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Il tennis e la voglia di vincere.
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Il tennis e la voglia di vincere.
Promemoria primo messaggio :
Ho già scritto diverse mie considerazioni su questi aspetti... che hanno dato vita a dibattiti interessanti.
Sono anche stato "contrastato" (ovviamente in modo civile) con teorie che tendevano a dimostrare che la "voglia di vincere", il "killer instinct" era una mera questione tecnica, e non esisteva.
Questo "cozzava"contro le mie convinzioni e quello che avevo ascoltato da TUTTI i giocatori di alto livello con cui avevo avuto il piacere di parlare di tennis.
Ho trovato questo bel pezzo scritto da un certo McEnroe.
Spero lo possiate trovare interessante... perdonate alcune frasi in grassetto... ma le trovo illuminanti.
IL TENNIS E' INTELLIGENZA E VOGLIA DI VINCERE
"Per quanto riesco a ricordare, non c'è stato un vero e proprio momento in cui ho compreso che il tennis è soprattutto un gioco di intelligenza. Non credo di averlo mai analizzato da questo punto di vista. Ho sempre avuto un forte spirito agonistico, ancora prima di vincere in un torneo.
Non c'è dubbio comunque che l'essere competitivi, l'avere la forza mentale per superare ogni sfida, è una tra le migliori risorse di un tennista, molto più utile che possedere un formidabile diritto.C'è un continuo processo di apprendimento. Le sfide che ho superato durante i primi anni della mia carriera continuano a riproporsi anche ora come professionista.
Migliaia di persone giocano a tennis come professionisti, ma di questi solo 128 arrivano a Wimbledon o agli US Open. Provate a fare un giro intorno ai campi nei primi giorni di questi tornei: quei giocatori non sono lì perchè fisicamente più forti, più preparati o dotati di maggior talento. Ce ne sono molti che magari giocano alla perfezione tutti i colpi, ma che non sono mai arrivati ad un torneo del Grande Slam. Quei centovontotto sono lì perchè hanno grinta, perchè l'hanno voluto più degli altri.
Ricordo che nei tornei junior c'erano ragazzi che vincevano quasi sempre, ma non hanno nemmeno tentato di arrivare ad un grande traguardo. La preparazione fisica ed atletica conta molto quando si hanno 12 anni, ma in seguito si tratta soprattutto di una battaglia psicologica. vincono i giocatori che hanno più grinta, non i più grossi o quelli con più stile."
John McEnroe
Direi che mi trovo in ottima compagnia...
Ho già scritto diverse mie considerazioni su questi aspetti... che hanno dato vita a dibattiti interessanti.
Sono anche stato "contrastato" (ovviamente in modo civile) con teorie che tendevano a dimostrare che la "voglia di vincere", il "killer instinct" era una mera questione tecnica, e non esisteva.
Questo "cozzava"contro le mie convinzioni e quello che avevo ascoltato da TUTTI i giocatori di alto livello con cui avevo avuto il piacere di parlare di tennis.
Ho trovato questo bel pezzo scritto da un certo McEnroe.
Spero lo possiate trovare interessante... perdonate alcune frasi in grassetto... ma le trovo illuminanti.
IL TENNIS E' INTELLIGENZA E VOGLIA DI VINCERE
"Per quanto riesco a ricordare, non c'è stato un vero e proprio momento in cui ho compreso che il tennis è soprattutto un gioco di intelligenza. Non credo di averlo mai analizzato da questo punto di vista. Ho sempre avuto un forte spirito agonistico, ancora prima di vincere in un torneo.
Non c'è dubbio comunque che l'essere competitivi, l'avere la forza mentale per superare ogni sfida, è una tra le migliori risorse di un tennista, molto più utile che possedere un formidabile diritto.C'è un continuo processo di apprendimento. Le sfide che ho superato durante i primi anni della mia carriera continuano a riproporsi anche ora come professionista.
Migliaia di persone giocano a tennis come professionisti, ma di questi solo 128 arrivano a Wimbledon o agli US Open. Provate a fare un giro intorno ai campi nei primi giorni di questi tornei: quei giocatori non sono lì perchè fisicamente più forti, più preparati o dotati di maggior talento. Ce ne sono molti che magari giocano alla perfezione tutti i colpi, ma che non sono mai arrivati ad un torneo del Grande Slam. Quei centovontotto sono lì perchè hanno grinta, perchè l'hanno voluto più degli altri.
Ricordo che nei tornei junior c'erano ragazzi che vincevano quasi sempre, ma non hanno nemmeno tentato di arrivare ad un grande traguardo. La preparazione fisica ed atletica conta molto quando si hanno 12 anni, ma in seguito si tratta soprattutto di una battaglia psicologica. vincono i giocatori che hanno più grinta, non i più grossi o quelli con più stile."
John McEnroe
Direi che mi trovo in ottima compagnia...
Ospite- Ospite
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
tenerife60 ha scritto:no io vivo proprio a tenerife,ho lasciato l'italia che non offre più nulla sotto tutti i punti di vista e mai scelta fu migliore,qui si vive 1.000 volte meglio e non solo per il clima che consente tra le altre cose di giocare all'aperto 12 mesi su 12 (in media ho 15 giorni di pioggia all'anno nel sud dell'isoletta)
Hai tutta la mia (sana) invidia!
Ospite- Ospite
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
allora diciamo che volere è potere,almeno non si vedono quei palloni freddi-umidi a copertura dei campi in inverno che deturpano il paesaggio
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
tenerife60 ha scritto:
riguardo all'under 10 australiano fossi il padre prima insegnerei l'educazione e il rispetto per l'avversario (ma se a 10 anni risponde così m'immagino il genitore)
Ciao Tenerife e benvenuto!
Hai toccato il tasto dolente. Il padre e' esattamente come il figlio! E cosa potevamo aspettarci?
Direttore Tecnico IRSA - USRSA MRT - ERSA Pro Tour Stringer - UKRSA Tournament Stringer - Membro onorario CRSA
La mia racchetta e' li' solo per tenere le corde.
Boris Becker
Stefano- Messaggi : 4584
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Re: Il tennis e la voglia di vincere.
correnelvento ha scritto:tenerife60 ha scritto:no io vivo proprio a tenerife,ho lasciato l'italia che non offre più nulla sotto tutti i punti di vista e mai scelta fu migliore,qui si vive 1.000 volte meglio e non solo per il clima che consente tra le altre cose di giocare all'aperto 12 mesi su 12 (in media ho 15 giorni di pioggia all'anno nel sud dell'isoletta)
Hai tutta la mia (sana) invidia!
