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UbiTennis 01.08.2010 (n.d.r.)
Rovescio a una mano addio?
Sampras, Federer, Lendl e McEnroe hanno dominato pur giocando il rovescio ad una mano. Nonostante ciò, questo colpo sta progressivamente scomparendo. Perché? Il ruolo di materiali e superfici.
Rovescio a una mano batte rovescio bimane 1193 a 727!
Osservando nell'ultima classifica Atp quel campione solo soletto, quasi ramingo col suo “povero” rovescio a una mano, non ho potuto fare a meno di verificare se fosse stato sempre così.
Si, sto parlando proprio di lui, di quel Roger Federer dominatore assoluto degli ultimi anni e ultimo paladino del colpo che – a mio personalissimo giudizio – è sempre stato sinonimo di classe ed eleganza: il rovescio a una mano.
Mi sono allora divertito a prendere i 24 numeri uno del mondo che si sono succeduti dal 23 agosto 1973 – data d'introduzione del ranking computerizzato – ad oggi e vedere chi tra questi campioni giocava (o gioca) il rovescio a una mano e chi quello bimane. L'analisi parte dunque da qui, senza entrare per il momento in dettagli tecnici, ma dallo studio dei crudi numeri.
Rovescio a una mano. Il primo numero uno del mondo nell'era del computer è stato Ilie Nastase, rovescio a una mano che più classico non si può, giocato più volentieri in back che coperto. Dopo di lui si sono succeduti altri 10 Numeri Uno col rovescio “classico”, per un totale di 11: Nastase (40 settimane al vertice), Newcombe (otto), McEnroe (170), Lendl (270), Edberg (72), Becker (12), Sampras (286), Muster (6), Rafter (1), Kuerten (43) e Federer (285).
In totale i giocatori con rovescio a una mano sono rimasti in testa alle classifiche mondiali per un totale di 1193 settimane. Quasi 23 anni.
Rovescio bimane. Il primo giocatore bimane a balzare in testa alla classifica Atp è stato Jimmy Connors. Tra il 3 giugno 1973 e il 3 luglio 1983 vi è rimasto per ben 268 settimane: un mito! Dopo Jimbo, altri 12 giocatori bimani si sono alternati al primo posto del ranking: Borg (109), Wilander (20), Courier (58), Agassi (101), Rios (6), Moya (2), Kafelnikov (6), Safin (9), Hewitt (80), Ferrero (otto), Roddick (13) e Nadal (47 fin qui).
I bimani sono dunque rimasti in testa alle classifiche Atp per un totale di 727 settimane: poco meno di 14 anni.
Prime considerazioni. Da quando è in vigore il computer (37 anni), abbiamo avuto per 23 anni al vertice delle classifiche Atp giocatori dal rovescio ad una mano e per 14 giocatori bimani. Paradossalmente i giocatori dal rovescio a due mani sono stati di più (13 a 11), ma è sufficiente sommare le settimane al comando di Sampras, Federer e Lendl per far sì che il rovescio “classico” batta quello bimane: 841 a 727.
Le cose però stanno cambiando. Nell'ultimo decennio abbondante (dal 1° gennaio 2000) abbiamo avuto soltanto tre tennisti dal rovescio a una mano in testa alle classifiche: Sampras (10 settimane), Kuerten (43) e Federer (285).
I rovesci bimani che si sono succeduti al primo posto nello stesso periodo di tempo sono stati invece 6: Agassi (52 settimane), Safin (9), Hewitt (80), Ferrero (otto), Roddick (13) e Nadal 47).
Anche in questo caso i rovesci a una mano battono i bimani (338 settimane contro 209), ma balza subito all'occhio che l'onore dei rovesci classici è stato salvato dalla mostruosa prestazione del solo Federer. Va poi considerato che la striscia di Nadal è ancora apertissima e che, solo per quel che riguarda il maiorchino, bisognerà aggiungere a questo conto parziale un bel numero di settimane. E quando anche Rafa “abdicherà”, ben difficilmente sarà rimpiazzato da un tennista dal rovescio classico, dal momento che non se ne vedono di potenzialmente dominanti all'orizzonte. In questo senso, credo sia molto più possibile un colpo di coda di Federer piuttosto che l'apparizione di un qualche nuovo Fenomeno dallo stile classicheggiante.
