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Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
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Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Promemoria primo messaggio :
Sono sempre stato una persona a cui interessa capire le cose, per poter poi scegliere con la mia testa e con cognizione di causa. Sono immune al bisogno di appartenenza che porta molte persone a schierarsi nella vita, appoggiando idee metodi concetti per puro squadrismo e spesso convenienza.
Succede nello sport, succede in politica e ho scoperto che succede anche nel mondo dell'incordatura.
C'è chi fa in un modo, chi fa in un'altro, chi ti dice che il suo è migliore chi ti dice che l'altro metodo è uno schifo.
Mai incordare dal basso e poi scopri che i giapponesi a volte lo fanno.
Mai tirare le due centrali insieme e poi un 'altra scuola ti obbliga a farlo.
Mai usare tensioni differenti sullo stesso spezzone di corda e poi scopri che ci sono metodi che usano tensioni differenziate in base alla posizione della corda.
E allora io dico: come fa ad essere credibile un sistema in cui i vari referenti te la raccontano uno l'opposto dell'altro?
Come fa uno ad attuare una scelta consapevole?
Sono sempre stato una persona a cui interessa capire le cose, per poter poi scegliere con la mia testa e con cognizione di causa. Sono immune al bisogno di appartenenza che porta molte persone a schierarsi nella vita, appoggiando idee metodi concetti per puro squadrismo e spesso convenienza.
Succede nello sport, succede in politica e ho scoperto che succede anche nel mondo dell'incordatura.
C'è chi fa in un modo, chi fa in un'altro, chi ti dice che il suo è migliore chi ti dice che l'altro metodo è uno schifo.
Mai incordare dal basso e poi scopri che i giapponesi a volte lo fanno.
Mai tirare le due centrali insieme e poi un 'altra scuola ti obbliga a farlo.
Mai usare tensioni differenti sullo stesso spezzone di corda e poi scopri che ci sono metodi che usano tensioni differenziate in base alla posizione della corda.
E allora io dico: come fa ad essere credibile un sistema in cui i vari referenti te la raccontano uno l'opposto dell'altro?
Come fa uno ad attuare una scelta consapevole?
Wacos- Messaggi : 1430
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
correnelvento ha scritto:pro-t-one ha scritto:
Io caro Corre sono della tua idea solo che ci aggiungo la non repulsione per gli strumenti .... anzi li uso e li sviluppo oltre che costruirli e venderli.
Non è che per caso ti servirebbe uno swinglab?
Ma io non ho nessuna repulsione per gli strumenti!
Quando CUSTOMIZZA mi avvalgo sempre del Diagnostic Babolat!
Male! Convertiti al pro-t-one pensiero
Tutto fatto a mano in Italia.... con passione, creatività e orgoglio italiano!
Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Fammi vedere qualche video in calzamaglia nera e vediamo cosa si può fareRiki66 ha scritto:Titanic ha scritto:Correnelvento, io non credo che sia solo marketing o almeno non solo, principalmente secondo me è che non hanno idea di cosa stanno facendo, o forse si: metti una sigla, una spiegazione altisonante ed un dogma che è dimostrato fino a prova contraria(perché si è sempre sentito dire cosi', lo dice anche la head, perché lo fanno tutti quelli bravi, perché senno sei una pippa etc etc) e il tutto funziona a meravigliacorrenelvento ha scritto:spalama ha scritto:
perché tutte le più grandi innovazioni sbandierate in termini di materiali da 20 anni a a questa parte, dopo due anni vengono abbandonate (liquidmetal, intelligence, microgel, innegra, nano code, basalto, titanio, tungsteno, etc…etc….etc…), perché i progetti più innovativi vengono riservati alle racchette amatoriali (ponti removibili, grommet a rotella, manici ammortizzati etc…etc…) ed invece ai professionisti si forniscono dei telai senza fronzoli, tutta grafite, e schiumati o siliconati semplicemente???
