crisi econmica

ragazzi io sono molto preoccupato per il casino che sta succendendo, spero che non mi mangiano i soldi che ho messo da parte con tanto sacrificio, poi ho paura per il lavoro e secondo me il peggio deve ancora arrivare.......... voi come la vedete la situazione?

male... veramente il picco della crisi nel mio caso l'ho vissuto l'anno scorso quando mi hanno dato un calcio nel c**o dopo 10 anni di lavoro nell'ultima azienda, con la motivazione: "consolidare i costi"

In Italia la situazione é drammatica, rafforzata anche dalla mancanza di misure reali.
Se chi governa (chiunque sia) non cambia mentalitá, il futuro non potrá che essere ancora piú nero.

Per fortuna (in senso ironico) gli italiani hanno tanti risparmi a cui si potrá ricorrere in caso di necessitá.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che nel caso lo stato no fosse piú in grado di rimborsare i titoli pubblici, basterá prendere i soldi risparmiati dagli italiani per ripagare i creditori.
Morale...........i politici hanno fatto i debiti (ed i loro porci comodi) e gli italiani pagheranno.



P.S. Notizia dell'ultima ora; pare che sia stata istituita una commissione speciale con i maggiori esperti di economia in Italia con lo scopo di trovare una possibile soluzione al nostro debito pubblico e pare anche che l'abbiano trovata:
questa commissione si occuperá direttamente di piazzare giocate in tutte le lotterie e concorsi del mondo ed a noi non resta che sperare............

konrad63 ha scritto:male... veramente il picco della crisi nel mio caso l'ho vissuto l'anno scorso quando mi hanno dato un calcio nel c**o dopo 10 anni di lavoro nell'ultima azienda, con la motivazione: "consolidare i costi"

azz, anch'io ho fatto la stessa fine, a marzo scorso............

Dopo 11 anni.
Mortacci loro, ste multinazionali de merda

Io non voglio credere che il nostro paese faccia il crack. Non è, credo, un paese in così cattive condizioni, almeno non ancora. La situazione della Grecia è esplosa ora, ma in realtà la loro economia era in una situazione di grave, costante e preoccupante declino già da almeno 6/7 anni, non è stato fatto nulla e ora sono in condizioni di non poter rimediare, non da soli di sicuro.
Il guaio è che la lenta progressione di alcuni fenomeni economici sono estremamente poco percettibili dalla popolazione che, oltre al fatto di avvertirne in modo massiccio le conseguenze solo quando la situazione è realmente ormai troppo grave, non possiede gli strumenti per sfuggirne. E non si può pensare che i paesi trainanti del continente si facciano carico di qualunque default si possa presentare in futuro, non sarebbe sostenibile e la loro azione di autodifesa sarebbe quella di scaricare le zavorre. In queste situazioni si crea un effetto domino non prevedibile a priori e non facilmente controllabile se si presenta.
Certo è che se non si prendono dei seri provvedimenti ora, se non si cambia il modo di portare avanti il paese, la situazione potrebbe diventare grave anche da noi, perché le avvisaglie ci sono, e non da ora. Già da alcuni anni l'Italia ha cominciato a non onorare alcuni degli impegni sottoscritti con le organizzazioni finanziarie internazionali, semplicemente perché i soldi (promessi i sede di accordi) non ci sono.
Io spero vivamente che chi dovrebbe farlo sia in grado di prendere i provvedimenti adeguati, e dovrà esserlo non solo dal punto di vista delle capacità, ma anche dal punto di vista del'etica morale perché alcune scelte potrebbero costare la vita politica a chi le fa.
Anche io come matty sono preoccupato per i miei risparmi che ho sempre pensato avrebbero dovuto aiutare i miei figli ad aprirsi una strada. Penso spesso a quello che potrei fare ma non trovo una soluzione.

