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conversione misure telai
alibi...
+3
Otello69
albesca
gp
7 partecipanti
Pagina 1 di 1
alibi...
...si, le cosiddette "scuse" che i giocatori mettono in campo, insieme a dritti e rovesci, prima o dopo l'incontro per, rispettivamente, "mettere le mani avanti", per poter dire dopo l'incontro che "te l'avevo detto!" o "cercar di rimediare ad una cattiva prestazione" sul campo con delle parole fuori dal campo...
Al di là dell'elencazione, pure interessante, delle più comuni scuse che normalmente si accampano, mi piacerebbe andare a scoprire insieme a voi il più profondo significato di questo atteggiamento mentale e cercare di capire come evitare che si metta in atto: ritengo infatti che cercare scuse sia espressione di un atteggiamento mentale che danneggia solo chi le va a cercare, le scuse e che non gli consente di convogliare le proprie energie nella giusta direzione, l'unica che ti consente di raggiungere dei traguardi nello sport: l'allenamento e la crescita continua durante le esperienze di gara.
D'altro canto ci sono delle situazioni oggettive dove non è più possibile parlare di "alibi" ma di impedimento reale: in questi casi non è giusto malgiudicare chi lamenta una carenza, perchè effettivamente lo ha danneggiato e chi lamenta una carenza non deve sentirsi impedito a manifestare il suo disagio solo perchè altrimenti passerebbe per uno che cerca "scuse"...
Al di là dell'elencazione, pure interessante, delle più comuni scuse che normalmente si accampano, mi piacerebbe andare a scoprire insieme a voi il più profondo significato di questo atteggiamento mentale e cercare di capire come evitare che si metta in atto: ritengo infatti che cercare scuse sia espressione di un atteggiamento mentale che danneggia solo chi le va a cercare, le scuse e che non gli consente di convogliare le proprie energie nella giusta direzione, l'unica che ti consente di raggiungere dei traguardi nello sport: l'allenamento e la crescita continua durante le esperienze di gara.
D'altro canto ci sono delle situazioni oggettive dove non è più possibile parlare di "alibi" ma di impedimento reale: in questi casi non è giusto malgiudicare chi lamenta una carenza, perchè effettivamente lo ha danneggiato e chi lamenta una carenza non deve sentirsi impedito a manifestare il suo disagio solo perchè altrimenti passerebbe per uno che cerca "scuse"...
gp- Messaggi : 1956
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Località : roma
Re: alibi...
Nelle le situazioni di sfida, sia che essa si svolga su un tavolo da gioco che su un campo da tennis, è risaputo che si tende a tirare fuori il peggio di noi stessi. A mio parere, questo vizietto di "mettere le mani avanti" è tipico di quando nel nostro intimo, facciamo confusione tra cio' che siamo come persone e cio' che siamo come tennisti.
Fare una partita di tennis è una libera scelta .. nessuno ci catapulta a forza dentro una simile tortura piena di ostacoli fisici e psicologici !!! Giocare male di fronte agli amici del club, non vuol dire comportarsi male, non vuol dire essere improvvisamente diventati uomini o donne peggiori. Perdere una partita, avere meno punti in classifica rispetto a tizio o a caio, non vuol dire essere dei perdenti nella vita. Lo sfotto' della sconfitta, il giudizio degli altri sul nostro gioco va ridimensionato ed accettato a cuor leggero perchè tutto è limitato al nostro essere tennisti, nulla di piu'.
Noi siamo innanzitutto uomini e donne, ma anche padri, madri, mogli ,mariti ... è in questo ambito che il giudizio degli altri puo' avere un giustificato peso nella nostra vita.... è in questo ambito che diventa importante il giudizio che diamo a noi stessi.
Accampare scuse per influenzare il giudizio degli altri intendiamoci, non è certo cosa grave: è semplicemente una delle innumerevoli debolezza tipiche della nostra specie....
Fare una partita di tennis è una libera scelta .. nessuno ci catapulta a forza dentro una simile tortura piena di ostacoli fisici e psicologici !!! Giocare male di fronte agli amici del club, non vuol dire comportarsi male, non vuol dire essere improvvisamente diventati uomini o donne peggiori. Perdere una partita, avere meno punti in classifica rispetto a tizio o a caio, non vuol dire essere dei perdenti nella vita. Lo sfotto' della sconfitta, il giudizio degli altri sul nostro gioco va ridimensionato ed accettato a cuor leggero perchè tutto è limitato al nostro essere tennisti, nulla di piu'.
