secondo torneo FIT

Dopo aver temuto di dover dare forfait, sono riuscito a giocare il torneo fit presso il circolo appio claudio.
Il circolo è bellissimo: molto grande e con campi molto curati. Inoltre è immerso in una zona con molti scavi archeologici, con tanta gente che va a fare footing e portare i bimbi.
Veniamo però al tennis: stamane alle 9 sono andato lì per giocare e finalmente ho visto un po' di 40enni all'opera. Lo stile era piuttosto approssimativo, ma comunque la palla la tenevano in gioco.
Ovviamente non mancava il wannabe Federer; si è presentato un tale, altissimo e palestrato, con la borsa, la tuta e il completo di Roger; quando ha estratto dalla borsa la racchetta, è apparsa una blx six one tour. Devo dire che un po' di timore lo incuteva, ma quando ha iniziato a giocare...
Rinfrancato da tutto quello che vedevo, ho atteso il mio avversario, in ritardo.
All'improvviso è arrivato un 17enne ben piazzato accompagnato dal padre; ho capito che era lui il mio avversario. Il ragazzetto ha tirato fuori dalla borsa una bella apd e abbiamo fatto il riscaldamento.
Dai primi palleggi ho capito che avevo di fronte un pallettarino: già nel palleggio preparatorio tirava solo lob e si è rifiutato di provare le volee.
L'incontro è durato quasi 2 ore (sono anche io un pallettaro..) ed ho perso 7-5 6-3.
Gli scambi erano lunghissimi e si concludevano con errori fatti da entrambi; quello che ha fatto la differenza è stato il mio servizio; troppi doppi falli.
Più di una volta sono andato 40 a zero con il mio servizio e poi con un paio di doppi falli lo rimettevo in gioco.
Devo seguire l'esempio di Stefano, alias john mc edberg: devo prenotare il campo e allenarmi sul servizio.
Devo poi imporre la mia velocità di gioco: la mia palla era più veloce e più pesante della sua, ma spesso giocavo alla sua velocità, per paura di sbagliare.
Comunque sono in progresso rispetto al primo incontro; con un po' di forza mentale in più e qualche doppio fallo in meno, avrei potuto vincere...
Due ultime riflessioni per chi ha la pazienza di leggermi:
a) ma non mi poteva capitare uno dei quarantenni che giocavano sugli altri campi?
L'altra volta ho giocato con un giovane di 25 anni appena diplomato isef, stavolta con un 17enne...
b) ma come si fa a essere pallettari già a 17 anni? A quella età uno dovrebbe amare il bel gioco...

Ciao g867500!
Prima di tutto mi sembra doveroso precisarti che i tornei sono un mondo un po' a sé (ma te ne sarai già accorto)...
Molti, soprattutto i quarta più bassi, cambiano modo di giocare, fioccano i giocatori "prudenti" e spesso porta a casa la partita chi regala meno.
Però sei solo al secondo torneo (quindi immagino tu sia ancora NC, vero?) per cui DATTI TEMPO!
Ci sono tante dinamiche che capirai giocando!
Il punteggio è stato molto equilibrato, contro un ragazzo giovane che di certo avrà fatto già tantissimi altri tornei, quindi sono convinto che con solo un po' più di esperienza potresti batterlo agevolmente.
Vedrai che giocando tante partite ufficiali sarai sempre più sciolto, servirai meglio e il braccio scorrerà sempre di più!