Anche la mia.
"abra e giascu non si toccano, per definizione si autoreferenziano, ed hanno sempre ragione."
cit: Sunsemperki
"@ Satrapo : avete mai visto uno che sa mandare due palle di fila dall'altra parte del campo parlare di racchette?"
"Non serve che ti cancelli.
E' sufficiente che ti togli dai coglioni." cit: Correnelvento
giascuccio- Messaggi : 1117
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Età : 58
Località : Pontecagnano (SA)
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
benvenuto tenerife60 la spagna è una terra meravigliosa.ho lavorato 4 mesi nel 2010.700 curriculum mandati niente risposte,servono solo raccomandazioni per avere un lavoro.consiglio di leggere lo zen e l'arte di giocare a tennis è illuminante sotto molti punti di vista.ci sono anche degli esercizi.
zelko75- Messaggi : 101
Data d'iscrizione : 27.09.10
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
correnelvento ha scritto:cut...
Non c'è dubbio comunque che l'essere competitivi, l'avere la forza mentale per superare ogni sfida, è una tra le migliori risorse di un tennista, molto più utile che possedere un formidabile diritto. C'è un continuo processo di apprendimento. Le sfide che ho superato durante i primi anni della mia carriera continuano a riproporsi anche ora come professionista.
...cut
John McEnroe
Direi che mi trovo in ottima compagnia...
Se detto da lui, ci dobbiamo credere.
Chiros- Messaggi : 5757
Data d'iscrizione : 27.10.10
Età : 49
Località : Mai una stabile.
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
grazie zelko,perchè mi consigli lo zen e l'arte di giocare?...devo per dovere d'informazione dirti che tenerife e comunque le 7 isole canarie hanno un governo autonomo pur dipendendo dalla spagna ed essendo molto lontane ecc. hanno pure tutte altre leggi in particolare fiscale con iva al 5% tasse praticamente ridicole facendo determinate cose ecc. quindi mi sento di dire che con la spagna a parte la lingua la realtà è completamente diversa e vivere a barcelona-madrid-sevilla per es. non fa testo quindi la tua esperienza di 4 mesi ha poco a che vedere con questa realtà
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
correnelvento ha scritto:E' assolutamente ovvio che questo discorso vale per giocatori che si trovino sullo stesso piano.
Infatti, NON A CASO, SuperMc, afferma che tra le MIGLIAIA di giocatori ben preparati FISICAMENTE e TECNICAMENTE.... solo 128 entrano in tabellone ad uno Slam.
Chi sarebbe mai quel coglione che affermasse che un giocatore senza colpi e tecnica (ma con grinta) possa mai vincere con uno vero?
Il più "grintoso" quarta categoria del mondo farà sempre pochi 15 con il Seconda più "timido" del globo!..
Oh ecco, allora cerchiamo di capire bene cosa afferma il grande MC, qui hai centrato il punto che è perfettamente in linea con quello che ho scritto tante volte quando il quarta medio mi veniva a parlare di atteggiamento mentale etc.etc.
Mc dice giustamente che al mondo ci sono un migliaio di giocatori in grado di esprimere un tennis tecnicamente stellare e TRA QUESTI un centinaio sono quelli che entrano regolarmente nei tabelloni degli slam e ancora tra questi sono una decina scarsi quelli che hanno concrete possibilità di vincerlo.
In questa situazione di tecnica matura e completa ha senso vedere l'atteggiamento mentale come una delle possibili discriminanti, perchè la tecnica non è più una variabile dato che se sono a quel livello hanno ben poco da migliorare.
Ma quando io ho in campo il quarta medio e gli do 50 palle dal cesto vedo che me ne manda 5 sui pini, 5 le sbaglia a rete, 10 gli vanno lunghe, 10 passano per il rotto della cuffia e restano comunque corte etc. etc. e si è no la metà scarsa gli riescono decenti pur trovandosi in una situazione ideale di palla comoda, con queste premesse in una situazione di gioco con spostamenti etc etc mi posso aspettare solo una catastrofe.
Io posso anche tatuargli in fronte la frase di McEnroe in modo che se la legga tutte le mattine ma questo sempre quarta basso mi rimane, a meno che non capisca che non basta desiderare le cose per imparare a farle, ed il suo problema è che le cose ancora non le sa fare, non che non le desideri abbastanza.
Se invece lo tengo 6 mesi al palo, gli correggo gli errori più grossolani, cerco di capire quale sarà il suo gioco e gli insegno a gestire i suoi colpi cercando di fargli trovare la SUA tecnica (perchè non tutti possiamo arrivare a giocare il dritto come Federer o il rovescio come la Nalba eh!) ovvero quel modo di giocare che gli consenta di arrivare a mettermi tutte e 50 le palle che gli do dal cesto se non altro in campo in modo che io possa aspettarmi che poi in partita la metà gli riusciranno almeno decenti, ecco che magari mi passa da 4.4 a 4.2.
Il discorso è bello interessante affascinante ma io a uno che ha grosse lacune tecniche non gli posso consigliare di migliorare l'aspetto mentale, altrimenti lo prendo in giro! E le lacune tecniche non sono lo stile fate attenzioone, faccio sempre l'esempio Corre perchè è uno apparentemente forte mentalmente e debole tecnicamente: Corre in quarta non vince di testa ma vince di TECNICA perchè con la sua tecnica risulta al suo livello CONSISTENTE! Poi nel suo caso è anche uno forte mentalmente e infatti questo gli consente di vincere anche qualche partita che altri col suo stesso gioco ma con meno grinta perderebbero ma non commettiamo l'errore di pensare che un NC che non passa un turno in tonreo con la grinta di Corre diventi magicamente 4.2, questa è fantascienza.