Noi siamo innanzitutto uomini e donne, ma anche padri, madri, mogli ,mariti ... è in questo ambito che il giudizio degli altri puo' avere un giustificato peso nella nostra vita.... è in questo ambito che diventa importante il giudizio che diamo a noi stessi.
Accampare scuse per influenzare il giudizio degli altri intendiamoci, non è certo cosa grave: è semplicemente una delle innumerevoli debolezza tipiche della nostra specie....
Re: alibi...
albesca ha scritto:Nelle le situazioni di sfida, sia che essa si svolga su un tavolo da gioco che su un campo da tennis, è risaputo che si tende a tirare fuori il peggio di noi stessi. A mio parere, questo vizietto di "mettere le mani avanti" è tipico di quando nel nostro intimo, facciamo confusione tra cio' che siamo come persone e cio' che siamo come tennisti.
Fare una partita di tennis è una libera scelta .. nessuno ci catapulta a forza dentro una simile tortura piena di ostacoli fisici e psicologici !!! Giocare male di fronte agli amici del club, non vuol dire comportarsi male, non vuol dire essere improvvisamente diventati uomini o donne peggiori. Perdere una partita, avere meno punti in classifica rispetto a tizio o a caio, non vuol dire essere dei perdenti nella vita. Lo sfotto' della sconfitta, il giudizio degli altri sul nostro gioco va ridimensionato ed accettato a cuor leggero perchè tutto è limitato al nostro essere tennisti, nulla di piu'.
Noi siamo innanzitutto uomini e donne, ma anche padri, madri, mogli ,mariti ... è in questo ambito che il giudizio degli altri puo' avere un giustificato peso nella nostra vita.... è in questo ambito che diventa importante il giudizio che diamo a noi stessi.
Accampare scuse per influenzare il giudizio degli altri intendiamoci, non è certo cosa grave: è semplicemente una delle innumerevoli debolezza tipiche della nostra specie....
Tutto corretto.. in particolare quello segnato in rosso!
Ospite- Ospite
Re: alibi...
albesca ha scritto:Nelle le situazioni di sfida, sia che essa si svolga su un tavolo da gioco che su un campo da tennis, è risaputo che si tende a tirare fuori il peggio di noi stessi. A mio parere, questo vizietto di "mettere le mani avanti" è tipico di quando nel nostro intimo, facciamo confusione tra cio' che siamo come persone e cio' che siamo come tennisti.
Fare una partita di tennis è una libera scelta .. nessuno ci catapulta a forza dentro una simile tortura piena di ostacoli fisici e psicologici !!! Giocare male di fronte agli amici del club, non vuol dire comportarsi male, non vuol dire essere improvvisamente diventati uomini o donne peggiori. Perdere una partita, avere meno punti in classifica rispetto a tizio o a caio, non vuol dire essere dei perdenti nella vita. Lo sfotto' della sconfitta, il giudizio degli altri sul nostro gioco va ridimensionato ed accettato a cuor leggero perchè tutto è limitato al nostro essere tennisti, nulla di piu'.
Noi siamo innanzitutto uomini e donne, ma anche padri, madri, mogli ,mariti ... è in questo ambito che il giudizio degli altri puo' avere un giustificato peso nella nostra vita.... è in questo ambito che diventa importante il giudizio che diamo a noi stessi.
Accampare scuse per influenzare il giudizio degli altri intendiamoci, non è certo cosa grave: è semplicemente una delle innumerevoli debolezza tipiche della nostra specie....
Bravo, sottoscrivo
Otello69- Messaggi : 61
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Re: alibi...
albe, complimenti davvero
ho l'occhio di pulcinella
Con il polibutilene ogni colpo riesce bene!
(cit. by Satrapo)
oedem- Messaggi : 6053
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Re: alibi...
Se escludiamo i "rosiconi" e quelli che lo fanno in maniera semi-patologica, e quindi devono giustificare ogni loro sconfitta a prescindere, penso che per molti sia un fenomeno quasi inconscio.
