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Tecniche di incordatura - La scelta consapevole - Pagina 9 Empty Tecniche di incordatura - La scelta consapevole

Messaggio Da Wacos Gio 08 Ott 2015, 16:06

Promemoria primo messaggio :

Sono sempre stato una persona a cui interessa capire le cose, per poter poi scegliere con la mia testa e con cognizione di causa. Sono immune al bisogno di appartenenza che porta molte persone a schierarsi nella vita, appoggiando idee metodi concetti per puro squadrismo e spesso convenienza.
Succede nello sport, succede in politica e ho scoperto che succede anche nel mondo dell'incordatura.

C'è chi fa in un modo, chi fa in un'altro, chi ti dice che il suo è migliore chi ti dice che l'altro metodo è uno schifo.

Mai incordare dal basso e poi scopri che i giapponesi a volte lo fanno.
Mai tirare le due centrali insieme e poi un 'altra scuola ti obbliga a farlo.
Mai usare tensioni differenti sullo stesso spezzone di corda e poi scopri che ci sono metodi che usano tensioni differenziate in base alla posizione della corda.

E allora io dico: come fa ad essere credibile un sistema in cui i vari referenti te la raccontano uno l'opposto dell'altro?

Come fa uno ad attuare una scelta consapevole?





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Tecniche di incordatura - La scelta consapevole - Pagina 9 Empty Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole

Messaggio Da Titanic Lun 19 Ott 2015, 09:15

pro-t-one ha scritto:Dai Corbratitanic..... suvvia!

Non ho voglia di polemica.
Io ho constatato con mano la deformazione dei telai
Sono un appassionato di head radical oversize e ti dico che spesso quelle che mi sono arrivate per le mani, incordate dal basso avevano l'ovale a pera.

Se poi hai deciso di cambiare filosofia di vita vedi tu.....
Io continuo a incordare dall'alto al basso almeno fino a che non riuscirò a trovare una ditta dotata di scanner laser 3d per fare degli esperimenti.

I miei bei 7 head radical ti OS non aspettano altro......

pro-t-one pensiero, sii sincero non ci crederei nemmeno fosse vero che deduci che l'ovale fatto a pera delle head
sia causato dal pattern dal basso. Come dici parli di racchette che non hai visto incordare (o le hai viste mentre incordavano) per non considerare che la seconda preposizione è in contraddizione con la prima.
O non sei sincero o non hai dedicato 10 secondi a pensarci prima di rispondere.
Giuro non c'è un minimo di polemica ma di sola curiosita'.

ps. prima dello scanner 3d al laser bisognerebbe sapere cosa andare a cercare di misurare avere strumenti ed usarli per cercare cose inutili non serve

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Messaggio Da spalama Lun 19 Ott 2015, 10:11

