Graphene o profilata? Saltando da V1 Classic a Speed Pro

Ciao, vorrei farvi due parole su queste nuove head..
La prima domanda che mi sono posto, sarà vera innovazione o la solita trovata pubblicitaria?
Sarà un qualcosa di veramente utile, o un modo per venderti a caro prezzo qualcosa di sempre più economico?
Fattostà che il maestro ha nel borsone una prestige pro G nuova fiammante e non resisto alla tentazione di chiederla in prova..
Bella racchetta, più facile del previsto, mi stupisce come rimanga maneggevole nonostante l' alta inerzia.
Quando apri con la testa alta non percepisci quasi il peso, quando distendi il braccio nel colpire il peso lo avverti tutto, come cambiasse anima
Si sente che è un pò "particolare" , probabilmente per il set up polarizzato, fatto sta che mai ho avuto uno swing così facile col rovescio monomane con una racchetta dall' inerzia così alta.
Rimango favorevolmente colpito, ma la ritengo alla lunga un pò troppo impegnativa, e decido di provare qualcosa di più permissivo... Propendo per la Speed Pro G
Un paio di anni fa ho giocato una stagione con la biancona, la speed 315 18x20, e questa devo dire è un' altra racchetta, sembra una profilata 18x20 ma con un tocco molto più soft.
Alla ricerca di una racchetta facile, che spinga il giusto, e con un buon tocco ero finito sulla Volkl V1 Classic, grandissima racchetta, una delle poche profilate con tocco eccelso ma con qualche neo..
In particolare il rovescio in top faceva fatica ad uscirmi, anche se con un custom di 2+2 ai lati la cosa migliora abbastanza.
Il dritto choppato lo sentivo poco, forse anche per il bilanciamento avanzato, che seppur mitigato da un manico in cuoio, alla lunga finiva con l' infastidirmi il polso.
Motivo per cui ho continuato a provare racchette, passando da profilate a telai tradizionali, arrivando infine al graphene..
Dopo qualche ora con la speed pro incordata Starburn T6 1,20 22x21, devo dire son rimasto veramente colpito in positivo da questa tecnologia, che riesce a dare i vantaggi di una profilata conservando alcuni pregi delle racchette tradizionali.. In particolare quasi come una profilata riesce ad avere buona spinta mantenendo una grande maneggevolezza; lo spessore sottile ti fa giocare con più disinvoltura le rotazioni, il tocco non è niente male complice anche l' assenza di vibrazioni. Grande cosa, il back di rovescio non svolazza come con certe profilate, anzi a detta dei miei avversari è ancora più cattivo che col la V1 Classic.
Agli estimatori della biancona potrà non piacere il surplus di potenza, mentre le braccia più robuste potranno reclamare un pò di peso al cuore. Tuttavia per i quarta discreti con un gioco a tutto campo rimane una racchetta da provare, proprio per la sua versatilità nel passaggio dal top al back al piattone, con un buon equilibrio tra potenza e controllo.
Il peso c'è abbastanza ma non si sente sul braccio.
A mio avviso buona cosa aiutare le rotazioni con un mono sottile sagomato, per me la T6 1.20 anche a basse tensioni ci sta divinamente, poi la rapidità della racchetta fa il resto
A rete mi ha stupito per maneggevolezza e reattività, sopperendo alle pecche degli "anta" avanzati.
Che dire se volete una racchetta con una buona spinta ma non troppo pesante, se vi trovate meglio con bilanciamenti arretrati (personalmente mi aiutano non poco il rovescio monomane) il graphene sembra permettere tutto questo.
Sicuramente ci sarà un rovescio della medaglia, ma per ora mi sembra una buona tecnologia "da quarta categoria".
Unico cosa non aspettatevi la gentilezza sul braccio di una Yonex, ma nemmeno la cattiveria di una PD
Buon tennis a tutti

Intanto grazie per la recensione che sarà molto utile per i tanti incuriositi da questa nuova tecnologia.
A rinforzo di quanto hai scritto tu, un mio amico mi ha parlato con tanto entusiasmo della nuova Radical Pro, ma io non ho ancora avuto modo di provarla.
Insomma, sembrerebbe proprio che questo graphene non rappresenti una delle solite bufale commerciali ma nasconda un fondo di verità.

per qunto posso mi accodo al commento iniziale
non sono molto bravo a recensire racchette e meno che meno le corde ( che sono tuttora un pianeta del tutto sconosciuto ) , tuttavia devo dire che la Radical Pro Graphene che sto usando da circa 20 gg ( 7/8 h di gioco anche in torneo) è decisamente una bella racchetta .
l'ho presa perchè volevo qualcosa che spingesse di più delle mia PTA e che sopratutto fosse più facile ( 16x19) dopo l'ora di gioco .
missione compiuta la racchetta mi ha data esattamente quello che cercavo , potenza ma anche non abdicare al controllo , specie in battuta e poi facilità a rimandare palle che prima erano quasi impossibili da tirare su
continuo a perdere , sia chiaro, ma lo faccio facendo fare più fatica la mio avversario
per il momento la mia scelta è , partita con amici di una ora vado con le PT , partita di torneo Radical senza dubbio

Quindi queste PT non sono la soluzione dei problemi, anzi.

marco61 ha scritto:Intanto grazie per la recensione che sarà molto utile per i tanti incuriositi da questa nuova tecnologia.
A rinforzo di quanto hai scritto tu, un mio amico mi ha parlato con tanto entusiasmo della nuova Radical Pro, ma io non ho ancora avuto modo di provarla.
Insomma, sembrerebbe proprio che questo graphene non rappresenti una delle solite bufale commerciali ma nasconda un fondo di verità.

Certo, sono senza dubbio un piccolo passo in avanti nell' evoluzione dell' attrezzo..
Farei un po' il parallelo con gli sci..
Le profilate sono un pò come i primi sci sciancrati, adatti ad una tecnica moderna, facili, o almeno lo sembrano finché di colpo ti sparano in faccia la tua incompetenza sotto forma di albero o di passante incolpevole.
Sono senza dubbio efficaci, ma si rischia di farcisi male.. Emblema di questa tipologia è la PD, che può far pagare la pochezza tecnica col mal di braccio o con palle sui teloni.
Le Graphene mantengono alcuni dei vantaggi delle profilate gestendone meglio i difetti, risultando più facile la gestione mirata di pesi e rigidità, mantenendo al contempo profili sottili, permettendo la costruzione di racchette maneggevoli ed aerodinamiche ma con buona spinta.
Ovviamente quando la rigidità si avvicina ai 70, non è così improbabile che a qualcuno presentino il conto col mal di braccio..
Comunque, racchette da provare..
Buon tennis a tutti

Però ho notato che nella Radical hanno giocato anche con lo spessore del telaio che è stato maggiorato nei punti chiave, mentre le precedenti versioni se non ricordo male avevano profilo sottile lungo tutto il telaio.
Resta il dubbio che la spinta maggiore sia dovuta all'aumento della rigidità piuttosto che all'utilizzo del graphene. Comunque da provare.