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Protocollo antidepressione
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Protocollo antidepressione
Promemoria primo messaggio :
premesso che sono in un periodo di crisi tennistica, prendo spunto da un 3d di jimbo che parla del suo periodo no e mi viene in mente questa domanda: esiste una sorta di protocollo di allenamento nei periodi in cui il proprio tennis non vuole funzionare?
cioè, lasciamo stare i PRO che sono un altro pianeta, ma un agonista di quarta quando sitrova in periodi di apparente involuzione o comunque in cui le cose girano storte, cosa dovrebbe fare? mollare tutti i tornei? concentrarsi solo col maestro? evitare anche le partitelle con gli amici? analizzare che cosa c'è che non va col maestro e risolvere il problema specifico? ci sarà pure una sorta di vademecum del tennista depresso! o no? che poi, anche per i PRO succederà qualcosa di simile, o no?, e allora ci sarà qualche consiglio standard che un coach dà al professionista in crisi.
premesso che sono in un periodo di crisi tennistica, prendo spunto da un 3d di jimbo che parla del suo periodo no e mi viene in mente questa domanda: esiste una sorta di protocollo di allenamento nei periodi in cui il proprio tennis non vuole funzionare?
cioè, lasciamo stare i PRO che sono un altro pianeta, ma un agonista di quarta quando sitrova in periodi di apparente involuzione o comunque in cui le cose girano storte, cosa dovrebbe fare? mollare tutti i tornei? concentrarsi solo col maestro? evitare anche le partitelle con gli amici? analizzare che cosa c'è che non va col maestro e risolvere il problema specifico? ci sarà pure una sorta di vademecum del tennista depresso! o no? che poi, anche per i PRO succederà qualcosa di simile, o no?, e allora ci sarà qualche consiglio standard che un coach dà al professionista in crisi.
alain proust- Messaggi : 619
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Re: Protocollo antidepressione
correnelvento ha scritto:Chiros ha scritto:Faccio quel che posso e mi diverto perchè tanto non mi serve diventare un terza categoria.
Questo è troppo... ma almeno strappare un set a Frank...
T'assicuro che non è nei miei sogni. Il giorno in cui sarò stressato dal tennis o dal pensiero di dover vincere a tutti i costi, smetterò. Sono già stressato da tante cose e nel tempo libero ho qualcosa di meglio da fare, anche se il tennis rimane una passione. Il week-end ad esempio lo passo con i miei figli. Vederli addormentare con un gran sorriso stampato in faccia per le splendide 24 ore passate insieme mi gratifica tantissimo, meglio di una vittoria su Frank . Spero di riuscire a farli crescere felici.
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Protocollo antidepressione
Chiros ha scritto: i miei figli. Vederli addormentare con un gran sorriso stampato in faccia per le splendide 24 ore passate insieme mi gratifica tantissimo, meglio di una vittoria su Frank . Spero di riuscire a farli crescere felici.
quoto chiros al 100 % soprattutto la parte del vederli addormentati dopo una lunghissima giornata
hanno una energia inesauribile eppure mangiamo le stesse cose
miguel- Messaggi : 5955
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Re: Protocollo antidepressione
Chiros ha scritto:correnelvento ha scritto:Chiros ha scritto:Faccio quel che posso e mi diverto perchè tanto non mi serve diventare un terza categoria.
Questo è troppo... ma almeno strappare un set a Frank...
T'assicuro che non è nei miei sogni. Il giorno in cui sarò stressato dal tennis o dal pensiero di dover vincere a tutti i costi, smetterò. Sono già stressato da tante cose e nel tempo libero ho qualcosa di meglio da fare, anche se il tennis rimane una passione. Il week-end ad esempio lo passo con i miei figli. Vederli addormentare con un gran sorriso stampato in faccia per le splendide 24 ore passate insieme mi gratifica tantissimo, meglio di una vittoria su Frank . Spero di riuscire a farli crescere felici.