Quindi non dovremmo MAI consigliare ad un NC-quarta che in fin dei conti è NC-quarta principalmente perchè non la manda mai dall'altra parte di concentrarsi sull'aspetto mentale perchè così gli precludiamo miglioramenti tecnici che sono alla sua portata da subito, poi dipenderà da lui, magari ha capacità fisice e di coordinazione tali da poter arrivare in terza, magari poi ha anche quel po' di braccio che serve per arrivare in seconda e via dicendo ma prima che la voglia di vincere e l'aspetto mentale diventino determinanti dobbiamo arrivare al livello a cui si riferisce da McEnroe, ovvero quel momento in cui mi trovo tecnicamente tra quel migliaio di giocatori che potenzialmente hanno tecnica per giocarsela con tutti ma che devono ANCHE fare i conti con la loro capacità di competere a quei livelli.
Quella che qui definiamo con una sola parola "voglia di vincere" è in realtà un complesso insieme di tanti fattori di stress che vanno dai viaggi, ai carichi di allenamento, alla dieta, alla necessità di non fallire in situazioni importanti, al fatto ce ci sono persone che hanno investito su di loro e a cui dovrai rendere conto, al fatto che hanno puntato tutto su un futuro incerto etc. etc.
Non pensiate che un Under che non conferma i risultati nel circuito maggiore lo faccia perchè non ha "voglia di vincere", parliamo di ragazzini di 14-15 anni mandati a combattere contro volpi navigate che girano il circuito da più di 10 anni che prima di farti fare un 15 si tagliano le gambe, e se non batti prima questi "marpioni" del tennis che popolano il circuito challenger in alto non ci arrivi proprio. Sono pressioni assurde difficili da gestire per uomini fatti, figuriamoci per ragazzini di 16 anni, altro ce voglia di vincere, magari fosse tutto così semplice.
Il discorso degli under è poi complesso per una miriadi di ragioni tecniche, ci si potrebbe scrivere un trattato. A livello Under si gioca un tennis diversissimo da quello che si gioca a livello pro, tra l'altro gli under che vincono di più sono quelli che fino a 18 anni viaggiano nel circuito juniores mentre quelli validi davvero lo abbandonano intorno ai 15-16 per confrontarsi nel circuito maggiore e solo da questo nasce il paradosso che Nadal magari ha vinto meno di Nargiso a livello under ma non perchè fosse meno forte da under di Nargiso, semplicemente perchè ci ha giocato di meno andando presto a confrontarsi coi grandi mentre Nargiso a 18 anni giocava (e vinceva) Wimbledon juniores.
E chiaro che questo aspetto al bar tennis non lo considera nessuno e allora ecco nascere il mito del Nargiso talento enorme frenato dalla scarsa attitudine mentale, in realtà Nargiso non era tecnicamente forte quanto lo era Becker che a 17 anni ha vinto Wimbledon, ma quello vero.
Panatta mentalmente era un clown eppure è l'unico tennista nella storia del tennis che abbia battuto Borg al Roland Garros, lo svedese in carriera ha perso solo due incontri al Roland Garros e tutti e due per mano di Panatta. Poi è chiaro che se Adriano avesse avuto l'atteggiamento mentale di Borg o Connors avrebbe vinto 10 slam ma torniamo al punto di partenza ovvero parliamo di discriminante mentale per un giocatore che tecnicamente comunque valeva tanto quanto Borg o Connors.
Prima di consigliare ad un giocatore che ha problemi tecnici evidenti (e se è un quarta-nc problemi tecnici evidenti li ha per forza) di concentrarsi sull'aspetto mentale bisogna essere onesti e dirgli amico mio, non la mandi mai dall'altra parte, prima facciamo sei mesi di cesto e impariamo se non altro a non regalare punti, quando e SE dovremo cercare di entrare in seconda categoria allora si che discuteremo anche dell'aspetto mentale per cercare di tirare fuori davvero tutto quando ormai siamo vicini al nostro personale confine tecnico.
Ecco per tagliare la testa al toro e per rendere questo discorso "universale" io direi di riferirci ad un concetto che è valido per tutti a tutti i livelli, quello di limite tecnico personale che per un amatore può essere sbagliare poco, muoversi decentemente e non fare castronerie mentre per un pro è fare il fenomeno: primo obiettivo raggiungere il proprio limite tecnico personale, poi possiamo considerare l'atteggiamento mentale per cercare di ottenere qualche risultato in più.
Ma se a un NC che arriva storto e in ritardo su una palla che viaggia a 10 all'ora e la colpisce come gli capita mandandola potenzialmente ovunque, ad uno che mi sta fermo in mezzo al campo come un broccolo, ad uno che invece di guardare fisso la palla si mette a ragionare sul quando fare la palla corta etc. etc. gli parlo di voglia di vincere o aspetto mentale ragazzi miei lo prendo in giro, e lo prendo in giro anche se glielo dico chiamandomi McEnroe.
Dubito che se un gruppetto di NC andasse a lezione da lui li metterebbe a fare mental power, li chiuderebbe in campo a far cesto 24 ore su 24 come farebbe qualsiasi istruttore serio.
O forse no, li metterebbe a fare mental power a 200 euro l'ora così nemmeno suda, si in effetti al suo posto farei così anche io!
Satrapo- Moderatore
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Re: Il tennis e la voglia di vincere.
Satrapo ha scritto:correnelvento ha scritto:E' assolutamente ovvio che questo discorso vale per giocatori che si trovino sullo stesso piano.
Infatti, NON A CASO, SuperMc, afferma che tra le MIGLIAIA di giocatori ben preparati FISICAMENTE e TECNICAMENTE.... solo 128 entrano in tabellone ad uno Slam.
Chi sarebbe mai quel coglione che affermasse che un giocatore senza colpi e tecnica (ma con grinta) possa mai vincere con uno vero?
Il più "grintoso" quarta categoria del mondo farà sempre pochi 15 con il Seconda più "timido" del globo!..
Oh ecco, allora cerchiamo di capire bene cosa afferma il grande MC, qui hai centrato il punto che è perfettamente in linea con quello che ho scritto tante volte quando il quarta medio mi veniva a parlare di atteggiamento mentale etc.etc.