Riguardo agli ultimi 2 quesiti:
a) nella mia esperienza personale a livello di quarta spero sempre di affrontare un ragazzino, che magari gioca bene, ma ha ancora poca testa, sbaglia tattica, si scompone con poco, etc... i 40enni sono spesso i più FORTI! Regali ZERO, tattica ottima, esperienza da vendere e così via: quelle partite te le devi proprio vincere sul campo perché non ti concedono nulla! (magari tra qualche torneo mi darai la tua opinione).
b) anche i maestri ora cercano spesso di far capire ai ragazzi quanto sia importante sbagliare poco, poi di sicuro ci sarà anche la componente di "braccino da torneo"

johnnyyo ha scritto: a) nella mia esperienza personale a livello di quarta spero sempre di affrontare un ragazzino, che magari gioca bene, ma ha ancora poca testa, sbaglia tattica, si scompone con poco, etc... i 40enni sono spesso i più FORTI! Regali ZERO, tattica ottima, esperienza da vendere e così via: quelle partite te le devi proprio vincere sul campo perché non ti concedono nulla! (magari tra qualche torneo mi darai la tua opinione).

condivido. quanti me ne so' magnati de regazzini...

johnnyyo ha scritto:Ciao g867500!
Prima di tutto mi sembra doveroso precisarti che i tornei sono un mondo un po' a sé (ma te ne sarai già accorto)...
Molti, soprattutto i quarta più bassi, cambiano modo di giocare, fioccano i giocatori "prudenti" e spesso porta a casa la partita chi regala meno.
Però sei solo al secondo torneo (quindi immagino tu sia ancora NC, vero?) per cui DATTI TEMPO!
Ci sono tante dinamiche che capirai giocando!
Il punteggio è stato molto equilibrato, contro un ragazzo giovane che di certo avrà fatto già tantissimi altri tornei, quindi sono convinto che con solo un po' più di esperienza potresti batterlo agevolmente.
Vedrai che giocando tante partite ufficiali sarai sempre più sciolto, servirai meglio e il braccio scorrerà sempre di più!

Riguardo agli ultimi 2 quesiti:
a) nella mia esperienza personale a livello di quarta spero sempre di affrontare un ragazzino, che magari gioca bene, ma ha ancora poca testa, sbaglia tattica, si scompone con poco, etc... i 40enni sono spesso i più FORTI! Regali ZERO, tattica ottima, esperienza da vendere e così via: quelle partite te le devi proprio vincere sul campo perché non ti concedono nulla! (magari tra qualche torneo mi darai la tua opinione).
b) anche i maestri ora cercano spesso di far capire ai ragazzi quanto sia importante sbagliare poco, poi di sicuro ci sarà anche la componente di "braccino da torneo"

Condivido in pieno quanto detto da Johnnyyo.
Contro un over te la devi guadagnare, lui sicuramente non te la regala; mentre un under citando: "magari gioca bene, ma ha ancora poca testa, sbaglia tattica, si scompone con poco, etc... ".
Personalmente quando gioco un torneo di quarta sono sempre contento se mi trovo di fronte un ragazzo che ha più o meno la mia età perchè so che a parità circa di livello la partita la porto quasi sempre a casa, magari giocando anche peggio di lui.
Ecco in questo mi sento un over, sarà forse perchè mi sento vecchio dentro?
A parte gli scherzi, più che l'età anagrafica è importante l'esperienza accumulata disputando vari tornei: molte partite vinte nell'ultimo periodo solo due anni fa me le sarei sognate...

g867500 ha scritto:
Devo seguire l'esempio di Stefano, alias john mc edberg: devo prenotare il campo e allenarmi sul servizio.

Beh, parti anche da una base migliore. Ti ho visto servire al termine della nostra oretta e sei moooolto più avanti di me

g867500 ha scritto:
b) ma come si fa a essere pallettari già a 17 anni? A quella età uno dovrebbe amare il bel gioco...

Mio figlio ha la stessa età e gioca da 6 mesi

A= Impostazione dei maestri
B= "Noi" Avevamo voglia di emulare i "nostri" miti, McEnroe, Edberg, Panatta, Becker e ci trovavamo a rete molto di frequente. Oggi i miti sono Nole e Nadal che a rete ci vengono alla fine dell'incontro per salutarsi. Tutt'oggi cerco di spingere mio figlio verso il "Llodra style", ma la risposta è (purtroppo realistica) papà oggi con quel gioco non vai da nessuna parte...

john mc edberg ha scritto:

g867500 ha scritto:
Devo seguire l'esempio di Stefano, alias john mc edberg: devo prenotare il campo e allenarmi sul servizio.