Ma come si è arrivati a questo punto? Fin qui abbiamo analizzato i movimenti dei numeri uno in classifica, la qual cosa fornisce un buon contributo a livello di curiosità, ma meno dal punto di vista analitico. Sotto questo punto di vista, molto più interessante sarà analizzare i flussi dei Top Ten succedutisi in questi ultimi 37 anni.
Nel 1973, nella classifica di fine anno, tra i primi dieci vi era un solo tennista bimane: Jimmy Connors (numero 3). Sette anni dopo, nel 1980, si è saliti a 4: Borg, Connors, Gene Mayer (addirittura quadrumane) e Solomon. Ancora 4 nel 1985: Wilander, Connors, Jarryd e Mecir), per poi scendere di nuovo a 2 nel 1990: Agassi e Ivanisevic.
Nel 1995, per la prima volta, la presenza nei Top Ten dei bimani supera quella dei rovesci a una mano. Se ne conteranno ben 7: Agassi, Chang, Kafelnikov, Enqvist, Courier, Ferreira e Ivanisevic. Ecco i nomi dei 3 “superstiti”: Sampras, Muster e Becker.
Il nuovo millennio si apre ancora con 6 bimani tra i primi dieci: Safin, Norman, Kafelnikov, Agassi, Hewitt e Enqvist, ma nel 2003 i soli rovesci a una mano presenti nella Top Ten sono quelli dei finalisti di Wimbledon: Federer e Philippoussis. Per il resto, solo rovesci bimani: Roddick, Ferrero, Agassi, Coria, Schuettler, Moya, Nalbandian e Grosjean.
Nel 2006, per l'ultima volta, torna l'equilibrio: 5 bimani (Nadal, Davydenko, Roddick, Nalbandian e Ancic) e 5 rovesci classici (Federer, Blake, Ljubicic, Robredo e Gonzalez).
Negli ultimissimi anni, la presenza di tennisti dal rovescio a una mano va ricercata con la lente d'ingrandimento. Due presenze nella Top Ten del 2008: Federer e Blake. Una solo in quella del 2009: Federer.
E se scorriamo l'ultima classifica, le cose non cambiano: il solito Federer tra i primi dieci, al quale vanno aggiunti Youzhny (14) e Ljubicic (17) se teniamo conto dei primi 20. Stop.
Conclusioni. L'analisi dei flussi tra i “classici” e i “bimani” all'interno della Top Ten nel corso degli ultimi 37 anni è impietosa: il rovescio a una mano rischia seriamente l'estinzione. Ed è strano se si pensa che, in questo arco di tempo, i tennisti più dominanti sono stati quelli dal rovescio a una mano: Sampras (286 settimane), Federer (285), Lendl (270) e McEnroe (170).
Tra i giocatori binami, il più dominante è stato a mio avviso Borg, nonostante sia rimasto al vertice “solo” per 109 settimane. Connors, che pure è stato in testa per ben 268 settimane, credo sia da considerare meno dominante di Borg. Lo stesso discorso può essere fatto per un altro grande bimane della storia del tennis, Andre Agassi. È rimasto in vetta per ben 101 settimane, ma il grosso della torta in quel periodo è finito tra le voracissime fauci di Sampras (non a caso Agassi ha finito un solo anno in carriera al numero uno – il 1999).
Arriviamo così ai giorni nostri, con la classifica maschile (nel circuito femminile il fenomeno è ancora più diffuso) dominata dal bimane Nadal, accompagnato in questa sua cavalcata da una miriade di “scudieri” dal rovescio a due mani che accerchiano letteralmente il povero Federer, ultimo Mohicano dal rovescio classico.