Io vedo nero, anche perchè ci sono altri paesi emergenti che vogliono copiare l'esempio Cina. Non ci rimarrebbe che puntare sulla qualità e sull'innovazione ma in un paese bloccato dalle mafie come il nostro non è facile. Ci rimane solo l'emigrazione.

io direi che il nostro amato presidente del consigli invece di pensare alle intercettazioni, alla riforma della giustizia per pararsi il culo, e a varie cazzate tipo bunga bunga si concentrasse + sul nostro paese invece che salvaguardare i propri interessi sarebbe meglio, anche se chiunque andrebbe al governo non credo farebbe molto di +

non ci sono ricette semplici, nè ricette buone per tutte le stagioni. non credo ad esempio che i provvedimenti richiesti al nostro governicchio dalla CE e dalla banca centrale siano gli unici possibili per far quadrare i conti. sono provvedimenti imposti ad un esecutivo che ha dato chiare manifestazioni di incapacità a gestire l'emergenza, sono "suggerimenti obbligatori" formulati da entità esterne ad una realtà, l'italia, di cui gli esponenti politici primari essendo vincolati ed invischiati in legami inestricabili lobbistici ed alcune volte mafiosi, nella forma e nella sostanza, realizzati con le varie parti sociali, sono completamente in balia degli eventi.

esistono governi che dovrebbero prendere provvedimenti più adatti ad alcune classi di lavoratori (dipendenti, operai, ecc.), altri governi che ne dovrebbero prendere altri nei confronti di classi diverse di lavoratori (liberi professionisti, commercianti, artigiani ed imprenditori, ecc.).

poi il luogo comune ci porta a pensare che ci sono i cittadini che con il loro voto danno vita ad un governo piuttosto che ad un altro e così, se un operaio vota un partito di centro destra probabilmente non fa i suoi interessi, così come non li farebbe probabilmente un commerciante che desse la propria preferenza ad un partito di centrosinistra o, ancor di più, di sinistra.

io credo che vada superato questo schema a blocchi, stantio, rappresentativo di un vecchio modo di far politica se si vuole dare impulso alla ricrescita di questa nazione: l'italia ha problemi gravissimi che non sono nè di destra nè di sinistra, a mio avviso, come l'evasione fiscale, la corruzione, l'incompetenza e l'allontanamento progressivo ed inesorabile degli individui dalla partecipazione attiva delle comunità di cui fanno parte, dalla Politica con la P maiuscola, insomma.

una politica partitica che dimentica di dare il buon esempio con comportamenti virtuosi, in un momento come questo, poi, dovrebbe essere messa in condizioni di non nuocere più, rimuovendone i suoi esponenti in modo energico ed irreversibile, anche , al limite, con il commissariamento (?) da parte di una entità esterna che si possa proporre come "demiurgo" per far nascere un nuovo concetto di stato che necessita di parti sociali oneste ed illuminate in tutti i settori, da quello operaio a quello imprenditoriale; questo demiurgo dovrebbe avere la capacità di raccogliere le istanze provenienti dalle forze buone di questo paese, quelle provenienti, ad esempio, dalle migliaia di organizzazioni di volontariato che si sbattono tutti i santi giorni sul territorio per sopperire alle carenze di un sistema paese che non funziona più. un "demiurgo" che potrebbe essere anche solo un semplice modello di sistema paese da importare di sana pianta: il Presidente della Repubblica (visto che sembra ormai l'unica figura che viene considerata al di sopra delle parti, seria e credibile) potrebbe fare da garante ed individuare gli attori da far partecipare alla rappresentazione del cambiamento...

scusate, probabilmente vaneggio...

@gp
Non vaneggi.

gp, non è un vaneggiamento il tuo, ma credo che poco si possa fare se non cambia la cultura politica di questo paese
per troppo tempo una certa conduzione della cosa pubblica si è basata sull'appoggio di chi si vede difesi a oltranza i propri privilegi: l'evasione fiscale, in fondo, è uno di questi
e quando parlo di cultura politica intendo anche quella che risiede nei microcosmi delle varie amministrazioni centrali e locali (ne so qualcosa visto che ci lavoro da 25 anni)