Cerco di rispondere alle osservazioni del Master al mio intervento per approfondire alcuni concetti che per la mia poca chiarezza credo siano stati male interpretati.
Quando si fanno delle ipotesi sulla rigidità iniziale di un telaio, è normale che ad oggi si debba parlare del metodo in uso per misurare la rigidità, quindi non c’è bisogno di essere sarcastici.
Poi se volgiamo parlare del fatto che sia corretto o meno il metodo, è proprio questo il nocciolo della questione di questa discussione.
La corda agisce come forza di contrasto e non l’opposto?
La corda assorbe parte dell’energia trasmessa dalla pallina deformandosi all’impatto, l’altra parte dell’energia viene trasmessa la telaio sotto forma di tensione proprio tramite i grommets, cioè i punti di contatto tra corda e telaio.
Il telaio che altro non è che un reggi corda, esattamente come lo sono i tralicci dell’alta tensione, i pali reggicavo delle ferrovie etc….
Fu proprio il Master a bacchettarmi perché per abbassare la tensione delle corde avevo l’abitudine di mettere il piatto corde sotto la zampa di una sedia, oppure di pressarlo con i piedi (l’avete visto fare anche ai giocatori qualche volta), perché così facendo si sottopone a pressione e può deformarsi.
Quindi se è vero che la corda assorbe parte dell’energia all’impatto, è anche vero che il telaio si becca tutto quello che la corda non è in grado di assorbire, semplicemente perché corda e telaio lavorano insieme al momento dell’impatto, la corda direttamente a contatto con la pallina, ed il telaio direttamente c ontatto con le corde.
Il telaio ha la sua identità nel momento in cui lavora insieme alle corde durante l’impatto.
Al di fuori di questo momento non serve a niente, se non ad ammirarlo.
Da ingegnere che ha lavorato e che lavora in contesti in cui i processi produttivi sono rigorosamente controllati, devo purtroppo affermare che le misure che vengono fatte sul macchinario, hanno la stessa valenza di quando vai in negozio impugni un telaio, lo muovi nell’aria facendo finta di colpire a vuoto e ti piace, cioè niente.
E permettimi, essendo le racchette per lo più costruite a mano da cinesi, coreani, taiwanesi, austriaci etc….non si può parlare di processo industriale vero e proprio ma più che altro di artigianato industrializzato ed il risultato è evidente, ogni racchetta dello stesso modello è diversa da un’altra e difficilmente rispetta le specifiche di progetto, ammesso che ci sia un vero e proprio progetto dietro.
Parlando di artigianato, che valore hanno le specifiche scritte sulla carta?
Che valore hanno quelle misurate e sbandierate sui siti che commercializzano le racchette?
Si dovrebbe parlare di peso medio, di rigidità media, di bilanciamento medio, dopo aver misurato un campione di telai rappresentativo della popolazione di quelli immessi in commercio.
Ho appena acquistato una coppia di Wilson Ps Original 85 da TWE, li ho chiamati per pregarli di mandarmene due identiche, a parte che si pagano 15 euro in più per questo servizio, ma il tecnico con cui ho parlato mi ha detto:” sarà abbastanza difficile, a parte yonex, è un bel casino, ma le vuole identiche come peso e bilanciamento oppure le vuole identiche alle specifiche della casa? Perché nel secondo caso non garantisco che riusciamo a trovarle.”
Morale ci hanno messo più di due giorni a trovarne due identiche tra loro e non proprio con le specifiche di fabbrica!!!
E poi entriamo nel dettaglio dei processi di misura.
Come hai effettuato le misure?
Con quale strumento?
In quale ambiente, a che temperatura ed umidità?
Secondo quale procedura?
Chi vi controlla i processi, che gli strumenti siano tarati secondo degli standard, etc…etc…???
La standardizzazione è una cosa seria, complessa e pallosa perché rigorosa.
Per non parlare dei software, dove ci sono dei processi di omologazione altrettanto complessi.
Parliamo invece del carbonio, degli sbalzi termici, visto che ha un punto di fusione a circa 3.500 gradi ed un punto di ebollizione di circa 4.800 gradi, e che se siamo così fortunati, a circa 2.000 gradi e ad alta pressione la nostra racchetta si trasformerà in diamante…..
Direi che possiamo stare tranquilli a lasciarla in macchina, si rovineranno le corde che sono dei pezzi di plastica.
Il telaio poi è studiato per reggere le corde, quindi se lo lascio per molto tempo con le corde sopra alla tensione dichiarata dalla casa non succede nulla, anzi generalmente i dati di tensione consigliata non dovrebbero essere i dati di progetto, cioè il telaio dovrebbe resistere a tensioni ben maggiori.
Se la tensione massima dichiarata fosse quella massima limite, dovremmo avere almeno un 20% di fattore di scurezza in più, sempre che le racchette siano progettate come dovrebbero, infatti l’esempio sull’auto di formula 1 era molto semplice da comprendere in tal senso, forse mi sono spiegato male e me ne scuso.
Ma il telaio della macchina da corsa è progettato e dimensionato per sopportare tutte le sollecitazioni che conseguono dalle prestazioni limite di progetto, incrementate di un fattore di sicurezza ulteriore per assorbire anche quelle extra.
Esattamente come le abitazioni civili e come ogni altro oggetto che nasca con un concetto ingegneristico.
Suppongo anche le racchette a questo punto, e non solo per la grafite, il prepeg o come caspita si chiama il materiale che utilizzano, non è una questione di soldi, e che con gli stessi criteri si scelgano le colle che servono per incollare i vari fogli.
La cosa interessante quindi non è tanto la discussione tra voi esperti in materia, ognuno peraltro sulle sue posizioni, anche diametralmente opposte, ed ognuno che vanta la soddisfazione dei proprio clienti, pur partendo da punti di vista completamente differenti (e questo la dice tutta sulla questione misure e sulla standardizzazione), ma la cosa veramente interessante sarebbe capire come viene progettata una racchetta, quali sono i dati di partenza, perché tutte le più grandi innovazioni sbandierate in termini di materiali da 20 anni a a questa parte, dopo due anni vengono abbandonate (liquidmetal, intelligence, microgel, innegra, nano code, basalto, titanio, tungsteno, etc…etc….etc…), perché i progetti più innovativi vengono riservati alle racchette amatoriali (ponti removibili, grommet a rotella, manici ammortizzati etc…etc…) ed invece ai professionisti si forniscono dei telai senza fronzoli, tutta grafite, e schiumati o siliconati semplicemente???
Cioè perché le innovazioni introdotte in formula 1 vengono poi declinate sulle macchine di serie a vantaggio di tutti, e nel tennis è l’inverso?
La Head è stata costretta a scrivere sul suo sito: “Attenzione le racchette usate dai giocatori potrebbero non essere uguali a quelle in commercio”………ma va????
Ora, può darsi pure che mi stia invecchiando e rincoglionendo, ma quelli che sembravano un accozzaglia di luoghi comuni con basi pseudoscientifiche, spero che abbiano assunto un carattere differente e siano più chiare, e non mi muove alcuno spirito polemico né di competizione verso chiunque di voi, esperti, professionisti, o semplicemente amatori e clienti.
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Messaggio Da Ospite Lun 19 Ott 2015, 13:25

spalama ha scritto:

perché tutte le più grandi innovazioni sbandierate in termini di materiali da 20 anni a a questa parte, dopo due anni vengono abbandonate (liquidmetal, intelligence, microgel, innegra, nano code, basalto, titanio, tungsteno, etc…etc….etc…), perché i progetti più innovativi vengono riservati alle racchette amatoriali (ponti removibili, grommet a rotella, manici ammortizzati etc…etc…) ed invece ai professionisti si forniscono dei telai senza fronzoli, tutta grafite, e schiumati o siliconati semplicemente???

Per 3 ragioni, Simone:

1) Marketing
2) Marketing
3) Marketing




Cioè perché le innovazioni introdotte in formula 1 vengono poi declinate sulle macchine di serie a vantaggio di tutti, e nel tennis è l’inverso?

perchè le innovazioni della formula 1 sono REALI INNOVAZIONI. quelle delle racchette sono CAZZATE


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Messaggio Da MSport Lun 19 Ott 2015, 13:30

Scusate ma quali sarebbero le innovazioni trasferite sulle auto di serie dalla F1?
sulle supercar sono daccordo, ma sull'auto di serie non mi viene in mente nulla...


Meglio un giorno da Vanni che 100 da Fognini.
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Messaggio Da Simba Lun 19 Ott 2015, 13:32

spalama ha scritto:
Scusa se mi sono intromesso, mi sono sentito coinvolto indirettamente.