La testa dende a fissarsi su determinati eventi particolari, e alla fine si perde un po' il quadro d'insieme:
e così via, senza considerare tutta una serie di situazioni "normali", in cui però ha giocato alla belin di cane, e quella è la vera sintesi.
Ho giusto un esempio fresco (scusate la lunghezza):
Ieri sera in D3 ho perso 5-7 6-0 6-1 contro un giovane 4.3, bel servizio e diritto arrotato, rovescio a una mano un po' fiacco e quasi solo coperto; sul momento, non ho commentato nè mi sono lamentato di niente.
Mentre tornavo a casa pensavo a come mai era girata così drasticamente la faccenda, perchè dopo il primo set non avevo problemi fisici di sorta, non mi sono messo a sparacchiare o a inventare cose diverse, e non mi sono innervosito o andato fuori di testa... arrivavamo praticamente sempre 30-30 o 40-40 e non riuscivo più a chiudere un game senza capire perchè.
Inevitabilmente, l'anomalia più evidente che ha registrato il mio cervello è stata che alla fine del primo hanno accesso le luci artificiali, e quella è stato il primo input/giustificazione che mi ha voluto fornire.
Continuando a rimuginare la verità oggettiva, ahimè, è venuta fuori diversa: anche se, per la cronoca, uno dei due lati aveva un faretto spento e quindi non era proprio la situazione ideale, in realtà non mi ha dato nessun fastidio concreto, semplicemente l'altro, che prima aveva sofferto sul suo rovescio un po' deboluccio le variazioni tra top di diritto e back di rovescio, ha cominciato ad alzare un po' di più e io ho dovuto giocare a mia volta quasi solo coperto anche di rovescio.
Invece che seguire le "sacre scritture" del forum, e mettermi a palleggiare sulla diagonale del diritto per poi accellerare dall'altra parte (attendo penitenza dai guru in rosso/blu), ho continuato a insistere solo sul rovescio, col risultato che lui stazionava sistematicamente un metro a sinistra della metà campo, girava intorno a tutte le palle, che non erano più così radenti, e mi martellava di diritti anomali o lungolinea... in sostanza ho perso il comando di tutti gli scambi e non ho saputo variare un bel niente.
La testa dende a fissarsi su determinati eventi particolari, e alla fine si perde un po' il quadro d'insieme:
- Si ricorda di un un paio di svarioni (magari davvero su rimbalzi fasulli) e alla fine il cervello sintetizza in "si giocava su un campo di patate"
- Sbaglia giusto uno smash facile perchè controsole e il sommario diventa "mi ha dato fastidio il sole"
e così via, senza considerare tutta una serie di situazioni "normali", in cui però ha giocato alla belin di cane, e quella è la vera sintesi.
Ho giusto un esempio fresco (scusate la lunghezza):
Ieri sera in D3 ho perso 5-7 6-0 6-1 contro un giovane 4.3, bel servizio e diritto arrotato, rovescio a una mano un po' fiacco e quasi solo coperto; sul momento, non ho commentato nè mi sono lamentato di niente.
Mentre tornavo a casa pensavo a come mai era girata così drasticamente la faccenda, perchè dopo il primo set non avevo problemi fisici di sorta, non mi sono messo a sparacchiare o a inventare cose diverse, e non mi sono innervosito o andato fuori di testa... arrivavamo praticamente sempre 30-30 o 40-40 e non riuscivo più a chiudere un game senza capire perchè.
Inevitabilmente, l'anomalia più evidente che ha registrato il mio cervello è stata che alla fine del primo hanno accesso le luci artificiali, e quella è stato il primo input/giustificazione che mi ha voluto fornire.
Continuando a rimuginare la verità oggettiva, ahimè, è venuta fuori diversa: anche se, per la cronoca, uno dei due lati aveva un faretto spento e quindi non era proprio la situazione ideale, in realtà non mi ha dato nessun fastidio concreto, semplicemente l'altro, che prima aveva sofferto sul suo rovescio un po' deboluccio le variazioni tra top di diritto e back di rovescio, ha cominciato ad alzare un po' di più e io ho dovuto giocare a mia volta quasi solo coperto anche di rovescio.
