva.
Erano progettate con delle regole abbastanza semplici, buoni materiali, peso dai 320 grammi in su, e soluzioni più legate alla geometria del telaio (forma, profilo e sezione) che erano reali perchè visibili a occhio nudo, piuttosto che alle tanto decantate diavolerie di marketing pressochè invisibili di oggi.
Per questo la qualità complessiva di una profilata anni 90 è sicuramente di gran lunga superiore a quella degli attrezzi odierni, e per questo sopporta molto bene il monofilamento che all'epoca non c'era.

Cosa acquistare oggi delle profilate anni 90?

Sicuramente non una Wilson Profile 95" ad esempio, perchè l'ovale piccolo non si combina molto col profilo molto largo a meno che non giochi piatto ed entri sulla palla col piatto corde perpendicolare al terreno.
Sicuramente non le versioni da 90" della serie CTS della Prince più o meno per lo stesso motivo.
Di queste prenderei sempre la 110" tranne che la CTS Thundestick che col suo profilo da 32 mm sembrava più una ringhiera di un balcone che una racchetta.
Sicuramente la Vacuum Pro 98" o anche la Fischer Pro N. 1 è una super racchetta, la migliore del lotto, la più completa e moderna in assoluto.
Io ho avuto la serie Magnetic, una delle ultime, e devo dire che era eccezionale, anche col monofilamento.
Se devo dare un consiglio, nel caso vi capiti tra le mani o di acquistarla, montateci un mono morbido, oppure il top dei mono, quindi o un Hyper-G o un Alu Power.
Altro telaio possibile è la Yonex Super RQ 500, quella della Seles per intenderci.
Fate attenzione perchè qui avete a disposizione diversi pesi per la stessa racchetta (SL, L).
In campo Head ne trovate tante di alternative di quegli anni, Genesis, Ventoris, Atlantis ad esempio, anche se la migliore old style anni 90 in casa Head rimane la Prestige 660".
Su questa mi giocherei anche il budello oppure il mono Double Ar 42 da cambiare ogni 4 ore visto che molla di tensione in maniera spaventosa, ma per 4 ore giocate con un mono che gioca come un mono ma che però sembra budello.

Le Pro Kennex Destiny sono delle Pure Drive più qualititative e meno rigide.
Coa volete di meglio?

Questo per citare alcuni gioiellini delle case principali che tutt'oggi potrebbero battersela tranquillamente con le tanto amate-odiate Babolat.

Andando fuori tema, per chi invece non fa attività agonistica e fosse interessato a rimanere su una boxed anni 90, senza gli estremismi della Pro Staff 85 o della Prestige 600, oppure senza banalmente citare la Head Pro Tour (PT57) che rimane ancora oggi il punto di riferimento assoluto, fatevi un bel giro sull'ovale 93" che gioca come un 98" della Estusa Boris Becker, solo se la trovate in ottime condizioni però, perchè era senza bumper, quindi quelle usate e provenienti soprattuto dagli states le trovate molto consumate in testa.
Grafite e Fiberglass, impatto burroso che nemmeno immaginate.
Come dice Panatta, davvero la pallina fa POF.
In realtà le faceva la Head.
Io l'ho avuta anche in versione Braided (Grafite e Kevlar) che è quasi introvabile e che preferivo per la sua risposta più immediata e cattiva (su quella normale la pallina rimane sul piatto per un quarto d'ora) anche con il monofilamento.
La miglior racchetta che sia passata tra le mie mani.













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Messaggio Da Ospite Lun 07 Gen 2019, 11:33

Sempre condivisibile ed interessante il post di Spalama.

Sempre per parlare di profilate di materiali STELLARI degli anni d'oro, ho una coppia PARI AL NUOVO di Yamaha Secret 10 II

Un meraviglioso profilato BOXED da 24 mm costanti.

Piatto 97/98, con rifiniture eccezionali e resa di gioco veramente anni luce superiore alle cineserie odierne.

Per chi fosse interessate le "regalo" a prezzo ridicolo (avendo io rinunciato alle profilate).

Complete di fodera termica in similpelle originale.