Per 3 ragioni, Simone:
1) Marketing
2) Marketing
3) Marketing
Cioè perché le innovazioni introdotte in formula 1 vengono poi declinate sulle macchine di serie a vantaggio di tutti, e nel tennis è l’inverso?
perchè le innovazioni della formula 1 sono REALI INNOVAZIONI. quelle delle racchette sono CAZZATE
Che poi se qualcuno mi dimostrasse veramente il contrario non a parole o per sentito dire o per 4/5 telai che ho trovato non so come deformati dove per dimostrare che sono deformati mi basta guardarli ma per dimostrare il contrario devo aspettare cannone laser scanner, sarei il primo a battergli le mani e a congratularmi. Ma detto cio' la cosa che volevo porre sotto l'attenzione era un altra queste sono sterili discussione :
1)ma (dando per buona la deformazione, ammesso e non concesso) una racchetta siamo proprio sicuri che rende meglio(non in termini di efficienza 'energetica') se ipoteticamente fosse con deformazione zero(non sto scherzando)? (non intendo con forma non simmetrica cioe' costruita come tipo la ergonom? della swlazzenger? non ricordo il nome ma l'ho usata per piantare dei chiodi e non ce l'ho più cmq mi avete capito), siete sicuri sicuri ?
2) e poi se deformata o più incline alle crepe suonasse meglio che fareste non la userste mai cosi'? anche le corde si rompono spesso pero' non usate monofilamenti 1,60 per farli durare in eterno o sbaglio?.
ps. tutto questo per dire solo che la deformazione a me non interessa come principio, non è il punto di partenza non è fondamentale, ma un punto nel caso da analizzare non dico alla fine ma quasi.
In pratica? Come la incorda sta blade team per il mio dritto strozzato?
Titanic- Messaggi : 77
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Allora scusate, un'altra domanda: chi parte dall'alto e chi parte dal basso, ERSA, IRSA, etc...etc....
Partiamo da un dato strutturale del telaio.
Una racchetta progettata come Dio comanda, dovrebbe avere al parte centrale, cioè la fascia CUORE-SPALLE, più resistente.
Di certo la struttura dell'ovale non è così resistente come questa zona che lo sostiene.
Fatta questa premessa, in relazione alla vostra tecnica di incordatura, quali sono i punti in cui, incordando, si sottopone a stress la struttura del telaio?
All'inizio quando fissi e tendi le prime corda o alla fine quando chiudi col nodo finale?
Se ci fossero differenze in tal senso allora è facile decidere se è meglio partire dall'alto e terminare in basso o viceversa, altrimenti ha poco senso.
Partiamo da un dato strutturale del telaio.
Una racchetta progettata come Dio comanda, dovrebbe avere al parte centrale, cioè la fascia CUORE-SPALLE, più resistente.
Di certo la struttura dell'ovale non è così resistente come questa zona che lo sostiene.
Fatta questa premessa, in relazione alla vostra tecnica di incordatura, quali sono i punti in cui, incordando, si sottopone a stress la struttura del telaio?
All'inizio quando fissi e tendi le prime corda o alla fine quando chiudi col nodo finale?
Se ci fossero differenze in tal senso allora è facile decidere se è meglio partire dall'alto e terminare in basso o viceversa, altrimenti ha poco senso.
spalama- Messaggi : 2376
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
spalama ha scritto:Allora scusate, un'altra domanda: chi parte dall'alto e chi parte dal basso, ERSA, IRSA, etc...etc....
Partiamo da un dato strutturale del telaio.
Una racchetta progettata come Dio comanda, dovrebbe avere al parte centrale, cioè la fascia CUORE-SPALLE, più resistente.
Di certo la struttura dell'ovale non è così resistente come questa zona che lo sostiene.
Fatta questa premessa, in relazione alla vostra tecnica di incordatura, quali sono i punti in cui, incordando, si sottopone a stress la struttura del telaio?
All'inizio quando fissi e tendi le prime corda o alla fine quando chiudi col nodo finale?