In effetti, tra le classifiche degli ultimi anni e la storia degli ultimi decenni sembra esserci una contraddizione (da valutare se e quanto apparente). I giocatori più forti, quelli che hanno letteralmente dominato, sono stati in larga parte quelli dal rovescio a una mano. Nonostante ciò, tutti o quasi vengono ormai impostati con il rovescio a due mani. Perché?
I vantaggi sono noti: maggior potenza e controllo nei colpi; maggiore capacità di sfruttare l'anticipo; possibilità d'impattare con efficacia anche colpi ad altezza spalla; capacità di trovare angoli particolarmente acuti, grazie all'aiuto della mano d'appoggio.
Ma anche gli svantaggi si conoscono ormai benissimo: difficoltà sulle palle basse; minor allungo; maggiore difficoltà nel variare il gioco (pochi sanno alternare il rovescio coperto al back); minore propensione a seguire i colpi a rete. Naturalmente lo stesso discorso, invertito, è valido anche per il rovescio ad una mano.
Certamente l'evoluzione dei materiali – racchette, palle e corde – ha dato luogo ad un appiattimento del gioco che ha favorito i giocatori dal rovescio bimane. Nonostante le superfici siano mediamente più lente rispetto a qualche anno fa, la velocità del gioco è decisamente cresciuta. Gli scambi spesso si risolvono in duelli rusticani dal fondo del campo, risolti a favore di chi sfonda prima, a discapito dei giocatori dalla mano più educata.
Di sicuro la progressiva scomparsa del rovescio a una mano non è una buona notizia per il futuro del tennis. Perché ci piaceva tanto vedere i match tra Borg e McEnroe o tra Agassi e Sampras? E perché non ci stancheremmo mai di vedere le sfide tra Nadal e Federer? Perché sono i più forti? Anche, ma non solo. È la contrapposizione tra gli stili che calamita l'attenzione degli appassionati. L'eterna sfida tra il tennis atletico e muscolare (ma non solo, ovvio) e quello classico ed elegante (e anche in questo caso, non solo).
E allora vi confesso che quando scorro la classifica Atp, non può non far capolino una certa preoccupazione. Non per il futuro di questo sport, ma per lo spettacolo che solo il tennis sa offrire.
I Berdych, i Soderling e i Del Potro (e cito tre Top Ten recentemente capaci di battere Federer) sono signori giocatori. Di più, sono senz'altro dei campioni. Ma è più interessante vederli all'opera contro giocatori dallo stile diverso, meno quando si prendono a cannonate tra di loro.
Forse il ritorno ad una minore uniformità tra le superfici aiuterebbe a riportare una maggiore varietà nel circuito.
Rovescio a una mano addio?
Sampras, Federer, Lendl e McEnroe hanno dominato pur giocando il rovescio ad una mano. Nonostante ciò, questo colpo sta progressivamente scomparendo. Perché? Il ruolo di materiali e superfici.
Rovescio a una mano batte rovescio bimane 1193 a 727!
Osservando nell'ultima classifica Atp quel campione solo soletto, quasi ramingo col suo “povero” rovescio a una mano, non ho potuto fare a meno di verificare se fosse stato sempre così.
Si, sto parlando proprio di lui, di quel Roger Federer dominatore assoluto degli ultimi anni e ultimo paladino del colpo che – a mio personalissimo giudizio – è sempre stato sinonimo di classe ed eleganza: il rovescio a una mano.
Mi sono allora divertito a prendere i 24 numeri uno del mondo che si sono succeduti dal 23 agosto 1973 – data d'introduzione del ranking computerizzato – ad oggi e vedere chi tra questi campioni giocava (o gioca) il rovescio a una mano e chi quello bimane. L'analisi parte dunque da qui, senza entrare per il momento in dettagli tecnici, ma dallo studio dei crudi numeri.
