Ah ah ah, questo l'hanno massacrato.

A proposito di mentalità in quarta categoria: http://www.federtennis.it/TribunaApertaBlogCommenti.asp?IDPost=1326

Grande post, Marco!

L'amico se lo meritava... ha offerto il fianco!

cmq se prendi il discorso come se non fosse uno sfogo per l'incapacità di giocare a tennis, il discorso fila... anch'io non concepisco chi per dare fastidio alza pallonetti improbabili al posto di cercare un passante o al più di cercare di far fare una voleè all'avversario ( considerate che in 4° categoria le voleè ne sbagliano una infinità) .
Poi se mi dite basta che la palla stia in campo tutto è buono allora vi do ragione anche se alcune volte preferisco fare un bel punto che farne dieci per errori altrui; consapevole che dieci punti per errori sono proprio moltissimi

Io non mi curo di come gioca l'avversario.

Purchè rispetti le regole.

Se non riesco a battere un pallettaro (è già successo)... gli stringo la mano, e gli faccio i complimenti.

Il problema (tecnico) è il mio... non il suo.

Qualcuno preferisce fare una volèe smorzata sulla riga... e ricevere l'applauso... altri preferiscono portare a casa il 15...

...entrambe le scelte rispettabili.

smokingbs ha scritto:cmq se prendi il discorso come se non fosse uno sfogo per l'incapacità di giocare a tennis, il discorso fila... anch'io non concepisco chi per dare fastidio alza pallonetti improbabili al posto di cercare un passante o al più di cercare di far fare una voleè all'avversario ( considerate che in 4° categoria le voleè ne sbagliano una infinità) .
Poi se mi dite basta che la palla stia in campo tutto è buono allora vi do ragione anche se alcune volte preferisco fare un bel punto che farne dieci per errori altrui; consapevole che dieci punti per errori sono proprio moltissimi

smock, il tizio in questione non dovrebbe prendersela con l'avversario, ma con se stesso che non è in grado di battere un giocatore semplicemente monotono, se io perdo faccio il mio bravo esame e dico " non sei stato capace di", fine.
Che poi sia piacevole o meno farsi una partita con questo tipo di giocatore è altro discorso, a me ad esempio in torneo piace, ma in partitella fra amici no, per cui semplicemente lo evito al circolo, ma senza criticarlo, attaccarlo o denigrarlo ovviamente.

no no certo infatti il senso del mio discorso.... era proprio questo...

Io penso che chi vince nel rispetto delle regole ha sempre ragione....
anche se mi infastidisco parecchio quando trovo quelli che giocano solo palle corte e nemmeno tutte volontarie...a volte steccano su una bella prima che hai messo dentro ed esce quella finta palla corta che non ce la fai a raggiungere

Lui non ha di questi problemi

correnelvento ha scritto:Io non mi curo di come gioca l'avversario.

Purchè rispetti le regole.

Se non riesco a battere un pallettaro (è già successo)... gli stringo la mano, e gli faccio i complimenti.

Il problema (tecnico) è il mio... non il suo.

Qualcuno preferisce fare una volèe smorzata sulla riga... e ricevere l'applauso... altri preferiscono portare a casa il 15...

...entrambe le scelte rispettabili.

Proprio questa sera, il mio abituale compagno di sfide (e che, me le suona spesso ), ha perso al primo turno, del torneo sociale, con l'anticristo del tennis ! Un 55enne che gioca tutti (ma proprio tutti) pallonetti e smorzate di rovescio alte 10 metri (e non lo fa per tattica, ma proprio perchè, meglio di così non sa giocare ! ).
Giuro che, se avessi scommesso, ci avrei perso anche la casa....ma il mio amico è andato, da subito, fuori giri, non ha mai trovato il ritmo partita e, nel tentativo di fare il punto, ha sbagliato anche l'impossibile !!
Alla fine era inc@$$@to nero , ma con se stesso, non con l'avversario e ha detto, che se non è in grado di vincere con certa gente, vuol dire che non sa giocare a tennis

Alla fine era inc@$$@to nero , ma con se stesso, non con l'aversario e ha detto, che se non è in grado di vincere con certa gente, vuol dire che non sa giocare a tennis

Concetto già espresso in passato da Satrapo... e che condivido IN TOTO!

Quoto.
Il mese scorso ho perso con il proprietario del circolo, un 50enne che gioca con pallonetti e pallette moscie. Conducevo 3-2, mi sono distratto, ho perso 6-3 e me lo sono meritato
Ho sbagliato tante di quelle palle stupide che in allenamento avrei "inutilmente" polverizzato che alla fine mi sono vergognato a morte. Ci preoccupiamo di 1mm di bilanciamento e crediamo che 1gr di piombo faccia la differenza ma se perdiamo queste partite siamo proprio scarsi...altro che storie...