Se ci fossero differenze in tal senso allora è facile decidere se è meglio partire dall'alto e terminare in basso o viceversa, altrimenti ha poco senso.
Dico la mia, per partecipare
Sei ingegnere, quindi potresti provare a immaginare le deformazioni che subisce l'ovale incordando dall'alto.
Secondo me, se si inizia da una parte dell'ovale a incordare le orizzontali, dall'altra parte si provoca uno "spanciamento". Voglio dire che se inizio dalla testa della racchetta, avrò una deformazione in fondo. Questa deformazione sarà però contrastata e quindi diminuita dalla presenza degli steli.
Se incordo dal basso, in testa non ho nulla che protegga dalla deformazione, che quindi sarà quasi direttamente proporzionale alla tensione prodotta.
Però... incordando dal basso, la deformata prodotta dalle prime orizzontali è ridotta dagli steli, per cui è vero che in testa non ho nessuna protezione ma è anche vero che la tensione che arriva (sempre in testa), dovrebbe essere comunque ridotta.
Quale di questi due effetti prevale? Occorre misurare. Chi ha detto Pro-T-One?
Ma soprattutto, s'è capito?
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Si appunto, e secondo me, comunque, utilizzando sempre tensioni inferiori a quelle di progetto, gli effetti sono assolutamente non influenti sulla struttura.
Dovendo comunque scegliere di applicare una tensione ad un corpo a riposo, io cercherei sempre di applicarla nel punto di maggiore resistenza, cioè se devo ancorare un cavo e tenderlo lo aggancerei prima al punto di maggiore resistenza di una struttura e poi lo ancorerei sulle altre parti.
Non sono molto pratico di incordatura, ma posso immaginare che man mano che tendo le corde, magari ad una ad una, è il punto di ancoraggio iniziale che è più sollecitato, e quindi forse è bene che stia in una zona resistente dell'ovale.
Dovendo comunque scegliere di applicare una tensione ad un corpo a riposo, io cercherei sempre di applicarla nel punto di maggiore resistenza, cioè se devo ancorare un cavo e tenderlo lo aggancerei prima al punto di maggiore resistenza di una struttura e poi lo ancorerei sulle altre parti.
Non sono molto pratico di incordatura, ma posso immaginare che man mano che tendo le corde, magari ad una ad una, è il punto di ancoraggio iniziale che è più sollecitato, e quindi forse è bene che stia in una zona resistente dell'ovale.
spalama- Messaggi : 2376
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Tutto condivisibile.spalama ha scritto:Si appunto, e secondo me, comunque, utilizzando sempre tensioni inferiori a quelle di progetto, gli effetti sono assolutamente non influenti sulla struttura.
Dovendo comunque scegliere di applicare una tensione ad un corpo a riposo, io cercherei sempre di applicarla nel punto di maggiore resistenza, cioè se devo ancorare un cavo e tenderlo lo aggancerei prima al punto di maggiore resistenza di una struttura e poi lo ancorerei sulle altre parti.
Non sono molto pratico di incordatura, ma posso immaginare che man mano che tendo le corde, magari ad una ad una, è il punto di ancoraggio iniziale che è più sollecitato, e quindi forse è bene che stia in una zona resistente dell'ovale.
In realtà però il punto di partenza delle orizzontali dall'alto non è scelto con questo criterio. è un altro motivo per pensare a tensioni di progetto ben superiori a quelle che noi usiamo.
Se fosse così, saremmo giunti alla conclusione.
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
State peró dimenticando che quando si incordano le orizzontali, l'ovale é giá deformato dall'installazione delle verticali e che quindi la loro installazione non fa altro che ri-equilibrare il piatto giá deformato
Nessuno- Messaggi : 3431
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Al termine magari.
Durante l'installazione, la tensione verticale crea un ulteriore effetto deformante che si va a sommare all'effetto di spanciamento di cui scrivevo prima.
IMHO ovviamente.
Durante l'installazione, la tensione verticale crea un ulteriore effetto deformante che si va a sommare all'effetto di spanciamento di cui scrivevo prima.