Quest'affermazione (lo dico da padre più vecchio di te) mi ricorda:
Sono contro la fame nel mondo
Sono contro la guerra
Spero che il cancro venga sconfitto
Sono cose sacrosante ed ovvie, COME L'AMORE PER I FIGLI!
Per nessuno di noi, amico mio, il tennis è una priorità: è solo un divertimento.
E, a costo di sembrarti poco simpatico (sai che dico quello che penso, nei limiti dell'educazione) da questa tua analisi...
MI PARE PROPRIO CHE TU SOFFRA (TENNISTICAMENTE) AD ESSERE MAZZOLATO DALLO STECCANTE FRANK!
Ospite- Ospite
Re: Protocollo antidepressione
Ovvio, a chi piace perdere? Se per questo vorrei essere Federer
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Protocollo antidepressione
Chiros ha scritto:Ovvio, a chi piace perdere? Se per questo vorrei essere Federer
Ora parliamo la stessa lingua!
Cmq... io faccio il tifo per te... non fosse altro per rompere los cojones a Frank... che SI STRESSA MOLTISSIMO quando perde!
Ospite- Ospite
Re: Protocollo antidepressione
Io avevo fatto quel discorso per rimanere un po' in tema. Secondo me, se viene la depressione tennistica è perchè ci si pone obiettivi fuori dalla nostra portata soprattutto per mancanza di tempo. Alla regressione tecnica non credo.
A me piacerebbe avere una maggiore massa muscolare, più fiato, piacerebbe allenarmi col maestro 2-3 volte a settimana...ma non posso e cerco ugualmente di divertirmi con le pippe come me.
Occhio Alain a non ri-mollare.
Comunque Frank ha le ore contate :ace:
A me piacerebbe avere una maggiore massa muscolare, più fiato, piacerebbe allenarmi col maestro 2-3 volte a settimana...ma non posso e cerco ugualmente di divertirmi con le pippe come me.
Occhio Alain a non ri-mollare.
Comunque Frank ha le ore contate :ace:
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Protocollo antidepressione
Chiros ha scritto:Io avevo fatto quel discorso per rimanere un po' in tema. Secondo me, se viene la depressione tennistica è perchè ci si pone obiettivi fuori dalla nostra portata
Bingo!
Aggiungo che la "depressione tennistica" viene di solito (non è il caso di Alain, ovviamente) a quelli che si credono molto più forti di quello che in realtà sono.
Ultima modifica di correnelvento il Mer 27 Lug 2011, 14:16 - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: Protocollo antidepressione
correnelvento ha scritto:
Bingo!
Aggiungo che la "depressione tennistica" viene di solito (non è il caso di Alain, ovviamente) a quelli che si credono molto più forti di quello che in realtà, sono.
Aribingo! Ogni volta che perdo una partita perchè provo a tirare forte me ne rendo conto.
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Protocollo antidepressione
Mollare mai...........lo sfogo che avevo quando passavo questi periodi neri era il cesto.poi il cesto, e poi il cesto,dopo aver sparato un paio di cesti a mille tra qui palle sui pini e fuori campo degni del miglior giocatore di basball,mi rilassavo e ricominciavo tranquillo dai fondamentali,tennis facile ma concreto.
veterano- Messaggi : 1060
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Re: Protocollo antidepressione
veterano ha scritto:Mollare mai...........lo sfogo che avevo quando passavo questi periodi neri era il cesto.poi il cesto, e poi il cesto,dopo aver sparato un paio di cesti a mille tra qui palle sui pini e fuori campo degni del miglior giocatore di basball,mi rilassavo e ricominciavo tranquillo dai fondamentali,tennis facile ma concreto.
Io invece dopo aver perso male mi prenoto subito una lezione con il maestro, lui almeno mi ci fa credere
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Protocollo antidepressione
Chiros...t'aspetto al varco
ps: non giocherò più con te se non vieni a vedere Gigione con me
ps: non giocherò più con te se non vieni a vedere Gigione con me
frank- Messaggi : 5697
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Re: Protocollo antidepressione
Comunque per approfondire un po' il discorso quello che noto è un umore troppo legato ai risultati o meglio alle aspettative che ognuno di noi ha.
