parola di pro

parole di lorenzo giustino (fonte spazio tennis) top 300 italiano in ascesa. come detto tante volte alla fine é il braccio il fattore che conta veramente tutto il resto é abbastanza aleatorio e soggettivo

La semifinale di Como possiamo dire che ha confermato la tua positiva ascesa: sei soddisfatto del gioco espresso?
Qual risultato è stato per me ancor di più di quello che vale, visto che ho cambiato racchette giusto il giorno prima di andare a Como e nelle due settimane prima di arrivare al torneo mi sarò allenato sì e no quattro giorni e neanche sulla terra. Certo, non mi posso reputare pienamente soddisfatto perché se fosse così non avrei niente più da migliorare, invece c’è ancora tanto lavoro avanti. Insomma, siamo ancora ai posti di partenza.

A tal proposito, hai avuto qualche problema con le racchette: puoi spiegarci cos’è successo?
Allora con le racchette è una situazione complicata: già dall anno scorso, dopo aver vinto il mio primo futures, mi hanno fatto cambiare racchetta. Era sempre la Six One 95 ma con meno corde, e lo si può vedere dai risultati dell’anno scorso dato che ad un certo punto ho sempre perso. Quest’anno ho ripreso le mie vecchie racchette, che avevano più di due anni, e in più ne avevo solo due: erano le Six One 95 18×20 modello K-Factor da professionista. Con queste racchette ho iniziato a vincere di nuovo e a fare buoni risultati, per questo ho sempre chiesto le racchette nuove alla Wilson ma mi ha sempre ignorato e quindi ho continuato a giocare con quelle due vecchie che avevo. Durante il torneo in Olanda si ruppe una delle racchette sotto l’incordatrice e quindi rimasi solo con una, tanto è vero che durante il match di quarti contro Schoorel ruppi le corde sul 6-5 al terzo e sono rimasto senza racchette. Dopo quel torneo la Wilson mi inviò delle racchette sempre del mio modello ma di diverso materiale eppure non riuscivo proprio a giocare: il risultato è stato che per quattro settimane ho avuto dei risultati pessimi. Comunque, il problema è che la Wilson ha smesso di produrre quella racchetta e di conseguenza sono stato costretto a cambiare attrezzo. Attualmente gioco con la Blade H22 modificata e come primi tornei posso dire che mi va bene.

Scusa Miguel ma io capisco il contrario... con alcune racchette non riusciva a giocare e aveva pessimi risultati ( tra l'altro conferma che le 6.1 pro room eran valide :vedi Del Potro che non le molla),quando h trovato qualcosa di più adatto ha ripreso a vincere.

il succo del discorso era: il 250 del mondo gioca con 2 telai vecchi che avranno sopportato chissà quante incordature e vince o comunque si trova bene. noi scarsoni siamo sempre li a cambiare rincorrendo l'ultima novità.
io quasi quasi gli do l'indirizzo di stratennis o del mercatino di TT chissà mai che non trovi il telaio che cerca

Questa e' la conferma di una cosa di cui sono stato sempre convinto, che quando trovi una racchetta con cui ti trovi bene devi continuare a usare sempre quella, il cambiare continuamente e' solo controproducente e fa bene solo a che i telai li vende...un esempio, l'ultimo cambio di racchetta di Federer, quanto ci ha giocato? Due tornei, per tornare all'originale.

Anche io leggo l'articolo in chiave del tutto opposta alla tua, Miguel. Che con un telaio vinceva, con altri no. Che poi fosse un telaio fuori produzione, quello con cui vinceva, dimostra solo che le novità tecniche sono importanti più per il marketing che per l'efficacia. Ma il discorso di fondo è come manna dal cielo per i malati di racchettite, che così vedranno una conferma nella loro ricerca spasmodica del telaio giusto, illudendosi che una volta trovatolo i risultati cambieranno di netto.

Anch'io però la interpreto un po' come Andrea (m4nd). E' vero che i telai con cui giocava bene erano vecchi, ma è anche vero che usando i nuovi non ha ottenuto gli stessi risultati.
Quindi direi che, nel contesto del suo discorso, la scelta del telaio ha un'importanza fondamentale, tant'è che se le facessero ancora, lui giocherebbe con telai concepiti diversi anni fa che teoricamente dovrebbero essere superati.

Anch'io la vedo all'opposto Miguel.

PS. ma lo sai che hai un gemello che gioca dalle nostre parti: gemello uguale

Miguel

mi associo agli altri, se il braccio comanda è il resto è aleatorio non vedo il motivo di giocare con racchetta vetusta come fa ad esempio del potro (tra l'altro medesimo telaio) disposto a rinunciare a ricco contratto con wilson (parecchi zeri, non bruscolini)
In subordine, poi NOI alla peggio abbiamo buttato via un centinaio di euro, mica la carriera e magari sacrifici personali ed economici di anni....