Rovescio a una mano. Il primo numero uno del mondo nell'era del computer è stato Ilie Nastase, rovescio a una mano che più classico non si può, giocato più volentieri in back che coperto. Dopo di lui si sono succeduti altri 10 Numeri Uno col rovescio “classico”, per un totale di 11: Nastase (40 settimane al vertice), Newcombe (otto), McEnroe (170), Lendl (270), Edberg (72), Becker (12), Sampras (286), Muster (6), Rafter (1), Kuerten (43) e Federer (285).
In totale i giocatori con rovescio a una mano sono rimasti in testa alle classifiche mondiali per un totale di 1193 settimane. Quasi 23 anni.
Rovescio bimane. Il primo giocatore bimane a balzare in testa alla classifica Atp è stato Jimmy Connors. Tra il 3 giugno 1973 e il 3 luglio 1983 vi è rimasto per ben 268 settimane: un mito! Dopo Jimbo, altri 12 giocatori bimani si sono alternati al primo posto del ranking: Borg (109), Wilander (20), Courier (58), Agassi (101), Rios (6), Moya (2), Kafelnikov (6), Safin (9), Hewitt (80), Ferrero (otto), Roddick (13) e Nadal (47 fin qui).
I bimani sono dunque rimasti in testa alle classifiche Atp per un totale di 727 settimane: poco meno di 14 anni.
Prime considerazioni. Da quando è in vigore il computer (37 anni), abbiamo avuto per 23 anni al vertice delle classifiche Atp giocatori dal rovescio ad una mano e per 14 giocatori bimani. Paradossalmente i giocatori dal rovescio a due mani sono stati di più (13 a 11), ma è sufficiente sommare le settimane al comando di Sampras, Federer e Lendl per far sì che il rovescio “classico” batta quello bimane: 841 a 727.
Le cose però stanno cambiando. Nell'ultimo decennio abbondante (dal 1° gennaio 2000) abbiamo avuto soltanto tre tennisti dal rovescio a una mano in testa alle classifiche: Sampras (10 settimane), Kuerten (43) e Federer (285).
I rovesci bimani che si sono succeduti al primo posto nello stesso periodo di tempo sono stati invece 6: Agassi (52 settimane), Safin (9), Hewitt (80), Ferrero (otto), Roddick (13) e Nadal 47).
Anche in questo caso i rovesci a una mano battono i bimani (338 settimane contro 209), ma balza subito all'occhio che l'onore dei rovesci classici è stato salvato dalla mostruosa prestazione del solo Federer. Va poi considerato che la striscia di Nadal è ancora apertissima e che, solo per quel che riguarda il maiorchino, bisognerà aggiungere a questo conto parziale un bel numero di settimane. E quando anche Rafa “abdicherà”, ben difficilmente sarà rimpiazzato da un tennista dal rovescio classico, dal momento che non se ne vedono di potenzialmente dominanti all'orizzonte. In questo senso, credo sia molto più possibile un colpo di coda di Federer piuttosto che l'apparizione di un qualche nuovo Fenomeno dallo stile classicheggiante.
Ma come si è arrivati a questo punto? Fin qui abbiamo analizzato i movimenti dei numeri uno in classifica, la qual cosa fornisce un buon contributo a livello di curiosità, ma meno dal punto di vista analitico. Sotto questo punto di vista, molto più interessante sarà analizzare i flussi dei Top Ten succedutisi in questi ultimi 37 anni.
Nel 1973, nella classifica di fine anno, tra i primi dieci vi era un solo tennista bimane: Jimmy Connors (numero 3). Sette anni dopo, nel 1980, si è saliti a 4: Borg, Connors, Gene Mayer (addirittura quadrumane) e Solomon. Ancora 4 nel 1985: Wilander, Connors, Jarryd e Mecir), per poi scendere di nuovo a 2 nel 1990: Agassi e Ivanisevic.