Beh, parti anche da una base migliore. Ti ho visto servire al termine della nostra oretta e sei moooolto più avanti di me

g867500 ha scritto:
b) ma come si fa a essere pallettari già a 17 anni? A quella età uno dovrebbe amare il bel gioco...

Mio figlio ha la stessa età e gioca da 6 mesi

A= Impostazione dei maestri
B= "Noi" Avevamo voglia di emulare i "nostri" miti, McEnroe, Edberg, Panatta, Becker e ci trovavamo a rete molto di frequente. Oggi i miti sono Nole e Nadal che a rete ci vengono alla fine dell'incontro per salutarsi. Tutt'oggi cerco di spingere mio figlio verso il "Llodra style", ma la risposta è (purtroppo realistica) papà oggi con quel gioco non vai da nessuna parte...

E' vero che sicuramente con il gioco di Llodra non vai da nessuna parte, ma tra il suo e quello di Nadal e Djpkovic ci sono parecchie vie di mezzo; senza fare nomi basta guardare la foto qui a fianco.
E comunque nell'evenienza è sempre molto utile saper giocare qualche buon serve & volley o, al limite, fare qualche discesa a rete.

La cosa positiva è che ai tornei ci stai prendendo gusto e questo ti stimola al miglioramento (vedi il discorso sul servizio).

Maurizio ha scritto:La cosa positiva è che ai tornei ci stai prendendo gusto e questo ti stimola al miglioramento (vedi il discorso sul servizio).

Esatto!
Molto bene g molto bene....bravo!

g867500 ha scritto:
a) ma non mi poteva capitare uno dei quarantenni che giocavano sugli altri campi?

Meglio di un 17enne ancora nc o 4.5 ti può capitare solo un under 14 :-) Scherzi a parte gli junior di classifica bassa sono solitamente avversari più facili dei 40 enne. Perché se a 17 anni non hanno ancora una classifica latina vuole dire che troppo forti non devono essere, e di testa sono spesso molto, ma molto, più leggerini dei vecchietti come noi.

Ciao
A

Un piccolo chiarimento sulle mie affermazioni:
io non sono mai stato appassionato del gioco a rete; negli anni 80 e 90 non tifavo edberg (che mi stava abbastanza sulle scatole…) o becker, ma tifavo lendl (lo confesso) e poi agassi.
Mi piaceva chi giocava da fondo, cercando primo o poi la botta a chiudere.
Insomma mi sono sempre piaciuti gli attaccanti da fondo e non i volleatori.
Detto questo, il 17enne mi ha deluso per la sua mentalità, che spero sia limitata al tennis.
Se uno va in campo solo per non sbagliare, senza assumere nessun rischio (anche quando io accorciavo, lui non ne approfittava ma rimandava un altro lob), è un “ragioniere“, con tutto il rispetto per i ragionieri, che guarda solo l’utilità del momento ma non si diverte.
Spero per lui che negli altri campi della vita vada un po’ più all’attacco, se no è un “non giovane”.
Dove è la voglia di fare, di rischiare, di divertirsi della gioventù? Si può ragionare secondo utilità a 40 anni, ma a 20 bisogna avere gioia di vivere.
Avrei poi voluto affrontare un 40enne per un semplice motivo: ce la saremmo giocata ad armi pari sul piano atletico. Ieri invece ho retto fino al 3 pari del secondo set, poi non ce l’ho fatta più e ho perso gli ultimi 3 game. Alla fine ho anche pensato che potevamo mettere da parte le racchette e correre intorno al campo. La vittoria sarebbe stata di quello che resisteva più a lungo….
Insomma l’incontro di ieri è stata una maratona, vinta da quello con più fiato e con più tenacia mentale, ma di gioia di giocare ce n’è stato ben poco. Capisco che si possa giocare in quel modo quando c’è una posta in palio economica alta come nei tornei atp, ma nel primo turno del tabellone enneci …

