Scusate lo sfogo.

Promemoria primo messaggio :

Come molti di voi sanno sono titolare di una rosticceria a Sanremo che ho gestito personalmente per 26 anni fino a circa 2 anni fa e della quale ora si occupa direttamente un mio socio.
E' situata all'interno del mercato di Sanremo, struttura che resterà chiusa 3 mesi per lavori di ristrutturazione e messa a norme.
In poche parole, per legge, in strutture atte ad attività commerciali superiori a 400 mq. non possono più essere utilizzati apparecchi che producano calore alimentati a combustibile liquido. In sostanza lo spiedo (un bestione da 300 kg.) e la caldaia funzionanti a gas dovranno essere sostituiti. Lo spiedo elettrico mi costerà 13.000 euro, ma dovrò anche riprogettare e rifare l'impianto che dovrà sopportare un consumo di 30 kwh contro i 6 attuali. Insomma uno scherzetto da 20.000 euro oltre l'aumento dei costi in bolletta.
La cosa che più mi fa incazzare è che i miei due competitor svolgono l'attività in locali al pianterreno di palazzi di svariati piani e potranno continuare ad utilizzare tutto il gas che vorranno, ma se andiamo a ben vedere la loro ubicazione, in caso di incendi o scoppi, è in una posizione molto più pericolosa della mia. Mentre io sono costretto a buttare nel cesso 15.000 euro di strumentazione praticamente nuova nonostante il mio impianto del gas, ovviamente, sia perfettamente a norma di legge ma, in quel locale, semplicemente non ci potrà più stare. Ma che cazzo di leggi sono?
Queste sono le cose che davvero mi fanno sbarellare. Io impiego anni per sistemarmi la vita in modo che altri non debbano condizionarmela e puntualmente spunta qualcosa che mi costringe a rivedere i miei piani per motivazioni assurde e incontrollabili.
Senza dimenticare che la famosa legge Bolkestein è sempre alla finestra...

Matteo1970 ha scritto:

Chiros ha scritto:

marco61 ha scritto:Per capirci, questa è la parte frontale del negozio. Il pubblico non oltrepassa la linea del bancone:

Un bancone non può essere una separazione idonea tra pubblico e un luogo dove c'è l'impianto a gas. Niente da fare.

La circolare non è inerente al tema perchè tu non ti trovi su area pubblica.

Il problema fosse quello, una parete in cartongesso Rei 120 costa meno del casino che si pevede...

Deve fare un progetto che grossomodo preveda parete REI, ventilazione adeguata e rivelatore di gas. Poi deve farselo approvare dai VVF (pgagando l'esame) e quindi fare i lavori. Una bella spesa comunque.

[quote="Chiros"]

Matteo1970 ha scritto:

Chiros ha scritto:

marco61 ha scritto:Per capirci, questa è la parte frontale del negozio. Il pubblico non oltrepassa la linea del bancone:

cut..

Un bancone non può essere una separazione idonea tra pubblico e un luogo dove c'è l'impianto a gas. Niente da fare.

La circolare non è inerente al tema perchè tu non ti trovi su area pubblica.

Il problema fosse quello, una parete in cartongesso Rei 120 costa meno del casino che si pevede...

Deve fare un progetto che grossomodo preveda parete REI, ventilazione adeguata e rivelatore di gas. Poi deve farselo approvare dai VVF (pgagando l'esame) e quindi fare i lavori. Una bella spesa comunque.

Se può farlo (permessi dal proprietario del locale), 3500 Euro, poi ventilazione e rilevatore. Il CPI non saprei, ma li spenderei qualcosa in più nel caso ma me lo farei fare da qualche studio che conosce il VVF

Ragazzi vi ringrazio ma in pratica siamo tornati al vero motivo del post: un mero e inutile sfogo. Isolare i miei clienti dall'impianto a gas significherebbe murarmi all'interno del negozio, non è possibile costruire nessun tipo di parete.
Sono comunque sempre più convinto che la normativa faccia acqua da tutte le parti, avrebbe un senso solo se costringessero tutte le rosticcerie ad eliminare gli impianti a gas. In sostanza, un negozio sito in un locale privato di 399 mq. avrebbe meno limitazioni di quelle che ho io. Lo trovate giusto?

No, non è giusto e l'ho scritto nei primi miei post di risposta

Infatti in questi casi si distrugge il metro quadrato eccedente

Scusa la battuta, In effetti capisco.

Aggiornamento: la trasformazione è in corso, non sto a tediarvi su ciò che si sarebbe potuto fare ma non è stato fatto. Andiamo oltre.
Mi piacerebbe avere il vostro parere in merito a questo: la società di cui io possiedo il 75% ha ceduto con contratto d'affitto d'azienda la concessione legata al negozio in questione. L'attuale gestore è uno dei miei soci, il quale sta portando avanti l'attività come ditta individuale.
Le spese inerenti la trasformazione saranno fatturate direttamente a lui: spese per il cambio di contatore (1800) euro, acquisto di nuovi macchinari ed onorario del tecnico, per un totale di circa 20.000 euro.
Ha trattato lui con elettricista, ingegnere e fornitore dell'attrezzatura, ed ha concordato lui la modalità di pagamento.
Ora sostiene che, trattandosi di spese straordinarie, il 75% del totale sia a mio carico. Io non ne sono così convinto, domani sentirò un amico avvocato ma intanto mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
Tanto per discuterne, per quel che può contare un post su un forum di tennis.

marco61 ha scritto:


Mi piacerebbe avere il vostro parere in merito a questo:
la società di cui io possiedo il 75%
ha ceduto con contratto d'affitto d'azienda la concessione legata al negozio in questione. L'attuale gestore è uno dei miei soci, il quale sta portando avanti l'attività come ditta individuale.

Le spese inerenti la trasformazione saranno fatturate direttamente a lui: spese per il cambio di contatore (1800) euro, acquisto di nuovi macchinari ed onorario del tecnico, per un totale di circa 20.000 euro.


Ora sostiene che, trattandosi di spese straordinarie, il 75% del totale sia a mio carico. Io non ne sono così convinto, domani sentirò un amico avvocato ma intanto mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.

Domanda per avvocato.

A lume di naso, e spero di dire una cazzata, temo che il tuo socio possa aver ragione.

se capisco bene in realtà si tratta di un affitto d'azienda non un affitto immobiliare.

secondo me in questo caso le spese per garantire la continuità dell'azienda sono a carico dell'affittuario non di chi la da in concessione

se fosse un contratto di affitto immobiliare allora sarebbe corretto il ragionamento del tuo socio , in questo caso il costo a tuto carico potrebbe essere addirittura il 100% non il 75%

ovviamente senti un bravo avvocato

il problema è che se apri un contenzioso con chi ha preso in affitto la tua azienda c'è il concreto rischio che la cosa possa degenerare svalutandoti il patrimonio

bella rottura

Concordo con Ace.

C'è anche da dire che non è proprio corretto che mi si richieda di concorrere in spese dove io non ho avuto ruolo nella contrattazione (scelta fornitori, valutazione spesa, trattativa ordini).