IMHO ovviamente.
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
nell'insieme avete considerato che:
- le racchette odierne sono 10-20% più rigide (e presumo resistenti a flessioni e deformazioni) che negli anni 90
- l'avento del monofilo ha ridotto le tensioni anch'esse del 10-20% rispetto syngut e budello, gap che cresce un altro 10% considerata la perdita di tensione media dei mono
il combinato fa quasi un 50% .......
- le racchette odierne sono 10-20% più rigide (e presumo resistenti a flessioni e deformazioni) che negli anni 90
- l'avento del monofilo ha ridotto le tensioni anch'esse del 10-20% rispetto syngut e budello, gap che cresce un altro 10% considerata la perdita di tensione media dei mono
il combinato fa quasi un 50% .......
Meglio un giorno da Vanni che 100 da Fognini.
MSport- Messaggi : 2477
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
...le racchette più rigide della storia sono state costruite tra l'80 ed il '90
...le rigidità medie delle corde monofilamento sono doppie rispetto a quelle dei syngut e due volte e mezzo quelle dei budelli...
...le rigidità medie delle corde monofilamento sono doppie rispetto a quelle dei syngut e due volte e mezzo quelle dei budelli...
Eiffel59- Messaggi : 2284
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Per questo dico che le deformazioni vanno misurate.
Troppe variabili in gioco.
Troppe variabili in gioco.
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Secondo me, una HEAD Genesis degli anni 80-90 non si deformerebbe neppure incordandola con filo di ferro a 75 kg!
Ospite- Ospite
Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
se incordata correttamente e fissata in maniera corretta sulla macchina non ha nessun effetto importante sulla struttura del telaio(incordare dal basso o dall'alto )ma solo sulla resa in gioco della racchetta: la racchetta gioca in modo diversospalama ha scritto:Allora scusate, un'altra domanda: chi parte dall'alto e chi parte dal basso, ERSA, IRSA, etc...etc....
Partiamo da un dato strutturale del telaio.
Una racchetta progettata come Dio comanda, dovrebbe avere al parte centrale, cioè la fascia CUORE-SPALLE, più resistente.
Di certo la struttura dell'ovale non è così resistente come questa zona che lo sostiene.
Fatta questa premessa, in relazione alla vostra tecnica di incordatura, quali sono i punti in cui, incordando, si sottopone a stress la struttura del telaio?
All'inizio quando fissi e tendi le prime corda o alla fine quando chiudi col nodo finale?
Se ci fossero differenze in tal senso allora è facile decidere se è meglio partire dall'alto e terminare in basso o viceversa, altrimenti ha poco senso.
Titanic- Messaggi : 77
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
spalama ha scritto:Si appunto, e secondo me, comunque, utilizzando sempre tensioni inferiori a quelle di progetto, gli effetti sono assolutamente non influenti sulla struttura.
Dovendo comunque scegliere di applicare una tensione ad un corpo a riposo, io cercherei sempre di applicarla nel punto di maggiore resistenza, cioè se devo ancorare un cavo e tenderlo lo aggancerei prima al punto di maggiore resistenza di una struttura e poi lo ancorerei sulle altre parti.
Non sono molto pratico di incordatura, ma posso immaginare che man mano che tendo le corde, magari ad una ad una, è il punto di ancoraggio iniziale che è più sollecitato, e quindi forse è bene che stia in una zona resistente dell'ovale.
la deformazione della racchetta mettendo le verticali è grossa ma essendo, apparte le yonex, l'ovale della racchetta , costituito da due archi contrapposti questa puo' sopportare grossi carichi( e questo è il motivo per cui è consigliato non serrare eccessivamente (meglio appoggiare solamente) i morsetti di sostegno della racchetta. i danni alle racchette sono per la maggior parte dovuti ad urti o imperfezioni in fase di costruzione o errato serraggio dei morsetti. quindi se simmetrica la deformazione in spanciamento non è pericolosa per nulla.