Invece che seguire le "sacre scritture" del forum, e mettermi a palleggiare sulla diagonale del diritto per poi accellerare dall'altra parte (attendo penitenza dai guru in rosso/blu), ho continuato a insistere solo sul rovescio, col risultato che lui stazionava sistematicamente un metro a sinistra della metà campo, girava intorno a tutte le palle, che non erano più così radenti, e mi martellava di diritti anomali o lungolinea... in sostanza ho perso il comando di tutti gli scambi e non ho saputo variare un bel niente.
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Antaniserse- Admin
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Re: alibi...
Il discorso della competizione è molto particolare... e molto più particolare nel tennis, che è sport singolo e non prevede un pareggio, ma uno e un solo vincitore.
E' tutto vero quello che si dice sopra... che è solo una partita di tennis... e che cose importanti sono altre. Ci mancherebbe!
Però non bisogna sottovalutare l'evoluzione della specie umana.
Voglio dire che l'Uomo si è evoluto combattendo, lottando, uccidendo per procacciarsi il cibo, per difendere la propria donna e le proprie cose.
C'è poco da fare... per centinaia di migliaia di anni noi abbiamo fatto così (ed in alcuni casi anche oggi).
Quando giochiamo una partita a tennis (inconsciamente) la parte "rettile" (la più antica) del nostro cervello ci invia dei segnali: BATTAGLIA!
Ecco perchè le pulsazioni aumentano, prima della partita, perchè siamo agitati... pieni di adrenalina.
La nostra mente è preparata alla lotta.
Ed è per questo che molte persone dentro il campo si trasformano (in peggio)... perchè non sanno incanalare l'aggressività che naturalmente scaturisce da una competizione.... si sentono esplodere, e provano disagio per questa sensazione.
La sconfitta, a mio parere, crea disagio proprio per questo motivo.
Tra le altre cose, per avvalorare quanto ho detto... la vittoria fa aumentare i livelli di testosterone, al contrario della sconfitta che li fa diminuire. Questo è frutto di ricerche scientifiche pubblicate.
In conclusione voglio sottolineare che una partita di tennis è soltanto un gioco, per noi, uomini "evoluti" ed intelligenti...
...ma non per la parte più antica della nostra mente!
In futuro, quindi... siate più indulgenti con voi stessi se vi incazzate per una sconfitta... se la stessa battaglia la aveste ingaggiata 5000 anni fa...
Non sarete stati soltanto sconfitti.
SARESTE STATI UCCISI!
Meglio il tennis...
E' tutto vero quello che si dice sopra... che è solo una partita di tennis... e che cose importanti sono altre. Ci mancherebbe!
Però non bisogna sottovalutare l'evoluzione della specie umana.
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C'è poco da fare... per centinaia di migliaia di anni noi abbiamo fatto così (ed in alcuni casi anche oggi).
Quando giochiamo una partita a tennis (inconsciamente) la parte "rettile" (la più antica) del nostro cervello ci invia dei segnali: BATTAGLIA!
Ecco perchè le pulsazioni aumentano, prima della partita, perchè siamo agitati... pieni di adrenalina.
La nostra mente è preparata alla lotta.
Ed è per questo che molte persone dentro il campo si trasformano (in peggio)... perchè non sanno incanalare l'aggressività che naturalmente scaturisce da una competizione.... si sentono esplodere, e provano disagio per questa sensazione.
La sconfitta, a mio parere, crea disagio proprio per questo motivo.
Tra le altre cose, per avvalorare quanto ho detto... la vittoria fa aumentare i livelli di testosterone, al contrario della sconfitta che li fa diminuire. Questo è frutto di ricerche scientifiche pubblicate.
In conclusione voglio sottolineare che una partita di tennis è soltanto un gioco, per noi, uomini "evoluti" ed intelligenti...
...ma non per la parte più antica della nostra mente!
In futuro, quindi... siate più indulgenti con voi stessi se vi incazzate per una sconfitta... se la stessa battaglia la aveste ingaggiata 5000 anni fa...
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Re: alibi...
wik ha scritto:Io ieri avevo sonno e ho perso, vale ?
Solo se, invece di vocalizzare quando colpivi, russavi a tutti gli effetti...
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Antaniserse- Admin
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Re: alibi...
no peró quando é finita mi son disteso su una panca dura e fredda, pure stretta e ho preso sonnoAntaniserse ha scritto:wik ha scritto:Io ieri avevo sonno e ho perso, vale ?
Solo se, invece di vocalizzare quando colpivi, russavi a tutti gli effetti...