Nel 1995, per la prima volta, la presenza nei Top Ten dei bimani supera quella dei rovesci a una mano. Se ne conteranno ben 7: Agassi, Chang, Kafelnikov, Enqvist, Courier, Ferreira e Ivanisevic. Ecco i nomi dei 3 “superstiti”: Sampras, Muster e Becker.
Il nuovo millennio si apre ancora con 6 bimani tra i primi dieci: Safin, Norman, Kafelnikov, Agassi, Hewitt e Enqvist, ma nel 2003 i soli rovesci a una mano presenti nella Top Ten sono quelli dei finalisti di Wimbledon: Federer e Philippoussis. Per il resto, solo rovesci bimani: Roddick, Ferrero, Agassi, Coria, Schuettler, Moya, Nalbandian e Grosjean.
Nel 2006, per l'ultima volta, torna l'equilibrio: 5 bimani (Nadal, Davydenko, Roddick, Nalbandian e Ancic) e 5 rovesci classici (Federer, Blake, Ljubicic, Robredo e Gonzalez).
Negli ultimissimi anni, la presenza di tennisti dal rovescio a una mano va ricercata con la lente d'ingrandimento. Due presenze nella Top Ten del 2008: Federer e Blake. Una solo in quella del 2009: Federer.
E se scorriamo l'ultima classifica, le cose non cambiano: il solito Federer tra i primi dieci, al quale vanno aggiunti Youzhny (14) e Ljubicic (17) se teniamo conto dei primi 20. Stop.
Conclusioni. L'analisi dei flussi tra i “classici” e i “bimani” all'interno della Top Ten nel corso degli ultimi 37 anni è impietosa: il rovescio a una mano rischia seriamente l'estinzione. Ed è strano se si pensa che, in questo arco di tempo, i tennisti più dominanti sono stati quelli dal rovescio a una mano: Sampras (286 settimane), Federer (285), Lendl (270) e McEnroe (170).
Tra i giocatori binami, il più dominante è stato a mio avviso Borg, nonostante sia rimasto al vertice “solo” per 109 settimane. Connors, che pure è stato in testa per ben 268 settimane, credo sia da considerare meno dominante di Borg. Lo stesso discorso può essere fatto per un altro grande bimane della storia del tennis, Andre Agassi. È rimasto in vetta per ben 101 settimane, ma il grosso della torta in quel periodo è finito tra le voracissime fauci di Sampras (non a caso Agassi ha finito un solo anno in carriera al numero uno – il 1999).
Arriviamo così ai giorni nostri, con la classifica maschile (nel circuito femminile il fenomeno è ancora più diffuso) dominata dal bimane Nadal, accompagnato in questa sua cavalcata da una miriade di “scudieri” dal rovescio a due mani che accerchiano letteralmente il povero Federer, ultimo Mohicano dal rovescio classico.
In effetti, tra le classifiche degli ultimi anni e la storia degli ultimi decenni sembra esserci una contraddizione (da valutare se e quanto apparente). I giocatori più forti, quelli che hanno letteralmente dominato, sono stati in larga parte quelli dal rovescio a una mano. Nonostante ciò, tutti o quasi vengono ormai impostati con il rovescio a due mani. Perché?
I vantaggi sono noti: maggior potenza e controllo nei colpi; maggiore capacità di sfruttare l'anticipo; possibilità d'impattare con efficacia anche colpi ad altezza spalla; capacità di trovare angoli particolarmente acuti, grazie all'aiuto della mano d'appoggio.
Ma anche gli svantaggi si conoscono ormai benissimo: difficoltà sulle palle basse; minor allungo; maggiore difficoltà nel variare il gioco (pochi sanno alternare il rovescio coperto al back); minore propensione a seguire i colpi a rete. Naturalmente lo stesso discorso, invertito, è valido anche per il rovescio ad una mano.
Certamente l'evoluzione dei materiali – racchette, palle e corde – ha dato luogo ad un appiattimento del gioco che ha favorito i giocatori dal rovescio bimane. Nonostante le superfici siano mediamente più lente rispetto a qualche anno fa, la velocità del gioco è decisamente cresciuta. Gli scambi spesso si risolvono in duelli rusticani dal fondo del campo, risolti a favore di chi sfonda prima, a discapito dei giocatori dalla mano più educata.