Ragazzi si perde, è normale, la cosa più normale che ci possa capitare è perdere una partita di tennis.
Ho preso per curiosità sul sito ATP i dati del giocatore che attualmente è numero 100 del mondo, Karol Beck best ranking numero 36 (quindi comunque un ottimo top 100 e parliamo di gente che rispetto a noi comuni mortali appartiene alla stratosfera del tennis).
In carriera a livello ATP ha un record di 63-103, ovvero diciamo che si avvicina molto alla media di una partita vinta ogni due sconfitte.
Se per qualche motivo tecnico o fisico passa una fase negativa e perde 2-3 match che normalmente avrebbe dovuto vincere statisticamente si può aspettare tranquillamente una serie di 7-8 sconfitte consecutive in match ufficiali.
Ora quanti di noi accetterebbero come "normale" una serie di 7-8 tornei persi al primo turno? Eppure capita ed anche a gente che a tennis sa giocare davvero. E fatte le dovute proporzioni visto che ognuno si confronta con i suoi pari livello, il fatto che lui giochi gli slam e noi i tornei sociali non invalida il ragionamento.
Questo per dirvi che non è necessariamente vera l'equazione che lega qualche sconfitta di troppo ad una crisi nera che necessiti di chissà quale ricetta magica per essere superata, cercate se possibile di valutare la qualità del vostro gioco dall'andamento delle percentuali di errori-vincenti più che dal risultato della partitella al circolo come nel torneo di quarta, che a causa di questi tabelloni (assurdi) ci propone per i primi turni sempre avversari di pari livello contro i quali vincere o perdere non è indicativo in termini di performance. (Se i livelli sono sempre estremamente vicini una vittoria non è indice necessariamente di una buona prestazione e viceversa)
La qualità del vostro tennis deve essere il metro per giudicare il vostro rendimento, perchè se c'è la qualità OVVERO SE SI GIOCA UN TENNIS CON PERCENTUALI UMANE i risultati arriveranno, e comunque dobbiame accettare che rispecchieranno SEMPRE il nostro reale livello, quindi non c'è da interrogarsi più di tanto sulla loro bontà perchè in generale il rendimento alla lunga concide sempre con il reale valore tecnico.
Nessuno gioca bene e non vince, può accadere di buttare via qualche partita ma alla lunga anche queste partite regalate vengono compensate da altre che si riescono a vincere per il rotto della cuffia con i regali dei nostri avversari.
Quindi tornando all'esempio del top100 gli può capitare di uscire al primo turno per 8 tornei di fila, poi magari becca la settimana buona e vince un torneo minore infilando 5 vittorie di fila ripristinando la sua normale media vittorie-sconfitte. Ma in questo periodo se analizzassimo le sue percentuali scopriremmo che la qualità del suo tennis non è cambiata per passare dalle 8 sconfitte consecutive al vittoria di torneo, non è che quando perdeva una partita dopo l'altra aveva disimparato a giocare e poi di colpo s'è ricordato come si fa. Magari ha giocato un po' peggio i punti importanti, magari è stato un po' passivo etc. etc. ma non è che ha iniziato a lisciare il campo per poi ritrovarsi miracolosamente 8 tornei dopo.
Imparate a valutare il vostro tennis consideranto elementi più significativi della partitella persa o vinta. Contate gli errori, se normalmente sbagliate 20 palle a set e improvvisamente salite a 40 siete in crisi a prescindere dai risultati. Se invece restate in media allora siete in linea con i vostri standard e se perdete troppo è il vostro standard ad essere basso, non si tratta di crisi e non c'è da deprimersi, nessuno stop terapeutico ma anzi, se ne avete tempo e voglia c'è tanto lavoro da fare.