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Re: alibi...
Wik... quanti etti di farinacei avevi mangiato nelle ore precedenti la partita?
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Re: alibi...
no, non é stato colpa di quello, é colpa della veterinaria, dopo magnato mi faccio la fondamentale pennichella, ma la veterinaria troppo carina é arrivata giusto a quell'ora, per vedere il cane neh !, ma era mio obbligo morale pasturare per il futuro prossimo...........ci sono decenti possibilitácorrenelvento ha scritto:Wik... quanti etti di farinacei avevi mangiato nelle ore precedenti la partita?
Ospite- Ospite
Re: alibi...
ecco, wik, ora senza prenderci troppo sul serio, è questo uno degli argomenti a latere di questa discussione che mi piaceva dibattere. è tutto giusto, quanto detto sopra, però ci sono altri aspetti che potrebbero venire fuori, come, ad esempio, che esiste un regolamento che dice quanto e come deve essere illuminato un campo, o che ti detta i tempi di ripresa del gioco, o che ti impedisce di fare alcune cose in campo che potrebbero infastidire il tuo avversario... se c'è un regolamento probabilmente qualcuno ha ritenuto che ci sono aspetti oggettivi che non possono finire per condizionare una partita.
ora magari il sonno non è contemplato nel regolamento ufficiale ma in uno "ufficioso" penso proprio di sì. Chiaro che magari quel giorno chi ha sonno non dovrebbe giocare e se lo fa lo fa a suo rischio e pericolo, ma che valore può avere il risultato di una partita giocata tra chi è al top della condizione fisica contro un giocatore che è solo l'ombra di se stesso? e poi, visto che nessuno è un professionista, è giusto dare buca ad un amico con cui hai deciso di giocare il giorno dopo, hai prenotato l'ora del campo, perchè tu in maniera più o meno consapevole hai fatto tardi la sera prima o hai bevuto troppo?
ora magari il sonno non è contemplato nel regolamento ufficiale ma in uno "ufficioso" penso proprio di sì. Chiaro che magari quel giorno chi ha sonno non dovrebbe giocare e se lo fa lo fa a suo rischio e pericolo, ma che valore può avere il risultato di una partita giocata tra chi è al top della condizione fisica contro un giocatore che è solo l'ombra di se stesso? e poi, visto che nessuno è un professionista, è giusto dare buca ad un amico con cui hai deciso di giocare il giorno dopo, hai prenotato l'ora del campo, perchè tu in maniera più o meno consapevole hai fatto tardi la sera prima o hai bevuto troppo?
gp- Messaggi : 1956
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Re: alibi...
gp ha scritto:.. e poi, visto che nessuno è un professionista, è giusto dare buca ad un amico con cui hai deciso di giocare il giorno dopo, hai prenotato l'ora del campo, perchè tu in maniera più o meno consapevole hai fatto tardi la sera prima o hai bevuto troppo?
Sottolineo soprattutto questo punto ! A volte si decide di giocare anche sapendo di non essere al meglio, l'ora magari è prenotata e non si vuole far perdere una giornata all'amico .. chiaro che in questo caso non si potrà (pur provandoci) dare il massimo ma non lo vedo come un alibi.
Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto e di essere capace di fare tutto non potrai sbagliare, costui è un imbecille! (Confucio)
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Re: alibi...
andrea, alibi lo diventa nel momento in cui il tuo amico comincia a sfotterti perchè hai perso 6/1 6/1... dammi retta!
gp- Messaggi : 1956
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Re: alibi...
gp ha scritto:andrea, alibi lo diventa nel momento in cui il tuo amico comincia a sfotterti perchè hai perso 6/1 6/1... dammi retta!
mhmm si questo forse si .. potrebbe diventarlo .. certo che carogna di amico
Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto e di essere capace di fare tutto non potrai sbagliare, costui è un imbecille! (Confucio)
m4nd- Messaggi : 1088
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Re: alibi...
no, non carogna, solo... più "agonista" di te!
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Re: alibi...
si certo ! scherzavo col carogna .
Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto e di essere capace di fare tutto non potrai sbagliare, costui è un imbecille! (Confucio)
m4nd- Messaggi : 1088
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Re: alibi...
Discussione viva e interessante. Al momento sono di fretta (torneo alle 15), con calma mi leggerò tutti i vostri commenti ed esprimerò il mio parere.
