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Andiamo a rete.. ..anzi no, restiamo a fondo?

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Messaggio Da Satrapo Sab 30 Gen 2010, 16:37

Dalla conversazione avuta con il mitico Albesca in chat ho ricavato spunti interessanti per trattare un argomento molto caro ai tennisti di ogni ordine e grado, ovvero il gioco offensivo e la capacità-opportunità di prendere la rete.

Il succo del discorso era più o meno questo, Albe confrontandosi con "scarsoni di suo pari livello" (lo ha detto lui eh, io non mi sarei permesso mai!) prendendo la rete con un buon approccio (sempre sua la fonte relativa alla reale bontà dell'approccio) e posizionandosi bene (..a suo dire anche qui!) veniva regolarmente infilzato come un tordo da passanti mirabolanti equiparabili a sassate a fil di nastro sulle righe che lo lasciavamo immobile come una statua di sale. (e qui io e Wik abbiamo capito che stava giocando contro Florian ma questa è un'altra storia!)

Seriamente, i punti da capire sono due ed come sempre tra di loro interconnessi:

(1) Gli scarsoni da fondo non fanno passanti alla Agassi perchè (2) lo scarsone che è appena sceso a rete non ha approcciato alla Edberg, non ha la volè di rovescio dello Svedese nè quella di dritto di Pat Cash, ovvero non avete di fronte il passante di dritto di Sampras e voi non siete Rafter.

Detto questo veniamo al dunque: il tennista di quarta e dintorni (ma in generale il tennista moderno di ogni ordine e grado) dovrebbe scendere a rete?

Un tecnico che volesse farvi scalare le classifiche direbbe si, ma solo per stringere la mano all'avversario e vi ucciderebbe di cesti per farvi capire che un buon colpo è un colpo che entra 95 volte su 100 in un settore di un metro quadrato.

Quando poi (sicuramente già ben messi in terza categoria) vi ritrovaste per le mani un dritto ed un rovescio solidi a fallosità zero, allora e solo allora si potrebbe iniziare a curare il gioco di rete sempre massacrandovi di esercizi per imparare prima come e dove si approccia e poi come si gioca una volè profonda e solo dopo, se avete un servizio all'altezza e una volè tecnicamente eccezionale si potrebbe (sul veloce!) pensare di introdurre nelle vostre soluzioni di gioco una certa (moderata) propensione a scendere a rete.

Un tecnico che volesse farvi crescere tecnicamente lasciandovi però il gusto della giocata perchè tanto ormai Wimbledon non lo si vince comunque vi direbbe attento, vai a rete quando te lo puoi permettere, ovvero quando sei avanti 40-0 o quando hai aperto talmente il campo e mandato l'avversario talmente in difficoltà da trasformare la successiva volè in una banale formalità, ovvero vai a rete per eseguire una spadellata qualsiasi nelle sconfinate praterie che ti sei guadagnato costruendo il punto con uno scambio ben strutturato da fondo.

In sostanza un tennista di quarta va a rete perchè non sa stare a fondo non perchè sappia giocare di volo, ovvero sceglie la morte istantanea alla morte lenta, scelta che pur essendo comprensibile dal punto di vista umano tennisticamente parlando è un controsenso.

Lo schema “approccio il prima possibile e mi gioco il punto a rete alla pari mia volè contro passante avversario” è incompatibile con il tennis moderno perchè con queste racchette anche un pescatore di frodo se si trova a passare per caso nei pressi del nostro approccio riesce ad organizzare un passante decente e nella maggior parte dei casi non farà nemmeno toccare la palla al volleatore della domenica.

Sempre dalla chat di ieri per spiegare al caro Albe che non erano fenomenali i passanti che lo infilzavano ma era sbagliato il suo modo di presentarsi a rete ebbi a dire senza saper nulla:

"se per esempio ricevi un lungolinea di dritto corto e innocuo e approcci su quella palla sempre in lungolinea con un perfetto back sei già fottuto, è normale che ti infilzino come un tordo"

La sua risposta fu più o meno:

"Uh io attacco spesso un lungolinea approcciando sempre in lungolinea in back.." (..più una serie di considerazioni su bisecanti e complanari che vi risparmio, lo conoscete tutti Albe no?)

Ma allora non si può mai attaccare lungolinea in back? Certo che si può, ma non certo su una palla che il nostro avversario ha appena giocato lungolinea, perchè in questo caso offrirei una varietà di angolo per il passante virtualmente assoluta, e non saprei dove posizionarmi per chiudere il campo e mi presenterei a rete in posizione di svantaggio.