La storia degli steli che rafforzano l'ovale invece la trovo una fregnaccia che non mi ha mai convinto veramente anche se "bisognava dire cosi'"
Titanic- Messaggi : 77
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
mediamente non è cosi , i profili sono aumentati e il peso diminuito cosi come le rigiditàEiffel59 ha scritto:...le racchette più rigide della storia sono state costruite tra l'80 ed il '90
...le rigidità medie delle corde monofilamento sono doppie rispetto a quelle dei syngut e due volte e mezzo quelle dei budelli...
se e vero che una prestige classic o tour aveva rigidità di circa 58/60 punti mentre una graphene viaggia sui 67....
non sono sicuro che la maggiore o mino re elasticità compensi il carico della tensione applicata alla corda
ci sono per caso rilevazioni in proposito ? grazie
Meglio un giorno da Vanni che 100 da Fognini.
MSport- Messaggi : 2477
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
ma continuo cmq a ripetere : ma chi se ne frega della deformazione se poi suona meglio ?
Titanic- Messaggi : 77
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
[/quote]
se incordata correttamente e fissata in maniera corretta sulla macchina non ha nessun effetto importante sulla struttura del telaio(incordare dal basso o dall'alto )ma solo sulla resa in gioco della racchetta: la racchetta gioca in modo diverso[/quote]
Ehmm......e perchè dovrebbe giocare diversamente?
No perchè ho appena visto i campionati assoluti del lazio al mio circolo ed ho visto vincere un giocatore che si incorda da solo la racchetta con delle pro's pro nere da 20 euro a matassa, partendo dal basso con le orizzontali, lo stesso giocatore di cui parla Corre....
Se così fosse volgio anche io le orizzontali dal basso....
se incordata correttamente e fissata in maniera corretta sulla macchina non ha nessun effetto importante sulla struttura del telaio(incordare dal basso o dall'alto )ma solo sulla resa in gioco della racchetta: la racchetta gioca in modo diverso[/quote]
Ehmm......e perchè dovrebbe giocare diversamente?
No perchè ho appena visto i campionati assoluti del lazio al mio circolo ed ho visto vincere un giocatore che si incorda da solo la racchetta con delle pro's pro nere da 20 euro a matassa, partendo dal basso con le orizzontali, lo stesso giocatore di cui parla Corre....
Se così fosse volgio anche io le orizzontali dal basso....
spalama- Messaggi : 2376
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Titanic ha scritto:spalama ha scritto:Si appunto, e secondo me, comunque, utilizzando sempre tensioni inferiori a quelle di progetto, gli effetti sono assolutamente non influenti sulla struttura.
Dovendo comunque scegliere di applicare una tensione ad un corpo a riposo, io cercherei sempre di applicarla nel punto di maggiore resistenza, cioè se devo ancorare un cavo e tenderlo lo aggancerei prima al punto di maggiore resistenza di una struttura e poi lo ancorerei sulle altre parti.
Non sono molto pratico di incordatura, ma posso immaginare che man mano che tendo le corde, magari ad una ad una, è il punto di ancoraggio iniziale che è più sollecitato, e quindi forse è bene che stia in una zona resistente dell'ovale.
la deformazione della racchetta mettendo le verticali è grossa ma essendo, apparte le yonex, l'ovale della racchetta , costituito da due archi contrapposti questa puo' sopportare grossi carichi( e questo è il motivo per cui è consigliato non serrare eccessivamente (meglio appoggiare solamente) i morsetti di sostegno della racchetta. i danni alle racchette sono per la maggior parte dovuti ad urti o imperfezioni in fase di costruzione o errato serraggio dei morsetti. quindi se simmetrica la deformazione in spanciamento non è pericolosa per nulla.