Il modello è questo, MA NON E' IL MIO, solo per vederla, le mie sono PARI AL NUOVO:

https://www.ebay.com/itm/Yamaha-Secret-10II-Tennis-Racquet-with-Cover-4-1-2-Grip-10-ii-/223309292687?oid=283022644450

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Messaggio Da gabr179 Lun 07 Gen 2019, 11:42

Ragazzi, siete fenomenali, avete una cultura tennistica, di materiali e non, impressionante!! Complimenti!
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Messaggio Da Simba Lun 07 Gen 2019, 11:51

spalama ha scritto:
Per Simba: la fortuna delle racchette anni 80-90 è che non venivano progettate in funzione delle corde, e tantomeno del monofilamento, che non esisteva.
Erano progettate con delle regole abbastanza semplici, buoni materiali, peso dai 320 grammi in su, e soluzioni più legate alla geometria del telaio (forma, profilo e sezione) che erano reali perchè visibili a occhio nudo, piuttosto che alle tanto decantate diavolerie di marketing pressochè invisibili di oggi.
Per questo la qualità complessiva di una profilata anni 90 è sicuramente di gran lunga superiore a quella degli attrezzi odierni, e per questo sopporta molto bene il monofilamento che all'epoca non c'era.


Sono un tecnico del settore quindi con me sfondi una porta aperta e le racchette di quei periodi le ho impugnate quasi tutte, Thunderstick e Lightning 110 comprese.
Direi piuttosto che le racchette di ieri come quelle di oggi, siano progettate proprio in funzione delle corde disponibili sul mercato. Non è un caso che nel trapasso da quell'epoca all'odierna, con l'avvento del monofilo, siano caduti diversi gomiti sul campo perchè troppo abituati alle "vecchie tensioni" con gut e syngut oltre alla riduzione di pesi e scarsa qualità dei telai. Da non sottovalutare anche la rivoluzione del gioco: oggi si parla di "stance", diverse impugnature e velocità di esecuzione dei colpi. Quindi si può parlare tranquillamente di rivoluzione del tennis nei materiali e nel gioco.
Poi che si voglia montare per forza un mono su di una profilata "old", tutto si può fare, per carità. Personalmente trovo questa scelta della serie "vorrei ma non posso", nel senso che si vorrebbe tirare forte con una "old" e invece il vero nocciolo è: non sono capace di giocare a tennis, provo così.

ps: mi stanno arrivando un paio di Magnetic nuove di pacca!


USRSA MRT
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Messaggio Da gabr179 Lun 07 Gen 2019, 11:57

A questo punto approfitto di tutti Voi per chiedere: che corda ci montereste sul POG OS 4 Stripes 1987?

a me han montato la Babolat Origin 1.35 a 22 Kg + PS 10% ma non tenevo una palla in campo a meno che di tirare il freno a mano...
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Messaggio Da spalama Lun 07 Gen 2019, 12:35

Simba ha scritto:
spalama ha scritto:
Per Simba: la fortuna delle racchette anni 80-90 è che non venivano progettate in funzione delle corde, e tantomeno del monofilamento, che non esisteva.
Erano progettate con delle regole abbastanza semplici, buoni materiali, peso dai 320 grammi in su, e soluzioni più legate alla geometria del telaio (forma, profilo e sezione) che erano reali perchè visibili a occhio nudo, piuttosto che alle tanto decantate diavolerie di marketing pressochè invisibili di oggi.
Per questo la qualità complessiva di una profilata anni 90 è sicuramente di gran lunga superiore a quella degli attrezzi odierni, e per questo sopporta molto bene il monofilamento che all'epoca non c'era.