Oppure si accetta il proprio standard e si prende quello che viene serenamente divertendosi come solo il nostro amato sport ci consente di fare.
Ragazzi si perde, è normale, la cosa più normale che ci possa capitare è perdere una partita di tennis.
Ho preso per curiosità sul sito ATP i dati del giocatore che attualmente è numero 100 del mondo, Karol Beck best ranking numero 36 (quindi comunque un ottimo top 100 e parliamo di gente che rispetto a noi comuni mortali appartiene alla stratosfera del tennis).
In carriera a livello ATP ha un record di 63-103, ovvero diciamo che si avvicina molto alla media di una partita vinta ogni due sconfitte.
Se per qualche motivo tecnico o fisico passa una fase negativa e perde 2-3 match che normalmente avrebbe dovuto vincere statisticamente si può aspettare tranquillamente una serie di 7-8 sconfitte consecutive in match ufficiali.
Ora quanti di noi accetterebbero come "normale" una serie di 7-8 tornei persi al primo turno? Eppure capita ed anche a gente che a tennis sa giocare davvero. E fatte le dovute proporzioni visto che ognuno si confronta con i suoi pari livello, il fatto che lui giochi gli slam e noi i tornei sociali non invalida il ragionamento.
Questo per dirvi che non è necessariamente vera l'equazione che lega qualche sconfitta di troppo ad una crisi nera che necessiti di chissà quale ricetta magica per essere superata, cercate se possibile di valutare la qualità del vostro gioco dall'andamento delle percentuali di errori-vincenti più che dal risultato della partitella al circolo come nel torneo di quarta, che a causa di questi tabelloni (assurdi) ci propone per i primi turni sempre avversari di pari livello contro i quali vincere o perdere non è indicativo in termini di performance. (Se i livelli sono sempre estremamente vicini una vittoria non è indice necessariamente di una buona prestazione e viceversa)
La qualità del vostro tennis deve essere il metro per giudicare il vostro rendimento, perchè se c'è la qualità OVVERO SE SI GIOCA UN TENNIS CON PERCENTUALI UMANE i risultati arriveranno, e comunque dobbiame accettare che rispecchieranno SEMPRE il nostro reale livello, quindi non c'è da interrogarsi più di tanto sulla loro bontà perchè in generale il rendimento alla lunga concide sempre con il reale valore tecnico.
Nessuno gioca bene e non vince, può accadere di buttare via qualche partita ma alla lunga anche queste partite regalate vengono compensate da altre che si riescono a vincere per il rotto della cuffia con i regali dei nostri avversari.
Quindi tornando all'esempio del top100 gli può capitare di uscire al primo turno per 8 tornei di fila, poi magari becca la settimana buona e vince un torneo minore infilando 5 vittorie di fila ripristinando la sua normale media vittorie-sconfitte. Ma in questo periodo se analizzassimo le sue percentuali scopriremmo che la qualità del suo tennis non è cambiata per passare dalle 8 sconfitte consecutive al vittoria di torneo, non è che quando perdeva una partita dopo l'altra aveva disimparato a giocare e poi di colpo s'è ricordato come si fa. Magari ha giocato un po' peggio i punti importanti, magari è stato un po' passivo etc. etc. ma non è che ha iniziato a lisciare il campo per poi ritrovarsi miracolosamente 8 tornei dopo.
Imparate a valutare il vostro tennis consideranto elementi più significativi della partitella persa o vinta. Contate gli errori, se normalmente sbagliate 20 palle a set e improvvisamente salite a 40 siete in crisi a prescindere dai risultati. Se invece restate in media allora siete in linea con i vostri standard e se perdete troppo è il vostro standard ad essere basso, non si tratta di crisi e non c'è da deprimersi, nessuno stop terapeutico ma anzi, se ne avete tempo e voglia c'è tanto lavoro da fare.
Oppure si accetta il proprio standard e si prende quello che viene serenamente divertendosi come solo il nostro amato sport ci consente di fare.