Da remotissi e labili ricordi di scuola mi sembra che ai bei tempi di Roma antica ci fosse una lotta politica interna sempre accesa, furibonda e spesso cruenta. Un'aspetto importante era che non ostante tutto la politica estera era estremamente aggressiva e coerente indipendentemente da chi era di volta in volta la potere: espandersi, conquistare (saccheggiare), incamerare nuovi schiavi.
Non proprio un programma alla Maria Goretti ma era per dare un'idea.
Gli Usa difendono i propri interessi con le unghie e con i denti, ad esempio imponendo agli altri stati la difesa dei propri brevetti software tramite BSA, per non parlare di quelli discografici e cinematografici al punto da utilizzare la polizia postale degli altri stati. Per non parlare del colpo di mani di tre anni fa per far passare la brevettabilità del software in Europa.
Perfino gli Ungheresi hanno ottenuto l'esclusiva della denominazione Tocai!
E noi? Noi continuiamo pura a scannarci ma, accidenti, vogliamo ottenere lo stesso rispetto per tutti i prodotti alimentari Dop, Igp, Doc contraffatti (parmesan & C.) ? Vogliamo o no aiutare tutte le ditte che continuano ad essere defraudate dei propri brevetti e troppo piccole per far valere i propri interessi?
L'Italia purtroppo è uno stato pallettaro, sempre in difesa, col terrore di prendere l'iniziativa e mai che faccia un'approccio a rete!
Poi discutiamo anche di patrimoniale, evasione e diritti del lavoro (che non si toccano).

P.S.
Io il Casinò di Las Vegas con Venezia in cartapesta o lo costringo a pagare le dovute (salate) royalties oppure chiude. Con la cultura si deve fare business (all'estero).

Domandona: facciamo il caso che il paese fallisca, cosa accadrebbe realmente a tutti noi?

di tutti non lo so, alcuni di sicuro usciranno lividi... molto lividi... ma spero non si arrivi fino a lì

oedem ha scritto:Domandona: facciamo il caso che il paese fallisca, cosa accadrebbe realmente a tutti noi?

Lascia perdere.
Sostanzialmente in caso di bancarotta lo Stato non è più in grado di fare fronte alle proprie obbligazioni. Quindi niente soldi per pagare stipendi, pensioni, ospedali, servizi, materie prime... ecc.
L'inflazione diventa galoppante.
Stampare moneta o altri titoli di credito diventa pressoché inutile perché il loro valore reale è uguale alla carta da parato.
C'è il rischio di sapere come inizia e non come finisce e sicuramente non se ne esce per vie "non violente".


Tranquilli l'Italia non fallirà.
Se ci sarà un fallimento sarà quello della Grecia che comunque verrà "pilotato" sulla falsariga di quello argentino di alcuni anni addietro.
Certo non stiamo messi bene, ma nella nostra storia abbiamo attraversato momenti peggiori.

In Argentina sono sopravvissuti, ma a prezzo di una povertà (vera) diffusa.

Feliciano ha scritto:
Certo non stiamo messi bene, ma nella nostra storia abbiamo attraversato momenti peggiori.

Non negli ultimi 60 anni....

giascuccio ha scritto:
azz, anch'io ho fatto la stessa fine, a marzo scorso............

Dopo 11 anni.
Mortacci loro, ste multinazionali de merda

nel mio caso trattasi di azienda nostrana, manco di multinazionale...adesso mi sono aperto una società mia, vediamo se la barchetta rimane a galla in mezzo a sto tsunami

Lo stato italiano non fallirá mai!!!

Se non sará piú in grado di pagare i debiti fará ricorso, come piú volte implicitamente annunciato, alle risorse dei privati cittadini italiani che sono la garanzia che a livello internazionale tiene ancora in piedi il debito pubblico italiano.

In altre parole potrebbero, per assurdo, espropriare tutta o parte della valuta presente su tutti i conti correnti delle banche italiane (i nostri risparmi) e con questi soldi pagare i debiti e ripartire da zero (per noi).

correnelvento ha scritto:

Feliciano ha scritto:
Certo non stiamo messi bene, ma nella nostra storia abbiamo attraversato momenti peggiori.

Non negli ultimi 60 anni....