Cerco di rispondere alle osservazioni del Master al mio intervento per approfondire alcuni concetti che per la mia poca chiarezza credo siano stati male interpretati.
Quando si fanno delle ipotesi sulla rigidità iniziale di un telaio, è normale che ad oggi si debba parlare del metodo in uso per misurare la rigidità, quindi non c’è bisogno di essere sarcastici.
Poi se volgiamo parlare del fatto che sia corretto o meno il metodo, è proprio questo il nocciolo della questione di questa discussione. Allora se tutto è discutibile perchè si parla tanto di tensione? Si tirano un pò le corde e basta no?
La corda agisce come forza di contrasto e non l’opposto?
La corda assorbe parte dell’energia trasmessa dalla pallina deformandosi all’impatto, l’altra parte dell’energia viene trasmessa la telaio sotto forma di tensione proprio tramite i grommets, cioè i punti di contatto tra corda e telaio.
Il telaio che altro non è che un reggi corda, esattamente come lo sono i tralicci dell’alta tensione, i pali reggicavo delle ferrovie etc….
Fu proprio il Master a bacchettarmi perché per abbassare la tensione delle corde avevo l’abitudine di mettere il piatto corde sotto la zampa di una sedia, oppure di pressarlo con i piedi (l’avete visto fare anche ai giocatori qualche volta), perché così facendo si sottopone a pressione e può deformarsi. A detta tua sopporta carichi ben più pesanti quindi perchè preoccuparsi?
Quindi se è vero che la corda assorbe parte dell’energia all’impatto, è anche vero che il telaio si becca tutto quello che la corda non è in grado di assorbire, semplicemente perché corda e telaio lavorano insieme al momento dell’impatto, la corda direttamente a contatto con la pallina, ed il telaio direttamente c ontatto con le corde.
Il telaio ha la sua identità nel momento in cui lavora insieme alle corde durante l’impatto.
Al di fuori di questo momento non serve a niente, se non ad ammirarlo. Quindi conoscere il grado di rigidezza del telaio per il piacere delle mie sensazioni non serve a niente  boh
Da ingegnere che ha lavorato e che lavora in contesti in cui i processi produttivi sono rigorosamente controllati, devo purtroppo affermare che le misure che vengono fatte sul macchinario, hanno  la stessa valenza di quando vai in negozio impugni un telaio, lo muovi nell’aria facendo finta di colpire a vuoto e ti piace, cioè niente. Quindi anche accoppiare i telai in peso/bil./swing è inutile, non serve a niente
E  permettimi, essendo le racchette per lo più costruite a mano da cinesi, coreani, taiwanesi, austriaci etc….non si può parlare di processo industriale vero e proprio ma più che altro di artigianato industrializzato ed il risultato è evidente, ogni racchetta dello stesso modello è diversa da un’altra e difficilmente rispetta le specifiche di progetto, ammesso che ci sia un vero e proprio progetto dietro.
Parlando di artigianato, che valore hanno le specifiche scritte sulla carta?
Che valore hanno quelle misurate e sbandierate sui siti che commercializzano le racchette?
Si dovrebbe parlare di peso medio, di rigidità media, di bilanciamento medio, dopo aver misurato un campione di telai rappresentativo della popolazione di quelli immessi in commercio. Su certi telai sono stampate le specifiche con +/- X di tolleranza .....
Ho appena acquistato una coppia di Wilson Ps Original 85 da TWE, li ho chiamati per pregarli di mandarmene due identiche, a parte che si pagano 15 euro in più per questo servizio, ma il tecnico con cui ho parlato mi ha detto:” sarà abbastanza difficile, a parte yonex, è un bel casino, ma le vuole identiche come peso e bilanciamento oppure le vuole identiche alle specifiche della casa? Perché nel secondo caso non garantisco che riusciamo a trovarle.”
Morale ci hanno messo più di due giorni a trovarne due identiche tra loro e non proprio con le specifiche di fabbrica!!!
E poi entriamo nel dettaglio dei processi di misura.
Come hai effettuato le misure?
Con quale strumento?
In quale ambiente, a che temperatura ed umidità?
Secondo quale procedura?
Chi vi controlla i processi, che gli strumenti siano tarati secondo degli standard, etc…etc…???
La standardizzazione è una cosa seria, complessa e pallosa perché rigorosa. Beh, stiamo parlando di racchette da tennis e non del filtro antiparticolato Wolkswagen.....
Per non parlare dei software, dove ci sono dei processi di omologazione altrettanto complessi.
Parliamo invece del carbonio, degli sbalzi termici, visto che ha un punto di fusione a circa 3.500 gradi ed un punto di ebollizione di circa 4.800 gradi, e che se siamo così fortunati, a circa 2.000 gradi  e ad alta pressione la nostra racchetta si trasformerà in diamante…..
Direi che possiamo stare tranquilli a lasciarla in macchina, si rovineranno le corde che sono dei pezzi di plastica.
Il telaio poi è studiato per reggere le corde, quindi se lo lascio per molto tempo con le corde sopra alla tensione dichiarata dalla casa non succede nulla, anzi generalmente i dati di tensione consigliata non dovrebbero essere i dati di progetto, cioè il telaio dovrebbe resistere a tensioni ben maggiori.
Se la tensione massima dichiarata fosse quella massima limite, dovremmo avere almeno un 20% di fattore di scurezza in più, sempre che le racchette siano progettate come dovrebbero, infatti  l’esempio sull’auto di formula 1 era molto semplice da comprendere in tal senso, forse mi sono spiegato male e me ne scuso.
Ma il telaio della macchina da corsa è progettato e dimensionato per sopportare tutte le sollecitazioni che conseguono dalle prestazioni limite di progetto, incrementate di un fattore di sicurezza ulteriore per assorbire anche quelle extra.
Esattamente come le abitazioni civili e come ogni altro oggetto che nasca con un concetto ingegneristico.
Suppongo anche le racchette a questo punto, e non solo per la grafite, il prepeg o come caspita si chiama il materiale che utilizzano, non è una questione di soldi, e che con gli stessi criteri si scelgano le colle che servono per incollare i vari fogli.
La cosa interessante quindi non è tanto la discussione tra voi esperti in materia, ognuno peraltro sulle sue posizioni, anche diametralmente opposte, ed ognuno che vanta la soddisfazione dei proprio clienti, pur partendo da punti di vista completamente differenti  (e questo la dice tutta sulla questione misure e sulla standardizzazione), ma la cosa veramente interessante sarebbe capire come viene progettata una racchetta, quali sono i dati di partenza, perché tutte le più grandi innovazioni sbandierate in termini di materiali da 20 anni a a questa parte, dopo due anni vengono abbandonate (liquidmetal, intelligence, microgel, innegra, nano code, basalto, titanio, tungsteno, etc…etc….etc…), perché i progetti più innovativi vengono riservati alle racchette amatoriali (ponti removibili, grommet a rotella, manici ammortizzati etc…etc…) ed invece ai professionisti si forniscono dei telai senza fronzoli, tutta grafite, e schiumati o siliconati semplicemente???
Cioè perché le innovazioni introdotte in formula 1 vengono poi declinate sulle macchine di serie a vantaggio di tutti, e nel tennis è l’inverso? Perchè con racchette ipertecnologiche è molto facile l'approccio al tennis mentre le clave dei professionisti le sanno usare soltanto loro quindi si è particolarmente motivati a desistere, perciò ne deriva  un vantaggio per le aziende che producono ma anche per i tennisti che imparano più facilmente.
La Head è stata costretta a scrivere sul suo sito: “Attenzione le racchette usate dai giocatori potrebbero non essere uguali a quelle in commercio”………ma va???? Questo non piace nemmeno a me, apprezzo maggiormente una stessa Head nel settore sci.
Ora, può darsi pure che mi stia invecchiando e rincoglionendo, ma quelli che sembravano un accozzaglia di luoghi comuni con basi pseudoscientifiche, spero che abbiano assunto un carattere differente e siano più chiare, e non mi muove alcuno spirito polemico né di competizione verso chiunque di voi, esperti, professionisti, o semplicemente amatori e clienti.
Riassumendo, noi tecnici possiamo almeno essere classificati come venditori di piacere di gioco? ave