Sono un tecnico del settore quindi con me sfondi una porta aperta e  le racchette di quei periodi le ho impugnate quasi tutte, Thunderstick e Lightning 110 comprese.
Direi piuttosto che le racchette di ieri come quelle di oggi, siano progettate proprio in funzione delle corde disponibili sul mercato. Non è un caso che nel trapasso da quell'epoca  all'odierna, con l'avvento del monofilo, siano caduti diversi gomiti sul campo perchè troppo abituati alle "vecchie tensioni" con gut e syngut oltre alla riduzione di pesi e scarsa qualità dei telai. Da non sottovalutare anche la rivoluzione del gioco: oggi si parla di "stance", diverse impugnature e velocità di esecuzione dei colpi. Quindi si può parlare tranquillamente di rivoluzione del tennis nei materiali e nel gioco.
Poi che si voglia montare per forza un mono su di una profilata "old", tutto si può fare, per carità. Personalmente trovo questa scelta della serie "vorrei ma non posso", nel senso che si vorrebbe tirare forte con una "old" e invece il vero nocciolo è: non sono capace di giocare a tennis, provo così.

ps: mi stanno arrivando un paio di Magnetic nuove di pacca!

Mah guarda, anche negli anni 90 di gomiti ne sono caduti tanti ma per via delle Hammer e similari e del concetto di spostamento delle masse e quindi del bilanciamento tutto in testa.
Io sono convinto che il fallimento dei profile anni 90 sia dovuto principalmente dal fatto che non c'erano corde adatte per controllarne la potenza a patto di non tirare un synth gut almeno a 29- 30 kili.
In quegli anni giocavo con il POG e tiravo il synth gut a 29 kili per avere controllo.
Cioè parliamo di un periodo in cui c'era chi tirava il budello a 33 kili su una pro staff 85 di 450 grammi.
Con i profile dell'epoca in abbinamento alle corde dell'epoca, se non avevi una buonissima tecnica succedeva quello che succede oggi con le Babolat ed il monofilamento, cioè prendevi i teloni a bordo campo o facevi strage di volatili.
Ti assicuro che una buona profilata old funziona molto bene con il mono, non vibra, controlla molto, spinge molto, anche se, rispetto ad una Babolat con il mono, non ha la stessa uscita di palla, semplicemente perchè è meno rigida e quindi addirittura meno potente intrinsecamente.
Non ho dubbi che se dovessi un giorno rimettermi a fare tornei (ma non accadrà più, per motivi di lavoro) riprenderei le Pure Aero.
Con il profile, negli anni 90, si è andati oltre.
Erano troppo avanti come concetto rispetto alle corde che giravano.
Mi ricordo che un multifilamento Pacific che costava un'occhio della testa all'apoca, su una Thunderstick mi durò 30 minuti!!!
Che il tennis sia cambiato non c'è dubbio, e che il monfilamento (e non le racchette) abbia cambiato la tecnica anche.
Ora puoi colpire la palla anche saltando o su una gamba sola, oppure con le spalle completamente ruotate, oppure addirittura ruotando il busto e le spalle, e la palla rimane sempre dentro, lunga, con rotazione e pesantezza.
Prova a farlo con il synthetic gut oppure con il budello e vedi cosa succede.
Chiaro che se sei nato ed abituato a giocare con le profilate da 300 grammi RA 70, se prendi in mano una Prince 110 320 grammi e RA 63 fai più fatica a spingere, questo è del tutto normale, ma da qui a dire che è una scelta "vorrei ma non posso" ce ne passa.
La mia scelta è stata: vorrei tornare a giocare con una racchetta simil Pure Aero, che è la racchetta con cui ho espresso il mio miglior tennis, ma che non mi sfondi il braccio.
Poi sono considerazioni le mie, sempre e solo personali, non consiglio mai niente in assoluto a nessuno, riporto alcune impressioni ricavate sul campo, per vita vissuta.


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Messaggio Da Ospite Lun 07 Gen 2019, 13:35

spalama ha scritto:
Che il tennis sia cambiato non c'è dubbio, e che il monfilamento (e non le racchette) abbia cambiato la tecnica anche.
Ora puoi colpire la palla anche saltando o su una gamba sola, oppure con le spalle completamente ruotate, oppure addirittura ruotando il busto e le spalle, e la palla rimane sempre dentro, lunga, con rotazione e pesantezza.
Prova a farlo con il synthetic gut oppure con il budello e vedi cosa succede.
Chiaro che se sei nato ed abituato a giocare con le profilate da 300 grammi RA 70, se prendi in mano una Prince 110 320 grammi e RA 63 fai più fatica a spingere, questo è del tutto normale, ma da qui a dire che è una scelta "vorrei ma non posso" ce ne passa.
La mia scelta è stata: vorrei tornare a giocare con una racchetta simil Pure Aero, che è la racchetta con cui ho espresso il mio miglior tennis, ma che non mi sfondi il braccio.
Poi sono considerazioni le mie, sempre e solo personali, non consiglio mai niente in assoluto a nessuno, riporto alcune impressioni ricavate sul campo, per vita vissuta.