I miei nonni mi raccontavano storie incredibili relative agli anni 40-55. Della serie che non si riusciva amettere insieme 3 pasti al giorno, ma ci si doveva accontentare di uno soltanto. Tutti gli amici e i parenti che emigravano all'estero perché non c'era lavoro ed altro...
Poi venne la ripresa economica...

Phuket ha scritto:Lo stato italiano non fallirá mai!!!

Se non sará piú in grado di pagare i debiti fará ricorso, come piú volte implicitamente annunciato, alle risorse dei privati cittadini italiani che sono la garanzia che a livello internazionale tiene ancora in piedi il debito pubblico italiano.

In altre parole potrebbero, per assurdo, espropriare tutta o parte della valuta presente su tutti i conti correnti delle banche italiane (i nostri risparmi) e con questi soldi pagare i debiti e ripartire da zero (per noi).

Togli pure il per assurdo.
Lo hanno già fatto una volta nel 92, sia pure in piccolo, questa volta ci potrebbero andare giù pesanti: leggi prelievo forzoso sui conti correnti.

wbtit ha scritto:
E noi? Noi continuiamo pura a scannarci ma, accidenti, vogliamo ottenere lo stesso rispetto per tutti i prodotti alimentari Dop, Igp, Doc contraffatti (parmesan & C.) ? Vogliamo o no aiutare tutte le ditte che continuano ad essere defraudate dei propri brevetti e troppo piccole per far valere i propri interessi?
L'Italia purtroppo è uno stato pallettaro, sempre in difesa, col terrore di prendere l'iniziativa e mai che faccia un'approccio a rete!

Giuro che non l'ho scritto io il decreto (http://www.repubblica.it/economia/2011/11/03/news/misure_anticrisi-24329495/?ref=HRER3-1)
Così pure la trasformazione dell'Ice, l'Istituto del commercio estero, in "Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane", sotto la vigilanza di una cabina di regia presieduta dal ministro dello Sviluppo economico e dal ministro degli Esteri.

Intanto abbiamo perso altri tre anni...

Ragazzi tranquilli, l'Italia non è nemmeno lontanamente a rischio fallimento.

La commercialista di famiglia (proprio di famiglia eh, è mia cugina ) ci ha ampiamente rassicurato e addirittura suggerisce di comprare titoli di stato che al momento vengono scambiati a prezzi bassi a causa di un clima di informazione che li presenta come a rischio insolvenza, cosa che lei stessa ha definito IMPOSSIBILE.

In pratica chi ha denaro da investire in questo momento si sta arricchendo molto sfruttando un clima di terrore che almeno per quanto riguarda l'azienda Italia è infondato perchè se davvero fallisse il nostro paese l'Europa tutta colerebbe a picco, non dimentichiamoci che siamo comunque la quinta-sesta potenza industriale a livello mondiale, un fallimento nostro non è nemmeno contemplabile.

Riguardo al prelievo sui conti correnti mi ha detto che sarebbe una misura economicamente controproducente per una questione di contrazione della domanda bla bla bla e che per quanto ne sa lei non è nemmeno stata considerata al momento anche se la voce gira, a suo dire, per scopi speculativi. Chi ha grosse somme di denaro spinge affinchè si diffonda il terrore 'prelievo forzoso' in modo che il piccolo risparmiatore corra a fare cose stupide tipo ritirare i soldi dalle banche per timore di fantomatici espropri, in modo che gli istituti bancari siano a lovo volta costretti ad acquistare liquidità a tassi pompati dai pochi che il denaro lo detengono davvero.

In situazioni come queste diffondendo ad arte la paura di un fallimento che non è nemmeno ipotizzabile per un paese come l'Italia il risparmiatore in preda al panico fa cose stupide impoverendosi a seguito di azioni economicamente assurde (vedi vendere titoli di stato sottoprezzo o chiudere i conti in banca ritirando tutta la liquidità) e l'investitore che dispone di capitali da gestire si arricchisce moltissimo.

In sostanza il consiglio di mia cugina è stato: compra titoli di stato che a questo prezzo ti garantisci un rendimento fenomenale.

Ovviamente se poi si sbaglia vi dico dove ha lo studio e si va li con i forconi!