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"Il cervello finisce con l'adattarsi all'invecchiamento rassegnandosi a impartire ordini in linea con la mutata condizione fisica." Satrapo, li 05/07/2010
marco61- Messaggi : 11764
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Re: alibi...
vai vai... altrimenti hai la scusa di essere arrivato trafelato e stressato al campo!
gp- Messaggi : 1956
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sopravvivenza...
correnelvento ha scritto:Il discorso della competizione è molto particolare... e molto più particolare nel tennis, che è sport singolo e non prevede un pareggio, ma uno e un solo vincitore.
E' tutto vero quello che si dice sopra... che è solo una partita di tennis... e che cose importanti sono altre. Ci mancherebbe!
Però non bisogna sottovalutare l'evoluzione della specie umana.
Voglio dire che l'Uomo si è evoluto combattendo, lottando, uccidendo per procacciarsi il cibo, per difendere la propria donna e le proprie cose.
C'è poco da fare... per centinaia di migliaia di anni noi abbiamo fatto così (ed in alcuni casi anche oggi).
Quando giochiamo una partita a tennis (inconsciamente) la parte "rettile" (la più antica) del nostro cervello ci invia dei segnali: BATTAGLIA!
Ecco perchè le pulsazioni aumentano, prima della partita, perchè siamo agitati... pieni di adrenalina.
La nostra mente è preparata alla lotta.
Ed è per questo che molte persone dentro il campo si trasformano (in peggio)... perchè non sanno incanalare l'aggressività che naturalmente scaturisce da una competizione.... si sentono esplodere, e provano disagio per questa sensazione.
La sconfitta, a mio parere, crea disagio proprio per questo motivo.
Tra le altre cose, per avvalorare quanto ho detto... la vittoria fa aumentare i livelli di testosterone, al contrario della sconfitta che li fa diminuire. Questo è frutto di ricerche scientifiche pubblicate.
In conclusione voglio sottolineare che una partita di tennis è soltanto un gioco, per noi, uomini "evoluti" ed intelligenti...
...ma non per la parte più antica della nostra mente!
In futuro, quindi... siate più indulgenti con voi stessi se vi incazzate per una sconfitta... se la stessa battaglia la aveste ingaggiata 5000 anni fa...
Non sarete stati soltanto sconfitti.
SARESTE STATI UCCISI!
Meglio il tennis...
E' proprio così...sul campo da tennis abbiamo pure la clava!!! sarà un caso?
Otello69- Messaggi : 61
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Re: alibi...
Io sono convinto di una cosa diversa, ogni giorno dobbiamo in qualche modo vivere delle battaglie, ma non sono battaglie pulite, sono stress.
In campo invece c'è la possibilità della battaglia pulita e quello che non si può, non si deve, non si.......metteteci quello che volete lì lo si può sfogare liberamente in una competizione chiara, semplice e senza prigionieri. Ovvero è una liberazione, e l'alibi fa parte del non accettare di riuscirci del tutto di quel liberarsi attraverso anche la vittoria che ne è il completamento, il fine massimo.
In campo invece c'è la possibilità della battaglia pulita e quello che non si può, non si deve, non si.......metteteci quello che volete lì lo si può sfogare liberamente in una competizione chiara, semplice e senza prigionieri. Ovvero è una liberazione, e l'alibi fa parte del non accettare di riuscirci del tutto di quel liberarsi attraverso anche la vittoria che ne è il completamento, il fine massimo.
Ospite- Ospite
Re: alibi...
se ho ben capito, wik, secondo te l'alibi costituisce una "uscita di sicurezza" che in un momento critico, nel momento della sconfitta, permette all'uomo di uscire con un po' di ossa ancora integre da una battaglia che è violenta e totale , una battaglia dove non sono previsti prigionieri...
solo in questo modo, sostanzialmente fuggendo da una situazione il cui perdurare porterebbe alla propria "distruzione", le ossa ammaccate possono essere risanate e preparate ad una nuova battaglia...
solo in questo modo, sostanzialmente fuggendo da una situazione il cui perdurare porterebbe alla propria "distruzione", le ossa ammaccate possono essere risanate e preparate ad una nuova battaglia...
gp- Messaggi : 1956
Data d'iscrizione : 11.12.09
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Località : roma
Re: alibi...