Occorre anche sottolineare che i profilati dei pro sono di solito meno rigidi di quelli attuali, che spesso superano i 70 RA di rigidità.

Con rigidità così elevate e pesi molto bassi, a mio modesto parere, sono i giocatori scarsi da club a trarne maggiore vantaggio vantaggio (gomiti a parte), per diversi motivi:

1. Non sono in grado di accelerare la testa di una racchetta pesante
2. La grande rigidità permette più uscita di palla, benchè a scapito dl controllo
3. Arrivando sempre male e/o in rirardo sulla palla riescono a "sistemare" lo swing all'ultimo istante, anche con aperture ritardate.

Dal mio punto di vista, una profilata da 315/320 grammi è il miglior compromesso per un medio giocatore di club adulto, maschio, e di sana costituzione.
Ovviamente l'inerzia dovrà essere "umana" al fine di non rendere ingestibile l'attrezzo.

Ma vi è così tanta mala-informazione (data dalle case produttrici, per usare meno grafite) e tanta ignoranza da parte dei giocatori, che si è giunti alla conclusione dogmatica che una 300 grammi sia addirittura una racca pesante.

Che vi siano poi dei seconda che giocano con 280 grammi, è verissimo.
Ma per ogni seconda che mi portate che usa una 280, io ve ne porto 10 che usano 320/330 grammi.

Molti diranno che i seconda fanno altro sport, rispetto a noi.
Verissimo.

Ma presso il mio circolo, dove sono un "costumizzatore non ufficiale", tutti coloro ai quali ho portato le loro 100/300 a 315 grammi, semplicemente con un manico in cuoio (o 8 grammi di piombo sotto grip) e 3+3 ai lati si sono trovati meglio, salvo pochi.

Se, infatti, un giocatore (di qualunque livello) riuscirà a swingare 320 grammi con la stessa velocità di 300, ovvero l'aumento di peso non inficia il suo swing naturale, il peso maggiore gli darà benefici in tutte le situazioni, dalla stabilità alla risposta al servizio e al gioco di volo, all'aumento di spin, passando per un rovescio in back migliore.

Per quanto sopra esposto, in accordo con quanto sostenuto da Simone Spalama, ritengo che un buon profile anni 90 sia superiore agli ultimi CCV (cessi cinesi vibranti) in commercio.

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Messaggio Da Simba Lun 07 Gen 2019, 13:46

spalama ha scritto:
Simba ha scritto:
spalama ha scritto:
Per Simba: la fortuna delle racchette anni 80-90 è che non venivano progettate in funzione delle corde, e tantomeno del monofilamento, che non esisteva.
Erano progettate con delle regole abbastanza semplici, buoni materiali, peso dai 320 grammi in su, e soluzioni più legate alla geometria del telaio (forma, profilo e sezione) che erano reali perchè visibili a occhio nudo, piuttosto che alle tanto decantate diavolerie di marketing pressochè invisibili di oggi.
Per questo la qualità complessiva di una profilata anni 90 è sicuramente di gran lunga superiore a quella degli attrezzi odierni, e per questo sopporta molto bene il monofilamento che all'epoca non c'era.


