Chi è online?
In totale ci sono 6 utenti online: 0 Registrati, 0 Nascosti e 6 Ospiti :: 2 Motori di ricercaNessuno
Il numero massimo di utenti online contemporaneamente è stato 320 il Dom 25 Lug 2021, 13:48
Ultimi argomenti attivi
» Parere incordatura Da scimi65 Oggi alle 01:00
» Foro italico con famiglia al seguito
Da john mc edberg Ieri alle 11:59
» Lorenzo Musetti
Da correnelvento Sab 11 Mag 2024, 08:04
» Tennis e menisco
Da paoletto Ven 10 Mag 2024, 18:11
» Nuove corde per U12/14
Da nw-t Ven 10 Mag 2024, 11:45
» Matteo Arnaldi
Da correnelvento Mer 08 Mag 2024, 19:29
» Camila Giorgi
Da squalo714 Mer 08 Mag 2024, 19:03
» Jannik Sinner
Da squalo714 Lun 06 Mag 2024, 20:20
» correnelvento vs yatahaze
Da yatahaze Dom 05 Mag 2024, 17:08
» Jan Lennard Struff
Da squalo714 Mar 30 Apr 2024, 19:06
» yonex vcore 98
Da nw-t Mar 30 Apr 2024, 17:18
» Head Liquidmetal Instinct
Da correnelvento Lun 29 Apr 2024, 07:16
» il regolamento cosa dice?
Da yatahaze Ven 26 Apr 2024, 17:34
» Touchtennis
Da correnelvento Dom 21 Apr 2024, 18:19
» Ibrido per prokennex black ace (300g ovale 100)
Da correnelvento Sab 20 Apr 2024, 14:24
» Scarpe Artengo
Da wetton76 Gio 18 Apr 2024, 23:14
» Corde su Head mp 2022
Da Lucio Gio 18 Apr 2024, 16:28
» Ibrido per Yonex ezone 98
Da uciambex Dom 14 Apr 2024, 21:59
» Stefanos Tsitsipas
Da squalo714 Dom 14 Apr 2024, 19:34
» Rovesci bimani
Da john mc edberg Dom 14 Apr 2024, 17:09
» inclinazione della racchetta nei vari tipi di servizio
Da felipe Ven 12 Apr 2024, 19:00
» Grigor Dimitrov
Da squalo714 Gio 11 Apr 2024, 23:20
» Tennispro
Da yatahaze Lun 08 Apr 2024, 08:28
» Berrettini
Da yatahaze Lun 08 Apr 2024, 08:27
» Consiglio per cambio racchetta
Da correnelvento Mer 03 Apr 2024, 16:36
conversione misure telai
buchi neri
4 partecipanti
Pagina 1 di 1
buchi neri
A me l'astronomia piace un sacco, fantascienza compresa.
E questa notizia mi riempie di sollievo. Si perché che finisse tutto in un buco nero mi ha sempre fatto un po' impressione. 'Sti buchi neri che se magnano tutto senza ritorno, ma che tristezza......
Invece no, pure loro si riciclano, l'universo é salvo
fonte corriere.it
Le stelle, la luce e la scoperta
I buchi neri non sono più neri
Confermata la teoria di Hawking sui «mostri celesti»
MILANO - Il buco nero non è più nero. E Stephen Hawking aveva ragione: la luce può sfuggire dai mostri celesti spesso nascosti nel cuore delle galassie (compresa la nostra Via Lattea) o disseminati nei loro infiniti spazi. L'astrofisico britannico lo aveva teorizzato oltre trent'anni fa, nel 1974, suscitando da allora polemiche tra favorevoli e contrari. Mancava una prova per stabilire la ragione ed ora, per la prima volta, questa viene raccolta da un gruppo di ricercatori guidati da Daniele Faccio del Dipartimento di fisica e matematica dell'Università dell'Insubria a Como. Ha collaborato alla ricerca Francesco Belgiorno dell'Università degli Studi di Milano e primo firmatario del lavoro in pubblicazione su Physical Review Letters.
Il buco nero nasce quando una stella muore se nella sua luminosa vita aveva una massa superiore ad una quantità stabilita. Allora la materia collassa e si concentra in uno spazio ristrettissimo manifestando una potentissima forza di gravità capace di trattenere qualsiasi cosa. Nulla può sfuggire dal suo orizzonte, nemmeno i fotoni che compongono la luce. Ed è proprio per questo che è «nero», perché i telescopi non riescono a vederlo. Ma Hawking, calcolando la temperatura dei mostri (la quale dice quanto brilla un corpo celeste), aveva constatato che pur essendo un miliardo di volte più bassa di quella dello spazio circostante (270 gradi sotto lo zero centigrado) dimostrava che qualcosa sfuggiva.
Il processo è stato ricostruito in laboratorio a Como illuminando con un laser un blocco di vetro con particolari caratteristiche. «I fotoni della luce interagendo con il materiale molto denso - spiega Daniele Faccio - riproducono lo stesso effetto che si verifica nella zona circostante il buco nero battezzata "orizzonte degli eventi". Qui accade, e lo abbiamo misurato, che una particella, il fotone a frequenza negativa, venga assorbita e quella che lo accompagna a frequenza positiva emerga. A separarli è proprio l'orizzonte e una volta divisi non possono più ricongiungersi». Ma uno dei due, potendo sfuggire, diventa appunto rilevabile. Così nasceva la «radiazione di Hawking» com'era stata chiamata dopo la formulazione della teoria da parte del geniale scienziato. Egli, infatti, sostiene che i buchi neri evaporano, si dissolvono con il tempo, perché fornendo l'energia ai fotoni che se ne vanno in continuazione questa, ad un certo punto, si esaurisce e del «mostro», alla fine, non resta più nulla.