RenaTheWiz ha scritto:Quoto.
Il mese scorso ho perso con il proprietario del circolo, un 50enne che gioca con pallonetti e pallette moscie. Conducevo 3-2, mi sono distratto, ho perso 6-3 e me lo sono meritato
Ho sbagliato tante di quelle palle stupide che in allenamento avrei "inutilmente" polverizzato che alla fine mi sono vergognato a morte. Ci preoccupiamo di 1mm di bilanciamento e crediamo che 1gr di piombo faccia la differenza ma se perdiamo queste partite siamo proprio scarsi...altro che storie...

lo capirà pure Frank... quando comincerà a prendere scoppole devastanti in torneo....

fare il pallettaro è una chiara manifestazione di basso livello tecnico e non vuol dire che per questo uno deve essere dileggiato. certo se uno scende in campo per fare una partita tipo sky allora rimane deluso come il nostro amico. mi è capitato di giocare con certi tizi che essendo pallettari nel dna e non riuscendo a chiudere un punto se non per errore dell'avversario, esultavano esclusivamente su mio errore esclamando "peccato era un bel tiro". non è facile mandarla giù, ma quando ci si riesce vuol dire che si è raggiunto un buon livello di autocontrollo. e cmq alla fine il pallettaro soccombe sempre

c'è da dire che spesso il pallettaro che gioca pallonetti e palle mosce ,in realtà sà giocare anche a un ritmo un pò + alto ma che prevede rischi e di conseguenza abbassa il ritmo volontariamente perchè a livello + basso vince senza problemi - non si tratta di gente che non sà giocare a tennis ma che ha scelto un tipo di gioco vincente a livello di 4^ - e certe volte se il pallettaro in questione ha anche una certa varietà di colpi questo tipo di gioco gli permette di mettere in difficoltà anche qualche 3.5- 3-4 - certo se uno poi vuole salire fare il pallettaro non basta ma ne ho visti tanti ai quali basta e avanza vincere il torneo di 4^ e magari non fare + tornei se c'è il rischio di avere i punti per salire tra i terza dove un gioco solo di regolarità non ti garantisce + la vittoria -

Cumunque... vincere i quarta, non è poi male!

Comunque quello che dici è correttissimo!

per la cronaca , nella mia provincia c'è ne sono almeno un paio di pallettari di lusso come li chiamo io che quest'anno giocando la serie C hanno qualche scalpo di giocatori ben + quotati - uno in particolare si lamentava del fatto che avendo battuto un 3.1 adesso lo passavano 3.5 con i 2 tornei di 4 che ha vinto -

Carino questo commento a proposito della tattica da usare contro i pallettari:

Pallettaro? contrattaccante da fondo?serve and volley?
Nick Bollettieri nel suo libro "Tennis your way" (gioca a modo Tuo) enuncia 3 regole:
1)tira la palla oltre la rete
2)Resta fra le righe
3)Fallo una volta di piu dell'avversario.
Sono istruttore FIT ed ai giocatori della squadretta agonistica che alleno mi limito a dire le stesse cose.
Cosa significhi "giocare a tennis" (agonisticamente)rispetto ad un cosiddetto pallettaro non lo so.
Ha detto bene qualcuno qui nel forum: se si vogliono provare tutti i colpi e tattiche è giusto farlo con idoneo compagno in allenamento, stemperandoli dal risultato.
Ma nell'agonismo..chi vince festeggia e chi perde..spiega, magari dicendo "..ho trovato un pallettaro..-"

Scritto da Daniele, fonte Tribuna Aperta su sito FIT

Un grande Maestro era solito ripeterci che i così detti "pallettari" ci mettevano in crisi in quanto ci superavano tecnicamente semplicemente perchè sapevano fare più cose di noi. Dopo aver ascoltato brevemente i nostri piagnistei, tra il compiaciuto e il divertito soleva ripeterci più o meno così:

"Ragazzi ma guardate che Tizio (il pallettaro di turno) vi batte perchè sa fare più cose di voi, infatti se lui vuole ci riesce benissimo a tirar pallate sui pini come fate voi, il problema è che voi non siete capaci a tenerle tutte dentro come fa lui!"

Purtroppo oggi Maestri del genere non se ne trovano più tanti in giro, e frasi come questa, che dette sorridendo ti segnano la pelle come una frustata, sono sempre più rare.

Quello che penso io di un "pallettaro" è il frutto di un mio ragionamento molto più ampio che prescinde dal modo in cui si fanno i punti e si vincono i match ed è pertanto applicabile a qualsiasi avversario di qualsiasi categoria o levatura tecnica.

Riassumendo il tutto mi limito a dire: prima di ritenerti superiore a qualcuno battilo, e dopo averlo fatto dagli la mano tenendo bene a mente che anche quando lo avrai battuto mille volte sarà comunque sempre il prossimo incontro a stabilire chi tra voi due è davvero più forte.

Satrapo ha scritto:
Riassumendo il tutto mi limito a dire: prima di ritenerti superiore a qualcuno battilo, e dopo averlo fatto dagli la mano tenendo bene a mente che anche quando lo avrai battuto mille volte sarà comunque sempre il prossimo incontro a stabilire chi tra voi due è davvero più forte.

Più ti leggo e più mi rendo conto che siamo "Figli dello STESSO TENNIS".

I maestri di cui parli parlavano esattamente come i miei e i "valori tennistici (ed idee)" che hai sono spesso coincidenti a ciò in cui credo io (vedi l'importanza delle "testa" ad esempio)...