Credo che questo momento di crisi profonda dovrebbe avere la capacità di insegnarci qualcosa.
Intendo dire che è arrivato il momento di fare delle riforme radicali e per radicali intendo dire cambiamenti che per andare a regime potrebbero richiedere qualche decennio.
Il problema della politica italiana è che, chiunque sia al governo, al massimo riesce a vedere lontano tanto quanto dura una legislatura e quindi tutti i provvedimenti inevitabilmente finiscono per essere delle "leggi tampone" e non dei veri piani di sviluppo. Se i nostri governanti fossero persone serie, si prenderebbero l'impegno di creare un tavolo comune (tipo la costituente che scrisse la nostra Costituzione) dove tutti insieme lavorerebbero per fare un piano di riforme a lungo periodo con il patto "di sangue" che chiunque vincerà le elezioni nei 15-20 anni succesivi, non cambierà le cose ma proseguirà sulla strada tracciata insieme.
Allora potremmo avere finalmente una scuola che funziona ed essere un Paese senza fughe di cervelli, potremmo avere un patrimonio culturale tutelato a dovere, potremmo avere una programmazione di sviluppo industriale che tenga conto di incentivi per i giovani e le piccole imprese.

Finchè non vedremo più in là del nostro naso, ciclicamente, con andamento sinusoidale, succederà quello che sta accadendo ora.
Ne usciremo, ma risuccederà...

Sullo "stare tranquilli" del Sat farei qualche precisazione.
Non credo che l'Italia sia a rischio default, non ci sono ora i presupposti. Il nostro debito pubblico ha attualmente una scadenza media di 8 anni, ciò significa che trascorso quel tempo gli interessi relativi andranno a gravare sul bilancio dello stato. E se il rendimento dei titoli si sta alzando ed è vero che si potrebbe rivelare un buon investimento, questo succede perché la richiesta di acquisto è bassa, ovvero i grossi investitori non comprano perché, oltre a essere in crisi di liquidità, non si fidano della solvibilità (c'è stata una informale ma sostanziale richiesta ai cinesi di essere loro gli acquirenti, ma per ora non se ne è fatto nulla). 8 anni non sono pochissimi ma non sono nemmeno molti se non si prendono provvedimenti seri e a lungo termine. E subito. Nel 95 trascorsi un po' di tempo in Argentina, la grande crisi e il default dei tango bond sarebbe arrivato solo 5/6 anni dopo, ma i segnali di crisi economica erano già palpabili.
L'azione di governo dovrebbe in questi casi andare al di là del mero interesse di bottega e sfidare anche il malcontento delle grandi categorie elettorali e di potere. Per chi lo fa potrebbe trattarsi di un suicidio politico, ecco perché si tratterebbe di anteporre l'interesse pubblico sul serio, almeno per una volta. Saranno in grado di farlo?

Nel 1992 eravamo già sull'orlo della bancarotta, vi ricordate? Vi ricordate che cosa era stato detto?
Che con tanti sacrifici (prelievo forzoso c/c, taglio tredicesima, ecc.ecc)e ABBASSANDO il costo del lavoro (accordo sindacale del '93 con aumenti stipendi su inflazione PROGRAMMATA) saremo entrati in europa, evitato la bancarotta E diventati competitivi.
Poi hanno detto che per essere competitivi ci voleva la flessibilità.
Adesso che gli stipendi sono tra i più bassi in europa e i giovani sono tutti co.co.co ci dicono che per essere COMPETITIVI bisogna licenziare quelli che ancora osano avere un lavoro a tempo indeterminato: MADDAAIIII!
Il tempo dei sacrifici per me è finito, una balla non è per sempre.

Per il discorso default inteso come blocco dei rimborsi dei titoli in scadenza ricordo che esiste un trucco barbino. Già nel '92 fu proposto il "consolidamento" del debito sulle orme degli antichi titoli detti "debiti di guerra". Si tratta di congelare il rimborso del capitale a tempo indeterminato ma continuando a pagare gli interessi, una mezza fregatura.
Se dovessi usare i MIEI soldi ( e per fortuna sono solo pieno di debiti ) comprerei BUND tedeschi, oppure una casa ecc., ecc.