La storia degli steli che rafforzano l'ovale invece la trovo una fregnaccia che non mi ha mai convinto veramente anche se "bisognava dire cosi'"
Non è una fregnaccia. Vai a studiare come si comporta una struttura sotto l'effetto di un carico e poi vai a vedere come si comporta la stessa struttura sotto l'effetto dello stesso carico ma vincolata in un punto (cioè dove la racchetta si incontra con gli steli). La deformata cambia intorno alla zona di vincolo, inducendo - per esempio - trazioni dove avrebbero dovuto esserci compressioni e viceversa. Questo è sicuro.
Se non mi sono spiegato bene, un trave appoggiata agli estremi si piega in un modo, una trave incastrata agli estremi si piega in un altro modo. Le condizioni di vincolo contano.
La fregnaccia sta nel comparare la resistenza della racchetta a quella di un uovo.
Quello che conta è capire l'entità delle tensioni-deformazioni della racchetta rispetto alle previsioni di progetto, per capire se c'è un rischio di rottura.
Per quanto riguarda il gioco, ci sono tennisti che usano incordare dal basso perchè giocano meglio. Qualcuno dice che sposta l'area utile di impatto in alto. Non so su questo.
Chiros- Messaggi : 5757
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
MSport ha scritto:mediamente non è cosi , i profili sono aumentati e il peso diminuito cosi come le rigiditàEiffel59 ha scritto:...le racchette più rigide della storia sono state costruite tra l'80 ed il '90
...le rigidità medie delle corde monofilamento sono doppie rispetto a quelle dei syngut e due volte e mezzo quelle dei budelli...
se e vero che una prestige classic o tour aveva rigidità di circa 58/60 punti mentre una graphene viaggia sui 67....
non sono sicuro che la maggiore o mino re elasticità compensi il carico della tensione applicata alla corda
ci sono per caso rilevazioni in proposito ? grazie
sull'esempio della prestige ho scritto una stupidaggine, solo dopo mi sono accorto che stavo comparando una 600 (circa 90 pollici anche se poi sembra non sia proprio cosi) con una prestige graphene da 98..
sorry
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MSport- Messaggi : 2477
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Chiros ha scritto:Titanic ha scritto:spalama ha scritto:Si appunto, e secondo me, comunque, utilizzando sempre tensioni inferiori a quelle di progetto, gli effetti sono assolutamente non influenti sulla struttura.
Dovendo comunque scegliere di applicare una tensione ad un corpo a riposo, io cercherei sempre di applicarla nel punto di maggiore resistenza, cioè se devo ancorare un cavo e tenderlo lo aggancerei prima al punto di maggiore resistenza di una struttura e poi lo ancorerei sulle altre parti.
Non sono molto pratico di incordatura, ma posso immaginare che man mano che tendo le corde, magari ad una ad una, è il punto di ancoraggio iniziale che è più sollecitato, e quindi forse è bene che stia in una zona resistente dell'ovale.
la deformazione della racchetta mettendo le verticali è grossa ma essendo, apparte le yonex, l'ovale della racchetta , costituito da due archi contrapposti questa puo' sopportare grossi carichi( e questo è il motivo per cui è consigliato non serrare eccessivamente (meglio appoggiare solamente) i morsetti di sostegno della racchetta. i danni alle racchette sono per la maggior parte dovuti ad urti o imperfezioni in fase di costruzione o errato serraggio dei morsetti. quindi se simmetrica la deformazione in spanciamento non è pericolosa per nulla.
La storia degli steli che rafforzano l'ovale invece la trovo una fregnaccia che non mi ha mai convinto veramente anche se "bisognava dire cosi'"
Non è una fregnaccia. Vai a studiare come si comporta una struttura sotto l'effetto di un carico e poi vai a vedere come si comporta la stessa struttura sotto l'effetto dello stesso carico ma vincolata in un punto (cioè dove la racchetta si incontra con gli steli). La deformata cambia intorno alla zona di vincolo, inducendo - per esempio - trazioni dove avrebbero dovuto esserci compressioni e viceversa. Questo è sicuro.
Se non mi sono spiegato bene, un trave appoggiata agli estremi si piega in un modo, una trave incastrata agli estremi si piega in un altro modo. Le condizioni di vincolo contano.