che trasferiamo una battaglia sporca, quella del vivere in una battaglia pulita che è quella sportiva dove possiamo liberamente sfogarci. E lì perdere non ci si stà, lì nella battaglia pulita vince o perde il migliore, gli alibi sono la volontà di non accettare la sconfitta dove potremmo realmente dimostrare chi siamo. Poi in realà trasferiamo la realtà quotidiana nel gioco, ed essere inferiori non lo si accetta.gp ha scritto:se ho ben capito, wik, secondo te l'alibi costituisce una "uscita di sicurezza" che in un momento critico, nel momento della sconfitta, permette all'uomo di uscire con un po' di ossa ancora integre da una battaglia che è violenta e totale , una battaglia dove non sono previsti prigionieri...
solo in questo modo, sostanzialmente fuggendo da una situazione il cui perdurare porterebbe alla propria "distruzione", le ossa ammaccate possono essere risanate e preparate ad una nuova battaglia...
Ospite- Ospite
Re: alibi...
L'alibi, la giustificazione verso cose spiacevoli, appartiene solo alla sfera umana.
Nel regno animale l'alibi non esiste. Se un cane sta prendendo bastonate dal suo padrone, non penserà mai che il suo padrone è un bastardo, ma penserà che la causa delle bastonate è lui stesso o qualche suo comportamento. Su questo principio si basa il "lavoro" di molti pseudo addestratori che usano la forza per raggiungere velocemente i propri scopi.
Questo cosa significa? Che alibi e forza della ragione sono strettamente correlati.
Come è stato scritto, (e il campo da tennis è l'ambiente ideale), razionale e irrazionale, istinto e ragione creano una continua lotta interna, perchè un sentimento cerca sempre di prevalere sull'altro.
Dopo una forte delusione, nella fattispecie una cocente sconfitta, l'istinto di "conservazione" ci impone di trovare una motivazione utile a superare il difficile momento, a rendere la sconfitta sopportabile e meno dolorosa.
Fa parte dell'essere uomo, del poter ragionare a differenza degli altri animali che seguono solo l'istinto.
Poter trovare un alibi può essere una cosa molto positiva, ci aiuta a non sentirci totalmente sconfitti e ci può fornire la voglia di continuare, di superare gli ostacoli.
Il cane che ha un padrone che lo bastona sempre, sarà sempre frustrato, convinto di non essere un buon cane. Se potesse capire come stanno davvero le cose, sbranerebbe il padrone alla prima occasione togliendosi di dosso ogni frustrazione.
Ma lui è un cane. Noi che siamo uomini, approfittiamone.
Nel regno animale l'alibi non esiste. Se un cane sta prendendo bastonate dal suo padrone, non penserà mai che il suo padrone è un bastardo, ma penserà che la causa delle bastonate è lui stesso o qualche suo comportamento. Su questo principio si basa il "lavoro" di molti pseudo addestratori che usano la forza per raggiungere velocemente i propri scopi.
Questo cosa significa? Che alibi e forza della ragione sono strettamente correlati.
Come è stato scritto, (e il campo da tennis è l'ambiente ideale), razionale e irrazionale, istinto e ragione creano una continua lotta interna, perchè un sentimento cerca sempre di prevalere sull'altro.
Dopo una forte delusione, nella fattispecie una cocente sconfitta, l'istinto di "conservazione" ci impone di trovare una motivazione utile a superare il difficile momento, a rendere la sconfitta sopportabile e meno dolorosa.
Fa parte dell'essere uomo, del poter ragionare a differenza degli altri animali che seguono solo l'istinto.
Poter trovare un alibi può essere una cosa molto positiva, ci aiuta a non sentirci totalmente sconfitti e ci può fornire la voglia di continuare, di superare gli ostacoli.
Il cane che ha un padrone che lo bastona sempre, sarà sempre frustrato, convinto di non essere un buon cane. Se potesse capire come stanno davvero le cose, sbranerebbe il padrone alla prima occasione togliendosi di dosso ogni frustrazione.
Ma lui è un cane. Noi che siamo uomini, approfittiamone.
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"Il cervello finisce con l'adattarsi all'invecchiamento rassegnandosi a impartire ordini in linea con la mutata condizione fisica." Satrapo, li 05/07/2010
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