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Messaggio Da Ospite Lun 19 Ott 2015, 13:45

MSport ha scritto:Scusate ma quali sarebbero le innovazioni trasferite sulle auto di serie dalla F1?
sulle supercar sono daccordo, ma sull'auto di serie non mi viene in mente nulla...


http://www.focus.it/scienza/scienze/le-innovazioni-tecnologiche-della-formula-100329-1454

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Messaggio Da spalama Lun 19 Ott 2015, 14:20

Gentile Simba
concordo con voi sul fatto che abbiamo questi dati e su questi ci dobbiamo basare, che valgano qualcosa o niente ad oggi purtroppo non fa differenza.
Quindi la tensione delle corde te la regoli come ti pare, senza seguire le indicazioni della casa che vengono date sui telai ad esempio.
Ed è tutto abbastanza discutibile perchè l'elemento soggettivo è preponderante in questo sport.
Sul telaio c'è scritto 23-25 kili, ma uno su quel telaio monta quella corda a 21 kili perchè gli piace così, ed un altro la stessa corda la monta a 33 kili perchè gli piace colà.
Siccome il telaio sopporta carichi ben più pesanti non mi sono mai prepoccupato di sottoporlo a qualche stress in più, e ti assicuro che sono sempre perfetti e stanno sempre nel borsone in macchina, inverno ed estate.
Mi dirai che grossi guai me li hanno fatti più i cosiddetti "tecnici" quando ci hanno messo le mani sopra.
Se lo scopo del macchinario è quello di accoppiare due telai con stesse specifiche, perfetto!!
Ma da qui a dire che quel macchinario misura le caratteristiche di un telaio in gioco è tutt'altra cosa.
Quello che sto dicendo è che va completamente rivisto l'approccio all'attrezzo, soprattutto ora che ci sta la tecnologia da sfruttare e che può essere d'aiuto per un opera di razionalizzazione dei parametri.
Ma ti assicuro che senza definire degli standard univoci, degli strumenti certificati, dei sistemi di misura e di prove condivisi, non si va da nessuna parte.
Eppure il caso del software della Volkswagen ti dovrebbe proprio testimoniare che l'approccio "non mi frega niente dei test di omologazione ma voglio misurare sul campo quello che succede....." è quello giusto.
Stessa storia vedrai capiterà con i consumi dichiarati e misurati al banco e quelli reali, immagino tu sappia che fra poco le case dovranno dichiarare i consumi reali e non quelli misurati in ambiente asettico, con la macchina sui rulli, con i pneumatici ad alto scorrimento e col motore parzializzato da diavolerie elettroniche....vedrai che quelli che dichiarano che fanno 25 km/litro fra poco saranno costretti a dichiarare che massimo ne fanno 15 km/litro.
Dobbiamo prendere esempio da questi eventi e non arroccarci su posizioni che oramai sono già vecchie, anche se sembrano futuribili in quanto formiscono database consultabili, con cui incrociare i dati e trarre conclusioni che poi dovrebbero essere confermate da prove sul campo.
Secondo me va cambiato l'approccio mentale al problema e passare dall'artigianato all'ingegnerizzazione veramente utile al tennista medio, che non sia il ponte rimovibile sul cuore, gli steli bucati, i roller al posto dei grommets etc...etc... tutti colpi di genio per il collezionismo d'annata e non per stare sul campo.
Ma non è compito tuo, nè di nessun altro di noi chiaramente, il compito di voi tecnici è quello di cercare di mediare tra l'attrezzatura e l'uomo e trovare delle soluzioni di equilibrio per la massima soddisfazione del cliente, compito senz'altro non facile.
Sui test poi non c'è altra scelta che organismi indipendenti che svolgano test alla cieca, su racchette e corde senza marchio e non riconoscibili, altrimenti si rischia in qualche modo il conflitto di interessi.

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Messaggio Da Titanic Lun 19 Ott 2015, 14:36

correnelvento ha scritto:
spalama ha scritto:

perché tutte le più grandi innovazioni sbandierate in termini di materiali da 20 anni a a questa parte, dopo due anni vengono abbandonate (liquidmetal, intelligence, microgel, innegra, nano code, basalto, titanio, tungsteno, etc…etc….etc…), perché i progetti più innovativi vengono riservati alle racchette amatoriali (ponti removibili, grommet a rotella, manici ammortizzati etc…etc…) ed invece ai professionisti si forniscono dei telai senza fronzoli, tutta grafite, e schiumati o siliconati semplicemente???