Teoricamente attacco centrale e posizione centrale (la situazione peggiore che si possa immaginare) è ancora più gestibile di quella che si verifica attaccando in lungolinea un lungolinea perchè in questo caso si ha avversario nell'angolo sul suo dritto e mia posizione di partenza in linea con lui. Non posso escludere o sottovalutare il lungolinea ma ho 10 metri di rete alla mia destra da coprire. Che faccio? Chiudo al centro e incasso qualsiasi lungolinea o resto più esterno e incasso qualsiasi incrociato?

Se però stessi martellando già da un po' sulla diagonale di rovescio e questo martellamento iniziasse a dare dei frutti spingendo progressivamente il mio avversario fuori dal campo potrebbero verificarsi le condizioni idonee ad un approccio lungolinea in back, nel caso mi arrivasse una palla più corta sulla quale potermi appoggiare in avanzamento trovando profondità.

A titolo esemplificativo vediamo perchè in questa situazione l'approccio in back lungolinea è potenzialmente vincente mentre nell'altra è perdente, analizzando le fasi tecniche che consentono di scendere a rete massimizzando le possibilità di portare a casa il punto.

Quando attacco devo farlo cercando di creare una situazione che sia di vantaggio per me o se preferite di svantaggio per l'avversario, in nessun ambito si attacca senza essersi prima messi in condizioni di poter sfruttare un qualche vantaggio no? Il tennis non fa eccezione.

Mi riferirò alla situazione di attacco in back lungolinea dopo un martellamento sulla diagonale di rovescio definendola [situazione ottimale] mentre con [da evitare] farò riferimento alla situazione prima descritta in cui mi trovo ad attaccare un dritto lungolinea approcciando a mia volta lungolinea in back.

1) Creare un vantaggio di posizione per me.

[situazione ottimale]

L'avversario è inchiodato sulla diagonale di rovescio, per raggiungere il mio approccio lungolinea dovrà fare tutto il campo arrivando in corsa su una palla ormai bassissima (il back è già basso se ci arrivi da lontano quindi con un certo ritardo trovi la palla bassissima). Sto rendendo la sua posizione svantaggiosa nei confronti del colpo che dovrà tirare, quindi ho un reale vantaggio di posizione su di lui.

[da evitare]

L'avversario ha appena tirato un lungolinea di dritto e riceve un mio approccio lungolinea quindi più o meno nel punto da dove ha appena colpito, se non è scappato verso il centro alla cieca (e non avrebbe motivo di farlo) si troverà al massimo a un paio di metri dal mio approccio che essendo in back (lento) gli darà tutto il tempo per arrivare comodamente sulla palla con il dritto senza che questa sia ormai diventata eccessivamente bassa. Ho reso la sua posizione di partenza vantaggiosa per giocare il colpo che gli sto proponendo, ho regalato un vantaggio di posizione al mio avversario.

2) Creare un vantaggio tecnico.

[ottimale]

Sto martellando sulla diagonale di rovescio da un po', il mio avversario sta perdendo campo e ha tirato ormai già 4-5-6 rovesci di fila muovendosi in un fazzoletto. Improvvisamente lo costringo a farsi una sgambata per tutto il campo per andare a colpire un dritto, deve correre, deve passare da una gestione degli appoggi quasi statica (si palleggiava su una diagonale) ad una da colpo in corsa e deve tirare un dritto secco dopo aver fatto 5-6-7 rovesci di fila senza quindi nessun riferimento fresco. Inoltre arrivando in corsa non potrà caricare-scaricare il busto adeguatamente e quindi perderà potenza essendo costretto a giocare quasi solo di braccio. Gli sto proponendo un colpo nettamente più difficile di quelli che ha eseguito durante lo scambio, lo sto mettendo in condizione di non poter spingere al massimo: sto proponendo al mio avversario una difficoltà tecnica rilevante.

[da evitare]

Lo rimando a colpire nella zona dove ha appena colpito con lo stesso colpo che ha appena portato, ha riferimenti freschi sia sul colpo che sul campo, è il secondo dritto che tira dalla medesima zona di campo ed è sostanzialmente della medesima tipologia e se per esempio il precedente fosse finito a mezzo metro dalla riga ora saprebbe anche che ha mezzo metro di margine per la successiva esecuzione. Trovandosi li in zona arriverà per tempo sulla palla e potrà caricare il colpo al meglio utilizzando busto e gambe in maniera ottimale per produrre potenza. Sto mettendo il mio avversario in condizioni quasi ideali per colpire di dritto, non ottengo quindi nessun vantaggio tecnico.

