Tennisti incentrici ed excentrici

Che cazzo c'entra la geometria coi tennisti?

Vediamo.

Intanto, senza farla lunga, diciamo che INCENTRO è un un punto sempre all'interno di un triangolo, al contrario dell'EXCENTRO che si trova sempre all'esterno del triangolo stesso.

Supponendo che l'area di tale triangolo rappresenti tutti i conoscenti tennisti del giocatore, ed il giocatore uno dei due succitati punti.

Il giocatore INCENTRICO pensa di essere al centro dell'attenzione tennistica di tutti i soci del suo circolo.

Al contrario, il giocatore EXCENTRICO non ci pensa proprio: dico elegantemente che se ne sbatte i coglioni del giudizio dei soci/amici/colleghi tennisti.

Appartenere ad una delle due tipologie non ha nulla a che vedere con la voglia di lottare, impegnarsi e vincere, ma a MOLTO a che vedere con il comportamento successivo alla vittoria o sconfitta.

Il tennista INCENTRICO, farà sempre e comunque di tutto per edulcorare la sconfitta, trovando una montagna di scuse del cazzo onde giustificarsi agli occhi di tutti.
Cercherà di sminuire i meriti dell'avversario (io gioco a tennis...  lui rimette: non sa fare il rovescio in top spin!)
In caso di vittoria, invece, comunicherà ai quattro venti il suo risultato.
Annoterà con cura tutti i risultati dei soci, onde potersi paragonare e dimostrare di essere, in qualche modo superiore.

Il tennista EXCENTRICO, pur non essendo contento di perdere, semplicemente si congratula con avversario e pensa alla prossima partita, totalmente incurante dell'altrui pensiero.
Analizzerà la sua partita cercando, ove possibile, di migliorare.

Che tu appartenga ad una categoria o all'altra (io sono EXCENTRICO puro) sappi una cosa:

"IL MONDO DEL TUO TENNIS SE NE SBATTERÀ I COGLIONI CHE TU VINCA, O PERDA"

Quello deve servire solo a te, per migliorare.

Essere un tennista INCENTRICO è molto più faticoso, mentalmente:

In una partita si pensa costantemente che scusa usare con i soci in caso di sconfitta... e si temono terribilmente eventuali sfottò.

L'INCENTRICO non riesce a capire che lo sfottò da circolo è il sale del divertimento del circolo stesso.

E, come tale, è semplice goliardia... ma per l'INCENTRICO è sofferenza pura

Giovanni
Una volta c'erano dei post in cui illustravi tutti i "tipi da circolo". Erano una decina.
Quelli  andrebbero fixati in alto sul forum

Sicuramente faccio parte degli excentrici, addirittura riesco anche a prendermi in giro da solo….
Partecipando a vari gironi di serie D, ho notato che coloro i quali si complimentano con l’avversario, sono delle mosche bianche. Come s3 fosse un onta.

correnelvento ha scritto:

Il tennista INCENTRICO, farà sempre e comunque di tutto per edulcorare la sconfitta, trovando una montagna di scuse del cazzo onde giustificarsi agli occhi di tutti.
Cercherà di sminuire i meriti dell'avversario (io gioco a tennis...  lui rimette: non sa fare il rovescio in top spin!)
In caso di vittoria, invece, comunicherà ai quattro venti il suo risultato.
Annoterà con cura tutti i risultati dei soci, onde potersi paragonare e dimostrare di essere, in qualche modo superiore.

Analizziamo ora un'altra differenza tra il giocatore IN e quello EX:

Una caratteristica peculiare del giocatore INCENTRICO è quella di non sapere minimamente valutare il proprio livello.

Egli si sopravvaluta ampiamente.

In questo modo, durante la partita deve affrontare due grossi problemi: ovvero il non capacitarsi di perdere con uno (erroneamente) ritenuto più scarso e giustificare tutto ciò agli occhi del suo mondo tennistico (a cui non interessa un cazzo se vince o perde).

Proprio per questo se la prende con tutto e con tutti durante la partita: chi parla fuori dal campo (pensa di essere a Wimbledon), alle auto che passano, agli impianti di irrigazione... per arrivare a maledire l'aereo di linea che passa a 30mila piedi sopra la sua testa.

In tanti, tantissimi anni di tennis (giocato male) ho conosciuto centinaia di questi patetici personaggi, sempre uguali a sé stessi: sempre coerenti nelle loro azioni.

I famosi "denigratori del pallettaro" con cui chiaramente perdono sempre.

Quelli che se fanno una volee' vincente è come se vincessero la partita (ho perso, ma gli ho fatto vedere come si gioca a tennis).

Vivono male questo sport queste persone, mi fanno anche un po' di tenerezza (ma a volte anche un po' incazzare).

Non ci sta niente di più "catartico" di essere consci della propria scarsezza nel nostro tennis da circolo.

Personalmente sono il primo a sostenere, nel circolo dove gioco e tra i conoscenti degli altri circoli, di essere uno scarpone privo del minimo talento.

Tutte le volte che perdo (moltissime) dico sempre all'avversario che ha un tennis migliore del mio, e più talento di me, e ha ampiamente meritato: "c'est plus facile!"