Sono un tecnico del settore quindi con me sfondi una porta aperta e  le racchette di quei periodi le ho impugnate quasi tutte, Thunderstick e Lightning 110 comprese.
Direi piuttosto che le racchette di ieri come quelle di oggi, siano progettate proprio in funzione delle corde disponibili sul mercato. Non è un caso che nel trapasso da quell'epoca  all'odierna, con l'avvento del monofilo, siano caduti diversi gomiti sul campo perchè troppo abituati alle "vecchie tensioni" con gut e syngut oltre alla riduzione di pesi e scarsa qualità dei telai. Da non sottovalutare anche la rivoluzione del gioco: oggi si parla di "stance", diverse impugnature e velocità di esecuzione dei colpi. Quindi si può parlare tranquillamente di rivoluzione del tennis nei materiali e nel gioco.
Poi che si voglia montare per forza un mono su di una profilata "old", tutto si può fare, per carità. Personalmente trovo questa scelta della serie "vorrei ma non posso", nel senso che si vorrebbe tirare forte con una "old" e invece il vero nocciolo è: non sono capace di giocare a tennis, provo così.

ps: mi stanno arrivando un paio di Magnetic nuove di pacca!

Mah guarda, anche negli anni 90 di gomiti ne sono caduti tanti ma per via delle Hammer e similari e del concetto di spostamento delle masse e quindi del bilanciamento tutto in testa.
Io sono convinto che il fallimento dei profile anni 90 sia dovuto principalmente dal fatto che non c'erano corde adatte per controllarne la potenza a patto di non tirare un synth gut almeno a 29- 30 kili.
In quegli anni giocavo con il POG e tiravo il synth gut a 29 kili per avere controllo.
Cioè parliamo di un periodo in cui c'era chi tirava il budello a 33 kili su una pro staff 85 di 450 grammi.
Con i profile dell'epoca in abbinamento alle corde dell'epoca, se non avevi una buonissima tecnica succedeva quello che succede oggi con le Babolat ed il monofilamento, cioè prendevi i teloni a bordo campo o facevi strage di volatili.
Ti assicuro che una buona profilata old funziona molto bene con il mono, non vibra, controlla molto, spinge molto, anche se, rispetto ad una Babolat con il mono, non ha la stessa uscita di palla, semplicemente perchè è meno rigida e quindi addirittura meno potente intrinsecamente.
Non ho dubbi che se dovessi un giorno rimettermi a fare tornei (ma non accadrà più, per motivi di lavoro) riprenderei le Pure Aero.
Con il profile, negli anni 90, si è andati oltre.
Erano troppo avanti come concetto rispetto alle corde che giravano.
Mi ricordo che un multifilamento Pacific che costava un'occhio della testa all'apoca, su una Thunderstick mi durò 30 minuti!!!
Che il tennis sia cambiato non c'è dubbio, e che il monfilamento (e non le racchette) abbia cambiato la tecnica anche.
Ora puoi colpire la palla anche saltando o su una gamba sola, oppure con le spalle completamente ruotate, oppure addirittura ruotando il busto e le spalle, e la palla rimane sempre dentro, lunga, con rotazione e pesantezza.
Prova a farlo con il synthetic gut oppure con il budello e vedi cosa succede.
Chiaro che se sei nato ed abituato a giocare con le profilate da 300 grammi RA 70, se prendi in mano una Prince 110 320 grammi e RA 63 fai più fatica a spingere, questo è del tutto normale, ma da qui a dire che è una scelta "vorrei ma non posso" ce ne passa.
La mia scelta è stata: vorrei tornare a giocare con una racchetta simil Pure Aero, che è la racchetta con cui ho espresso il mio miglior tennis, ma che non mi sfondi il braccio.
Poi sono considerazioni le mie, sempre e solo personali, non consiglio mai niente in assoluto a nessuno, riporto alcune impressioni ricavate sul campo, per vita vissuta.



Ecco, quello in grassetto è il punto. Anche tu, pur apprezzando le racchette "old" hai espresso il tuo miglior tennis con la Aero. Ed è proprio questo che intendevo dire "vorrei ma non posso". Oltre al fatto di voler giocare oggi con una racchetta "old" con il mono: sì ok, compensi un po,
Inoltre i gomiti caduti con le Hammer, non sono dovuti più di tanto al fatto che hanno tolto peso ai telai e distribuito il poco rimasto alle estremità, bensì al fatto che i "posatori di corde" come li chiamiamo noi incordatori, non si sono adeguati ai primi veri cambiamenti del mercato, mantenendo sempre le tensioni alte delle corde indistintamente dalla loro tipologia. Da notare la comparsa dei primi monofilamenti: Babolat Magic su tutti. Magic sì, per i dolori! Bastava montare il Magic su di una Prince Precision Graphite, tra l'altro non hammer, a 24/25 kg...