Il risultato è frutto di spiegazioni, precisa il team leader del gruppo, che inglobano dalla teoria quantistica alla relatività generale di Einstein alle teorie sui buchi neri; cioè un insieme di concetti che animano la fisica più d'avanguardia. Tuttavia questi risultati non solo aprono una finestra sulla conoscenza di uno dei misteri più affascinanti del cosmo ma prospettano addirittura delle future applicazioni nel mondo delle telecomunicazioni quantistiche. «La radiazione di Hawking - commenta su New Scientist Ulf Leonhardt dell'Università inglese di St. Andrew's - non è più soltanto un sogno teorico ma è diventata finalmente qualcosa di reale».
E questa notizia mi riempie di sollievo. Si perché che finisse tutto in un buco nero mi ha sempre fatto un po' impressione. 'Sti buchi neri che se magnano tutto senza ritorno, ma che tristezza......
Invece no, pure loro si riciclano, l'universo é salvo
fonte corriere.it
Le stelle, la luce e la scoperta
I buchi neri non sono più neri
Confermata la teoria di Hawking sui «mostri celesti»
MILANO - Il buco nero non è più nero. E Stephen Hawking aveva ragione: la luce può sfuggire dai mostri celesti spesso nascosti nel cuore delle galassie (compresa la nostra Via Lattea) o disseminati nei loro infiniti spazi. L'astrofisico britannico lo aveva teorizzato oltre trent'anni fa, nel 1974, suscitando da allora polemiche tra favorevoli e contrari. Mancava una prova per stabilire la ragione ed ora, per la prima volta, questa viene raccolta da un gruppo di ricercatori guidati da Daniele Faccio del Dipartimento di fisica e matematica dell'Università dell'Insubria a Como. Ha collaborato alla ricerca Francesco Belgiorno dell'Università degli Studi di Milano e primo firmatario del lavoro in pubblicazione su Physical Review Letters.
Il buco nero nasce quando una stella muore se nella sua luminosa vita aveva una massa superiore ad una quantità stabilita. Allora la materia collassa e si concentra in uno spazio ristrettissimo manifestando una potentissima forza di gravità capace di trattenere qualsiasi cosa. Nulla può sfuggire dal suo orizzonte, nemmeno i fotoni che compongono la luce. Ed è proprio per questo che è «nero», perché i telescopi non riescono a vederlo. Ma Hawking, calcolando la temperatura dei mostri (la quale dice quanto brilla un corpo celeste), aveva constatato che pur essendo un miliardo di volte più bassa di quella dello spazio circostante (270 gradi sotto lo zero centigrado) dimostrava che qualcosa sfuggiva.
Il processo è stato ricostruito in laboratorio a Como illuminando con un laser un blocco di vetro con particolari caratteristiche. «I fotoni della luce interagendo con il materiale molto denso - spiega Daniele Faccio - riproducono lo stesso effetto che si verifica nella zona circostante il buco nero battezzata "orizzonte degli eventi". Qui accade, e lo abbiamo misurato, che una particella, il fotone a frequenza negativa, venga assorbita e quella che lo accompagna a frequenza positiva emerga. A separarli è proprio l'orizzonte e una volta divisi non possono più ricongiungersi». Ma uno dei due, potendo sfuggire, diventa appunto rilevabile. Così nasceva la «radiazione di Hawking» com'era stata chiamata dopo la formulazione della teoria da parte del geniale scienziato. Egli, infatti, sostiene che i buchi neri evaporano, si dissolvono con il tempo, perché fornendo l'energia ai fotoni che se ne vanno in continuazione questa, ad un certo punto, si esaurisce e del «mostro», alla fine, non resta più nulla.
Il risultato è frutto di spiegazioni, precisa il team leader del gruppo, che inglobano dalla teoria quantistica alla relatività generale di Einstein alle teorie sui buchi neri; cioè un insieme di concetti che animano la fisica più d'avanguardia. Tuttavia questi risultati non solo aprono una finestra sulla conoscenza di uno dei misteri più affascinanti del cosmo ma prospettano addirittura delle future applicazioni nel mondo delle telecomunicazioni quantistiche. «La radiazione di Hawking - commenta su New Scientist Ulf Leonhardt dell'Università inglese di St. Andrew's - non è più soltanto un sogno teorico ma è diventata finalmente qualcosa di reale».
Ospite- Ospite
Re: buchi neri
ne avevo sentito parlare, molto interessante!
federervito- Messaggi : 820
Data d'iscrizione : 07.12.09
Età : 42
Località : Bari
Re: buchi neri
praticamente...anche i buchi neri ad un certo punto si saziano!
ho l'occhio di pulcinella
Con il polibutilene ogni colpo riesce bene!
(cit. by Satrapo)
oedem- Messaggi : 6053
Data d'iscrizione : 01.12.09
Re: buchi neri
oedem ha scritto:praticamente...anche i buchi neri ad un certo punto si saziano!
è così - da questa constatazione trova linfa la mia remota speranza di riuscire a portare wik a un livello di appetito umano e convertirlo alla ''ZONA''- se si saziano anche i buchi neri alla fine si sazierà anche lui
sergio1467- Moderatore
- Messaggi : 954
Data d'iscrizione : 04.12.09
Età : 56
Località : mazara del vallo (TP)
Re: buchi neri
.....l'unica Zona a cui convertire il nostro caro wik e' la zona Pizzeria o il Ristorante appena dopo!.....ha un tritatutto al posto dello stomaco!!!!!...
patillo- Messaggi : 1413
Data d'iscrizione : 08.12.09
Età : 51
Località : Besate - MI
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.