Di sicuro la progressiva scomparsa del rovescio a una mano non è una buona notizia per il futuro del tennis. Perché ci piaceva tanto vedere i match tra Borg e McEnroe o tra Agassi e Sampras? E perché non ci stancheremmo mai di vedere le sfide tra Nadal e Federer? Perché sono i più forti? Anche, ma non solo. È la contrapposizione tra gli stili che calamita l'attenzione degli appassionati. L'eterna sfida tra il tennis atletico e muscolare (ma non solo, ovvio) e quello classico ed elegante (e anche in questo caso, non solo).
E allora vi confesso che quando scorro la classifica Atp, non può non far capolino una certa preoccupazione. Non per il futuro di questo sport, ma per lo spettacolo che solo il tennis sa offrire.
I Berdych, i Soderling e i Del Potro (e cito tre Top Ten recentemente capaci di battere Federer) sono signori giocatori. Di più, sono senz'altro dei campioni. Ma è più interessante vederli all'opera contro giocatori dallo stile diverso, meno quando si prendono a cannonate tra di loro.
Forse il ritorno ad una minore uniformità tra le superfici aiuterebbe a riportare una maggiore varietà nel circuito.
Roberto
[size=9]" La dignità di un dubbio va sempre preferita al tormento di un errore." F. Leosini [/size]
Roberto- Messaggi : 405
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Re: provocazione ... tecnica
bell'analisi. io credo che se quasi tutte le scuole ormai impostano tutti i piccoli a giocare con due mani il rovescio è assai improbabile che crescendo questi giocatori comincino a giocare con il rovescio ad una mano...statisticamente è, in questo modo, comunque avvantaggiato il rovescio a due mani perchè il passaggio al rovescio ad una mano dovrebbe significare fare un lavoro in più, quello di riaddestrarsi a giocare in maniera diversa da quella che hanno insegnato ai piccoli senza ovviamente dargli opportunità di scelta...
gp- Messaggi : 1956
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Re: provocazione ... tecnica
vista la "sponsorizzazione" nella mia firma...
non aspettatevi video dei big ATP...ma forse le fanciulle del WTA permettono di osservare meglio il gesto tecnico
Ana
Vika
non aspettatevi video dei big ATP...ma forse le fanciulle del WTA permettono di osservare meglio il gesto tecnico
Ana
Vika
Roberto
[size=9]" La dignità di un dubbio va sempre preferita al tormento di un errore." F. Leosini [/size]
Roberto- Messaggi : 405
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Re: provocazione ... tecnica
ancora qualche dubbio?
MaSha
Serena
:dirov:
MaSha
Serena
:dirov:
Roberto
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Roberto- Messaggi : 405
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Re: provocazione ... tecnica
Poi secondo me chi ha scritto quell'articolo non ci capisce un accidente o quasi di tennis
In campo maschile
dove un bimane è avvantaggiato rispetto ad un monomone sono "risposta al servizio" e "tenuta sulla diagonale"
e un monomane è avvantaggiato sulla "possibilità di variazione" e il "minor dispendio fisico"
in campo femminile è una mera questione di forza fisica
In campo maschile
dove un bimane è avvantaggiato rispetto ad un monomone sono "risposta al servizio" e "tenuta sulla diagonale"
e un monomane è avvantaggiato sulla "possibilità di variazione" e il "minor dispendio fisico"
in campo femminile è una mera questione di forza fisica
Ospite- Ospite
Qualcosa in più...
