Regolarità nel palleggio...

Solo ora a 43 anni e dopo 2 anni di tornei mi rendo conto dell'importanza della regolarità nel palleggiare, anche a palla lenta ma trovando sempre direzione e profondità e credo sia la strada principale per crescere di livello! Ditemi che non sono l'unico ad averci messo così tanto a capirlo...
Ho notato che anche i giocatori di alto livello si allenano così palleggiando anche per un'ora di fila senza forzare tanto ma cercando timing sulla palla e regolarità e non è per niente facile! I colpi sembrano tutti uguali ma in realtà sono tutti diversi e bisogna sempre fare qualcosa di impegnativo ed essere molto concentrati per mantenere il palleggio regolare..
Risulta anche a voi?

effettivamente riuscire a tenere lo scambio pr un tot di palleggi è già un bel progresso, facendolo inizi a vincere un bel po' di partite perlomeno ai nostri livelli.
purtroppo la tentazione di imitare il colpo che vediamo in tv è spesso troppo forte ed allora abbandoniamo uno schema di gioco che nella sua semplicità ci aiuterebbe molto per tentare colpi improbabili

La solidità è fondamentale, tuttavia ti riporto quanto dettomi recentemente da uno dei maestri del mio circolo.

Egli sostiene che la maggior parte delle insoddisfazioni e di sconfitte a basso livello derivano dal non saper che tipo di giocatore si è e quindi dal tentare di fare un gioco che non è nel proprio DNA.

Devi capire che giocatore sei e quindi quali sono i tuoi punti di forza.

Una volta capito il tipo di giocatore, bisogna sviluppare almeno 2/3 strategie diverse per poter gestire vari tipi di avversario.

Se guardi i Pro ognuno di loro ha il suo gioco, e non si snaturano mai, indipendentemente dall'avversario che hanno di fronte.

Quindi consistenza si, ma non necessariamente come tattica di gioco.

Se hai un buon servizio e un buon dritto, è meglio fare l'attaccante di fondo e tentare di chiudere lo scambio in 3/4 colpo che mettersi dietro ad aspettare l'errore avversario.

Al contrario se non si possiede un servizio decente e l'unica cosa che si ha sono gambe e fiato, è assurdo cercare il vincente: via dietro a remare.

sono d'accordo a metà con wacos..
ok crearsi uno stile di gioco ma tutto parte da una consistenza di base senza quella non vai da nessuna parte.
Puoi avere un servizio decente ed un buon dritto ma dubito che questo possa garantirti la vittoria se al 3 - 4 colpo mandi la palla sui teloni.
Riuscire a palleggiare senza sbagliare costringe già il tuo avversario a dover fare qualcosa di più per fare il punto e questa è cosa non da poco. Il problema è che questo appaga poco il nostro ego e quindi si cerca di strafare cercando di far cose che in realtà non sappiamo fare con continuità

Sono sulla stessa filosofia di Miguel che in parte ha citato anche Wacos, la tentazione di imparare a correre prima di imparare a camminare va tenuta a bada provando il vincente solo quando ci sono alte probabilità di successo e non il contrario come spesso accade ma neanche limitandosi a buttare solo di là la palla come un pallettaro, cercare profondità e una ragionevole velocità di palla coerente con il proprio livello facendosi trovare sempre pronti è una base che molti giocatori come me non hanno ancora sviluppato bene perché non ne hanno ancora compreso l'essenza.

io non sono proprio il giocatore adatto a parlare di questo argomento visto che in partita il mio istinto mi spinge a cercare di sfondare. In allenamento è molto più facile mantenere uno scambio solido ma in partita proprio non ce la faccio. Condivido quindi quello che dice Wacos, che non bisogna snaturare il proprio tennis ma d'altra parte è indiscutibile quanto dice Miguel, soprattutto per vincere le partite. Però credo che tutto parte da una buona base atletica perchè da fermi tutti siamo capaci di tenere lo scambio a lungo, sotto spostamento è tutta un'altra storia...

in quei pochi tornei di 4 categoria che ho visto, il 99% dei giocatori pensava solo a non sbagliare e ad aspettare l'errore dell'avversario...

