Altra gatta da pelare

Premettendo che i problemi veri nella vita sono ben altri, mi è arrivata tra capo e collo l'ennesima rottura di...scatole.
Mio figlio gestisce da 9 anni con ottimi risultati un'attività di vendita di alimenti per animali all'interno del mercato coperto di Sanremo.
Recentemente qualcuno ha deciso che il regolamento interno andava rivisto e c'hanno trafficato sopra.
Il regolamento attuale recita:

all'interno del mercato si possono vendere solo generi alimentari, fatte salve le situazioni esistenti.

Nella bozza in via di approvazione la dicitura in neretto è sparita per volere dell'attuale dirigente del settore, il quale sostiene che gli alimenti per animali non sono equiparati a generi alimentari, e con l'entrata in vigore del nuovo regolamento mio figlio dovrà cessare l'attività. Tra l'altro la concessione scadrà il prossimo febbraio, per cui potrebbero decidere di non rinnovargliela.
Ora, è anche vero che per legge gli alimenti per animali non sono considerati alimenti veri e propri, è anche vero che l'attività risiede nel mercato da 9 anni e che negli ultimi 40 anni gli alimenti per animali, al mercato, si sono sempre venduti.
Ho già sentito l'avvocato il quale mi ha detto che, leggi alla mano, dovrà trovare una buona motivazione per chiedere una deroga al regolamento.
La situazione non è per nulla semplice, questi burocrati sanno solo muoversi leggi alla mano e, in una situazione del genere, non fanno nulla per trovare una soluzione. Ti fanno chiudere e stop, il problema si risolve così.
Ne ho veramente le palle piene.

che sfiga , marco fregatene come fanno tanti e tieni aperto lo stesso.
oppure non c'e verso di spostarsi da un altra parte .?

azz hai la nuvola di Fantozzi sopra la testa !

mi sa che hai una brutta gatta da pelare , non è che hai dato fastidio a qualcuno ?

come minimo purtroppo avrai un sacco di costi di avvocati

Visto che si tratta di una bozza devi intervenire subito con forza con l'avvocato, facendo capire al dirigente che nel caso di danni te la prenderai direttamente con lui, non con la società che rappresenta. Il codice civile vale anche per lui.

D'altra parte anche nei supermercati ho visto alimenti per cani, per cui dovrebbe capire che sta facendo uno sbaglio grosso.

Secondo me vogliono il tuo posto, ti tocca combattere.

Chiros ha scritto:Visto che si tratta di una bozza devi intervenire subito con forza con l'avvocato, facendo capire al dirigente che nel caso di danni te la prenderai direttamente con lui, non con la società che rappresenta. Il codice civile vale anche per lui.

D'altra parte anche nei supermercati ho visto alimenti per cani, per cui dovrebbe capire che sta facendo uno sbaglio grosso.

Secondo me vogliono il tuo posto, ti tocca combattere.

Vedo l'avvocato stasera. La cosa grave è che nessuno fino a ieri mi ha detto nulla e il nuovo regolamento è in fase di approvazione. E un dirigente ottuso assunto un mese fa decide del futuro di una famiglia come bevesse un bicchier d'acqua. Pazzesco.

iniziare a vendere generi alimentari con una sezione dedicata al cibo per animali no? molti alimentari hanno una sezione dedicata ai piccoli amici.

Carissimo Marco, non conosco i passi da voi adottati fino ad ora, ma la questione potrebbe essere affrontata anche in maniera un po' anticonvenzionale... Prima di tutto chiedere un appuntamento al Sindaco e farsi accompagnare da Presidente locale Enpa.
Direi di saltare a piè pari l'assessore e giocare sul piano del "consenso politico". Al Sindaco si chiede un intervento diretto per un emendamento in vostro favore, invocando proprio il valore ETICO e SOCIALE di questa attività commerciale che ormai fa parte del tessuto e della tradizione del quartiere e della città.
Se alla prima va...bene.
Il passo successivo è metterla sul piano mediatico, spingendo su tutti i tasti EMOTIVI della vicenda. Anche una bella gita al canile con i bambini delle elementari che distribuiscono cibo ai randagi poco fortunati etc etc
In ambito tennistico posso anche essere una mezza calzetta ma questo...è il mio campo di gioco. Chiamami se hai bisogno.

Ottima idea di KK

eccellente idea Kk e anche semplice e di forte impatto .
pero' forse sarebbe meglio sentire anche qualche altro esperto sudamericano...........

...citofonare Mr. F....

marco61 ha scritto: Giornalmente raccoglie cibo offerto per la lega del gatto e l'Enpa, e le stesse mensilmente organizzano giornate di raccolta cibo sempre molto trafficate.

Questa potrebbe essere una freccia per il tuo arco, vedi se le leghe animaliste ti danno una mano, potrebbero avere un certo peso politico.