Condivido le osservazioni di Roberto e la sua predilezione per il rovescio classico. Al quartetto Federer, Sampras, Lendl e McEnroe potrebbero anche aggiungersi grandissimi dell'era pre-computer come Rod Lever e l'osservazione che il miglior rovescio bimane non potrebbe mai eguagliare il rovescio a una mano sul piano della spettacolarità. Paragonate nel gesto e nell'effetto i pur grandi passanti di Borg con le pennellate slice di Rosewall o le fucilate a tutto braccio di Lendl, le risposte violente di Connors e Agassi con le cannonate di Becker, le zampate mancine del geniale Mecir con quelle di McEnroe o con le eleganti sbracciate di Edberg (forse il piu bel rovescio di sempre). In oltre il rovescio bimane consente di giocare mediamente a ritmi superiori perchè è più facile colpirlo d'anticipo e sempre in topspin, ma non tocca i picchi qualitativi del rovescio classico neanche in potenza, mentre sterilizza il gioco di polso tipico dei mancini, o di grandissimi talenti come Federer, nel trovare gli angoli e le rotazioni più improbabili.
matteodinenno- Messaggi : 1
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Re: provocazione ... tecnica
Matteo, pero' quel che conta e' vincere e non il bel gesto. E comunque ti devo dire che esteticamente a me piace il rovescio a due mani.
Poi non puoi parlare di picchi qualitativi, magari di gusto estetico, ma in fatto di risultato credo che al momento i rovesci a due mani siano qualitativamente superiori a quelli ad una mano, principalmente per la loro maggiore consistenza.
Poi non puoi parlare di picchi qualitativi, magari di gusto estetico, ma in fatto di risultato credo che al momento i rovesci a due mani siano qualitativamente superiori a quelli ad una mano, principalmente per la loro maggiore consistenza.
Lupo65- Moderatore
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Re: provocazione ... tecnica
Matteo... il discorso è prettamente personale.
A mio avviso il migliore rovescio che abbia mai colpito una palla da tennis è quello di Gasquet, non solo come gesto, ma anche come rendimento.
Detto questo, non ha alcuna importanza che sia ad 1 o 2 mani.
L'importante è che sia EFFICACE e SOLIDO.
L'estetica non ha NULLA a che fare con il tennis.
Altrimenti Federer non avrebbe mai perso contro Nadal...
Ospite- Ospite
Re: provocazione ... tecnica
comunque nabaldian ha il più bel (ed efficace) rovescio di tutti
miguel- Messaggi : 5955
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Località : torino
Re: provocazione ... tecnica
E a me della Ivanovic piace qualsiasi cosa, a due mani, a una mano, senza mani...
Lupo65- Moderatore
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Re: provocazione ... tecnica
miguel ha scritto:comunque nabaldian ha il più bel (ed efficace) rovescio di tutti
Davvero micidiale... ma preferirei quello di Gasquet...
Penso i due migliori in assoluto... al pari di quello di un certo Safin.
Ospite- Ospite
Re: provocazione ... tecnica
naldandian ha dei colpi da fondo davvero spettacolari, mi è sempre piaciuto.miguel ha scritto:comunque nabaldian ha il più bel (ed efficace) rovescio di tutti
rovescio da incorniciare
e come non quotarti?Lupo65 ha scritto:E a me della Ivanovic piace qualsiasi cosa, a due mani, a una mano, senza mani...
ho l'occhio di pulcinella
Con il polibutilene ogni colpo riesce bene!
(cit. by Satrapo)
oedem- Messaggi : 6053
Data d'iscrizione : 01.12.09
Re: provocazione ... tecnica
oedem ha scritto: naldandian ha dei colpi da fondo davvero spettacolari, mi è sempre piaciuto.
Ma Naldandian chi e', il fratello con cambio di consonante di Nalbandian? magari son 3 fratelli, Nalbandian, Nalcandian e Naldandian
Lupo65- Moderatore
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Località : Kinross-shire
Re: provocazione ... tecnica
Condivido come già scritto tempo fa NalDandian ha il miglior bimane in assoluto e a mio modo di vedere esteticamente è uno spettacolo tanto quanto i migliori rovesci ad una mano
cit. Miguel "internet é stata la rovina di noi pipparoli mentali"
zaphod- Messaggi : 1063
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Re: provocazione ... tecnica
Lupo, c'è anche il fratellastro Nalpanzian
ho l'occhio di pulcinella
Con il polibutilene ogni colpo riesce bene!
