Nadal: dov'è finito il guerriero?

ciao a tutti.

quello riportato è il titolo dell'articolo che mi ha davvero sorpreso leggere per due motivi ben distinti.
Il primo ovviamente riferibile a veder riportato che Rafa abbia proferito tale frase: «Non sono uno di quei giocatori che dice: voglio giocare contro il migliore» ha candidamente dichiarato Nadal.
E sentire tale frase da un irriducibile come Nadal, francamente lo trovo stupefacente.

Altrettanto stupefacente l'atteggiamento del latore di tale articolo, apparso su ubitennis, del sig. Stefano Balotta.
Gìà nel sottotitolo l'affermazione è forte: "Una confessione che dal campione spagnolo non si può accettare."
Per poi concludere con altrettanta perentorietà : "E allora ti chiedo un favore: non dire più una cosa simile, per quanto onesta. Perché è inopportuna e oltretutto poco credibile. E da te non la possiamo proprio accettare."

Francamente dissento profondamente e trovo anche che il tono e le argomentazioni siano più quelle di un tifoso che di un addetto ai lavori.

Io apprezzo invece l'onesta di Rafa, in questo momento probabilmente si sente vulnerabile, ma ne ha il diritto di esternarlo se lo ritiene opportuno.
Qualche giorno fa avevo anche criticato Fognini per l'infelice uscita "noi italiani maturiamo tardi siamo mammoni".
Interessante notare che il nostro individua il responsabile della problematica al di fuori di se stesso, mentre l'iberico tende a colpevolizzarsi comunque imputando se stesso come primo responsabile.
Magari è un caso ......

che dite, un pò su tutto quanto sopra?

Non si può però estrapolare una simile affermazione senza valutare il contesto nel quale è stata pronunciata. E' avvenuto in conferenza stampa, dopo la semi vittoriosa con Tsonga a Montecarlo.
Immagino che la domanda facesse riferimento alla seconda semi, tra Djokovic e Fognini, quindi in quel preciso contesto qualunque Top Player, potendo esprimere una preferenza, avrebbe fatto il tifo per l'italiano.
Se ad affrontare il serbo ci fossero stati Murray o Federer, la risposta di Nadal avrebbe preso tutt'altra strada.
Giudicandola in senso lato, non mi sembra ci sia poi da scandalizzarsi. Un giocatore di quel livello va in campo per vincere, punto. Se l'avversario di turno si azzoppa al primo scambio, tanto di guadagnato e tanta fatica in meno. Se la prospettiva è affrontare Federer o marco61, che vinca marco61 e siam felici tutti (a parte Federer )
Se invece avesse detto che ha paura ad affrontare un giocatore forte, allora sì che verrebbe a cadere il mito del Nadal guerriero.
Ma non mi sembra proprio che intendesse dire questo.

D'accordissimo con Marco sull'interpretazione.
E purtroppo sono d'accordissimo anche con Fognini. E' vero, gli Italiani in genere maturano tardi. Nessuno può, onestamente e togliendo l'amor patrio, per chi ce l'ha, negarlo. Basta aver vissuto qualche realtà straniera, aver conosciuto famiglie anglosassoni, del nord o est Europa e si capisce come siamo indietro su questo. Da noi un trentenne è considerato ancora un giovane di belle speranze e non stupisce che viva a casa con mammà anche se ha un lavoro che gli permetterebbe di emanciparsi. In tanti altri paesi, hanno già una famiglia fatta e finita e se non ce l'hanno, al primo stipendio prendono e vanno a vivere da soli. O almeno ci provano.

per correttezza inserisco link dell'articolo, dove chiaramente viene criticamente e a mio avviso , discutibilmente argomentata , la questione sulla frase di Nadal, parole pronunciate dal campione spagnolo in conferenza stampa dopo la vittoriosa semifinale con Jo Wilfried Tsonga.
Il taglio dell'articolo credo esprima compiutamente una critica sul timore del maiorchino (o presunto tale ) di affrontare il più forte (Djokovic) piuttosto che su una opportunistica scelta di affrontare, potendo scegliere, Fognini in finale.