Ciò non toglie che - ne sono fermamente convinto - per i giocatori di quarta o quarta bassa il telaio conta pochissimo, a patto di evitare telai difficilissimi, con sweet spot limitato o piatto piccolo. Per il resto io credo che le lacune tecnico-fisiche dei giocatori di club siano tante e tali da assorbire completamente ogni presunto piccolo vantaggio o svantaggio dato dal telaio.
Per i pro invece, premesso che ognuno è in grado di giocare ad altissimo livello con qualunque telaio tu gli dia in mano, penso che vi sia intanto una componente psicologica di tranquillità e convinzione che un telaio dà rispetto ad un altro. Inoltro, penso che a loro livello, se davvero il telaio giusto, trovato dopo anni di esperienza, è giusto perchè permette di non sbagliare o fare il vincente in un colpo su cento, questo è rilevante, perchè quel colpo su centro potrebbe essere il match point della finale di uno slam. noi al massimo perdiamo una salamella.

Io invece sono molto convinto che:

parola o esempio di pro: non è vangelo e fare similitudini o prendere esempio è spesso (molto se non sempre) azzardato o cmq poco contestualizzato;
il pro usa strumenti e routine per accrescere e mantenere la fiducia; questo per ridurre stress e pensieri negativi.
l'importante è ridurre l'elenco delle cose che si è convinto o anche solo si ha il sospetto, che non vanno (possono non andare bene).
Perchè sono i dubbi, la fiducia che vacilla sotto stress a farti sbagliare, non la corda o la racchetta che fino a due minuti fa andava benissimo..

Se pensate a quando Nole cambio' da Wilson a Head, ci mise un'anno e forse un pochino di piu' a ritrovare il suo ritmo.

alain proust ha scritto:Ciò non toglie che - ne sono fermamente convinto - per i giocatori di quarta o quarta bassa il telaio conta pochissimo, a patto di evitare telai difficilissimi, con sweet spot limitato o piatto piccolo. Per il resto io credo che le lacune tecnico-fisiche dei giocatori di club siano tante e tali da assorbire completamente ogni presunto piccolo vantaggio o svantaggio dato dal telaio.
Per i pro invece, premesso che ognuno è in grado di giocare ad altissimo livello con qualunque telaio tu gli dia in mano, penso che vi sia intanto una componente psicologica di tranquillità e convinzione che un telaio dà rispetto ad un altro. Inoltro, penso che a loro livello, se davvero il telaio giusto, trovato dopo anni di esperienza, è giusto perchè permette di non sbagliare o fare il vincente in un colpo su cento, questo è rilevante, perchè quel colpo su centro potrebbe essere il match point della finale di uno slam. noi al massimo perdiamo una salamella.

Permettimi di dissentire....... 

In qualunque sport, il pro cerca negli attrezzi che usa la perfezione perché il livello degli avversari é molto livellato ed ogni piccola variazione puó fare la differenza.

Nel mondo degli amatori invece, il range tecnico é molto ampio ma ció non toglie che l'uso dell'attrezzatura adatta possa migliorare l'espressione del proprio potenziale, poco o tanto che sia.
Proprio perché gli amatori hanno ancora grosse lacune tecniche, a volte un attrezzo puó aiutare a compensarle.
Questo non significa che avere l'attrezzo giusto corrisponda a vincere; significa solo che con l'attrezzo giusto si riesce ad esprimere meglio il proprio potenziale ed a sopperire ad alcune grosse lacune e nel caso di una partita di tennis tra 2 pippaioli scarsi, avere una racchetta piuttosto che un'altra a volte puó fare la differenza.

Quello che i pippaioli non dovrebbero fare é pensare che sia la racchetta a vincere e su questo credo siamo tutti d'accordo. In realtá molti spendono il proprio tempo e denero alla ricerca del Sacro Gral tennistico.
Fintanto che lo si fa per divertimento e per curiositá va bene ma quando si é convinti di voler cercare la perfezione, allora sono d'accordo con te.

Parola di pippaiolo

Lupo65 ha scritto:Se pensate a quando Nole cambio' da Wilson a Head, ci mise un'anno e forse un pochino di piu' a ritrovare il suo ritmo.

mettici anche che cominciò a pasticciare con i coach, col dualismo vajda-martin
in particolare mi ricordo che non metteva più una prima di servizio neanche a pregare, a inizio stagione, frutto di un tentativo di modificare il movimento, come suggerito da Martin.