Mc dice giustamente che al mondo ci sono un migliaio di giocatori in grado di esprimere un tennis tecnicamente stellare e TRA QUESTI un centinaio sono quelli che entrano regolarmente nei tabelloni degli slam e ancora tra questi sono una decina scarsi quelli che hanno concrete possibilità di vincerlo
Il discorso è bello interessante affascinante ma io a uno che ha grosse lacune tecniche non gli posso consigliare di migliorare l'aspetto mentale, altrimenti lo prendo in giro! E le lacune tecniche non sono lo stile fate attenzioone, faccio sempre l'esempio Corre perchè è uno apparentemente forte mentalmente e debole tecnicamente: Corre in quarta non vince di testa ma vince di TECNICA perchè con la sua tecnica risulta al suo livello CONSISTENTE! Poi nel suo caso è anche uno forte mentalmente e infatti questo gli consente di vincere anche qualche partita che altri col suo stesso gioco ma con meno grinta perderebbero ma non commettiamo l'errore di pensare che un NC che non passa un turno in tonreo con la grinta di Corre diventi magicamente 4.2, questa è fantascienza.
Quindi non dovremmo MAI consigliare ad un NC-quarta che in fin dei conti è NC-quarta principalmente perchè non la manda mai dall'altra parte di concentrarsi sull'aspetto mentale perchè così gli precludiamo miglioramenti tecnici.
Ecco per tagliare la testa al toro e per rendere questo discorso "universale" io direi di riferirci ad un concetto che è valido per tutti a tutti i livelli, quello di limite tecnico personale che per un amatore può essere sbagliare poco, muoversi decentemente e non fare castronerie mentre per un pro è fare il fenomeno: primo obiettivo raggiungere il proprio limite tecnico personale, poi possiamo considerare l'atteggiamento mentale per cercare di ottenere qualche risultato in più.
Quello che ha scritto Satrapo, è ovviamente condivisibile in toto.
E non è in contrasto con quello che ho riportato (da Mc Enroe)...
Questo è il fraintendimento: anche nei post che io ho scritto in passato molti (forse anche Satrapo tra quelli...e ribadisco forse) davano per assunto che io volessi dimostrare che l'atteggiamento mentale è prioritario rispetto alla tecnica, alla solidità o al gioco di gambe.
Assolutamente no!
Tanto è vero che, a Frank e Giascu (a cui affettuosamente dico che sono PIPPONI), non mi sono MAI sognato di dire: "DIVENTA PIU' FORTE MENTALMENTE", al contrario ho sempre suggerito loro:"IMPARA A BUTTARE 10 PALLE DALL'ALTRA PARTE"!
Alla fine, il messaggio che voglio/volevo dare è semplicemente quello che, una volta acquisita una tecnica valida (al proprio livello), la giusta attitudine mentale è importantissima.
Sic et simpliciter.
Ospite- Ospite
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
ma è ovvio,infatti il concetto vale a parità di bravura potenziale di giocatori dove in genere quello con più fame,più testa,più controllo mentale,più grinta vince
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
tenerife60 ha scritto:ma è ovvio,infatti il concetto vale a parità di bravura potenziale di giocatori dove in genere quello con più fame,più testa,più controllo mentale,più grinta vince
Proprio questo è il concetto che voglio esprimere.
Ospite- Ospite
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
poi c'è anche un altro effetto placebo dove io iniziai a vincere dal momento che le racchette me le regalò gene mayer,per qualche anno mi riuscì tutto
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
correnelvento ha scritto:Alla fine, il messaggio che voglio/volevo dare è semplicemente quello che, una volta acquisita una tecnica valida (al proprio livello), la giusta attitudine mentale è importantissima.
Sic et simpliciter.
Si ma su questo siamo daccordo da sempre, il problema è che tu la tecnica valida per il tuo livello ce l'hai già ma tutti quelli che sono da anni ancora NC 4.5 etc etc no, capisci perchè alla fine è "pericoloso" citare troppo l'aspetto mentale parlando di tecnica si? Capisci a me Corre, poi ci devo combattere io in campo con questi "geni della psicologia"
Satrapo- Moderatore
- Messaggi : 1524
Data d'iscrizione : 02.12.09
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
Satrapo ha scritto:correnelvento ha scritto:Alla fine, il messaggio che voglio/volevo dare è semplicemente quello che, una volta acquisita una tecnica valida (al proprio livello), la giusta attitudine mentale è importantissima.
Sic et simpliciter.
Si ma su questo siamo daccordo da sempre, il problema è che tu la tecnica valida per il tuo livello ce l'hai già ma tutti quelli che sono da anni ancora NC 4.5 etc etc no, capisci perchè alla fine è "pericoloso" citare troppo l'aspetto mentale parlando di tecnica si? Capisci a me Corre, poi ci devo combattere io in campo con questi "geni della psicologia"
Il nodo è sciolto!
Tutto CHIARISSIMO e CONDIVISIBILE!
Sarà mia cura, in futuro... specificare quanto hai scritto!
Ospite- Ospite
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
Satrapo ha scritto:correnelvento ha scritto:E' assolutamente ovvio che questo discorso vale per giocatori che si trovino sullo stesso piano.
Infatti, NON A CASO, SuperMc, afferma che tra le MIGLIAIA di giocatori ben preparati FISICAMENTE e TECNICAMENTE.... solo 128 entrano in tabellone ad uno Slam.
Chi sarebbe mai quel coglione che affermasse che un giocatore senza colpi e tecnica (ma con grinta) possa mai vincere con uno vero?
Il più "grintoso" quarta categoria del mondo farà sempre pochi 15 con il Seconda più "timido" del globo!..
Oh ecco, allora cerchiamo di capire bene cosa afferma il grande MC, qui hai centrato il punto che è perfettamente in linea con quello che ho scritto tante volte quando il quarta medio mi veniva a parlare di atteggiamento mentale etc.etc.
Mc dice giustamente che al mondo ci sono un migliaio di giocatori in grado di esprimere un tennis tecnicamente stellare e TRA QUESTI un centinaio sono quelli che entrano regolarmente nei tabelloni degli slam e ancora tra questi sono una decina scarsi quelli che hanno concrete possibilità di vincerlo.
In questa situazione di tecnica matura e completa ha senso vedere l'atteggiamento mentale come una delle possibili discriminanti, perchè la tecnica non è più una variabile dato che se sono a quel livello hanno ben poco da migliorare.
Ma quando io ho in campo il quarta medio e gli do 50 palle dal cesto vedo che me ne manda 5 sui pini, 5 le sbaglia a rete, 10 gli vanno lunghe, 10 passano per il rotto della cuffia e restano comunque corte etc. etc. e si è no la metà scarsa gli riescono decenti pur trovandosi in una situazione ideale di palla comoda, con queste premesse in una situazione di gioco con spostamenti etc etc mi posso aspettare solo una catastrofe.