(cit. by Satrapo)
oedem- Messaggi : 6053
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Re: provocazione ... tecnica
zaphod ha scritto:Condivido come già scritto tempo fa NalDandian ha il miglior bimane in assoluto e a mio modo di vedere esteticamente è uno spettacolo tanto quanto i migliori rovesci ad una mano
eh, la Nalba...... avesse avuto voglia di allenarsi quanto era necessario, sai che spettacolo veniva fuori....
Meglio un giorno da Vanni che 100 da Fognini.
MSport- Messaggi : 2477
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Re: provocazione ... tecnica
oedem ha scritto:Lupo, c'è anche il fratellastro Nalpanzian
no,no.
è il fratello gemello monozigote, che di fatto ha giocato al posto dell'altro negli ultimi 4/5 anni senza che nessuno se ne accorgesse......
MSport- Messaggi : 2477
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Re: provocazione ... tecnica
ah, come Ronaldo e il gemello panzone...
Lupo65- Moderatore
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Re: provocazione ... tecnica
Msport ha scritto:è il fratello gemello monozigote, che di fatto ha giocato al posto dell'altro negli ultimi 4/5 anni senza che nessuno se ne accorgesse...... Very Happy
Ma insomma ogni tanto si vede ancora quello buono (in doppio in davis ha fatto ammattire l'inopportabile coppia lopez e verdasco
cit. Miguel "internet é stata la rovina di noi pipparoli mentali"
zaphod- Messaggi : 1063
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Re: provocazione ... tecnica
zaphod ha scritto:Msport ha scritto:è il fratello gemello monozigote, che di fatto ha giocato al posto dell'altro negli ultimi 4/5 anni senza che nessuno se ne accorgesse...... Very Happy
Ma insomma ogni tanto si vede ancora quello buono (in doppio in davis ha fatto ammattire l'inopportabile coppia lopez e verdasco
infatti credo anche io che si faccia vedere solo quando c'è da coprire solo metà del campo per 4/5 volte all'anno.
così poi anche col contagocce, tutti a dire "hai visto la Nalba, che signor giocatore che è ancora?".
Mica scemo......
MSport- Messaggi : 2477
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Re: provocazione ... tecnica
non sono d'accordo se non é infortunato anche in singolo, tolti i primi 4/5 del mondo, sulla partita secca é ancora ostico.... chiedere a trojcki in semi di davis
miguel- Messaggi : 5955
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Località : torino
Re: provocazione ... tecnica
A me quello di nole, nn è che faccia proprio schifo!
cristiano75- Messaggi : 163
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Re: provocazione ... tecnica
Uno dei pochi ad avere sconfitto Federer quando era ancora il dominatore del tour, prima dell'arrivo di Nadal.miguel ha scritto:non sono d'accordo se non é infortunato anche in singolo, tolti i primi 4/5 del mondo, sulla partita secca é ancora ostico.... chiedere a trojcki in semi di davis
Djoko è un monomane naturale convertito in corso d'opera a bimane. Fonte: lui stesso.cristiano75 ha scritto:A me quello di nole, nn è che faccia proprio schifo!
www.albertoponturo.it
www.albertoponturo.it/blog
http://www.flickr.com/photos/albertoponturo
Re: provocazione ... tecnica
io ho provato tante volte a giocare con il rovescio a una mano da autodidatta, solo che
1) ci metto un'ora a girare l'impugnatura
2) mi arriva a metà rete
ho tratto le mie conclusioni troppo difficile
1) ci metto un'ora a girare l'impugnatura
2) mi arriva a metà rete
ho tratto le mie conclusioni troppo difficile
matty- Messaggi : 1438
Data d'iscrizione : 24.12.10
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