Buon tennis!



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Messaggio Da Ospite Lun 07 Gen 2019, 13:48

io con la APD portata a 310-315 g (finita cobn corde ed overgrip) ho sempre giocato il mio miglior tennis.

Però la soddisfazione di giocare con la Donnay X penta o dual silver, o la Wilson six one 95s (entrambe piene all'interno degli steli di schiuma) è una cosa che ogni tanto mi riporta a giocare con quelle.

Con la profilata tendo di più a giocare sulla spinta, sulle rotazioni e la forza. Con le altre due mi trovo meglio in doppio e in gioco per il controllo e quindi nel cercare più ancgoli e variazioni.

Sono momenti.....

Comuqnue la differenze tra racchette anni che furono ed odierne, tranne rari casi, sono assolutamente palpabili e notevoli.

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Messaggio Da Simba Lun 07 Gen 2019, 14:00

Il principiante di oggi impara più in fretta di una volta perchè usa una racchetta leggera. Con l'evolversi del gioco dovrebbe anche adeguare il peso del telaio. Comunque il problema sostanziale secondo me è la relativa scelta di corde e tensioni. Da anni mi incazzo abbestia con chi monta monfilo a ragazzini a tensioni elevate! Questo perchè fa troppo comodo ai maestri che vedono (falsamente) progredire gli allievi.


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Messaggio Da Simba Lun 07 Gen 2019, 14:05

Tempesta ha scritto:


....Con le altre due mi trovo meglio in doppio e in gioco per il controllo e quindi nel cercare più angoli e variazioni.

Sono momenti.....


No, quello sarebbe il vero tennis di una volta. Se vuoi spingere ed arrotare e ti manca la tecnica, sopperisci con le profilate. Questa è la sintesi.


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Messaggio Da Simba Lun 07 Gen 2019, 14:19

Simba ha scritto:
Tempesta ha scritto:


....Con le altre due mi trovo meglio in doppio e in gioco per il controllo e quindi nel cercare più angoli e variazioni.

Sono momenti.....


No, quello sarebbe il vero tennis di una volta.   Se vuoi spingere ed arrotare e ti manca la tecnica, sopperisci con le profilate. Questa è la sintesi.
Chiaramente non era riferito a te in persona ma un discorso in genere.





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Messaggio Da mast.60 Lun 07 Gen 2019, 14:29

Simba ha scritto:Il principiante di oggi impara più in fretta di una volta perchè usa una racchetta leggera. Con l'evolversi del gioco dovrebbe anche adeguare  il peso del telaio. Comunque il  problema sostanziale secondo me è la relativa scelta di corde e tensioni. Da anni mi incazzo abbestia con chi monta monfilo a ragazzini a tensioni elevate! Questo perchè fa troppo comodo ai maestri che vedono (falsamente) progredire gli allievi.

Giustissimo!
... e nel mio piccolo anch'io Dunque è vero che... - Pagina 4 106988

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Messaggio Da spalama Lun 07 Gen 2019, 14:31

"Ecco, quello in grassetto è il punto. Anche tu, pur apprezzando le racchette "old" hai espresso il tuo miglior tennis con la Aero..."

Infatti, ho sempre avuto l'onestà intellettuale di ammetterlo, ma ammetterai anche tu che la Pure Aero è forse, insieme ai buconi della Prince, ed al Kinetic di Kennex, l'unica grande innovazione da 30 anni a questa parte nel mondo delle racchette.

Intendo innovazione che ha funzionato e perdura nel tempo perchè validamente riconosciuta a tutti i livelli di gioco, anche tra i professionisti.