La fregnaccia sta nel comparare la resistenza della racchetta a quella di un uovo.
Quello che conta è capire l'entità delle tensioni-deformazioni della racchetta rispetto alle previsioni di progetto, per capire se c'è un rischio di rottura.
Per quanto riguarda il gioco, ci sono tennisti che usano incordare dal basso perchè giocano meglio. Qualcuno dice che sposta l'area utile di impatto in alto. Non so su questo.
la racchetta non è una trave chiros anzi il piatto corde e cmq ripeto per l'ennesima volta le racchette non si rompono se non per difetti materiali frabbricazione, urti, errato serraggio che non tiene conto della forma dell'uovo racchetta il resto fregnaccie.
hai calcolato quanto regge l'arco racchetta contrapposto del piatto corde alla tensione delle corde secondo me parecchio, incidenza e marginale ma anche se cosi' non fosse cambierebbe qualcosa? iol punto per la centesima volta è qui: gioca meglio la racchetta per un certo tipo di giocatore ?
Titanic- Messaggi : 77
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
io mi immagino gli steli come le gambe di cicciolina: se fossero loro a dover sostenere il carico delle verticali installate quanto pensate durerebbero prima di aprirsi inesorabilmente ? per me la racchetta non si rompe dopo l'installazioni delle vertticali perche' ha quella forma ovale, se iniziassi ad incordare le orizzontali per prime dubito reggerebbero; addirittura a tornei internazionali è capitato che facendo il 50/50 magari serrando male i morsetti od altro, la racchetta rimanesse gravemente danneggiata se la tensione applicata era veramente alta, quindi occhio al 50/50 che cmq con le cautele si puo' fare senza problemi. Nessuna preclusione sui pattern!
veniamo ora alla questione crepe sugli steli nel punto di giunzione con l'ovale vero cavallo di battaglia del partire dall'alto. Io la vedo cosi (ma magari mi sbaglio e cmq non me ne frega niente perche non è lo ritengo importante e nel caso avessi invece avessi ragione io e trovassi piu' utile al gioco giocare con partire dall'alto non me ne fregherebbe niente lo stesso) : per me gli steli sono invece un punto di fragilita della racchetta la quale sotto il peso delle verticali tende se non fatta correttamente(nel senso senza difetti nei materiali e di costruzione) ad aprirsi e l'abbreviare il tempi che rimane deformata e mettere corde con maggior tensione alla gola( si le prime orizzontali hanno meno attrito nell'installazione e risultano cmq piu' tese) stabilizza prima il punto di fragilita' dove avviene la crepa. detto cio non so se è cosi oppure è una fregnaccia ma per la centesima volta, non mi stanchero' mai di ripeterlo, usate corde in monofilamento da 1,60 ultrarigide perche cosi' non si deformano e non si rompono mai oppure fate diversamente, o cercate un compromesso vantaggioso considerando piu' aspetti della questione ?
veniamo ora alla questione crepe sugli steli nel punto di giunzione con l'ovale vero cavallo di battaglia del partire dall'alto. Io la vedo cosi (ma magari mi sbaglio e cmq non me ne frega niente perche non è lo ritengo importante e nel caso avessi invece avessi ragione io e trovassi piu' utile al gioco giocare con partire dall'alto non me ne fregherebbe niente lo stesso) : per me gli steli sono invece un punto di fragilita della racchetta la quale sotto il peso delle verticali tende se non fatta correttamente(nel senso senza difetti nei materiali e di costruzione) ad aprirsi e l'abbreviare il tempi che rimane deformata e mettere corde con maggior tensione alla gola( si le prime orizzontali hanno meno attrito nell'installazione e risultano cmq piu' tese) stabilizza prima il punto di fragilita' dove avviene la crepa. detto cio non so se è cosi oppure è una fregnaccia ma per la centesima volta, non mi stanchero' mai di ripeterlo, usate corde in monofilamento da 1,60 ultrarigide perche cosi' non si deformano e non si rompono mai oppure fate diversamente, o cercate un compromesso vantaggioso considerando piu' aspetti della questione ?