3) Chiudere l'angolo, ovvero giocarsi il punto a rete.

[ottimale]

L'avversario arriva in corsa dalla diagonale opposta e per questo troverà il mio approccio ormai quasi rasoterra. Dove può piazzare il passante? Può sparare lungolinea ma dovrà farlo su una palla molto bassa e soprattutto arrivando in corsa quindi i rischi sono altissimi per due motivi: dovrà alzare di molto la palla perchè dovrà superare la rete che sul lungolinea è alla massima altezza, ma una palla già bassa si può alzare molto solo con utilizzando molto topspin altrimenti se colpisco piatto una traiettoria rettilinea con un accentuato angolo verso l'alto finirebbe sul telone di fondo. Quindi per passarmi lungolinea dovrà essere in grado di frustare in top arrivando in corsa su una palla che ormai è a pochi centimetri da terra ovvero dovrà eseguire un colpo MOLTO difficile che MOLTO difficilmente riuscirà bene, oppure se vuole tirare piatto dovrà farlo relativamente piano altrimenti la palla finirà sul telone di fondo.

Per la soluzione incrociata restano validi tutti i discorsi sulla difficoltà di gestire un colpo in corsa arrivando con un discreto ritardo su una palla ormai molto bassa, cosa che di per se limita di molto la possibilità di trovare angoli stretti. So che il mio avversario non potrà stringere più di tanto l'angolo dell'incrociato, so che se decidesse per il lungolinea si troverebbe a dover eseguire un colpo di difficoltà tecniche inaudite, mi resta da coprire una zona di rete che va dalla linea di sinsitra a non più di 3/4 campo verso la mia destra, perchè se sono rapido a posizionarmi sufficientemente avanti non mi dovrò preoccupare di angoli più stretti.

Inoltre so che il lungolinea verrà tirato meno di frequente proprio per la sua difficoltà e che comunque anche quando verrà tentato riuscirà bene molto raramente.. ..e che comunque visto che non mi sarò spostato troppo verso il centro perchè non dovrò coprire tutta la rete ma al massimo un 3/4 lascerò davvero poco spazio per infilare il passante conservando sempre la possibilità di allungarmi e tentare di mettere giù una volè incrociando ovunque nei dieci metri di campo che ho a disposizione alla mia destra.

Per l'incrociato beh è il colpo che mi aspetto quindi se non altro dovrei essere preparato a fronteggiarlo, so che il passante non avrà angoli o potenze assurde e so che il mio avversario dopo aver colpito in corsa non sarà in grado di rigiocare qualsiasi mia volè moderatamente profonda a meno che io non abbia la malsana idea di tirargliela addosso o di tentare la stoppata di Halley (che prende il nome dalla famosa cometa perchè riesce una volta ogni 75 anni) che come niente si trasforma in un campanile sul quale il mio avversario ha il tempo di avventarsi stampandomi come è giusto che sia la palla in fronte.

[da evitare]

Gli faccio giocare un passante di dritto da fermo e dall'angolo, quindi può bastonare in lungolinea utilizzando busto, gambe e appoggi al meglio oppure può stringere l'angolo fin quanto ne è capace senza nessuna limitazione tecnica imposta dalla situazione. Anzi è nelle condizioni migliori possibili per trovare un angolo stretto perchè sta colpendo dall'angolo opposto. Mi ritrovo a dover coprire tutta la rete perciò sono costretto a posizionarmi al centro lasciando tutto lo spazio possibile alla mia sinistra per un lungolinea (che a questo punto potendo contare anche su una esecuzione di potenza non è necessario che faccia il pelo alla riga) e alla mia destra per un incrociato. La cosa più probabile è che venga infilzato senza nemmeno toccare la palla.

Per concludere aggiungo che questo è solo un esempio per altro molto semplificato di come sia complicato prendere la rete ottenendo una posizione di vantaggio rispetto al passante avversario, ed è per questo che il gioco di rete va scomparendo dagli schemi: anche solo ottenere un minimo vantaggio di posizone con gli atleti velocissimi di oggi risulta impresa molto ardua, inoltre i materiali, l'evoluzione tecnica etc. etc. hanno sbilanciato il confronto tra volè e passante facendo pendere la bilancia nettamente in favore del passante.