Però mi impegno sempre al massimo, corro, sudo mi incazzo (con me stesso).

Io farei anche un'altra classificazione, leggermente diversa, chi può accettare serenamente la propria sconfitta e chi invece no. I primi per me sono delle "mosche bianche", gli altri i più diffusi, e questi alla fine si trasformano in campo nei "rubacchini", ovviamente per raggiungere il loro unico scopo che è la vittoria e non il divertimento!  

Non è collegato a questa discussione, ma visto che ci sono, voglio postare il mio primo video fatto in 30 anni che gioco a tennis (registrato l'altro giorno), una imitazione del mio idolo tennisitico....

https://youtu.be/SlFvYjsltRY

Non mi trovi d'accordo.

Essere onesti o disonesti in campo non è direttamente collegato all'accettazione, o meno, della sconfitta.

L'onestà (o disonestà) è legata all'indole, al carattere e all'educazione della persona.

correnelvento ha scritto:

"IL MONDO DEL TUO TENNIS SE NE SBATTERÀ  I COGLIONI CHE TU VINCA, O PERDA"

Dovresti pensare, e non è una battuta, di scrivere un libro sul tennis.

correnelvento ha scritto:Non mi trovi d'accordo.

Essere onesti o disonesti in campo non è direttamente collegato all'accettazione, o meno, della sconfitta.

L'onestà (o disonestà) è legata all'indole, al carattere e all'educazione della persona.

Quello che dici è assolutamente vero, però quando uno non accetta la sconfitta in modo sereno è più facile che, per raggiungere il suo unico scopo (la vittoria), qualche palla se l'aggiusta. Più che onestà o disonestà si tratta di fare delle "approssimazioni" sempre a proprio favore.

Poi come direbbe il filosofo Catalano è sempre meglio vincere che perdere, anche io preferisco vincere, ma rispettando le regole... e forse pure troppo!

correnelvento ha scritto:Non mi trovi d'accordo.

Essere onesti o disonesti in campo non è direttamente collegato all'accettazione, o meno, della sconfitta.

L'onestà (o disonestà) è legata all'indole, al carattere e all'educazione della persona.

E infatti, tornando all'episodio della finale di amburgo, se a parti invertite Carlitos avesse rubato un punto col doppio rimbalzo, non solo il suo allenatore ma tutta la Spagna inclusi i media lo avrebbero crocifisso.
Invece in italia si osanna Musetti come il nuovo talento. E, orrore, addirittura *qui* si sminuisce il valore del suo gesto, a mio avviso molto peggiore di un caso di doping, in quanto acclarato e visibile a tutti.
E, inevitabilmente (in questo caso parlo egoisticamente) un episodio che nel suo piccolo puo avere ripercussioni nei pregiudizi all'estero ("nessuna sorpresa, e' un italiano..").

Tuttavia ricade perfettamente nell'affermazione quotata. E, aggiungerei, alla cultura.

Rubare, anche un solo punto, toglie gusto alla vittoria.
Qundi oltre che disonesto, anche stupido.

Chiros ha scritto:Rubare, anche un solo punto, toglie gusto alla vittoria.
Qundi oltre che disonesto, anche stupido.

da stampare e incorniciare

Ora non esageriamo.
Di punti "rubati" volontariamente o no è piena la storia del tennis professionistico.
Se ci fosse stato il falco in coppa Davis negli anni 70,80 e 90 con i giudici di linea che in casa ne combinavano apposta di tutti i colori a favore della propria nazione avremmo un altro palmares.
Il doppio rimbalzo è questione di poco, il giocatore che corre in avanti può non rendersi conto oppure pensare di aver preso palla e campo, soprattutto sulla terra. Visto che i giudici non ce la fanno a giudicarlo, ho visto ultimamente un match dove l'arbitro ha chiamato il doppio rimbalzo ma era nettamente buono il colpo, dovrebbe rientrare nei casi da moviola, molto semplice.
Facciamo troppo le verginelle a volte.
Come già detto sopra, giocatori come Connors, McEnroe, Lendl e altri che si potrebbero citare in moltitudine, col quasi che avrebbero mai ammesso di averla presa al secondo rimbalzo.
Si sarebbero mangiati il giudice arbitro piuttosto che perdere il punto.
Se Musetti fosse stato cosciente del secondo rimbalzo e non lo avrebbe ammesso, lo troverei meno discutibile del servizio da sotto nel match point contro Cerundolo.

Se n'è accorto eccome, altrimenti non avrebbe girato le spalle ad Alcaraz che lo cercava con lo sguardo invano.

yatahaze ha scritto:Se n'è accorto eccome, altrimenti non avrebbe girato le spalle ad Alcaraz che lo cercava con lo sguardo invano.

Qui concordo con Yata.