Per 3 ragioni, Simone:

1) Marketing
2) Marketing
3) Marketing




Cioè perché le innovazioni introdotte in formula 1 vengono poi declinate sulle macchine di serie a vantaggio di tutti, e nel tennis è l’inverso?

perchè le innovazioni della formula 1 sono REALI INNOVAZIONI. quelle delle racchette sono CAZZATE

Correnelvento, io non credo che sia solo marketing o almeno non solo, principalmente secondo me è che non hanno idea di cosa stanno facendo, o forse si: metti una sigla, una spiegazione altisonante ed un dogma che è dimostrato fino a prova contraria(perché si è sempre sentito dire cosi', lo dice anche la head, perché lo fanno tutti quelli bravi, perché senno sei una pippa etc etc) e il tutto funziona a meraviglia
Che poi se qualcuno mi dimostrasse veramente  il contrario non a parole o per sentito dire o per 4/5 telai che ho trovato non so come deformati dove per dimostrare che sono deformati mi basta guardarli ma per dimostrare il contrario devo aspettare cannone laser scanner, sarei il primo a battergli le mani e a congratularmi. Ma detto cio' la cosa che volevo porre sotto l'attenzione era un altra queste sono sterili discussione :
1)ma (dando per buona la deformazione, ammesso e non concesso) una racchetta siamo proprio sicuri che rende meglio(non in termini di efficienza 'energetica') se ipoteticamente fosse con deformazione  zero(non sto scherzando)? (non intendo con forma non simmetrica cioe' costruita come tipo la ergonom? della swlazzenger? non ricordo il nome ma l'ho usata per piantare dei chiodi e non ce l'ho più cmq mi avete capito), siete sicuri sicuri ?
2) e poi se deformata o più incline alle crepe  suonasse meglio che fareste non la userste mai cosi'? anche le corde si rompono spesso pero' non usate monofilamenti 1,60 per farli durare in eterno o sbaglio?.

ps. tutto questo per dire solo che la deformazione a me non interessa come principio, non è il punto di partenza non è fondamentale, ma un punto nel caso da analizzare non dico alla fine ma quasi.

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Messaggio Da Simba Lun 19 Ott 2015, 15:03

spalama ha scritto:Gentile Simba
concordo con voi sul fatto che abbiamo questi dati e su questi ci dobbiamo basare, che valgano qualcosa o niente ad oggi purtroppo non fa differenza.
Quindi la tensione delle corde te la regoli come ti pare, senza seguire le indicazioni della casa che vengono date sui telai ad esempio. Già, ma se si mette in discussione tutto si mette in discussione anche il fatto che se mi si presenta una persona e mi chiede "25 kg. di questa corda sul mio telaio" a me non dice proprio niente! Dirà qualcosa a lui che gli piace!
Ed è tutto abbastanza discutibile perchè l'elemento soggettivo è preponderante in questo sport. D'accordo, ecco a che cosa serve avere un righello che misura a quanti cm è bilanciata una racchetta! Per te non significa niente? A me serve  per soddisfare il  piacere di gioco di un cliente.
Sul telaio c'è scritto 23-25 kili, ma uno su quel telaio monta quella corda a 21 kili perchè gli piace così, ed un altro la stessa corda la monta a 33 kili perchè gli piace colà. Certo, in discussione c'era il fatto del valore 21 anzichè 25: a cosa serve avere un valore se non è seguito da canoni dettati rigorosamente da un preciso protocollo e bla bla bla(a detta tua)?
Siccome il telaio sopporta carichi ben più pesanti non mi sono mai prepoccupato di sottoporlo a qualche stress in più, e ti assicuro che sono sempre perfetti e stanno sempre nel borsone in macchina, inverno ed estate. Ci mancherebbe, io metto in discussione soltanto le corde.
Mi dirai che grossi guai me li hanno fatti più i cosiddetti "tecnici" quando ci hanno messo le mani sopra. No, hanno semplicemente  prodotto una soluzione che non ti garba.
Se lo scopo del macchinario è quello di accoppiare due telai con stesse specifiche, perfetto!!
Ma da qui a dire che quel macchinario misura le caratteristiche di un telaio in gioco è tutt'altra cosa. D'accordo, le componenti sono innumerevoli. Anche la galleria del vento simula un'auto in corsa, a mio avviso si ottengono comunque dei punti di riferimento.
Quello che sto dicendo è che va completamente rivisto l'approccio all'attrezzo, soprattutto ora che ci sta la tecnologia da sfruttare e che può essere d'aiuto per un opera di razionalizzazione dei parametri.
Ma ti assicuro che senza definire degli standard univoci, degli strumenti certificati, dei sistemi di misura e di prove condivisi, non si va da nessuna parte. D'accordissimo, iniziando da tutti gli strumenti per misurare la tensione, le uniche cose che non si possono mettere in dubbio sono il metro per misurare il bilanciamento, il grammo per il peso e tutte quelle macchine che misurano lo swing che viene espresso in kg/cm2 debitamente tarate.
Eppure il caso del software della Volkswagen ti dovrebbe proprio testimoniare che l'approccio "non mi frega niente dei test di omologazione ma voglio misurare sul campo quello che succede....." è quello giusto. Quindi sei d'accordo che gli accelerometri usati in campo sui tennisti abbiano un minimo di valenza.
Stessa storia vedrai capiterà con i consumi dichiarati e misurati al banco e quelli reali, immagino tu sappia che fra poco le case dovranno dichiarare i consumi reali e non quelli misurati in ambiente asettico, con la macchina sui rulli, con i pneumatici ad alto scorrimento e col motore parzializzato da diavolerie elettroniche....vedrai che quelli che dichiarano che fanno 25 km/litro fra poco saranno costretti a dichiarare che massimo ne fanno 15 km/litro. Più che d'accordo
Dobbiamo prendere esempio da questi eventi e non arroccarci su posizioni che oramai sono già vecchie, anche se sembrano futuribili in quanto formiscono database consultabili, con cui incrociare i dati e trarre conclusioni che poi dovrebbero essere confermate da prove sul campo. Nella preparazione dell'attrezzo e soprattutto nel combinare ibridi uso i miei database che faccio la notte + l'esperienza fatta di prove dentro e fuori dal campo + il mio "naso".