Io posso anche tatuargli in fronte la frase di McEnroe in modo che se la legga tutte le mattine ma questo sempre quarta basso mi rimane, a meno che non capisca che non basta desiderare le cose per imparare a farle, ed il suo problema è che le cose ancora non le sa fare, non che non le desideri abbastanza.
Se invece lo tengo 6 mesi al palo, gli correggo gli errori più grossolani, cerco di capire quale sarà il suo gioco e gli insegno a gestire i suoi colpi cercando di fargli trovare la SUA tecnica (perchè non tutti possiamo arrivare a giocare il dritto come Federer o il rovescio come la Nalba eh!) ovvero quel modo di giocare che gli consenta di arrivare a mettermi tutte e 50 le palle che gli do dal cesto se non altro in campo in modo che io possa aspettarmi che poi in partita la metà gli riusciranno almeno decenti, ecco che magari mi passa da 4.4 a 4.2.
Il discorso è bello interessante affascinante ma io a uno che ha grosse lacune tecniche non gli posso consigliare di migliorare l'aspetto mentale, altrimenti lo prendo in giro! E le lacune tecniche non sono lo stile fate attenzioone, faccio sempre l'esempio Corre perchè è uno apparentemente forte mentalmente e debole tecnicamente: Corre in quarta non vince di testa ma vince di TECNICA perchè con la sua tecnica risulta al suo livello CONSISTENTE! Poi nel suo caso è anche uno forte mentalmente e infatti questo gli consente di vincere anche qualche partita che altri col suo stesso gioco ma con meno grinta perderebbero ma non commettiamo l'errore di pensare che un NC che non passa un turno in tonreo con la grinta di Corre diventi magicamente 4.2, questa è fantascienza.
Quindi non dovremmo MAI consigliare ad un NC-quarta che in fin dei conti è NC-quarta principalmente perchè non la manda mai dall'altra parte di concentrarsi sull'aspetto mentale perchè così gli precludiamo miglioramenti tecnici che sono alla sua portata da subito, poi dipenderà da lui, magari ha capacità fisice e di coordinazione tali da poter arrivare in terza, magari poi ha anche quel po' di braccio che serve per arrivare in seconda e via dicendo ma prima che la voglia di vincere e l'aspetto mentale diventino determinanti dobbiamo arrivare al livello a cui si riferisce da McEnroe, ovvero quel momento in cui mi trovo tecnicamente tra quel migliaio di giocatori che potenzialmente hanno tecnica per giocarsela con tutti ma che devono ANCHE fare i conti con la loro capacità di competere a quei livelli.
Quella che qui definiamo con una sola parola "voglia di vincere" è in realtà un complesso insieme di tanti fattori di stress che vanno dai viaggi, ai carichi di allenamento, alla dieta, alla necessità di non fallire in situazioni importanti, al fatto ce ci sono persone che hanno investito su di loro e a cui dovrai rendere conto, al fatto che hanno puntato tutto su un futuro incerto etc. etc.
Non pensiate che un Under che non conferma i risultati nel circuito maggiore lo faccia perchè non ha "voglia di vincere", parliamo di ragazzini di 14-15 anni mandati a combattere contro volpi navigate che girano il circuito da più di 10 anni che prima di farti fare un 15 si tagliano le gambe, e se non batti prima questi "marpioni" del tennis che popolano il circuito challenger in alto non ci arrivi proprio. Sono pressioni assurde difficili da gestire per uomini fatti, figuriamoci per ragazzini di 16 anni, altro ce voglia di vincere, magari fosse tutto così semplice.
Il discorso degli under è poi complesso per una miriadi di ragioni tecniche, ci si potrebbe scrivere un trattato. A livello Under si gioca un tennis diversissimo da quello che si gioca a livello pro, tra l'altro gli under che vincono di più sono quelli che fino a 18 anni viaggiano nel circuito juniores mentre quelli validi davvero lo abbandonano intorno ai 15-16 per confrontarsi nel circuito maggiore e solo da questo nasce il paradosso che Nadal magari ha vinto meno di Nargiso a livello under ma non perchè fosse meno forte da under di Nargiso, semplicemente perchè ci ha giocato di meno andando presto a confrontarsi coi grandi mentre Nargiso a 18 anni giocava (e vinceva) Wimbledon juniores.
E chiaro che questo aspetto al bar tennis non lo considera nessuno e allora ecco nascere il mito del Nargiso talento enorme frenato dalla scarsa attitudine mentale, in realtà Nargiso non era tecnicamente forte quanto lo era Becker che a 17 anni ha vinto Wimbledon, ma quello vero.
Panatta mentalmente era un clown eppure è l'unico tennista nella storia del tennis che abbia battuto Borg al Roland Garros, lo svedese in carriera ha perso solo due incontri al Roland Garros e tutti e due per mano di Panatta. Poi è chiaro che se Adriano avesse avuto l'atteggiamento mentale di Borg o Connors avrebbe vinto 10 slam ma torniamo al punto di partenza ovvero parliamo di discriminante mentale per un giocatore che tecnicamente comunque valeva tanto quanto Borg o Connors.
Prima di consigliare ad un giocatore che ha problemi tecnici evidenti (e se è un quarta-nc problemi tecnici evidenti li ha per forza) di concentrarsi sull'aspetto mentale bisogna essere onesti e dirgli amico mio, non la mandi mai dall'altra parte, prima facciamo sei mesi di cesto e impariamo se non altro a non regalare punti, quando e SE dovremo cercare di entrare in seconda categoria allora si che discuteremo anche dell'aspetto mentale per cercare di tirare fuori davvero tutto quando ormai siamo vicini al nostro personale confine tecnico.
Ecco per tagliare la testa al toro e per rendere questo discorso "universale" io direi di riferirci ad un concetto che è valido per tutti a tutti i livelli, quello di limite tecnico personale che per un amatore può essere sbagliare poco, muoversi decentemente e non fare castronerie mentre per un pro è fare il fenomeno: primo obiettivo raggiungere il proprio limite tecnico personale, poi possiamo considerare l'atteggiamento mentale per cercare di ottenere qualche risultato in più.