g867500 ha scritto:Un piccolo chiarimento sulle mie affermazioni:
io non sono mai stato appassionato del gioco a rete; negli anni 80 e 90 non tifavo edberg (che mi stava abbastanza sulle scatole…) o becker, ma tifavo lendl (lo confesso) e poi agassi.
Mi piaceva chi giocava da fondo, cercando primo o poi la botta a chiudere.
Insomma mi sono sempre piaciuti gli attaccanti da fondo e non i volleatori.
…

E allora ti sta bene aver perso con un pallettarino diciassettenne.
Chi di pallettaro ferisce, di pallettaro perisce

g867500 ha scritto:Un piccolo chiarimento sulle mie affermazioni:
io non sono mai stato appassionato del gioco a rete; negli anni 80 e 90 non tifavo edberg (che mi stava abbastanza sulle scatole…) o becker, ma tifavo lendl (lo confesso) e poi agassi.
Mi piaceva chi giocava da fondo, cercando primo o poi la botta a chiudere.
Insomma mi sono sempre piaciuti gli attaccanti da fondo e non i volleatori.
Detto questo, il 17enne mi ha deluso per la sua mentalità, che spero sia limitata al tennis.
Se uno va in campo solo per non sbagliare, senza assumere nessun rischio (anche quando io accorciavo, lui non ne approfittava ma rimandava un altro lob), è un “ragioniere“, con tutto il rispetto per i ragionieri, che guarda solo l’utilità del momento ma non si diverte.
Spero per lui che negli altri campi della vita vada un po’ più all’attacco, se no è un “non giovane”.
Dove è la voglia di fare, di rischiare, di divertirsi della gioventù? Si può ragionare secondo utilità a 40 anni, ma a 20 bisogna avere gioia di vivere.
Avrei poi voluto affrontare un 40enne per un semplice motivo: ce la saremmo giocata ad armi pari sul piano atletico. Ieri invece ho retto fino al 3 pari del secondo set, poi non ce l’ho fatta più e ho perso gli ultimi 3 game. Alla fine ho anche pensato che potevamo mettere da parte le racchette e correre intorno al campo. La vittoria sarebbe stata di quello che resisteva più a lungo….
Insomma l’incontro di ieri è stata una maratona, vinta da quello con più fiato e con più tenacia mentale, ma di gioia di giocare ce n’è stato ben poco. Capisco che si possa giocare in quel modo quando c’è una posta in palio economica alta come nei tornei atp, ma nel primo turno del tabellone enneci …

A me sembra che il 17enne abbia dimostrato una sagacia tattica di non poco conto.

Trovandosi di fronte ad un vecchietto (per lui) ha pensato bene di non rischiare nulla e di sfiancarlo fino a farlo scoppiare e vincere quindi agevolmente la partita....................o forse no???

g867500 ha scritto:Se uno va in campo solo per non sbagliare, senza assumere nessun rischio (anche quando io accorciavo, lui non ne approfittava ma rimandava un altro lob), è un “ragioniere“, con tutto il rispetto per i ragionieri, che guarda solo l’utilità del momento ma non si diverte.

