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parole sante sul tennis Italiano
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parole sante sul tennis Italiano
A firma Ubaldo Scanagatta su Ubitennis è apparsa questa intervista che condivido appieno
Ora ci sarebbe da chiedersi perché gli spagnoli vincono tanto, e gli italiani vincono così poco. Miguel Angel Zubirrain, che segue il tennis da 30 anni e conosce bene sia gli spagnoli (ovviamente) sia gli italiani, dice: “Gli spagnoli si sacrificano di più”. E non intende solo i giocatori ma anche gli allenatori.
“Agli uomini italiani piacciono troppo le donne e le auto appena guadagnano un po’ di soldi e popolarità, per continuare a sacrificarsi. Questa è la prima ragione”.
E la seconda?
“Che i maestri spagnoli sono di buona qualità, insegnano bene i fondamentali e il resto”.
La terza?
“Nei club c’è una mentalità sportiva, piace il tennis agonistico, i ragazzi sono incoraggiati e abbastanza seguiti. C’è quindi una buona base”
La quarta?
“E’ frutto delle precedenti. I giocatori vincono, i giovani si entusiasmano e sognano di imitarli. Sanno che si devono sacrificare, che anche Nadal si è sacrificato tanto pur essendo nato in una piccola isola così come Moya (da noi mezzi campioni non vengono fuori nemmeno nelle grandi isole come Sicilia e Sardegna: il miglior isolano di casa nostra è stato il siciliano Alessio Di Mauro entrato a stento fra i primi 70, best ranking n.68…), capiscono che cosa devono fare…”
La quinta?
“Non bastano le prime quattro? Beh, in Spagna ci sono moltissimi tornei junior, poi tanti Futures, nei quali i giovani si cimentano imparando a competere, a far punti, a conquistarsi le classifiche puntando anche sulla continuità…Lo so che avete tanti tornei anche voi, ma è lo spirito che è diverso”.
Ora ci sarebbe da chiedersi perché gli spagnoli vincono tanto, e gli italiani vincono così poco. Miguel Angel Zubirrain, che segue il tennis da 30 anni e conosce bene sia gli spagnoli (ovviamente) sia gli italiani, dice: “Gli spagnoli si sacrificano di più”. E non intende solo i giocatori ma anche gli allenatori.
“Agli uomini italiani piacciono troppo le donne e le auto appena guadagnano un po’ di soldi e popolarità, per continuare a sacrificarsi. Questa è la prima ragione”.
E la seconda?
“Che i maestri spagnoli sono di buona qualità, insegnano bene i fondamentali e il resto”.
La terza?
“Nei club c’è una mentalità sportiva, piace il tennis agonistico, i ragazzi sono incoraggiati e abbastanza seguiti. C’è quindi una buona base”
La quarta?
“E’ frutto delle precedenti. I giocatori vincono, i giovani si entusiasmano e sognano di imitarli. Sanno che si devono sacrificare, che anche Nadal si è sacrificato tanto pur essendo nato in una piccola isola così come Moya (da noi mezzi campioni non vengono fuori nemmeno nelle grandi isole come Sicilia e Sardegna: il miglior isolano di casa nostra è stato il siciliano Alessio Di Mauro entrato a stento fra i primi 70, best ranking n.68…), capiscono che cosa devono fare…”
La quinta?
“Non bastano le prime quattro? Beh, in Spagna ci sono moltissimi tornei junior, poi tanti Futures, nei quali i giovani si cimentano imparando a competere, a far punti, a conquistarsi le classifiche puntando anche sulla continuità…Lo so che avete tanti tornei anche voi, ma è lo spirito che è diverso”.
Ospite- Ospite
Re: parole sante sul tennis Italiano
non me ne vogliano i maestri , ma con la promozione equivalente a zero che fà la federazione ,se anche loro non si preoccupano di incentivare e promuovere a tutti i livelli e con tutti i mezzi possibili e veramente difficile che da noi si possa raggiungere i livelli spagnoli .
inculcare lo spirito di sacrificio parte principalmente dai tecnici che operano alla base , se loro non trasmettono i giusti segnali diventa impossibile creare la mentalità giusta -
inculcare lo spirito di sacrificio parte principalmente dai tecnici che operano alla base , se loro non trasmettono i giusti segnali diventa impossibile creare la mentalità giusta -
sergio1467- Moderatore
- Messaggi : 954
Data d'iscrizione : 04.12.09
Età : 56
Località : mazara del vallo (TP)
Re: parole sante sul tennis Italiano
sergio1467 ha scritto:non me ne vogliano i maestri , ma con la promozione equivalente a zero che fà la federazione ,se anche loro non si preoccupano di incentivare e promuovere a tutti i livelli e con tutti i mezzi possibili e veramente difficile che da noi si possa raggiungere i livelli spagnoli .
inculcare lo spirito di sacrificio parte principalmente dai tecnici che operano alla base , se loro non trasmettono i giusti segnali diventa impossibile creare la mentalità giusta -
Sergio, quoto alla grande.
Secondo me troppo spesso vedo maestri che "insegnano" chiacchierando con il campo vicino e l'intensità va a farsi benedire...
Ospite- Ospite
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