Ma se a un NC che arriva storto e in ritardo su una palla che viaggia a 10 all'ora e la colpisce come gli capita mandandola potenzialmente ovunque, ad uno che mi sta fermo in mezzo al campo come un broccolo, ad uno che invece di guardare fisso la palla si mette a ragionare sul quando fare la palla corta etc. etc. gli parlo di voglia di vincere o aspetto mentale ragazzi miei lo prendo in giro, e lo prendo in giro anche se glielo dico chiamandomi McEnroe.
Dubito che se un gruppetto di NC andasse a lezione da lui li metterebbe a fare mental power, li chiuderebbe in campo a far cesto 24 ore su 24 come farebbe qualsiasi istruttore serio.
O forse no, li metterebbe a fare mental power a 200 euro l'ora così nemmeno suda, si in effetti al suo posto farei così anche io!
io quest'uomo lo AMO
"abra e giascu non si toccano, per definizione si autoreferenziano, ed hanno sempre ragione."
cit: Sunsemperki
"@ Satrapo : avete mai visto uno che sa mandare due palle di fila dall'altra parte del campo parlare di racchette?"
"Non serve che ti cancelli.
E' sufficiente che ti togli dai coglioni." cit: Correnelvento
giascuccio- Messaggi : 1117
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Re: Il tennis e la voglia di vincere.
EVVIVA (da notare il maiuscolo....mi autobanno )correnelvento ha scritto:Il nodo è sciolto!
Tutto CHIARISSIMO e CONDIVISIBILE!
Sarà mia cura, in futuro... specificare quanto hai scritto!
finalmente si è chiarita tutta la questione...olé
mi dispiace giascuccio, ma Satrapo è già impegnato con me....e sono gelosogiascuccio ha scritto:io quest'uomo lo AMO
ho l'occhio di pulcinella
Con il polibutilene ogni colpo riesce bene!
(cit. by Satrapo)
oedem- Messaggi : 6053
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Re: Il tennis e la voglia di vincere.
correnelvento ha scritto:
alcuni interventi successivi (pure interessanti) sono andati fuori tema.
.....
Alla fine, il messaggio che voglio/volevo dare è semplicemente quello che, una volta acquisita una tecnica valida (al proprio livello), la giusta attitudine mentale è importantissima.
giovà nei primi interventi mi sembra che si parlasse esattamente di questo, cioè di equilibrio tra tecnica e capacità mentali (chiamiamola voglia di vincere), quindi non vedo perchè il fuori tema da te lamentato...
gp- Messaggi : 1956
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Re: Il tennis e la voglia di vincere.
le parole di Satrapo sono ineludibili: un giocatore per essere tale ha come primo obiettivo una sicurezza totale nei propri colpi, solo così si può pensare agli aspetti tattici e psicologici: quando si gioca un incontro ci si deve poter permettere di "non pensare" al colpo, quello deve venir fuori quasi fosse un atto naturale
se poi questo si innesta su una persona di talento, con la necessaria determinazione e con quella (innata?) aggressività nelle situazioni di competizione che fa assumere a certe persone un atteggiamento più "agonistico" durante una gara...ecco li che viene fuori il campione
parlando di noi pippe...
1° metterla in campo (a qualunque costo, poi si vede)
se poi questo si innesta su una persona di talento, con la necessaria determinazione e con quella (innata?) aggressività nelle situazioni di competizione che fa assumere a certe persone un atteggiamento più "agonistico" durante una gara...ecco li che viene fuori il campione
parlando di noi pippe...
1° metterla in campo (a qualunque costo, poi si vede)
Maurizio- Messaggi : 1639
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Re: Il tennis e la voglia di vincere.
CATALANAMENTE, basterebbe già solo:
1) metterla in campo
2) NON regalare assolutamente punti all'avversario
per migliorare di un buon 70% ai miei livelli
1) metterla in campo
2) NON regalare assolutamente punti all'avversario
per migliorare di un buon 70% ai miei livelli
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cit: Sunsemperki
"@ Satrapo : avete mai visto uno che sa mandare due palle di fila dall'altra parte del campo parlare di racchette?"
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giascuccio- Messaggi : 1117
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Re: Il tennis e la voglia di vincere.
tenerife 60 scusami prima mi sono espresso male ho lavorato in italia solo 4mesi nel 2010.non conosco la realtàspagnola, parlavo della situazione italiana se non conosci qualcuno non lavori almeno dalle mie parti.lo zen e l'arte di giocare a tennis è uno scritto molto interessante parla del respiro,di come guardare la palla e non l'avversario o il compagno come lo chiama lui e mille altre cose.agam bernardini ha scritto questo libro dopo aver incontrato la filosofia di osho
zelko75- Messaggi : 101
Data d'iscrizione : 27.09.10
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
Gianpà, ne hai citato due. Non ho capito bene: chi è che ami?giascuccio ha scritto:Satrapo ha scritto:correnelvento ha scritto:E' assolutamente ovvio che questo discorso vale per giocatori che si trovino sullo stesso piano.
Infatti, NON A CASO, SuperMc, afferma che tra le MIGLIAIA di giocatori ben preparati FISICAMENTE e TECNICAMENTE.... solo 128 entrano in tabellone ad uno Slam.
Chi sarebbe mai quel coglione che affermasse che un giocatore senza colpi e tecnica (ma con grinta) possa mai vincere con uno vero?
Il più "grintoso" quarta categoria del mondo farà sempre pochi 15 con il Seconda più "timido" del globo!..
Oh ecco, allora cerchiamo di capire bene cosa afferma il grande MC, qui hai centrato il punto che è perfettamente in linea con quello che ho scritto tante volte quando il quarta medio mi veniva a parlare di atteggiamento mentale etc.etc.
Mc dice giustamente che al mondo ci sono un migliaio di giocatori in grado di esprimere un tennis tecnicamente stellare e TRA QUESTI un centinaio sono quelli che entrano regolarmente nei tabelloni degli slam e ancora tra questi sono una decina scarsi quelli che hanno concrete possibilità di vincerlo.
In questa situazione di tecnica matura e completa ha senso vedere l'atteggiamento mentale come una delle possibili discriminanti, perchè la tecnica non è più una variabile dato che se sono a quel livello hanno ben poco da migliorare.