Satrapo- Moderatore
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Re: Protocollo antidepressione
chiaro e conciso (forse conciso no ma chiarissimo )
frank- Messaggi : 5697
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Re: Protocollo antidepressione
che cavolo, ma com'è che satrapo non sbaglia mai un post?! sempre impeccabile!
in effetti, il mio andamento psico-tennistico è molto soggetto, anzi, unicamente soggetto al risultato. sono andato in esaltazione quando ho superato il primo turno dei primi due tornei fit fatti, sono caduto in depressione quando sono uscito ai primi due degli altri due (ed ultimi) tornei fatti.
sono di buon umore quando vinco il settino nell'oretta con l'amico, sono incavolato quando perdo il set, anche se con uno che è migliore di me perchè più allenato.
le statistiche, satrapo, non riesco a tenerle a mente, mi accorgo solo di giocare male quando servo male, quando faccio qualche doppio fallo di troppo, e quando commetto troppi errori gratuiti. allora scatta la depressione, anche se razionalmente dovrei capire che se per motivi lavorativi o personali gioco un'ora in due settimane, è inevitabile che perda timing, allenamento, confidenza col gioco, che invece mi ritornano appena inanello qualche settimana di fila a 2 o 3 ore regolari per settimana.
l'osservazione di corre è in parte pertinente, nel senso che io non mi sento più forte di quello che sono, ma sono probabilmente molto severo con me stesso (come in tutti gli altri campi, peraltro...) e quindi pretendo di avere già un tennis di discreto livello, senza pensare che la maggior delle persone che incontro gioca da molti più anni di me ed è normale che mi diano del filo a torcere.
credo che per uscire da questa nebbia , debba andare sul campo, farmi meno paranoie, picchiare tante palle e tener duro.
mollare? non ci penso proprio!
in effetti, il mio andamento psico-tennistico è molto soggetto, anzi, unicamente soggetto al risultato. sono andato in esaltazione quando ho superato il primo turno dei primi due tornei fit fatti, sono caduto in depressione quando sono uscito ai primi due degli altri due (ed ultimi) tornei fatti.
sono di buon umore quando vinco il settino nell'oretta con l'amico, sono incavolato quando perdo il set, anche se con uno che è migliore di me perchè più allenato.
le statistiche, satrapo, non riesco a tenerle a mente, mi accorgo solo di giocare male quando servo male, quando faccio qualche doppio fallo di troppo, e quando commetto troppi errori gratuiti. allora scatta la depressione, anche se razionalmente dovrei capire che se per motivi lavorativi o personali gioco un'ora in due settimane, è inevitabile che perda timing, allenamento, confidenza col gioco, che invece mi ritornano appena inanello qualche settimana di fila a 2 o 3 ore regolari per settimana.
l'osservazione di corre è in parte pertinente, nel senso che io non mi sento più forte di quello che sono, ma sono probabilmente molto severo con me stesso (come in tutti gli altri campi, peraltro...) e quindi pretendo di avere già un tennis di discreto livello, senza pensare che la maggior delle persone che incontro gioca da molti più anni di me ed è normale che mi diano del filo a torcere.
credo che per uscire da questa nebbia , debba andare sul campo, farmi meno paranoie, picchiare tante palle e tener duro.
mollare? non ci penso proprio!
alain proust- Messaggi : 619
Data d'iscrizione : 13.12.10
Re: Protocollo antidepressione
A un ex 2.3 che mi aveva chiesto come stesse andando la mia attività tennistica, dissi che stavo sempre perdendo. La sua risposta fu "Perdiamo tutti, sempre. L'unico che non perde è il n. 1" .
Se uno vince, basta che salga di livello e perderà. Se perde spesso, e un po' riesce a giocare a tennis, significa che spesso incontra giocatori del suo livello o superiori.