L'estinzione dei volleatori non dipende tanto dal fatto che oggi le volè non le sa giocare più nessuno (come si sente dire nei bar tennis) ma dalla ben più rilevante considerazione tecnica che oggi è decisamente molto più facile passare che chiudere una volè, e allora o si hanno doti di volo davvero eccezionali (Llodra, Stepanek e pochi altri che però hanno caratteristiche davvero fuori dal comune e che nonostante tutto non vediamo stabilmente tra le prime posizioni del ranking) oppure si scende a rete solo a punto praticamente fatto per la più sicura delle benedizioni o per variare il gioco sfruttando più l'effetto sorpresa che un reale vantaggio tecnico nell'eseguire una discesa a rete o un serve and volley.

Chiaramente essendo nel tennis moderno percentualmente svantaggiosa una tattica sistematicamente offensiva ci sta che nelle agonistiche alla fine si trascuri un po' il gioco di volo (però ragazzi le volè si insegnano eccome, non date retta a chi dice che ormai non si insegnano proprio più, restereste sorpresi nel vedere come gioca bene le volè in allenamento anche il PRO più fondocampista del circuito!).

Tornando a noi il gioco di rete è tecnicamente molto più difficile del gioco da fondo, se non ho già guadagnato un reale vantaggio non dovrei avventurarmi a rete solo perchè tanto da fondo perdo, ma dovrei invece costruirmi con l'allenamento quella solidità da fondo che mi consenta di poter dominare uno scambio per poi se necessario venirmi a prendere il punto a rete con una facile volè. perchè le uniche volè che ci possono far vincere una partita sono quelle giocate in posizione di grande vantaggio, ovvero le banali benedizioni che formalizzano un punto già praticamente conquistato durante lo scambio che tutto sommato sarebbe più rischioso da chiudere col vincente diretto.

L'unica volè che può risultare alla lunga vincente è la volè facile.
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Messaggio Da Ospite Sab 30 Gen 2010, 17:09

Albesca dopo l'ultimo passante non si è più mosso porello, è tre giorni che è così



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Messaggio Da Antaniserse Sab 30 Gen 2010, 17:12

Satrapo ha scritto:
In sostanza un tennista di quarta va a rete perchè non sa stare a fondo non perchè sappia giocare di volo, ovvero sceglie la morte istantanea alla morte lenta, scelta che pur essendo comprensibile dal punto di vista umano tennisticamente parlando è un controsenso.

Solo un piccolo appunto:
un altro motivo, assai frequente, per cui il tennista di quarta va a rete, è che spesso e volentieri il tennista di quarta dall'altra parte della rete gli ha fatto pervenire una palla moscia e bassa, sulla quale o ti rischi il vincente, oppure non puoi fare a meno di approcciare e scendere perchè altrimenti resti nel bel mezzo della terra di nessuno.
A quel punto, avere un gioco di rete dignitoso, e in particolare uno smash decente, ti da quantomeno gli strumenti per ricavarne qualcosa.
Giusto stamattina, per esempio, ho fatto la parte del tordo, ma appunto perchè ho attaccato corto e centrale, non perchè non dovevo essere li; vi potessi far vedere le palle in questione, sfido chiunque a dire che non dovevano essere seguite a rete...

Il concetto di avere prima fondamentali sicuri da fondo e poi preoccuparsi del gioco al volo è sacrosanto, ma all'atto pratico non è così banale la faccenda, perchè il tipico scambio "di quarta" ti ci porta tuo malgrado, anche prima del previsto... prima ancora di poter imbastire uno scambio su "lo martello per un po' di la, poi quando accorcia attacco", stai tranquillo che finisce che uno dei due accorcia anche su una palla interlocutoria e lunga, e a quel punto che ci devi fare con quella palla in mezzo al campo e sulla riga del servizio, vorremmo mica scappare indietro?!


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Messaggio Da oedem Sab 30 Gen 2010, 17:19

a parte le battute di satrapo e wik che mi hanno fatto sbellicare, questa lunga digressione mi conforta: a rete sono una pippa....ma penso prima ad essere ancora più solido da fondo


ho l'occhio di pulcinella
Con il polibutilene ogni colpo riesce bene!