...si vede proprio che l'era tennistica (purtroppo di era si tratta ormai) in cui ci siamo cimentati era la stessa e i valori pure: SANGUE E SUDORE!!!

Grande Sat.

attento Toppone ... che se "qualcuno" si studia bene le tre regole di Nick (vedi mex di Marco61), e riesce a metterle in pratica ... ...non ce n' e' pi' per nessuno!
Ma...come dice Alex "la mente" e' il motore ...

Roberto ha scritto:Ma...come dice Alex "la mente" e' il motore ...

Veramente, sia io che il Sat, non la pensiamo proprio così...

...potrai vedere, spulciando qui sul forum, la "nostra visione".

Ciao.

...forse ho mal interpretato la frase

"vedi l'importanza delle "testa" ad esempio"

vi riporto il testo di un articolo scritto da un caro amico, Istruttore Federale (n.d.r.), in cui si mette in evidenza

Il lato oscuro del tennista

Lo spunto per questo articolo mi è venuto pochi giorni fa quando al mio circolo si stavano disputando le fasi finali di un Master giovanile di tennis
In campo si stavano fronteggiando due under 12 tra i migliori della Lombardia ed il punteggio era sul 2 pari.
Si era sul 40 pari e,visto che nei tornei giovanili vige la regola del no-ad cioè non si giocano i vantaggi ,si stava giocando un punto secco.
Il ragazzino più basso (secondo me,il più bravo dei due ) serve e, dopo uno scambio combattuto,perde il punto, e quindi il game.
Poco male! Il punteggio era in una fase tranquilla e soprattutto a questa età il servizio non è vitale ai fini del game ma….a questo punto….scoppia la tragedia!
Il piccolino inizia a piagnucolare ed a lamentarsi vistosamente sul fatto che “non vinco mai il punto importante”,che “capitano tutte a me”,”cosa gioco a fare” ecc. ecc. e nel contempo smette praticamente di giocare a tennis per 2-3 game,poichè la sua mente è troppo occupata in questa spirale di negatività,morale:6-2 per l’avversario in 1 minuto e mezzo!

Da “vecchio giocatore” capisco molto bene lo stato d’animo di quel bambino,poichè innumerevoli volte l’ho provato sulla mia pelle (perdendoci anche qualche partita),infatti come Maestro,sebbene sia perfettamente d’accordo sullo stigmatizzare determinati comportamenti,provo però anche molta empatia con tutti quelli che vengono trascinati nel “lato oscuro” della mente tennistica che li porta irrimediabilmente a perdere punti e partite.

Tutto questo per introdurre cosa porta noi tutti nel “lato oscuro”:il pessimismo.

Questo atteggiamento mentale è, badate bene,molto umano e normale,ma specialmente in uno sport dove ad ogni punto accade tutto e il contrario di tutto, è quanto più di deleterio possiate avere ai fini di un risultato agonistico… e ve lo dice uno che ha dovuto imparare a non essere pessimista :-).
Ma che cosa fa in d efinitiva un pessimista? Vede sempre una realtà soggettiva peggiore di quella che è!
E questo ,in tutti gli sport (ma anche nella vita),non porta mai risultati….
E parlo di realtà soggettiva poichè ,nel caso del ragazzino sopracitato,tutto il suo dramma per un punto perso si basa solamente su di un….suo film mentale che niente ha a che vedere con il reale:la realtà,infatti, è che egli ha perso un 15 ed un game….basta!
Tutta la psicologia sportiva tratta il pessimismo come atteggiamento mentale da eliminare quanto più possibile dal nostro modo di vivere il momento agonistico perchè sa bene (attraverso studi approfonditi) che questo non potrà mai portarci alla vittoria.
Ai miei allievi porto sempre questo esempio (un pò fantasioso ma significativo):supponiamo che tu abbia un clone di te stesso in tutto e per tutto uguale a te (stesse capacità fisiche e tecniche) e che disputiate un match uno contro l’altro;la sola differenza tra voi è che tu continui a pensare “non ce la farò mai a vincere” e lui invece “se mi impegno al massimo posso farcela”:chi credi vincerà quell’incontro?
La risposta naturalmente è scontata per tutti noi e questo vi può dare un esempio della potenza negativa del pessimismo.
Per questo cercate sempre di rendervi conto di cosa pensate in campo durante le fasi negative del match e state bene attenti a “pulire” il più possibile i vostri pensieri da frasi pessimistiche.
Come avrebbe dovuto fare il ragazzino,anche voi attenetevi per quanto possibile alla realtà del punteggio e non all’interpretazione che voi date di esso,vedrete che la maggior parte delle volte avrete perso solo un 15 e che la partita sarà ancora lunga.
Ricordatevi che nel tennis tutto può sempre accadere e tante volte si tratta solo di ….resistere!

P.S. Alla fine il ragazzino basso in questione ha perso la partita 6-2 6-3.

Fonte : Max- www.iltennista.com.

Avrei fatto un post ad hoc per questo Roberto, molto interessante... anche per andare a fondo sulle varie tecniche per tirarsi fuori da queste inevitabili situazioni emotive.