La Pure Aero o APD è una racchetta unica nel suo genere, un mix tra l'ultra moderno degli steli triangolari che non si erano mai visti prima e l'ovale profilato "più classico" della Pure Drive, cioè della Pro Kennex Destiny, quindi qualcosa di old style ce l'ha anche lei... Dunque è vero che... - Pagina 4 1031278764

Se ben ricordi la Aero originale, ovale 97 e sezione triangolare anche sull'ovale, era un asse da stiro ingiocabile e per tentare di correggerla uscì fuori questo gioello.

Io come impostazione di gioco ho trovato la APD molto simile ad una racchetta tradizionale, molto più di una Pure Drive.

E' molto più tecnica, il controllo è più marcato, ed è una racchetta molto completa.

Anche io, come sostiene Giovanni, l'ho sempre appesantita con manico in cuoio e piombo in testa, e ne guadagna moltissimo in ogni zona del campo.

L'ho avuta in tre versioni:
APD Plus: davvero fenomenale ma meno "all around"
APD Team Wimbledon: alla quale avevo messo silicone nel tappo per portarla a 300 grammi e ridurre le vibrazioni, e devo dire che è stata la scelta di gran lunga migliore delle tre
APD Roland Garros: ultima prima della Pure Aero, con impatto molto pieno.

Non si può dire che sia un denigratore della Babolat.

Ho anche giocato con la PD Team (la prima), con cui però sfarfallavo molto, e con una PD Pro Stock che era imbottita di silicone ed aveva tre strisce di piombo sovrapposte lungo tutta la testa sotto il bumper, questa si era una vera goduria totale e letale, se non fosse che finita pesava 370 grammi.... Dunque è vero che... - Pagina 4 768460

In definitiva la APD o Pure Aero è davvero qualcosa di unico nel suo genere, se non che da il meglio di se con corde rigidine e sagomate, ed alla lunga il binomio racchetta corde non fa bene alle articolazioni.

A parte un subdolo indolenzimento del gomito che ti porti dietro costantemente con questa racchetta e quelle corde (Black Code o RPM a 22 kg quindi corde di qualità non cagate varie), da subito la senti sul polso, ma poi ti passa, e spesso la senti sulla spalla e sul rachide.

E non solo io l'ho provato sulle mie articolazioni, anche un mio amico, ex seconda, che l'ha usata per qualche mese, e con la quale era diventato ancora più ingiocabile del solito, l'ha abbandonata suo malgrado per gli stessi motivi, ed ancora oggi quando ne parliamo mi dice che quando giocavo con quella gli davo molto più fastidio che con tutte le altre racchette con cui l'ho affrontato, e mi ha detto che con la Prince di oggi ci vado vicino come prestazione.

Luis tesso dice che se dovesse tornare a fare tornei, contro questi ragazzetti di oggi, si riprenderebbe senz'altro al Babolat, ma per giocare così per divertimento, come facciamo oggi, ha paura che gli faccia di nuovo male.

Avevo letto da qualche parte, forse su TTW, proprio da fonte ufficiale Babolat, che avevano in progetto nel 2019 il lancio di una versione Soft della Pure Aero.

Fino a quel momento staremo a vedere, con la Prince CTS in mano.
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Messaggio Da Simba Lun 07 Gen 2019, 14:43

Pienamente d'accordo.
Anche Aerodrive prima versione, sempre considerata una racchetta da "arrotini", in realtà molto completa e adatta anche ad un gioco prevalentemente piatto.
Attenzione a non appesantirle troppo perchè è facile illudersi di saperla gestire bene. Attenzione anche con le RPM: gran corda per due o tre ore al massimo, poi diventa troppo rigida anche a braccia allenate.


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Messaggio Da spalama Lun 07 Gen 2019, 15:16

Si è proprio questo il problema, grandissime racchette le Babolat, forse l'unico doping possibile in termini di racchetta al tuo gioco, ma come tutto il doping hanno un prezzo da pagare, un effetto collaterale.
Funzionano bene solo con un ristretto campo di modelli di corde, e l'abbinamento corde-telaio è pericoloso per le articolazioni.
Nella mia ultima esperienza con la Roland Garros, che aveva un impatto più pieno ed era più controllosa dei modelli precedenti, mi ero illuso che in casa babolat avessero rimediato a questo problema, ma dopo un anno di utilizzo, quel piccolo fastidio al gomito che avvertivo dopo aver giocato ma poi passava, mi era entrato in testa e non passava più.
Ed ho dovuto abdicare.
Non mi è passato nemmeno utilizzando il legno (le woodie).
Solo con le Kennex Delta (grandissima racchetta per altro) mi è poi sparito del tutto, quasi dopo 6 mesi buoni.