Marco, non hai pensato di andare da un esorcista?
In questo periodo sembra capitino tutte a te

marco61 ha scritto:

Chiros ha scritto:Visto che si tratta di una bozza devi intervenire subito con forza con l'avvocato, facendo capire al dirigente che nel caso di danni te la prenderai direttamente con lui, non con la società che rappresenta. Il codice civile vale anche per lui.

D'altra parte anche nei supermercati ho visto alimenti per cani, per cui dovrebbe capire che sta facendo uno sbaglio grosso.

Secondo me vogliono il tuo posto, ti tocca combattere.

Vedo l'avvocato stasera. La cosa grave è che nessuno fino a ieri mi ha detto nulla e il nuovo regolamento è in fase di approvazione. E un dirigente ottuso assunto un mese fa decide del futuro di una famiglia come bevesse un bicchier d'acqua. Pazzesco.

mi sa che il posto di tuo figlio fa gola a qualcuno.. Mi sembra ti abbian dato ottimi consigli, forza Marco non mollare

Kingkongy ha scritto:Carissimo Marco, non conosco i passi da voi adottati fino ad ora, ma la questione potrebbe essere affrontata anche in maniera un po' anticonvenzionale... Prima di tutto chiedere un appuntamento al Sindaco e farsi accompagnare da Presidente locale Enpa.
Direi di saltare a piè pari l'assessore e giocare sul piano del "consenso politico". Al Sindaco si chiede un intervento diretto per un emendamento in vostro favore, invocando proprio il valore ETICO e SOCIALE di questa attività commerciale che ormai fa parte del tessuto e della tradizione del quartiere e della città.
Se alla prima va...bene.
Il passo successivo è metterla sul piano mediatico, spingendo su tutti i tasti EMOTIVI della vicenda. Anche una bella gita al canile con i bambini delle elementari che distribuiscono cibo ai randagi poco fortunati etc etc
In ambito tennistico posso anche essere una mezza calzetta ma questo...è il mio campo di gioco. Chiamami se hai bisogno.

Mi chiedo quanti me compreso che ritengono il consiglio sopra espresso una buona strategia di azione  vadano ancora a votare.

Allora, sono riuscito a capire un po' di più di quanto sta succedendo e cerco di spiegarvelo.

Copio: "Nel 2011 una Nota del Ministero dello Sviluppo Economico (numero 0155938 del 18 agosto 2011) ha modificato un parere del 2002 (numero 511902) dello stesso Ministero, che attribuiva la categoria mangimi per animali al settore merceologico alimentare".

Per farla breve, dal 2011 il cibo per animali non fa più ufficialmente parte del settore alimentare. Mio figlio ha iniziato l'attività nel 2010 come ditta individuale, ma ne ha avviato un'altra nel 2014 in società con me e mia moglie mantenendo anche la prima.
Nessuno ha fatto questioni fin quando questo dirigente, in concomitanza con la revisione del regolamento non ha deciso che, con la scadenza della concessione a febbraio, "eventuali difformità si intendono decadute e non potranno proseguire oltre la cessazione della concessione".
Lunedì è previsto un incontro tra l'associazione che ci rappresenta e il dirigente. Martedì faremo il quadro della situazione.

Piano piano tutti i nodi vengono al pettine. Ora capisco il motivo per cui, improvvisamente, qualcuno si è ricordato che il negozio di mio figlio potrebbe dare molto fastidio: https://www.riviera24.it/2018/03/sanremo-il-mercato-annonario-si-trasformera-in-polo-multifunzionale-del-cibo-scopriamo-il-progetto-281577/

Beh, prendi allora una licenza per vendita di prodotti alimentari.
Così fai due linee: 1) La pappa di Fuffi e 2) La pappa del padrone di Fuffi...
Magari vendi prodotti bio e/o a Km zero..."Per chi vive la natura con il suo migliore amico".

Il bando europeo si chiudeva ieri. In caso di vittoria, potrebbe risultare scomodo per il comune presentare un progetto per la creazione di un polo per cibo con la presenza di un unico operatore che vende altro.
Questo potrebbe essere il nocciolo della questione.
È vero che di questo bando di è parlato pubblicamente, anche se io non ne sapevo nulla.
È anche vero però che nessuno si è scomodato per avvisarci di quanto potrebbe succedere. KK, se passa la loro linea il cibo per animali dovrà sparire. Se ti vengono in mente attività alternative oltre a quella proposta (lo fanno già troppi là dentro) io sono tutto orecchi.