Può avere avuto un dubbio, l'arbitro gli ha dato il punto. Fine.
Non ha vinto per quell'errore arbitrale.
Anzi ha perso pure il game nonostante quel punto.
Si sta parlando del nulla.
Io sono un giocatore correttissimo in campo anche troppo buono, eppure mi è capitato più di una volta di avere il dubbio di averla presa buona oppure dopo il secondo rimbalzo oppure mentre toccava terra, classico colpo in cui porti via un pezzo di campo con la racchetta.
Al nostro livello nel dubbio fai due palle, rigiochi il punto, ma non c'è l'arbitro, altrimenti il punto non si può rigiocare e decide lui, a meno che i giocatori non si mettano d'accordo per darsi il punto contro il giudizio dell'arbitro.
Altro discorso invece è riferito ai comportamenti a volte strafottenti a volte stigmatizzabili del ragazzo.
Anzi del ragazzino, ha 20 anni.
Speriamo che maturando li lasci andare e non prosegua la carriera come Fognini.
D'altronde se avesse la testa ed il comportamento di Sonego o Berrettini sarebbe già a ridosso dei primi 10.

spalama ha scritto:Può avere avuto un dubbio, l'arbitro gli ha dato il punto. Fine.

Non ha vinto per quell'errore arbitrale.

Assolutamente ineccepibile.

Episodi così ci sono stati, e sempre ci saranno.

Vorrei ricordare un episodio di un 17 Wilander, in finale o semi al Roland Garros, che vinse.

Suo match point, palla chiamata OUT da arbitro... partita vinta.
Il ragazzo svedese, immediatamente, dichiara che la palla era buona, e fa rigiocare il punto.

Ecco: spero di aver reso l'idea...

A me ne è rimasto impresso uno di Roddick a Roma 2005 contro Verdasco... mi pare 7/6 5/3 e 0/40 3 match point... sul primo palla chiamata fuori sulla seconda di servizio...match finito x l'arbitro, lui la da buona...e poi perde la partita Suspect

nw-t ha scritto:A me ne è rimasto impresso uno di Roddick a Roma 2005 contro Verdasco... mi pare 7/6 5/3 e 0/40 3 match point... sul primo palla chiamata fuori sulla seconda di servizio...match finito x l'arbitro,  lui la da buona...e poi perde la partita  Suspect

Vero!
Ricordo la partita.

Parole di un mental-coach professionista, che chiaramente condivido in toto (da Ubitennis):

Si dice spesso che il tennis è uno sport che tira fuori molte cose personali da dentro le persone, è vero?

Massari: “Certo, è verissimo. Il tennis tira fuori chi siamo al 100%, quindi sia la nostra forza, che le nostre debolezze. Perché mentre stai facendo una partita non puoi fingere. Il livello di stress fisico è troppo alto per riuscire a nascondere le emozioni. La stanchezza, il fatto di non riuscire a respirare, sono entrambi fattori che eliminano qualsiasi tipo di filtro"

Lo sostengo da una vita: nel campo si vede l'uomo.

È per questo che le BRUTTE PERSONE si riconoscono in partita, dove rivelano la loro vera personalità, priva della maschera.

Quante ne avete viste, all'opera? Io ho perso il conto

Bellissimo questo tread, mi era scappato.
Giovanni, meriteresti una cattedra in "Psicologia del tennis da circolo“

aless ha scritto:Bellissimo questo tread, mi era scappato.
Giovanni, meriteresti una cattedra in "Psicologia del tennis da circolo“

Ti ringrazio, Aless...

Mi accontenterei di un attestato di "smascheratore" di stronzi da circolo

io credo di essere excentrico. non mi imbestialisco ne per i miei errori ne per le chiamate dubbie degli avversari, mi complimento per i bei colpi e per le vittorie altrui. le uniche due osservazioni che mi capita di fare riguardano la poca mobilità della mia spalla che mi penalizza su tutti i colpi sopra la testa (ma è così da sempre), ed il periodo post covid da cui sono uscito malconcio a livello di fiato, ancora non riesco a respirare bene e vado in affanno.
per il resto sono consapevole dei miei infiniti limiti, non mi interessa cambiare il mio modo di giocare solo per vincere una partita, sono sempre stato unagonista ma gioco per divertirmi, e credo di essere correttissimo in campo (qualche svista involontaria sicuramente mi capita, ma mai con dolo)

Come dicevo, appartenere ad un gruppo piuttosto che all'altro non è legato alla voglia, o meno, di vincere.

Io quando gioco non mollo una palla e mi impegno sempre al massimo, e non mi arrendo neppure se sto sotto 0-5...

Mi incazzo in campo, rigorosamente solo con me stesso, non ho MAI criticato in vita mia il gioco dell'avversario, tantomeno gli ho mancato di rispetto.

Ma ne ne strabatto il belino di quello che pensano soci del circolo.

Anzi: sono il primo a divertirmi quando parte qualche sfottò nei miei confronti (abbondantemente restituito -con interessi- alla prima occasione).

È l'INCENTRICO che impazzisce quando viene preso per il culo dai soci: la sua sconfitta subita dal pallettarino del circolo destabilizza la sua distorta realtà tennistica.

correnelvento ha scritto:

aless ha scritto:Bellissimo questo tread, mi era scappato.
Giovanni, meriteresti una cattedra in "Psicologia del tennis da circolo“

Ti ringrazio, Aless...

Mi accontenterei di un attestato di "smascheratore" di stronzi da circolo

e di GURU