(cit. by Satrapo)
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Messaggio Da Antaniserse Sab 30 Gen 2010, 17:23

wik ha scritto:Albesca dopo l'ultimo passante non si è più mosso porello, è tre giorni che è così

Mi sembra persino un buon risultato; io ho passato la mattinata così:
Andiamo a rete.. ..anzi no, restiamo a fondo? Royal_copenhagen_bronze_olympic_statue_lady_tennis_player_fs
... e la palla non era nei paraggi della racchetta Andiamo a rete.. ..anzi no, restiamo a fondo? Icon_sad


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Messaggio Da albesca Sab 30 Gen 2010, 17:44

Gran lenzuolo Sat, grazie, istruttivo ed interessante. Quoto Antariserse ...se tra quarta le palle "sbagliate" dall'avversario che ti costringono ad attaccare sono frequenti, figuriamoci tra amatori. Che possiamo fare di "furbo" in questa situazione ?
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Messaggio Da Ospite Sab 30 Gen 2010, 17:58

Grandissima e spassosa analisi. Andiamo a rete.. ..anzi no, restiamo a fondo? Icon_cool

albesca ha scritto:Gran lenzuolo Sat, grazie, istruttivo ed interessante. Quoto Antariserse ...se tra quarta le palle "sbagliate" dall'avversario che ti costringono ad attaccare sono frequenti, figuriamoci tra amatori. Che possiamo fare di "furbo" in questa situazione ?

Aggiungo anche un'altra situazione che non è stata affrontata.

Se quando il nostro avversario arriva alza un bel pallonetto?

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Messaggio Da Ospite Sab 30 Gen 2010, 18:06

Saper approcciare, ovvero l'approccio non è una palla da mettere lì più o meno, ma dev'essere una palla che realmente mette in difficoltà,
ad esempio ieri parlavi di approccio slice sul dritto, pensa a un due tre cose

se ti arriva una palletta è senza peso e possibile pure bassa, approcciare parallelo in slice significa alzare la palla perchè la rete è più alta ed essendo il campo più corto difficile dargli spinta sufficiente da metterla distante dall'avversario
devi essere molto preciso perchè lo spazio utile di un metro dalla linea di fondo è e resta un metro
approcci con slice in un colpo che normalmente a livello di quarta è il più forte e che è il più adatto a tirar su una palla bassa.

Meglio è
approcciare incrociato sul colpo debole e non adatto a tirarla su
approcciare ben lungo che è più facile perchè lo spazio utile di un metro dalla linea di fondo è in diagonale per cui diventa meno difficile essere precisi
hai la rete più bassa e traiettoia più lunga in maniera tale che la palla puoi tenerla molto bassa sbracciando bene.
L'effetto principale di uno slice infatti è rimanere basso e scappare via o togliere peso alla palla non dato possibilità di appoggiarsi.

Tenere presente che vista la natura dello slice lo scopo è far alzare la palla all'avversario in maniera tale che si possa tirare volèe agevolmente alta sopra la rete e non rischiare una pericolosissima palla ad altezza piede, per cui si risponde con una prima volèe che serve a ben piazzarsi e a metterla ben distante dall'avversario per poi chiudere con la seconda volèe.

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Messaggio Da Ospite Sab 30 Gen 2010, 18:17

Alex ha scritto:
Aggiungo anche un'altra situazione che non è stata affrontata.

Se quando il nostro avversario arriva alza un bel pallonetto?
Nell' 80 % è leggibile o con buona probabilità prevedibile, e per movimento e per il tipo di palla che abbiamo noi giocato, per cui non si rimane immobili lì a guardare cosa siamo in grado già di capire (come si vede fare dall'80% dei giocatori ), ma si fa due passetti indietro pronti a riceverlo eventualmente con altri tre passi indietro che non essendo più 5 è possibile.
Fra l'altro quando l'avversario si accorge che lo fai, sarà costretto ad essere molto lungo e lo si forza così ad aumentare la sua possibilità di errore.
La posizione a rete non è a un tot di metri dalla rete, ma a seconda della situazione varia da + 2mt a -2mt dalla posizione ideale.

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Messaggio Da Satrapo Dom 31 Gen 2010, 14:00

Antaniserse ha scritto:Solo un piccolo appunto:
un altro motivo, assai frequente, per cui il tennista di quarta va a rete, è che spesso e volentieri il tennista di quarta dall'altra parte della rete gli ha fatto pervenire una palla moscia e bassa, sulla quale o ti rischi il vincente, oppure non puoi fare a meno di approcciare e scendere perchè altrimenti resti nel bel mezzo della terra di nessuno.
A quel punto, avere un gioco di rete dignitoso, e in particolare uno smash decente, ti da quantomeno gli strumenti per ricavarne qualcosa.
Giusto stamattina, per esempio, ho fatto la parte del tordo, ma appunto perchè ho attaccato corto e centrale, non perchè non dovevo essere li; vi potessi far vedere le palle in questione, sfido chiunque a dire che non dovevano essere seguite a rete...