Secondo me va cambiato l'approccio mentale al problema e passare dall'artigianato all'ingegnerizzazione veramente utile al tennista medio, che non sia il ponte rimovibile sul cuore, gli steli bucati, i roller al posto dei grommets etc...etc... tutti colpi di genio per il collezionismo d'annata e non per stare sul campo.
Ma non è compito tuo, nè di nessun altro di noi chiaramente, il compito di voi tecnici è quello di cercare di mediare tra l'attrezzatura e l'uomo e trovare delle soluzioni di equilibrio per la massima soddisfazione del cliente, compito senz'altro non facile.
Praticamente è quello che sto cercando di far capire ai tennisti soprattutto a coloro i quali sanno ASCOLTARE e non SENTIRE. Il problema è che mediamente il tennista è ben fornito di un grandissimo ego (quando va bene) e a malapena SENTE ciò che gli si dice.
Sui test poi non c'è altra scelta che organismi indipendenti che svolgano test alla cieca, su racchette e corde senza marchio e non riconoscibili, altrimenti si rischia in qualche modo il conflitto di interessi.
Qui sfondi una porta aperta perchè ho già premesso che a me piacciono i blind test anche se purtroppo non si può escludere il fattore umano e la conseguente tendenza a parlare bene di una cosa che piace distogliendosi dall'obbiettività.



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Messaggio Da spalama Lun 19 Ott 2015, 15:44

Guarda che il nostro pensiero è molto simile, io parto dal presupposto, come dice anche Titanic, che secondo me siamo ancora in fase di alchimia, e questo lo testimonia il fatto che tu ti fai i tuoi database, Eiffel ne usa altri, tanti non usano niente etc...etc...
Così non si va da nessuna parte.
Sul discorso formula 1 tra l'altro c'è un'altra considerazione da fare.
Al contrario di quello che succede nel tennis, la Federazione in quel caso fissa dei regolamenti molto precisi per la realizzazione delle macchine ed interviene anche sui dettagli, e nonostante questi vincoli molto precisi e si facciano le prove in costose gallerie del vento, succede che spesso i progettisti sbagliano la macchina e nel corso della stagione sono necessarie delle evoluzioni sia in termini di motore che di aereodinamica, etc... perchè la teoria è una cosa e la realtà è un'altra.
Poi la federazione tennis vieta, in termini di regolamento, quella che potrebbe essere l'evoluzione possibile più importante sugli attrezzi, cioè dei sistemi dinamici di modifica delle masse che potrebbero alterare il bilanciamento durante il gioco.
Li veramente ci sarebbe da divertirisi a livello ingegneristico.
Ma vogliamo parlare dei sensori smart?
Ma chi caxxo li ha progettati?
Secondo voi capisce di tennis uno che progetta un affare pesante 20 grammi da applicare al manico?
Con le case produttrici di racchette che si affrettano ad assicurare la compatibilità con questi gadget?
Io fossi il Signor Wilson direi al Signor Sony: mi spiace ma 20 grammi al manico sulle mie racchette tu non ce li metti.
Invece per soldi e per far concorrenza a Babolat eccoli li a far pubblicità ai loro tappi compatibili.
Quindi meglio lasciar stare sull'industria tennistica attuale di racchette, e stendere un velo pietoso anche sulla profilicazione dei marchi di corde.
Voi che siete esperti in materia più di me....le palle vengono omologate dalle varie federazioni, ma le racchette e le corde sono omologate da qualcuno?

Sul discorso esperti diplomati che ahnno messo le mani sulla mia racchetta meglio sorvolare per signorilità....credimi...
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Messaggio Da MSport Lun 19 Ott 2015, 16:24

correnelvento ha scritto:
MSport ha scritto:Scusate ma quali sarebbero le innovazioni trasferite sulle auto di serie dalla F1?
sulle supercar sono daccordo, ma sull'auto di serie non mi viene in mente nulla...


http://www.focus.it/scienza/scienze/le-innovazioni-tecnologiche-della-formula-100329-1454

quelle citate da focus sono emerite inesattezze (cd. "fregnacce")

il cambio doppia frizione esisteva già prima di essere usato in f1 da Barnard https://it.wikipedia.org/wiki/Cambio_a_doppia_frizione

e solo sulle supercar da 200 mila euro vi sono modelli che realmente derivano da tali esperienze, sia livello hard ware che software
i freni carbo ceramici ditemi su quali auto di serie sono montati visto che costano qualche migliaio di euro
abs e esp non sono stati sviluppati in f1, soprattutto il primo che è sempre stato espressamente vietato dai regolamenti perchè se sviluppato avrebbe permesso alle f1 di frenare dentro la curva, impedendo il bloccaggi delle ruote e soprattutto lo spiattellamento delle stesse in caso di bloccaggio
serbatoi a prova di schiacciamento non vi sono sulle auto di serie, sostituiti da un sensore a blocco inerziale che blocca l'afflusso di carburante in caso di incidente
tutto questo perchè la tecnologia da f1 costa carissima ed è praticamente impossibile esportarla in maniera economica sulla produzione di serie


Meglio un giorno da Vanni che 100 da Fognini.
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Messaggio Da Simba Lun 19 Ott 2015, 16:27

Uso data base miei perchè mi sono accorto che certi test sono incongruenti, ma se vuoi tirare fuori il pelo dall'uovo ti accontento subito: nessun tipo di test sarà mai plausibile anche con i i dettami più precisi perchè può cambiare la struttura molecolare tra una matassa ed un'altra di uno stesso tipo di corda dello stesso diametro, di una stessa pigmentazione per cui l'alchimia come dici tu cii sarà sempre come ci sarà sempre alla stessa stregua e con i dovuti paragoni nella galleria del vento.
Quindi la teoria è una cosa e la pratica un'altra c'è in qualsiasi settore.
Poi lascia perdere i vari sensori e sensoretti, le app del telefono e compagnia bella, per carità, quello sì che è puro marketing.
Un mio sogno è quello di poter disporre delle stesse racchette destinate ai giocatori ATP quanto quelle dei negozi per poter dare ampia scelta a tutti: vuoi la stessa racchetta di Federer? Bene ce l'ho, la faccio come desideri tu. Sappi che costa X. Tutto qua. Però non metto il tennista nella galleria del vento dai, se vuoi fare polemica non sono il tipo nemmeno quando parli di "esperti diplomati"....ma cosa significa? Vi sono esperti medici, quantomeno considerati tali, indagati per condotta per così dire poco professionale, ma per questo non significa che sono tutti uguali oppure che non sbagliano mai.
Invece di riconoscere buona cosa che anche in Italia si certificano maestri tecnici di racchette si pensa soltanto a puntare il dito contro tutti più che altro per comodità senza pensare che magari qualcuno di serio ci sia veramente. Quando negli anni 90 le Head erano tutte stortate andava bene tutto, adesso che si cerca di usare una linea guida stiamo qui a polemizzare? ma per favore!