Se uno vince, basta che salga di livello e perderà. Se perde spesso, e un po' riesce a giocare a tennis, significa che spesso incontra giocatori del suo livello o superiori.
stetennis- Messaggi : 497
Data d'iscrizione : 29.07.10
Re: Protocollo antidepressione
Satrapo ha scritto:
Imparate a valutare il vostro tennis consideranto elementi più significativi della partitella persa o vinta. Contate gli errori, se normalmente sbagliate 20 palle a set e improvvisamente salite a 40 siete in crisi a prescindere dai risultati. Se invece restate in media allora siete in linea con i vostri standard e se perdete troppo è il vostro standard ad essere basso, non si tratta di crisi e non c'è da deprimersi, nessuno stop terapeutico ma anzi, se ne avete tempo e voglia c'è tanto lavoro da fare.
Oppure si accetta il proprio standard e si prende quello che viene serenamente divertendosi come solo il nostro amato sport ci consente di fare.
Capito, ragazzi?
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Re: Protocollo antidepressione
alain proust ha scritto:
in effetti, il mio andamento psico-tennistico è molto soggetto, anzi, unicamente soggetto al risultato. sono andato in esaltazione quando ho superato il primo turno dei primi due tornei fit fatti, sono caduto in depressione quando sono uscito ai primi due degli altri due (ed ultimi) tornei fatti.
sono di buon umore quando vinco il settino nell'oretta con l'amico, sono incavolato quando perdo il set.
Trattasi di "Sindrome da Frank"!
Ospite- Ospite
Re: Protocollo antidepressione
'azz... allora sono grave...
alain proust- Messaggi : 619
Data d'iscrizione : 13.12.10
Re: Protocollo antidepressione
alain proust ha scritto:'azz... allora sono grave...
Senza speranze, purtroppo!
Ospite- Ospite
Re: Protocollo antidepressione
mi ci vorrebbe un Santone, per qualche settimana... peccato che se non ho capito male è lì della vostra zona, e non nella mia (AL)...
Satrapooo!! se fai uno stage nel nord ovest, mi prenoto!!!
alain proust- Messaggi : 619
Data d'iscrizione : 13.12.10
Re: Protocollo antidepressione
Il difficile è proprio l'analizzare serenamente il nostro livello, in quanto spesso a questi livelli il nostro umore tennistico varia da game a game.
In certi frangenti giochiamo bene e sembra che tutto o quasi possa riuscirci mentre in altri momenti pensiamo di appendere la racchetta al chiodo.
Come dice giustamente sat, che saluto caramente, bisogna essere realisti e capire obiettivamente qual'è il nostro livello medio.
E cercare in partita di attestarci su quel rendimento, che può essere inferiore o superiore per varie ragioni .
Fermo restando che la sostanza rimane la stessa
In certi frangenti giochiamo bene e sembra che tutto o quasi possa riuscirci mentre in altri momenti pensiamo di appendere la racchetta al chiodo.
Come dice giustamente sat, che saluto caramente, bisogna essere realisti e capire obiettivamente qual'è il nostro livello medio.
E cercare in partita di attestarci su quel rendimento, che può essere inferiore o superiore per varie ragioni .
Fermo restando che la sostanza rimane la stessa
Stebroc- Messaggi : 140
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 37
Re: Protocollo antidepressione
Satrapo ha scritto:Comunque per approfondire un po' il discorso quello che noto è un umore troppo legato ai risultati o meglio alle aspettative che ognuno di noi ha.
Ragazzi si perde, è normale, la cosa più normale che ci possa capitare è perdere una partita di tennis.
Ho preso per curiosità sul sito ATP i dati del giocatore che attualmente è numero 100 del mondo, Karol Beck best ranking numero 36 (quindi comunque un ottimo top 100 e parliamo di gente che rispetto a noi comuni mortali appartiene alla stratosfera del tennis).
In carriera a livello ATP ha un record di 63-103, ovvero diciamo che si avvicina molto alla media di una partita vinta ogni due sconfitte.