Il concetto di avere prima fondamentali sicuri da fondo e poi preoccuparsi del gioco al volo è sacrosanto, ma all'atto pratico non è così banale la faccenda, perchè il tipico scambio "di quarta" ti ci porta tuo malgrado, anche prima del previsto... prima ancora di poter imbastire uno scambio su "lo martello per un po' di la, poi quando accorcia attacco", stai tranquillo che finisce che uno dei due accorcia anche su una palla interlocutoria e lunga, e a quel punto che ci devi fare con quella palla in mezzo al campo e sulla riga del servizio, vorremmo mica scappare indietro?!

Ma io ho mai detto che andare a rete sia di per se sbagliato, ho detto che è sbagliato andare a rete se prima non si è guadagnata una posizione di vantaggio tale da rendere la successiva volè un pro-forma, niente di più che una banale benedizione. E quinsi se prima non si è solidi da fondo, andare a rete è un suicidio.

Se tu come hai detto approcci male palle comodissime e ti fai infilare come un tordo (tue parole, "ho attaccato corto e centrale") il problema sono le volè? OVVIAMENTE NO! Il problema è che non hai fondamentali all'altezza che ti consentano di fare un approccio vincente sulla più banale delle palle che il nostro avversario ci possa proporre, ovvero la mozzarella in mezzo al campo.

Quindi converrai con me che il problema non è la volè, ma ancora una volta i fondamentali non all'altezza perchè la mozzarella in mezzo al campo con un dritto appena decente se non si chiude in scioltezza manda l'avversario talmente fuori dal campo che al massimo ci manda una cartolina.

Se attacchi corto e centrale una mozzarella non ti servirebbero nemmeno le volè di Edberg, un quarta può passare anche un seconda se questi si presenta a rete corto e centrale, ma il seconda sulla mozzarella in mezzo al campo non ha bisogno di fare nessuna volè, chiude ad occhi chiusi..

Ora scappo ma lo riprendiamo questo punto che è molto interessante!
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Messaggio Da Antaniserse Dom 31 Gen 2010, 17:46

Satrapo ha scritto:
Ma io ho mai detto che andare a rete sia di per se sbagliato, ho detto che è sbagliato andare a rete se prima non si è guadagnata una posizione di vantaggio tale da rendere la successiva volè un pro-forma, niente di più che una banale benedizione. E quinsi se prima non si è solidi da fondo, andare a rete è un suicidio.

Quello che volevo dire è che ci si viene spesso chiamati quando non si è in posizione di "benedirla" e basta, e soprattutto quando non si è nemmeno in condizione di decidere... sono palle che devi seguire e stop, perchè tornare indietro sarebbe un'assurdità
A quel punto, mi pare lapalissiano che se l'approccio fa schifo, veniamo bucati.

Il punto però è che, visto che queste situazioni non sono così rare, intanto che uno si allena per trovare la solidità da fondo per pilotare le incursioni a rete "studiate", può comunque imparare a fare anche quelle 4 volèè per quando a rete ci vai "obtorto collo"; perchè se deve aspettare di avere la padronanza di un terza categoria, campa cavallo...

Nella scala tra "approccio orrendo->impallinato" e "approccio solido->benedizione a rete" c'è un ampia gamma di tonalità "approccio mediocre->passante mediocre" dove la padronanza accettabile di volèè e smash, anche a questo livello, fa la differenza.


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Messaggio Da clemclem Dom 31 Gen 2010, 21:50

un cosa, ho notato che molti giocatori in quarta m compreso ,pur avendo fatto degli ottimi colpi che potrebbero consentirgli di andare a rete ,non si rendono conto dell'effetiva difficolta dell'avversario nel gestire il passante e a volte solo butare di la palla , rendersene conto vorrebbe dire tantissime volte andare a rete ed eseguire la classica benedizione.
cosi come al contrario si pensa di aver fatto un ottimo colpo di approccio , e sbagliando valutazione , il nostro avversario non è minimamente in difficoltà , siva a rete e si viene puntulamente infilati.
penso che sia anche un problema di valutazione credo ......
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Messaggio Da oedem Dom 31 Gen 2010, 22:00

clemclem ha scritto:un cosa, ho notato che molti giocatori in quarta m compreso ,pur avendo fatto degli ottimi colpi che potrebbero consentirgli di andare a rete ,non si rendono conto dell'effetiva difficolta dell'avversario nel gestire il passante e a volte solo butare di la palla , rendersene conto vorrebbe dire tantissime volte andare a rete ed eseguire la classica benedizione.
vero clem

anche a me è capitato, col senno di poi, di pensare che in certe occasioni scendere a rete aiuti a chiudere il punto più velocemente perché altrimenti si da modo all'avversario di recuperare e riprendere posizione.