Guarda, questi sono pensieri da non agonista. E non vorrei che questa affermazione suonasse denigrante nei tuoi confronti, è solo una constatazione deducibile anche dal fatto che sei al solo secondo torneo e in questo ambito hai cominciato "tardi", con una maturità, una consapevolezza e anche un atteggiamento verso le cose della vita che sono inevitabilmente diverse. Forse hai cominciato tardi anche perché non sentivi il bisogno di competere, magari una componente caratteriale entra nel discorso. E poi non è mica obbligatorio!
Nel caso specifico del tuo avversario possiamo anche ipotizzare che, se a 17 anni è ancora un nc, forse grandi qualità tecniche non le ha, perciò anche le sue prospettive di gioco attuali e future sono limitate (magari è anche lui alle prime esperienze agonistiche?). Ma in generale, nella necessità di sfruttare le proprie capacità, nell'ottica di ciò che è meglio fare in campo in quella occasione e limitatamente a ciò che il livello dell'avversario ti concede di fare non è assolutamente detto che si possa o si debba esprimere il bel gioco. Un torneo è un torneo, si deve cercare di vincere. Se i propri mezzi o il gioco dell'avversario impongono di remare senza rischi lo si fa. Io, da ragazzo, ero un amante del bel gioco, per usare le tue parole, ma quando il mio maestro mi disse "tu ti preoccupi troppo dei tuoi colpi e poco del risultato" allora cominciai a vincere qualche partita e qualche torneo. Se potevo attaccavo e nel mio piccolo davo spettacolo (ad un pubblico perlopiù immaginario ). Se era necessario remavo in difesa, pallettavo anche, per ore, quello che serviva.
In torneo ci si diverte a vincere, magari sparando alle gambe dell'avversario. Jimbo docet
ma tu continua a fare ciò che ti diverte di più

g867500 ha scritto:
Detto questo, il 17enne mi ha deluso per la sua mentalità, che spero sia limitata al tennis.
Se uno va in campo solo per non sbagliare, senza assumere nessun rischio (anche quando io accorciavo, lui non ne approfittava ma rimandava un altro lob), è un “ragioniere“, con tutto il rispetto per i ragionieri, che guarda solo l’utilità del momento ma non si diverte.
Spero per lui che negli altri campi della vita vada un po’ più all’attacco, se no è un “non giovane”.
Dove è la voglia di fare, di rischiare, di divertirsi della gioventù? Si può ragionare secondo utilità a 40 anni, ma a 20 bisogna avere gioia di vivere.
Avrei poi voluto affrontare un 40enne per un semplice motivo: ce la saremmo giocata ad armi pari sul piano atletico. Ieri invece ho retto fino al 3 pari del secondo set, poi non ce l’ho fatta più e ho perso gli ultimi 3 game. Alla fine ho anche pensato che potevamo mettere da parte le racchette e correre intorno al campo. La vittoria sarebbe stata di quello che resisteva più a lungo….
Insomma l’incontro di ieri è stata una maratona, vinta da quello con più fiato e con più tenacia mentale, ma di gioia di giocare ce n’è stato ben poco. Capisco che si possa giocare in quel modo quando c’è una posta in palio economica alta come nei tornei atp, ma nel primo turno del tabellone enneci …

c'è anche gente che si diverte a vincere fosse pure la partita di sottomuro nell'androne condominiale.
e proprio perchè parliamo di quarta categoria, cercare il bel gioco è un suicidio visto che la tecnica media non consente più di tanto di sparare, cercare gli angoli, volleare con mano educata e saltare 1 metro per smashare.
a 17 anni, il tizio mi pare abbia fatto quello che c'era da fare denotando maturità, poi magari farà il "giovane" quando gioca con l'amico nel campetto sparando palle a destra e a manca.

il diciassettenne che spara è il sogno di ogni giocatore di quarta categoria, perchè ti porti via la partita in carrozza e spesso ti godi anche lo spettacolo delle sceneggiate quando non ti insulta direttamente alla quarta mozzarella di fila. ecco magari ti prende un po' di magone al secondo telaio che vola verso il paletto della rete...

la mentalità da torneo, se non è presente di suo perchè si è molto competitivi, va acquisita, e spesso con le cattive. in giovane età ti fanno fare tornei proprio quando "giochi per il pubblico", così vai al primo turno prendi un'asfaltata da uno che la tira di là con il manico e cominci a capire come funziona.