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Messaggio Da spalama Lun 19 Ott 2015, 16:35

Nessuna polemica figurati.

Non so chi sei, ne come lavori, quindi lungi da me giudicare la tua attività ed il tuo operato.

Mi riferivo a qualcuno che ho conosciuto direttamente senza generalizzare il concetto a tutta la categoria, vorrei essere estremamente chiaro.

Io sono contento che ci sia gente che si applica con passione sull'argomento e cerca di barcamenarsi e fare ordine in questo casino totale.

Le Head degli anni 90 si spaccavano al cuore, sugli steli, sulla testa, volavano via i manici, i tappi etc.... però tutti a decantarle perchè made in austria....ah quelle si che erano racchette....!!!

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Messaggio Da pro-t-one Lun 19 Ott 2015, 17:56

Mi piace questa vivace discussione.....
Pezzo dopo pezzo sta emergendo il relativisto assoluto.... una sorta di agnosticismo filosofico che pone il nulla al centro del tutto ed il tutto al centro del nulla.....
Non si può sapere nulla che non si sa se non sapere appunto che nulla si sa.

Ma scusate allora di cosa stiamo parlando?

Mah.... devo aver perso due anni a fare test su migliaia di spezzoni di corde per nulla..... avete perfettamente ragione!


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Messaggio Da aless Lun 19 Ott 2015, 18:21

pro-t-one ha scritto:Mi piace questa vivace discussione.....
Pezzo dopo pezzo sta emergendo il relativisto assoluto.... una sorta di agnosticismo filosofico che pone il nulla al centro del tutto ed il tutto al centro del nulla.....
Non si può sapere nulla che non si sa se non sapere appunto che nulla si sa.

Ma scusate allora di cosa stiamo parlando?

Mah.... devo aver perso due anni a fare test su migliaia di spezzoni di corde per nulla..... avete perfettamente ragione!

Ed invece non è così. Non tutti mettono in dubbio il lavoro di voi tecnici.

Do il mio piccolo contributo alla discussione.
Non aggiungo nulla di originale al tread perchè non ne ho le competenze, ma fornisco la mia opinione di tennista di circolo.

Premetto che non sono stato mai malato di racchettite, non mi piace cambiare né in fatto di telai né di corde.
Aggiungo anche che in passato ho avuto serie problemi al braccio che mi hanno reso particolarmente sensibile e vulnerabile. Da allora sono divenuto particolarmente esigente e cerco soprattutto dall'attrezzattura comfort e piacere di gioco.

Detto questo ho inviato poco tempo fa una coppia di telai a Simba perchè li sistemasse per bene. Non ho chiesto grandi cose, mi sono affidato a lui e alla sua esperienza perchè era la sola cosa giusta che potessi fare.

Bene. Ora i telai giocano alla grande, sono migliorati in ogni aspetto ed io sono pienamente soddisfatto.

Pertanto a mio modo di vedere il lavoro di certi professionisti che customizzano a ragion veduta e non in modo empirico non è affatto da denigrare!

Vi assicuro che sono stati i soldi meglio spesi in campo tennistico.
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Messaggio Da Ospite Lun 19 Ott 2015, 18:35

aless ha scritto:


Pertanto a mio modo di vedere il lavoro di certi professionisti che customizzano a ragion veduta e non in modo empirico non è affatto da denigrare!

Vi assicuro che sono stati i soldi meglio spesi in campo tennistico.[/quote]

Io vorrei sapere, ma veramente senza polemica... cosa vorresti dire "a ragion veduta" e "non empirico".

Vorrei sapere cosa un tecnico farebbe di diversi da quello che potrebbe fare un appassionato come me, con ausilio di un Diagnostic...

Prova a dirmi che racchette avevi, che problema ti davano, e cosa volevi...

Penso che ti direi cose molto simili a quelle che ti sono state dette " a ragion veduta".

Unica cosa che non potrei fare è pareggiare lateralmente, in quanto mi manca lo strumento...

Ti sarei grato se mi mettessi "pubblicamente" alla prova...

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Messaggio Da aless Lun 19 Ott 2015, 18:43

Corre,

io non sto mettendo in dubbio le tue capacità. Come potrei farlo?
Ho solo risposto a chi diceva di non credere a chi in modo scientifico (cioè ripetibile, in questa accezione ho usato, forse sbagliando, i termini "a ragion veduta") è in grado di migliorare le qualità di un telaio.
In pratica volevo dire che anche un semplice giocatore di club (per inciso prenderei 6-0 periodico da te) può apprezzare il lavoro di customizzazione effettuato a regola d'arte. tutto qui
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Messaggio Da Ospite Lun 19 Ott 2015, 18:52

Aless, non c'entra nulla come uno gioca a tennis!

Non mi vuoi dare soddisfazione!

Perché non mi dici delle tue racchette, cosa cercava e cosa non ti davano?

Mi piacerebbe dire la mia, e sentire il parere di esperti più titolati di me...

Giusto per confrontarci

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Messaggio Da pro-t-one Lun 19 Ott 2015, 19:57

Prima si opera con la testa.... le macchine sono solo uno strumento
Certo che se ad esempio hai 12kgcmq di tw e lo puoi calcolare solo con una macchina. ... sai prima cosa devi fare!

Io caro Corre sono della tua idea solo che ci aggiungo la non repulsione per gli strumenti .... anzi li uso e li sviluppo oltre che costruirli e venderli.
Non è che per caso ti servirebbe uno swinglab? lol!