Marco, se puoi prendere la licenza per alimentari "umani" a cui affiancare quella degli alimentari animali, puoi usare gli alimentari umani come specchio per le allodole fregandotene degli utili e puntando solo su quelli animali.
Prezzi bassissimi per attirare e poca scelta. nessuno credo possa importi le quantitá dell'uno o dell'altro.
Quindi magari 10% umano e 90% animale e se fattibile, salvi la baracca

Bertu ha scritto:Marco, se puoi prendere la licenza per alimentari "umani" a cui affiancare quella degli alimentari animali, puoi usare gli alimentari umani come specchio per le allodole fregandotene degli utili e puntando solo su quelli animali.
Prezzi bassissimi per attirare e poca scelta. nessuno credo possa importi le quantitá dell'uno o dell'altro.
Quindi magari 10% umano e 90% animale e se fattibile, salvi la baracca

Non si può, non là dentro. Sono due tabelle differenti.

Che casino
Ma in tutto questo, saresti l unico ad avere problemi o ci son o altri esercenti che rischiano?

Marco ma a sto punto, nn ti conviene prendere un magazzino con costi bassi e investire sull on line?
Io tutto il cibo che compro per il cane lo prendo da un sito on line. Si chiama Olistika hanno anche negozio /magazzino, ma spediscono tutto. Tanto mi sembra una battaglia contro i mulini a vento. Rischi solo di farti scoppiare il fegato. Ormai in Italia è ridicolo fare business serio, se ei un imprenditore sei tartassato e basta. Zero diritti, paghi e stai zitto. Poi si meravigliano se ci sono persone che fanno nero..... Prova a dare un occhiata al sito dell Olistika magari ti da qlc idea. Ciao

Concordo con Attila.
Metti su un'attivitá online fatta bene e vai in quella direzione.
Se fai in fretta puoi usare l'attivitá corrente e successivamente volantinaggio davanti al mercato, per far sapere a tutti che ti sei spostato in rete.
Supporta la vendita in rete anche telefonicamente con consegna puntuale e magari riesci a trovare il modo di sistemarti con un furgoncino davanti o vicino al mercato o comunque in posti strategici per la sola consegna della merce ordinata in rete o telefonicamente.
Tentar non nuoce e comunque come tu ben sai, ci vuole inventiva ed un pizzico di incoscenza ed un papá alle spalle che incorda per i top player

Grazie per i consigli, sempre molto apprezzati e in questo caso anche discussi in famiglia.
Si è parlato in effetti del negozio on line, di affittare da privato o addirittura di acquistare i muri. Così come abbiamo discusso su possibili attività alternative.
Dovesse andar male una soluzione si troverà, in questo momento proviamo solo una gran rabbia. Ci sono già passato con la rosticceria, quando mi hanno obbligato a sostituire gli impianti di punto in bianco senza avvisarmi di nulla.
Ho poi saputo che nel 2016 c'era stato un sopralluogo dei vigili del fuoco, avevano fatto presente che il gas all'interno non avrebbe più potuto circolare.
C'era tutto il tempo per chiedere una deroga che, date le dimensioni del negozio, sarebbe stata probabilmente concessa. Tutti zitti.
Stessa cosa ora. Concessioni e autorizzazioni regolarmente rinnovate, fin quando non arriva il tagliateste di turno.
Rabbia, tanta rabbia e senso di impotenza. Questo è ciò che sto provando, e qualunque decisione volessimo prendere sarebbe dettata dall'ansia, non dal cervello. Non ci resta che aspettare, di concreto non possiamo fare altro.

marco61 ha scritto:Grazie per i consigli, sempre molto apprezzati e in questo caso anche discussi in famiglia.
Si è parlato in effetti del negozio on line, di affittare da privato o addirittura di acquistare i muri. Così come abbiamo discusso su possibili attività alternative.
Dovesse andar male una soluzione si troverà, in questo momento proviamo solo una gran rabbia. Ci sono già passato con la rosticceria, quando mi hanno obbligato a sostituire gli impianti di punto in bianco senza avvisarmi di nulla.
Ho poi saputo che nel 2016 c'era stato un sopralluogo dei vigili del fuoco, avevano fatto presente che il gas all'interno non avrebbe più potuto circolare.
C'era tutto il tempo per chiedere una deroga che, date le dimensioni del negozio, sarebbe stata probabilmente concessa. Tutti zitti.
Stessa cosa ora. Concessioni e autorizzazioni regolarmente rinnovate, fin quando non arriva il tagliateste di turno.
Rabbia, tanta rabbia e senso di impotenza. Questo è ciò che sto provando, e qualunque decisione volessimo prendere sarebbe dettata dall'ansia, non dal cervello. Non ci resta che aspettare, di concreto non possiamo fare altro.

Scusa Marco, aspettare che cosa.
Chi ha tempo non aspetti tempo, si dice.
Ragionaci sopra freddamente, dormici bene sopra, valuta tutto, fatti un "business case", ma non rimandare perché qualunque sia la strada che deciderai di prendere questa richiederá del tempo e se decidi di rimanere nel settore, in qualunque modo tu lo voglia fare, devi sfruttare al massimo la visibilitá che hai oggi per non dover ripartire prorio da zero.