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Chiros ha scritto:Titanic ha scritto:spalama ha scritto:Si appunto, e secondo me, comunque, utilizzando sempre tensioni inferiori a quelle di progetto, gli effetti sono assolutamente non influenti sulla struttura.
Dovendo comunque scegliere di applicare una tensione ad un corpo a riposo, io cercherei sempre di applicarla nel punto di maggiore resistenza, cioè se devo ancorare un cavo e tenderlo lo aggancerei prima al punto di maggiore resistenza di una struttura e poi lo ancorerei sulle altre parti.
Non sono molto pratico di incordatura, ma posso immaginare che man mano che tendo le corde, magari ad una ad una, è il punto di ancoraggio iniziale che è più sollecitato, e quindi forse è bene che stia in una zona resistente dell'ovale.
la deformazione della racchetta mettendo le verticali è grossa ma essendo, apparte le yonex, l'ovale della racchetta , costituito da due archi contrapposti questa puo' sopportare grossi carichi( e questo è il motivo per cui è consigliato non serrare eccessivamente (meglio appoggiare solamente) i morsetti di sostegno della racchetta. i danni alle racchette sono per la maggior parte dovuti ad urti o imperfezioni in fase di costruzione o errato serraggio dei morsetti. quindi se simmetrica la deformazione in spanciamento non è pericolosa per nulla.
La storia degli steli che rafforzano l'ovale invece la trovo una fregnaccia che non mi ha mai convinto veramente anche se "bisognava dire cosi'"
Non è una fregnaccia. Vai a studiare come si comporta una struttura sotto l'effetto di un carico e poi vai a vedere come si comporta la stessa struttura sotto l'effetto dello stesso carico ma vincolata in un punto (cioè dove la racchetta si incontra con gli steli). La deformata cambia intorno alla zona di vincolo, inducendo - per esempio - trazioni dove avrebbero dovuto esserci compressioni e viceversa. Questo è sicuro.
Se non mi sono spiegato bene, un trave appoggiata agli estremi si piega in un modo, una trave incastrata agli estremi si piega in un altro modo. Le condizioni di vincolo contano.
La fregnaccia sta nel comparare la resistenza della racchetta a quella di un uovo.
Quello che conta è capire l'entità delle tensioni-deformazioni della racchetta rispetto alle previsioni di progetto, per capire se c'è un rischio di rottura.
Per quanto riguarda il gioco, ci sono tennisti che usano incordare dal basso perchè giocano meglio. Qualcuno dice che sposta l'area utile di impatto in alto. Non so su questo.
ci puoi scommettere, anche se i calcoli di einstain mi dicessero il contrario rimmarrei della mia idea
Ps dove cadono i nodi sono il trucco
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Ecco il nemico delle convinzioni
Sinceramente faccio fatica a capire il "peso delle verticali", le " crepe sugli steli nel punto di giunzione con l'ovale" e altro. Domani traduco.
Comunque tu vuoi spostare l'attenzione sulla giocabilità. Benissimo, basta che le racchette non si rompano. Le corde si possono rompere, le racchette no.saluti
Sinceramente faccio fatica a capire il "peso delle verticali", le " crepe sugli steli nel punto di giunzione con l'ovale" e altro. Domani traduco.
Comunque tu vuoi spostare l'attenzione sulla giocabilità. Benissimo, basta che le racchette non si rompano. Le corde si possono rompere, le racchette no.saluti
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Sbagli chiros non credo a nessuno neanche a me stesso ed al mio feeling ma alla resa in situazione "reale" di gioco
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Re: Tecniche di incordatura - La scelta consapevole
Sbaglio io eheh
E gli steli che si aprono come Cicciolina:D ? Ma ci hai provato ad aprire gli steli?
E gli steli che si aprono come Cicciolina:D ? Ma ci hai provato ad aprire gli steli?
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