Ma quando io ho in campo il quarta medio e gli do 50 palle dal cesto vedo che me ne manda 5 sui pini, 5 le sbaglia a rete, 10 gli vanno lunghe, 10 passano per il rotto della cuffia e restano comunque corte etc. etc. e si è no la metà scarsa gli riescono decenti pur trovandosi in una situazione ideale di palla comoda, con queste premesse in una situazione di gioco con spostamenti etc etc mi posso aspettare solo una catastrofe.
Io posso anche tatuargli in fronte la frase di McEnroe in modo che se la legga tutte le mattine ma questo sempre quarta basso mi rimane, a meno che non capisca che non basta desiderare le cose per imparare a farle, ed il suo problema è che le cose ancora non le sa fare, non che non le desideri abbastanza.
Se invece lo tengo 6 mesi al palo, gli correggo gli errori più grossolani, cerco di capire quale sarà il suo gioco e gli insegno a gestire i suoi colpi cercando di fargli trovare la SUA tecnica (perchè non tutti possiamo arrivare a giocare il dritto come Federer o il rovescio come la Nalba eh!) ovvero quel modo di giocare che gli consenta di arrivare a mettermi tutte e 50 le palle che gli do dal cesto se non altro in campo in modo che io possa aspettarmi che poi in partita la metà gli riusciranno almeno decenti, ecco che magari mi passa da 4.4 a 4.2.
Il discorso è bello interessante affascinante ma io a uno che ha grosse lacune tecniche non gli posso consigliare di migliorare l'aspetto mentale, altrimenti lo prendo in giro! E le lacune tecniche non sono lo stile fate attenzioone, faccio sempre l'esempio Corre perchè è uno apparentemente forte mentalmente e debole tecnicamente: Corre in quarta non vince di testa ma vince di TECNICA perchè con la sua tecnica risulta al suo livello CONSISTENTE! Poi nel suo caso è anche uno forte mentalmente e infatti questo gli consente di vincere anche qualche partita che altri col suo stesso gioco ma con meno grinta perderebbero ma non commettiamo l'errore di pensare che un NC che non passa un turno in tonreo con la grinta di Corre diventi magicamente 4.2, questa è fantascienza.
Quindi non dovremmo MAI consigliare ad un NC-quarta che in fin dei conti è NC-quarta principalmente perchè non la manda mai dall'altra parte di concentrarsi sull'aspetto mentale perchè così gli precludiamo miglioramenti tecnici che sono alla sua portata da subito, poi dipenderà da lui, magari ha capacità fisice e di coordinazione tali da poter arrivare in terza, magari poi ha anche quel po' di braccio che serve per arrivare in seconda e via dicendo ma prima che la voglia di vincere e l'aspetto mentale diventino determinanti dobbiamo arrivare al livello a cui si riferisce da McEnroe, ovvero quel momento in cui mi trovo tecnicamente tra quel migliaio di giocatori che potenzialmente hanno tecnica per giocarsela con tutti ma che devono ANCHE fare i conti con la loro capacità di competere a quei livelli.
Quella che qui definiamo con una sola parola "voglia di vincere" è in realtà un complesso insieme di tanti fattori di stress che vanno dai viaggi, ai carichi di allenamento, alla dieta, alla necessità di non fallire in situazioni importanti, al fatto ce ci sono persone che hanno investito su di loro e a cui dovrai rendere conto, al fatto che hanno puntato tutto su un futuro incerto etc. etc.
Non pensiate che un Under che non conferma i risultati nel circuito maggiore lo faccia perchè non ha "voglia di vincere", parliamo di ragazzini di 14-15 anni mandati a combattere contro volpi navigate che girano il circuito da più di 10 anni che prima di farti fare un 15 si tagliano le gambe, e se non batti prima questi "marpioni" del tennis che popolano il circuito challenger in alto non ci arrivi proprio. Sono pressioni assurde difficili da gestire per uomini fatti, figuriamoci per ragazzini di 16 anni, altro ce voglia di vincere, magari fosse tutto così semplice.
Il discorso degli under è poi complesso per una miriadi di ragioni tecniche, ci si potrebbe scrivere un trattato. A livello Under si gioca un tennis diversissimo da quello che si gioca a livello pro, tra l'altro gli under che vincono di più sono quelli che fino a 18 anni viaggiano nel circuito juniores mentre quelli validi davvero lo abbandonano intorno ai 15-16 per confrontarsi nel circuito maggiore e solo da questo nasce il paradosso che Nadal magari ha vinto meno di Nargiso a livello under ma non perchè fosse meno forte da under di Nargiso, semplicemente perchè ci ha giocato di meno andando presto a confrontarsi coi grandi mentre Nargiso a 18 anni giocava (e vinceva) Wimbledon juniores.
E chiaro che questo aspetto al bar tennis non lo considera nessuno e allora ecco nascere il mito del Nargiso talento enorme frenato dalla scarsa attitudine mentale, in realtà Nargiso non era tecnicamente forte quanto lo era Becker che a 17 anni ha vinto Wimbledon, ma quello vero.
Panatta mentalmente era un clown eppure è l'unico tennista nella storia del tennis che abbia battuto Borg al Roland Garros, lo svedese in carriera ha perso solo due incontri al Roland Garros e tutti e due per mano di Panatta. Poi è chiaro che se Adriano avesse avuto l'atteggiamento mentale di Borg o Connors avrebbe vinto 10 slam ma torniamo al punto di partenza ovvero parliamo di discriminante mentale per un giocatore che tecnicamente comunque valeva tanto quanto Borg o Connors.
Prima di consigliare ad un giocatore che ha problemi tecnici evidenti (e se è un quarta-nc problemi tecnici evidenti li ha per forza) di concentrarsi sull'aspetto mentale bisogna essere onesti e dirgli amico mio, non la mandi mai dall'altra parte, prima facciamo sei mesi di cesto e impariamo se non altro a non regalare punti, quando e SE dovremo cercare di entrare in seconda categoria allora si che discuteremo anche dell'aspetto mentale per cercare di tirare fuori davvero tutto quando ormai siamo vicini al nostro personale confine tecnico.
Ecco per tagliare la testa al toro e per rendere questo discorso "universale" io direi di riferirci ad un concetto che è valido per tutti a tutti i livelli, quello di limite tecnico personale che per un amatore può essere sbagliare poco, muoversi decentemente e non fare castronerie mentre per un pro è fare il fenomeno: primo obiettivo raggiungere il proprio limite tecnico personale, poi possiamo considerare l'atteggiamento mentale per cercare di ottenere qualche risultato in più.