d'altro canto, un torneo qui costa 25 euro e quando uno si iscrive dovrebbe avere come obiettivo andare avanti o quanto meno capire il proprio livello. Personalmente sono uno sparacchione genetico da sempre. a 17 anni manco ci provavo a fare tornei perchè ero un bancomat e anche ora mi faccio violenza per non tirare tutto quello che arriva o non seguire a rete gli stracci. Però non mi limito a tirarla di là ma che vinca o perda cerco di fare partita e costruire il punto. Bene, se in torneo mi accorgo che l'avversario soffre una palletta a metà campo senza peso o una palla alta che muore sul rovescio le tiro tutte così, ma proprio tutte e smetto di prendere qualsiasi rischio. e tanti saluti al gioco e a cercare il punto. è un torneo, è agonismo per quanto di infimo livello, per il pubblico si può giocare in tutte le partitelle con amici.

quanto al fisico, non ti immaginare che per competere in quarta categoria occorra essere maratoneti. la palla alla fine non cammina a velocità mostruose, occorre solo quel minimo di fondo. Per la verità, anche il modo di muoversi sul campo è una questione tecnica più che atletica. Con la tecnica ti muovi meglio, fai meno fatica e la palla cammina di più, e quindi torna indietro meno.....

Maurizio ha scritto:

il mio maestro mi disse "tu ti preoccupi troppo dei tuoi colpi e poco del risultato"

A breve partirà il torneo sociale.
Stiamo facendo partite da 1 set di allenamento con avversari random

Mi hai fatto sorridere perchè è la stessa frase che mi son sentito dire giovedi dal maestro.

Ed è il motivo per cui non farò mai tonei fit. Per me il tennis è divertimento. Non è per me violentare il mio gioco (parola grossa ) ammorbandomi nel ributtare di la palline per 2 ore pur di vincere una partita. Era un mio limite a 17 anni, mi sto accorgendo che lo è ancora a 50, dopo 25 anni di lontananza dal tennis.

john mc edberg ha scritto:

Maurizio ha scritto:

il mio maestro mi disse "tu ti preoccupi troppo dei tuoi colpi e poco del risultato"

A breve partirà il torneo sociale.
Stiamo facendo partite da 1 set di allenamento con avversari random

Mi hai fatto sorridere perchè è la stessa frase che mi son sentito dire giovedi dal maestro.

Ed è il motivo per cui non farò mai tonei fit. Per me il tennis è divertimento. Non è per me violentare il mio gioco (parola grossa ) ammorbandomi nel ributtare di la palline per 2 ore pur di vincere una partita. Era un mio limite a 17 anni, mi sto accorgendo che lo è ancora a 50, dopo 25 anni di lontananza dal tennis.

mi accorgo che, mea culpa, dalla frase non si intende il vero significato: quando lui parlava di risultato intendeva il risultato del colpo, non dell'incontro; secondo il maestro mi preoccupavo troppo che il colpo fosse esteticamente soddisfacente, lui incominciò a farmi lavorare sull'efficacia (ad esempio facendomi alzare le traiettorie aumentando la clearance), sulla ricerca della soluzione migliore (ad esempio attaccare in certe occasioni e non in altre), credo che questo faccia parte a pieno titolo di un incontro di tennis.

No, il mio intendeva proprio il risultato inteso come "15"

Tra l'opzione rischiosissima "schiaffo al volo" e l'attesa del rimbalzo per l'effettuazione di un colpo normale, non ho mai avuto dubbi, sempre e comunque schiaffo al volo.
Peccato che me ne riesca uno su tre, ma che la mia mente bacata considera di maggior valore di 3 lob mozzarella vincenti.
Di qui l'affermazione del maestro

L'unica mia sfortuna nel tennis è stata che in questo gioco non c'è una valutazione tecnica del colpo. Un 15 fatto con una stop volley vale come quello effettuato con una steccata, altrimenti sarei un top ten ATP