Da fondo campo, fuori dal campo in particolare, sono rari i quarta che riescono a tirare vincenti con sicurezza o che sanno aprirsi il campo senza rischiare, io non sono in grado di farlo se non con alte percentuali di errore, però se entri dentro al campo anche se sei un quarta devi imparare a tirare con sicurezza non dico un vincente ma almeno cercare di generare un errore forzato dell'avversario, questo è il mio gioco che voglio continuare a sviluppare, soprattutto sulla solidità, mantenendo la palla tesa, alzo la traiettoria solo se sono chiuso in difesa e non ho alternative. Poi ognuno è libero di sviluppare il gioco che preferisce, c'è chi si diverte solo a vincere in qualunque modo, chi si diverte solo tirando bei colpi, il giusto mix tra queste due cose assieme al valutare bene rischi e benefici dei colpi che si intende giocare secondo me è l'ideale, che ne dite?

Guarda, il tennis è un gioco di schemi, sopratutto quello moderno.

Bisognerebbe giocare diagonale sempre, cercando di mettersi sulla diagonale che ci avvantaggia, ed entrare quando l'altro accorcia, attaccandolo (vincente, errore forzato, attacco è voleè è indifferente).

Detto questo, a me non piace e non viene naturale, quindi gioco come mi piace, forse potrei vincere di più giocando con lo schema giusto, ma non ci riesco, mi annoia (intendiamoci, non critico chi lo fa anzi, dico solo che non essendo nella mia natura mi annoia). Mi rendo conto che gioco didatticamente ( diagonali) quando incontro qualcuno molto più forte di me, allora è l'unico modo per cercare di far qualcosa, ed effettivamente è il gioco più redditizio e meno rischioso.

Una variabile importante è il nostro avversario.
Avere la propria strategia e modo di giocare è sicuramente appagante quando la si riesce a mettere in pratica. Parlando di 4° Probabilmente però, sono più le volte in cui gli attaccanti da fondo non riescono ad attaccare perchè devono pensare a come difendersi dalla pressione che ricevono dall'avversario.
Credo che se dobbiamo dare un ordine alle priorità, per poter raggiungere i nostri limiti tennistici è necessario focalizzarsi su:
1) tecnica di esecuzione
2) regolarità del palleggio sulle diagonali (la palla deve sempre passare sul centro rete)
3) uscita dalle diagonali con palla complessa (un back con side spin, un toppone alto, una palla corta al centro, ecc) in sicurezza
4) colpi di chiusura

Se riusciamo a difenderci bene, con regolarità, restiamo in partita anche con avversari più forti di noi e cresciamo nel match.

taglia64 ha scritto:
Se riusciamo a difenderci bene, con regolarità, restiamo in partita anche con avversari più forti di noi e cresciamo nel match.

La difficoltà principale sta nel muoversi nei tempi corretti rispetto al colpo dell'avversario. Più si riesce a capire dove la palla arriverà sarà molto più facile difendersi e contrattaccare di conseguenza.
Forse mantenere un buon allenamento in palleggio migliora questa percezione.

quando si affrontano questi temi del miglioramento tecnico o tattico di solito non si considera l'età del tennista
ovvio che se parliamo di un giovane di 18 anni tutto è possibile , migliorare la tecnica , la tattica la forza la testa ecc
se invece si parla di over 50 o più trovo che le opzioni siano decisamente più limitate
mi si dirà , eh ma si può migliorare ad ogni età , certo ma il miglioramento tecnico/tattico è molto più piccolo rispetto all'energia e investimento di tempo che uno ci mette

immaginarmi a seguire i consigli di Taglia ( per altro corretti ) oggi che ho 60 anni e gioco da 45 la vedo no dura di piu
certo avessi 20/25 anni sarebbe una altra cosa
quindi , sinceramente quando vedo 50 enni con evidenti lacune sulla tecnica di base disquisire di come metter le spalle o l'inclinazione delle ginocchia , mi viene , sommessamente , da sorridere

inoltre è anche una questione personale come dice giustamente Matteo
lui sa come si gioca o come si dovrebbe giocare , ma poi alla fine gioca come gli piace
ok forse vincerà qualche partita in meno nel torneo di condominio dove troverà il mago delle diagonali ma chissenefrega
però se ogni volta che perde si incazza come una bestia , allora sotto di diagonali tutta la vita
il tennis è cosi