Se per qualche motivo tecnico o fisico passa una fase negativa e perde 2-3 match che normalmente avrebbe dovuto vincere statisticamente si può aspettare tranquillamente una serie di 7-8 sconfitte consecutive in match ufficiali.
Ora quanti di noi accetterebbero come "normale" una serie di 7-8 tornei persi al primo turno? Eppure capita ed anche a gente che a tennis sa giocare davvero. E fatte le dovute proporzioni visto che ognuno si confronta con i suoi pari livello, il fatto che lui giochi gli slam e noi i tornei sociali non invalida il ragionamento.
Questo per dirvi che non è necessariamente vera l'equazione che lega qualche sconfitta di troppo ad una crisi nera che necessiti di chissà quale ricetta magica per essere superata, cercate se possibile di valutare la qualità del vostro gioco dall'andamento delle percentuali di errori-vincenti più che dal risultato della partitella al circolo come nel torneo di quarta, che a causa di questi tabelloni (assurdi) ci propone per i primi turni sempre avversari di pari livello contro i quali vincere o perdere non è indicativo in termini di performance. (Se i livelli sono sempre estremamente vicini una vittoria non è indice necessariamente di una buona prestazione e viceversa)
La qualità del vostro tennis deve essere il metro per giudicare il vostro rendimento, perchè se c'è la qualità OVVERO SE SI GIOCA UN TENNIS CON PERCENTUALI UMANE i risultati arriveranno, e comunque dobbiame accettare che rispecchieranno SEMPRE il nostro reale livello, quindi non c'è da interrogarsi più di tanto sulla loro bontà perchè in generale il rendimento alla lunga concide sempre con il reale valore tecnico.
Nessuno gioca bene e non vince, può accadere di buttare via qualche partita ma alla lunga anche queste partite regalate vengono compensate da altre che si riescono a vincere per il rotto della cuffia con i regali dei nostri avversari.
Quindi tornando all'esempio del top100 gli può capitare di uscire al primo turno per 8 tornei di fila, poi magari becca la settimana buona e vince un torneo minore infilando 5 vittorie di fila ripristinando la sua normale media vittorie-sconfitte. Ma in questo periodo se analizzassimo le sue percentuali scopriremmo che la qualità del suo tennis non è cambiata per passare dalle 8 sconfitte consecutive al vittoria di torneo, non è che quando perdeva una partita dopo l'altra aveva disimparato a giocare e poi di colpo s'è ricordato come si fa. Magari ha giocato un po' peggio i punti importanti, magari è stato un po' passivo etc. etc. ma non è che ha iniziato a lisciare il campo per poi ritrovarsi miracolosamente 8 tornei dopo.
Imparate a valutare il vostro tennis consideranto elementi più significativi della partitella persa o vinta. Contate gli errori, se normalmente sbagliate 20 palle a set e improvvisamente salite a 40 siete in crisi a prescindere dai risultati. Se invece restate in media allora siete in linea con i vostri standard e se perdete troppo è il vostro standard ad essere basso, non si tratta di crisi e non c'è da deprimersi, nessuno stop terapeutico ma anzi, se ne avete tempo e voglia c'è tanto lavoro da fare.
Oppure si accetta il proprio standard e si prende quello che viene serenamente divertendosi come solo il nostro amato sport ci consente di fare.
cito questo post di satrapo per un motivo preciso ,in quanto l'ho copiato e spedito tramite messaggio alla mail del giocatore che alleno dato che veniva da un periodo poco brillante e stava dando segni di ''depressione'' tennistica - evidentemente deve avergli fatto scattare dentro qualcosa- forse ha capito che deve accettare serenamente sempre il responso del campo e credo che questa consapevolezza lo abbia aiutato molto, cosiderato che dopo aver letto questo post e le mie raccomandazioni ha cambiato certi suoi atteggiamenti e domani si gioca i quarti in un futures - migliore risultato mai raggiunto -
a questo punto il titolo di SANTONE a Satrapo non glielo tolglie piu nessuno[u][i]
sergio1467- Moderatore
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