Ma se a un NC che arriva storto e in ritardo su una palla che viaggia a 10 all'ora e la colpisce come gli capita mandandola potenzialmente ovunque, ad uno che mi sta fermo in mezzo al campo come un broccolo, ad uno che invece di guardare fisso la palla si mette a ragionare sul quando fare la palla corta etc. etc. gli parlo di voglia di vincere o aspetto mentale ragazzi miei lo prendo in giro, e lo prendo in giro anche se glielo dico chiamandomi McEnroe.
Dubito che se un gruppetto di NC andasse a lezione da lui li metterebbe a fare mental power, li chiuderebbe in campo a far cesto 24 ore su 24 come farebbe qualsiasi istruttore serio.
O forse no, li metterebbe a fare mental power a 200 euro l'ora così nemmeno suda, si in effetti al suo posto farei così anche io!
io quest'uomo lo AMO
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"Il cervello finisce con l'adattarsi all'invecchiamento rassegnandosi a impartire ordini in linea con la mutata condizione fisica." Satrapo, li 05/07/2010
marco61- Messaggi : 11766
Data d'iscrizione : 01.12.09
Età : 62
Località : sanremo
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
Satrapo, ovviamente.
Corre non mi corrisponde.
Corre non mi corrisponde.
"abra e giascu non si toccano, per definizione si autoreferenziano, ed hanno sempre ragione."
cit: Sunsemperki
"@ Satrapo : avete mai visto uno che sa mandare due palle di fila dall'altra parte del campo parlare di racchette?"
"Non serve che ti cancelli.
E' sufficiente che ti togli dai coglioni." cit: Correnelvento
giascuccio- Messaggi : 1117
Data d'iscrizione : 28.01.11
Età : 58
Località : Pontecagnano (SA)
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
buongiorno,
stavo cercando un opinione su corde e racchette (farò post più sotto) e mi imbatto in qualche vecchia conoscenza dal forum bottega.
non potevo non iscrivermi, poi leggo discussioni come queste ed eccomi qui.
"manca la testa" è la classica frase che esce quando se ne prendono tante. in quarta categoria soprattutto ma anche riferita ai pro nostrani.
cattiveria e grinta magari ti fanno portare a casa qualche partita, contando poi che per classificarsi fino a 4.4 bisogna vincerne proprio poche, si è ingenerata la confusione in molti amatori che i gap stiano nella testa.
nuts!!.
come già detto se in quarta riesco a tirare 10/15 palle di fila profonde e fastidiose me ne frego se di là c'è darth fener. la porto a casa 9 volte su 10 o comunque sei in condizione di far fare punti a quell'altro.
poi con "testa" si può intendere anche mancanza di concentrazione. se non sei in campo, le prendi. e questo può capitare e capita a tutti. tutto il resto da non sapere cosa fare, come giocare, l'insicurezza ecc in realtà si risolve facendo cesti o comunque allenandosi.
se si ha un gioco sicuro, un rifugio, la certezza di poter remare come il peggior tergicristallo se la partita la richiede, la capacità di rallentare ed eventualmente di accellerare il ritmo, si ha in mano quello che serve indipendentemente dalla cattiveria.
saluti
stavo cercando un opinione su corde e racchette (farò post più sotto) e mi imbatto in qualche vecchia conoscenza dal forum bottega.
non potevo non iscrivermi, poi leggo discussioni come queste ed eccomi qui.
"manca la testa" è la classica frase che esce quando se ne prendono tante. in quarta categoria soprattutto ma anche riferita ai pro nostrani.
cattiveria e grinta magari ti fanno portare a casa qualche partita, contando poi che per classificarsi fino a 4.4 bisogna vincerne proprio poche, si è ingenerata la confusione in molti amatori che i gap stiano nella testa.
nuts!!.
come già detto se in quarta riesco a tirare 10/15 palle di fila profonde e fastidiose me ne frego se di là c'è darth fener. la porto a casa 9 volte su 10 o comunque sei in condizione di far fare punti a quell'altro.
poi con "testa" si può intendere anche mancanza di concentrazione. se non sei in campo, le prendi. e questo può capitare e capita a tutti. tutto il resto da non sapere cosa fare, come giocare, l'insicurezza ecc in realtà si risolve facendo cesti o comunque allenandosi.
se si ha un gioco sicuro, un rifugio, la certezza di poter remare come il peggior tergicristallo se la partita la richiede, la capacità di rallentare ed eventualmente di accellerare il ritmo, si ha in mano quello che serve indipendentemente dalla cattiveria.
saluti
dropshot II- Messaggi : 233
Data d'iscrizione : 21.02.11
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
Ciao... dropshot e benvenuto.
Noto che sei 4.5 FIT, e 4.5 ITR.... come mai?
Rientri da un periodo in cui non hai fatto tornei?
Sicuramente avrai avuto in passato una classifica superiore, in quanto un 4.5 FIT equivale ad un 3.5 ITR.
Scusa la curiosità....
Noto che sei 4.5 FIT, e 4.5 ITR.... come mai?
Rientri da un periodo in cui non hai fatto tornei?
Sicuramente avrai avuto in passato una classifica superiore, in quanto un 4.5 FIT equivale ad un 3.5 ITR.
Scusa la curiosità....
Ospite- Ospite
Re: Il tennis e la voglia di vincere.
il 4.5 ITR me l'hanno affibbiato un paio di anni fa alla van der meer.
tornei ne faccio proprio pochi, tra il tempo limitato e che in lombardia ad alcuni ti devi iscrivere praticamente l'anno prima tipo quando prenoti per le settimane bianche è un po' un casino.
comunque 3/4 anni fa ero 4.3, poi 1 o zero tornei gli anni successivi, giusto il paio di positivi in d4, e alla fine i punti sono quelli.
tornei ne faccio proprio pochi, tra il tempo limitato e che in lombardia ad alcuni ti devi iscrivere praticamente l'anno prima tipo quando prenoti per le settimane bianche è un po' un casino.
comunque 3/4 anni fa ero 4.3, poi 1 o zero tornei gli anni successivi, giusto il paio di positivi in d4, e alla fine i punti sono quelli.
dropshot II- Messaggi : 233
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