però, come hai detto stesso tu, bisogna valutare bene la situazione ed essere pronti, anche se non era in "programma", a fare dei passi verso la rete per una comoda voleé.

invece io spesso aspetto sempre a fondocampo e così poi do l'occasione all'avversario di recuperare posizione in campo e quindi di dover ricominciare a costruirmi il punto
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Messaggio Da casa Dom 31 Gen 2010, 22:25

invece ho notato l'efficacia dell'effetto sorpresa/timore!
so gà che questo discorso farà inorridire satrapo e wik:

premetto che stiamo analizzando 2 scarsi di 4^;
ipotizziamo che io abbia una battuta discreta che però non mette più di tanto in affanno l'avversario;
dopo vari game dove ho sempre giocato da fondo, improvvisamente decido di seguire a rete la battuta.
in questo caso noto spesso (succede anche a me) che l'avversario, probabilmente in soggezione sbaglia la risposta al servizio, servizio che fino al tiro prima aveva sempre ribattuto senza troppi problemi!

ovviamente in chi riceve scatta un meccanismo che non gli consente di rispondere correttamente;
primo può esserci una effettiva deconcentrazione dovuta alla sorpresa;
poi può scattare l'istinto di dover tirare più forte (molti scarsi vedono il passante come un tiro da fare alla velocità della luce) e più angolato;

non lo so, però seguire improvvisamente 2 o 3 battute nell'arco di una partita può creare una soggezione tale da addirittura non doverla nemmeno fare la "benedizione a rete" e ritrovarsi qualche punto gratis.

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Messaggio Da Ospite Dom 31 Gen 2010, 22:47

casa ha scritto:invece ho notato l'efficacia dell'effetto sorpresa/timore!
so gà che questo discorso farà inorridire satrapo e wik:

premetto che stiamo analizzando 2 scarsi di 4^;
ipotizziamo che io abbia una battuta discreta che però non mette più di tanto in affanno l'avversario;
dopo vari game dove ho sempre giocato da fondo, improvvisamente decido di seguire a rete la battuta.
in questo caso noto spesso (succede anche a me) che l'avversario, probabilmente in soggezione sbaglia la risposta al servizio, servizio che fino al tiro prima aveva sempre ribattuto senza troppi problemi!

ovviamente in chi riceve scatta un meccanismo che non gli consente di rispondere correttamente;
primo può esserci una effettiva deconcentrazione dovuta alla sorpresa;
poi può scattare l'istinto di dover tirare più forte (molti scarsi vedono il passante come un tiro da fare alla velocità della luce) e più angolato;

non lo so, però seguire improvvisamente 2 o 3 battute nell'arco di una partita può creare una soggezione tale da addirittura non doverla nemmeno fare la "benedizione a rete" e ritrovarsi qualche punto gratis.
non c'è miente da inorridire, e perchè comunque si parla di effetto sorpresa e in questo caso ci stà, e perchè parli di risposta al servizio e non di situazione di gioco che a livello di quarta di bassa classifica normalmente è deficitaria.

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Messaggio Da Feliciano Gio 30 Dic 2010, 12:14

Up!

Molto interessante questa discussione.
Intanto Satrapo ha detto una cosa giustissima da scolpire nel marmo: "bisogna crearsi una situazione di vantaggio prima di venire a rete".

Ora lui parla di benedizioni... ma essendo maestro se lo può permettere. asd
Spesso e volentieri mi capita invece di vedere partite tra i soci dove uno dei due costruisce benissimo il punto da fondo, approccia bene... ma al momento di concludere... patatrack. Volèe sotterrata nel net.
Quindi proprio formalità per alcuni non è. Smile

Personalmente sto trovando fruttuoso lo schema: diritto incrociato mancino>benedizione volante smorzata o profonda.
Certo prima di arrivare a questo devo far girare a mio favore l'inerzia dello scambio tramite soprattutto il diritto da fondocampo.




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Messaggio Da albesca Gio 30 Dic 2010, 12:24

La benedizione si sbaglia eccome. Eppure se ti alleni al cesto a chiudere una volee facile facile , anche gli scarsi come noi sbagliano una su 20 .. perchè l'attenzione è sulla palla, sui piedi per allinearsi correttamente.. sulla distanza.
In partita l'attenzione si sposta sul campo aperto e sull'avversario che forse ce la piglia .. e la palla ci finisce in fronte.. Smile
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Messaggio Da Ospite Gio 30 Dic 2010, 13:39

Ancora una volta un lenzuolo da stampare e archiviare.

