ansia da prestazione da "torneo"

signori e signore,
la terza settimana di giugno ci sarà al TC dove gioco io il torneo di beneficenza AIRC...
si giocherà il doppio misto (almeno così mi ha detto il maestro, magari si gioca anche il singolo ma si vergogna ad iscriverci )
io parteciperò con la mia ragazza..entrambi non siamo dei fenomeni e probabilmente faremo una figura ridicola...
purtroppo non giochiamo molto a rete quindi forse non siamo proprio giustissimi per giocare un doppio, ci asfalteranno tutti anche una eventuale coppia Napolitano-Clio...
l'altro problema che sicuramente avremo è sul servizio che per noi non è poi quest'arma che dovrebbe essere (diciamo che nel nostro caso si chiama "mettere-la-palla-in-gioco-dall'alto)...
e ancor di più la risposta al servizio..insomma..siamo lacunosi in tutto...
ieri, dopo un po' che non giocavamo, siamo andati a fare un doppio contro un'altra coppia e, pur vincendo, ci siamo accorti di non essere molto pronti...
io nel frattempo sono in ansia da prestazione, perchè al torneo voglio divertirmi ma anche non far ridere i polli..è vero che le partite saranno organizzate anche in base al livello...però...
vabbè io nel frattempo cercherò di allenarmi il più possibile (anche al muro dove ultimamente mi sto piacendo molto, mi sento uno vero) e poi vi farò sapere come è andata...speriamo solo di non rompere le corde durante una partita anche perchè di racchetta ne ho solo una!!!!!


p.s.: perchè ho aperto questo topic? perchè volevo condividere con voi questi pensieri
p.p.s: ma al muro come lo alleno il servizio??? cioè..sono sicuro di non colpire la rete perchè è disegnata ma come faccio a capire se la palla sarebbe in campo oppure no? lo stesso discorso in realtà vale anche per gli altri colpi...

Ciao a tutti, riapro questo argomento perché dopo tanto tempo ho giocato una partita di torneo (sociale tra l'altro) ed ho fatto veramente schifo. Non pretendo di giocare come a lezione ma almeno un po' peggio che nella partitella settimanale. Appena c'è qualcosa in palio mi imbambolo.
Voi come gestite l'ansia?

Abituati a giocare tanti tornei.

Pensa che siamo TUTTI schiappe e a NESSUNO interessa se vinci o perdi, se giochi bene o male.

È SOLO una questione tua personale.

Il problema è al tuo interno.
Al di fuori, nessuno si interessa a te, come tennista.

Come giustamente dice Corre più tornei giochi e più l'ansia cala, la competizione diventa abitudine. La partitella con gli amici è un'altra cosa, li' giocan tutti bene.
Se riesci a divertirti mentre giochi sicuramente giocherai meglio.

Io di ansia me ne intendo, perché ne ho sofferto molto, ma per cose più serie che per il tennis. Nel tennis devo dire che anche in torneo le mie paure non erano tanto legate al risultato, ma al modo di giocare, ossia temevo sempre di giocare male. Attualmente non soffro più il torneo per la performance o il risultato, quello che ni da noia è il contorno, ossia non sai mai esattamente a che ora andrai in campo, se non conosci l'avversario hai il timore di trovarti di fronte uno antisportivo ecc. ecc., insomma tutti fattori che contribuiscono al venir meno della componente divertimento.

Grazie per le risposte. Anche a me non crea ansia la possibile sconfitta (che ci può stare chiaramente) ma la voglia di giocare al mio meglio e di fare una bella figura anche se, come dice @correnelvento non gliene frega niente a nessuno se vinco o perdo ma mi piacerebbe almeno far vedere al mio maestro che ho lottato. Anche lui dice che devo abituarmi a fare tornei ma con gli impegni famigliari è attualmente molto difficile.
Spero che nelle prossime partite (non è un torneo in cui si esce alla prima sconfitta ma un campionato sociale in cui si gioca con tutti gli iscritti) di gestire meglio l'ansia.

Alla fine è un gioco, se riesco a giocar bene mi diverto di più, ma so che c' è l' avversario ed entrambi possiamo avere alti e bassi..
se accetti a priori tutto quello che viene e rispetti il tuo avversario,  sara piu facile dare tutto te stesso e concentrarti sul gioco senza pensieri fuorvianti

Come scritto altrove, le condizioni indispensabili per rendere al meglio in torneo sono due:

1) giocare concentrati, lasciando fuori dal campo tutto quanto non riguarda il match.
2) giocare sereni, convincendosi del fatto che una vittoria o una sconfitta non cambieranno la nostra vita di una virgola.

Consigli: rechiamoci al campo evitando di pensare al match per quanto possibile. Questo ci può aiutare a gestire meglio l'ansia che inevitabilmente si verrebbe a creare.
Una volta in campo, giochiamo ogni punto con la giusta determinazione, evitando di pensare ad aperture, chiusure ecc. che ci distoglierebbero dall'obbiettivo: vincere.
Per darsi una scossa nei momenti no, pensiamo solo ed esclusivamente a muovere le gambe, spesso è proprio questo che ci paralizza. Il resto verrà da sè.
Giochiamo poi con umiltà, limitandoci a fare ciò che sappiamo fare.
Ricordatevi che un pallonetto vincente o un passantino stretto strappa applausi portando comunque un 15 in saccoccia.

marco61 ha scritto:
Consigli: rechiamoci al campo evitando di pensare al match per quanto possibile. Questo ci può aiutare a gestire meglio l'ansia che inevitabilmente si verrebbe a creare.

Su questo aggiungo la mia personale ricetta: arrivare nè troppo tardi, nè troppo presto... l'ansia di essere in ritardo, e di dover entrare in campo cambiandosi e (forse) scaldandosi in fretta e furia è sempre deleteria, ma a me personalmente creava lo stesso effetto anche arrivare con troppo anticipo, e stare poi lì a bordo campo a rimuginare ("vediamo il tabellone, con chi ha già giocato il mio avversario? hmmm, lo conosco?" "questi che stanno giocando ora da che lato sono? li posso incontrare?" "la partita prima ho fatto casino così e cosà, oggi devo fare cosà e così")... tutta una serie di pippe mentali che non aiutano

Il mio "sweet spot" era sui 15-20 minuti massimo

Un altro sintomo che avevo imparato a riconoscere una volta in campo era il fiato corto da agitazione, quando respiri a mitraglia tipo cane senza aver ancora fatto sforzi particolari... lì, se possibile, cercavo di fare subito un "15" da rematore, in modo da alzare le pulsazioni per un motivo e spezzare il fiato... in genere quello mi rilassava