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Messaggio Da Ospite Lun 19 Ott 2015, 20:35

Il punto è quello.. se uno è appassionato, e ha un know-how adeguato dietro le spalle, le tue macchine se le sogna anche di notte Smile
E se uno ha una grande pratica sul campo e mette tutto insieme, ancora meglio Smile
Non vedo antitesi tra le due cose, anzi solo possibilità di crescita.

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Messaggio Da Ospite Lun 19 Ott 2015, 20:43

Titanic ha scritto:
correnelvento ha scritto:
spalama ha scritto:

perché tutte le più grandi innovazioni sbandierate in termini di materiali da 20 anni a a questa parte, dopo due anni vengono abbandonate (liquidmetal, intelligence, microgel, innegra, nano code, basalto, titanio, tungsteno, etc…etc….etc…), perché i progetti più innovativi vengono riservati alle racchette amatoriali (ponti removibili, grommet a rotella, manici ammortizzati etc…etc…) ed invece ai professionisti si forniscono dei telai senza fronzoli, tutta grafite, e schiumati o siliconati semplicemente???

Per 3 ragioni, Simone:

1) Marketing
2) Marketing
3) Marketing




Cioè perché le innovazioni introdotte in formula 1 vengono poi declinate sulle macchine di serie a vantaggio di tutti, e nel tennis è l’inverso?

perchè le innovazioni della formula 1 sono REALI INNOVAZIONI. quelle delle racchette sono CAZZATE

Correnelvento, io non credo che sia solo marketing o almeno non solo, principalmente secondo me è che non hanno idea di cosa stanno facendo, o forse si: metti una sigla, una spiegazione altisonante ed un dogma che è dimostrato fino a prova contraria(perché si è sempre sentito dire cosi', lo dice anche la head, perché lo fanno tutti quelli bravi, perché senno sei una pippa etc etc) e il tutto funziona a meraviglia
Che poi se qualcuno mi dimostrasse veramente  il contrario non a parole o per sentito dire o per 4/5 telai che ho trovato non so come deformati dove per dimostrare che sono deformati mi basta guardarli ma per dimostrare il contrario devo aspettare cannone laser scanner, sarei il primo a battergli le mani e a congratularmi. Ma detto cio' la cosa che volevo porre sotto l'attenzione era un altra queste sono sterili discussione :
1)ma (dando per buona la deformazione, ammesso e non concesso) una racchetta siamo proprio sicuri che rende meglio(non in termini di efficienza 'energetica') se ipoteticamente fosse con deformazione  zero(non sto scherzando)? (non intendo con forma non simmetrica cioe' costruita come tipo la ergonom? della swlazzenger? non ricordo il nome ma l'ho usata per piantare dei chiodi e non ce l'ho più cmq mi avete capito), siete sicuri sicuri ?
2) e poi se deformata o più incline alle crepe  suonasse meglio che fareste non la userste mai cosi'? anche le corde si rompono spesso pero' non usate monofilamenti 1,60 per farli durare in eterno o sbaglio?.

ps. tutto questo per dire solo che la deformazione a me non interessa come principio, non è il punto di partenza non è fondamentale, ma un punto nel caso da analizzare non dico alla fine ma quasi.

In pratica? Come la incorda sta blade team per il mio dritto strozzato?

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Messaggio Da Simba Lun 19 Ott 2015, 20:59

spalama ha scritto:Nessuna polemica figurati.

Non so chi sei, ne come lavori, quindi lungi da me giudicare la tua attività ed il tuo operato.

Mi riferivo a qualcuno che ho conosciuto direttamente senza generalizzare il concetto a tutta la categoria, vorrei essere estremamente chiaro.

Io sono contento che ci sia gente che si applica con passione sull'argomento e cerca di barcamenarsi e fare ordine in questo casino totale.

Le Head degli anni 90 si spaccavano al cuore, sugli steli, sulla testa, volavano via i manici, i tappi etc.... però tutti a decantarle perchè made in austria....ah quelle si che erano racchette....!!!

Sono uno che ormai si è stufato di essere al centro dell'attenzione (tennistica) appena dico una virgola opinabile scoppia un casino. Appena scrivo qualcosa tutti addosso, chissà perchè.... boh E allora chi me lo fa fare di scrivere anche qui?
Comunque tanto per finirla quelle delle prestige sono balle, con la Prestige tour 600 mi sono beccato l'epicondilite! Una racchetta mal riuscita e non tanto per il mio problema . All'epoca riuscivano a storpiare anche le ben più robuste Classic, quelle con il manico in cuoio che "fischiavano".


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Messaggio Da Ospite Lun 19 Ott 2015, 21:08

Evidentemente una racchetta, portata vicino al punto di rottura, suona bene e restituisce un buon feeling..
A quelle head bastava incordarle per ottenere il risultato Very Happy

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Messaggio Da Simba Lun 19 Ott 2015, 21:11

Riki66 ha scritto:Evidentemente una racchetta,  portata vicino al punto di rottura, suona bene e restituisce un buon feeling..
A quelle head bastava incordarle per ottenere il risultato Very Happy

Very Happy


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Messaggio Da Ospite Lun 19 Ott 2015, 21:13

pro-t-one ha scritto:

Io caro Corre sono della tua idea solo che ci aggiungo la non repulsione per gli strumenti .... anzi li uso e li sviluppo oltre che costruirli e venderli.
Non è che per caso ti servirebbe uno swinglab? lol!

Ma io non ho nessuna repulsione per gli strumenti!

Quando CUSTOMIZZA mi avvalgo sempre del Diagnostic Babolat!

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Messaggio Da pro-t-one Lun 19 Ott 2015, 22:28

correnelvento ha scritto:
pro-t-one ha scritto:

Io caro Corre sono della tua idea solo che ci aggiungo la non repulsione per gli strumenti .... anzi li uso e li sviluppo oltre che costruirli e venderli.
Non è che per caso ti servirebbe uno swinglab? lol!

Ma io non ho nessuna repulsione per gli strumenti!

Quando CUSTOMIZZA mi avvalgo sempre del Diagnostic Babolat!

Male! Convertiti al pro-t-one pensiero
Tutto fatto a mano in Italia.... con passione, creatività e orgoglio italiano!


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