Grazie Sat cheers

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Messaggio Da Chiros Gio 30 Dic 2010, 14:59

A Satrapo ave

Ieri sera con PaxMax non sono mai sceso a rete perchè non mi ha mai lasciato una mozzarella in mezzo al campo da attaccare. Altrimenti la metà delle volte finto la bordata e poi faccio la palla corta, oppure provo ad attaccarla portando il peso del corpo in avanti, prendendo la palla piatta per schiacciarla verso terra. Se i miei sogni si avverano, poi seguo a rete.

A dire il vero una sola volta sono sceso a rete perchè pensavo che il colpo sull'angolo del suo dritto fosse sicuro. Invece l'ha ripresa in corsa e mi ha passato facendola rimbalzare sull'angolino di fondocampo del mio rovescio. Credo che all'altezza della rete sia passata all'esterno della linea del campo Shocked

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Messaggio Da Feliciano Sab 05 Feb 2011, 01:52

Ok Satrapo tutto giusto quello che hai scritto.
Tuttavia oggi mi è capitato di giocare su di un campo *molto* rapido. Il lenzuolo è ugualmente valido? O dobbiamo apportare qualche piccola modifica alla nostra strategia di gioco, quando ci troviamo in una sorta di "ice court" piuttosto che nella fidata terra rossa?
Ti spiego: la mia sensazione era quella di non avere il tempo materiale di costruire lo scambio. Nemmeno il tempo di respirare che la palla o ce l'avevo addosso o era scappata via.
Mi sono trovato totalmente a disagio...
... insomma che caspita dovevo fare? boh








***
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Avevo letto da qualche parte su internet che l'erba sintetica mantiene sempre le stesse caratteristiche, non muta e bla bla...
È una ca..ata pazzesca.
Dipende tantissimo dal materiale impiegato e dalla quantità di sabbia sul fondo.
Dopo il maquillage a cui sono stati sottoposti i campi in cui gioco, ho notato che di giorno, col sole, la velocità di rimbalzo è media. Più veloce della terra sicuramente, ma comunque ampiamente "giocabile".
Viceversa la sera diventano di una velocità inaudita, a cui io non sono abituato. Sulla terra battuta non avevo mai notato delle sostanziali differenze.
Ditemi le vostre esperienza riguardo l'erbetta artificiale.











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Messaggio Da Satrapo Dom 06 Feb 2011, 02:12

In generale una superficie veloce è una superficie che agevola gli attaccanti perchè banalmente leva tempo al difensore, quindi ci sta che giocando su un campo molto veloce si possa scendere a rete con una frequenza maggiore.

La cosa da capire però è che attaccare con maggiore frequenza non deve MAI essere un rimedio al fatto che si è troppo fallosi nel palleggio: attaccare vuol dire sfruttare una situazione di vantaggio che ci siamo costruiti e non fuggire da una situazione che non ci piace! Per questo l'amatore che si precipita a rete solo perchè da fondo sbaglia al terzo palleggio altro non fa che abbreviare i tempi della sua probabile sconfitta.

Tenete bene a mente che il confronto volè-passante è sempre a vantaggio del passante, ovvero per chiudere il punto contro un buon passante occorre un'OTTIMA volè, ma se chi si difende riesce a piazzare un ottimo passante nessuna volè lo potrà contrastare con percentuali vantaggiose.

Ovvero il punto a rete si costruisce con la bontà dell'approccio che renda decisamente difficoltoso il passante, ma per avere una palla buona da approcciare si deve costruire il punto da fondo da qui si evince che senza una solidità accettabile è IMPOSSIBILE impostare un gioco offensivo che risulti efficace.

Riguardo all' "erbetta artificiale" tipica dei campi polivalenti (tennis - calcetto) mi limito a dire che NON E' UNA SUPERFICIE TENNISTICA, giocateci il meno possibile e solo se proprio non avete alternative.
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Messaggio Da Feliciano Dom 06 Feb 2011, 13:08

Grazie Sat della puntuale risposta.

Purtroppo sulla mia amata terra rossa il corso per adulti era divenuto sin troppo "soft" per i miei gusti. Ho preferito quindi cambiare circolo.
Per gli allenamenti non utilizziamo i campi in cui ho giocato l'altra sera, ma un altro -sempre in erbetta sintetica- che è dedicato esclusivamente al tennis. Ed infatti il tipo di moquette è diverso.
Il rimbalzo è molto regolare e non si verifica alcun effetto "ice".



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