http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/04/26/879372-nadal_finito_guerriero.shtml

alain proust ha scritto:D'accordissimo con Marco sull'interpretazione.
E purtroppo sono d'accordissimo anche con Fognini. E' vero, gli Italiani in genere maturano tardi. Nessuno può, onestamente e togliendo l'amor patrio, per chi ce l'ha, negarlo. Basta aver vissuto qualche realtà straniera, aver conosciuto famiglie anglosassoni, del nord o est Europa e si capisce come siamo indietro su questo. Da noi un trentenne è considerato ancora un giovane di belle speranze e non stupisce che viva a casa con mammà anche se ha un lavoro che gli permetterebbe di emanciparsi. In tanti altri paesi, hanno già una famiglia fatta e finita e se non ce l'hanno, al primo stipendio prendono e vanno a vivere da soli. O almeno ci provano.

Dissento !!!
Per il semplice fatto che non credo che Fognini sia assimilabile all' "italiano in genere", principalmente per le opportunità economiche che gli sono state fornite dalla famiglia in primis, e che gli hanno permesso di girare prima l'europa (circuito eta) e poi il mondo fin da età molto giovane, potendosi confrontare sia a livello sportivo che umano, con tanti suoi coetanei di tutto il mondo. Importantissimi momenti di confronto che davvero hanno un impatto signficativo nel percorso formativo di un individuo.
Cosa che non si può dire per l'adolescente italiano medio, che spesso mette fuori il naso alla prima gita scolastica all'estero, quindi non prima delle superiori, il cui "orizzonte" è molto più limitato.
Quindi il Fognini italiano medio non mi convince e continuo a pensare che si sia nascosto dietro un dito

Non stavo dando ragione a Fognini nel merito della giustificazione della sua prestazione. Stavo dandogli ragione sul suo discorso in generale, sul fatto che gli Italiani maturino tardi e siano mammoni. Ha ragionissima. Per il suo caso specifico, non so e non mi interessa approfondire.

Msport ha scritto:

alain proust ha scritto:D'accordissimo con Marco sull'interpretazione.
E purtroppo sono d'accordissimo anche con Fognini. E' vero, gli Italiani in genere maturano tardi. Nessuno può, onestamente e togliendo l'amor patrio, per chi ce l'ha, negarlo. Basta aver vissuto qualche realtà straniera, aver conosciuto famiglie anglosassoni, del nord o est Europa e si capisce come siamo indietro su questo. Da noi un trentenne è considerato ancora un giovane di belle speranze e non stupisce che viva a casa con mammà anche se ha un lavoro che gli permetterebbe di emanciparsi. In tanti altri paesi, hanno già una famiglia fatta e finita e se non ce l'hanno, al primo stipendio prendono e vanno a vivere da soli. O almeno ci provano.

Dissento !!!
Per il semplice fatto che non credo che Fognini sia assimilabile all' "italiano in genere", principalmente per le opportunità economiche che gli sono state fornite dalla famiglia in primis, e che gli hanno permesso di girare prima l'europa (circuito eta) e poi il mondo fin da età molto giovane, potendosi confrontare sia a livello sportivo che umano, con tanti suoi coetanei di tutto il mondo. Importantissimi momenti di confronto che davvero hanno un impatto signficativo nel percorso formativo di un individuo.
Cosa che non si può dire per l'adolescente italiano medio, che spesso mette fuori il naso alla prima gita scolastica all'estero, quindi non prima delle superiori, il cui "orizzonte" è molto più limitato.
Quindi il Fognini italiano medio non mi convince e continuo a pensare che si sia nascosto dietro un dito

Anch'io dissento!!!
Non è certo il benessere a forgiare il carattere di una persona, ma caso mai sarebbe il contrario.
Finchè i nostri figli continueranno a mangiare solo filetto, non potranno mai sapere che si può sopravvivere anche a fegatini di pollo. Noi li viziamo, e a loro va benissimo così. Per questo impiegano un po' a diventare uomini.
Non è un'opinione, ma un dato di fatto.