Non essendo un professionista e non cambiando le corde ogni tre ore, ma almeno ogni dieci, ecco che l'ottimo gioco prodotto con le APD non vale il dolore all'articolazione, soprattutto per strappare qualche game in più o vincere un set ogni tanto contro un amico.
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Messaggio Da Simba Lun 07 Gen 2019, 15:22

spalama ha scritto:Si è proprio questo il problema, grandissime racchette le Babolat, forse l'unico doping possibile in termini di racchetta al tuo gioco, ma come tutto il doping hanno un prezzo da pagare, un effetto collaterale.
Funzionano bene solo con un ristretto campo di modelli di corde, e l'abbinamento corde-telaio è pericoloso per le articolazioni.
Nella mia ultima esperienza con la Roland Garros, che aveva un impatto più pieno ed era più controllosa dei modelli precedenti, mi ero illuso che in casa babolat avessero rimediato a questo problema, ma dopo un anno di utilizzo, quel piccolo fastidio al gomito che avvertivo dopo aver giocato ma poi passava, mi era entrato in testa e non passava più.
Ed ho dovuto abdicare.
Non mi è passato nemmeno utilizzando il legno (le woodie).
Solo con le Kennex Delta (grandissima racchetta per altro) mi è poi sparito del tutto, quasi dopo 6 mesi buoni.

Non essendo un professionista e non cambiando le corde ogni tre ore, ma almeno ogni dieci, ecco che l'ottimo gioco prodotto con le APD non vale il dolore all'articolazione, soprattutto per strappare qualche game in più o vincere un set ogni tanto contro un amico.

Qui capirai benissimo la mia predilezione per gli ibridi.


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Messaggio Da Ospite Lun 07 Gen 2019, 15:26

spalama ha scritto:

Solo con le Kennex Delta (grandissima racchetta per altro) mi è poi sparito del tutto, quasi dopo 6 mesi buoni.


Confermo la bontà della Delta, FANTASTICA profilata.

Ingiustamente poco conosciuta.

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Messaggio Da spalama Lun 07 Gen 2019, 15:33

Vedi, anche io avevo provato a cambiare qualcosa con le APD, senza grande successo per altro.
Poi un giorno, stavo giocando una partita di serie D contro un 4.1 super pallettaro che aveva già i punti per 3.4.....
Dopo due ore di gioco eravamo sul punteggio di 76 16....ero morto...faceva 40 gradi.
I miei compagni di squadra mi dicevano che ero morto, di ritirarmi per conservare energie per il doppio, tanto il mio compagno aveva vinto il suo singolare.
Non mi reggevo più in piedi, al cambio campo del terzo set, ho posato la APD con le Tour Bite, ho preso quella con le Black Code, mi sono pappato un gatorade intero, sono rietrato in campo e gli ho dato 60 in dieci minuti, con questo che smadonnava e bestemmiava in ogni lingua conosciuta sulla terra perchè il mio livello di gioco si era trasformato improvvisamente, ogni colpo un vincente contro quelle mozzarelle che prima faticavo pure a spingere al di là della rete.
I mie compagni mi chiedevano: ma come caz.. hai fatto? Che c'era nel gatorade???
Ed io: niente, ho semplicemente cambiato la racchetta e ripreso quella con le corde giuste.

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Messaggio Da spalama Lun 07 Gen 2019, 15:50

Per la precisione erano le Tour Bite Diamond Rough 1,20.
Le Black Code del terzo set erano le 1.18.

Se avessi preso da subito la APD con le Black Code gli avrei dato 61 60 in un'oretta scarsa.

Troppa differenza di prestazione su quella racchetta.

Per cui con l'ibrido sulla APD o PA giocaci tu.... Very Happy
spalama
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