Quoto ace in toto.
Il divertimento è e deve essere la base.
Anche io mi diverto molto più a giocare che a vincere, ma non sopporto l'idea di perdere da uno più debole di me quindi, in un perfetto bipolarismo, coesistono due "me": uno gioca brillante e fa anche S&V e non fa mai durare lo scambio più di 4 colpi, l'altro, se necessario, si pesta lì sulla diagonale e non la smette finchè le palline non son consumate...
ovviamente è un problema mio la necessità di essere sconfitto da uno più forte e mai da uno più debole e con l'età che avanza purtroppo i più deboli sono sempre meno...

il tuo ragionamento fila perchè hai la tecnica per fare due tipi di gioco , oltre che la volontà.
e qui rientra in gioco Wacos , inutile farsi le pippe di come giocare se poi tecnicamente non lo sai fare , alla fine ognuno gioca come sa

interessante la questione del non accettare di perder contro uno più scarso
a me , per come gioco ,capita spesso e da sempre
forse per questo non mi disturba più del perdere con uno più bravo
ma fa conto che il mio benchmark è la Giorgi , quindi del tutto normale

nel libro "il gioco interiore del tennis" si consiglia , come allenamento, di giocare volutamente qualche partita con un tipo di gioco poco congeniale
esempio: remi da fondocampo? dai sempre e comunque S&V
cerchi subito il vincente? invece cerca il palleggio
ecc
ecc

chiarisco cosa intendo per uno più forte di me:
è più forte di me chi per tecnica e/o atletismo e/o capacità tattica riesce a non subire il mio gioco o ad imporre il suo. Non discrimino chi palletta né chi mi prende a pallate.
Per lo stesso criterio reputo più debole di me (e sottolineo debole e non scarso) chi non riesce per le stesse componenti a contrastare il mio gioco o ad imporre il suo

yatahaze, visto che hai letto "il gioco interiore nel tennis" ed hai 2 io più il super io, come hai fatto a metterli tutti d'accordo? Io faccio già fatica tra io e super io cioè quello che critica noi stessi...
Penso che giocare sempre sulle diagonali sia un concetto troppo semplificato detto così, vale la pena approfondirlo, se non vari un minimo non diventano troppo prevedibili i tuoi colpi con l'avversario sempre pronto?

Andrea-s ha scritto:yatahaze, visto che hai letto "il gioco interiore nel tennis" ed hai 2 io più il super io, come hai fatto a metterli tutti d'accordo? Io faccio già fatica tra io e super io cioè quello che critica noi stessi...

facile, eliminando gli IO, è rimasto solo il super io

@Andrea-s,
le diagonali sono una casa sicura dove ci si possono dare degli spintoni senza rischiare l'errore ad ogni colpo. In diagonale il campo è più lungo (pitagora, ipotenusa) e la rete al centro è più bassa.
Nella prevedibilità sta il risparmio energetico ed essa è la chiave del gioco. In teoria so che restando sulla diagonale potrò uscirne con un vincente o comunque cambiare l'angolo solamente quando il mio avversario accorcerà o rallenterà molto. Questo vale per entrambi ovviamente. Se la tua solidità e profondità e pesantezza di palla sulla diagonale non consentono all'avversario di cambiare angolo, non hai bisogno di recuperare il centro del campo ma aspetti già sulla diagonale. Certamente mettersi a fare pallonetti sulla diagonale è noioso, ma darsi degli spintoni, se ti piace picchiare la palla è molto divertente... faticosissimo ma divertente.

appena finita Sabalenka-Giorgi, una guerra di cervelli che ha visto la più attempata Giorgi prevalere sull'avversaria per 7/6 - 0/6 - 6/4
Il 6/0 ha messo a nudo l'incapacità della Giorgi di organizzare i propri pensieri, nonostante giocasse contro una Sabalenka ai minimi storici.

Davvero una kermesse di come non si deve giocare a tennis, soprattutto sull'erba.

cosa ti ha fatto questa povera ragazza !!!
vince la testa di serie n 1
è in semifinale di wta500
e anche una gran gnocca
che vuoi di più ?
che giochi come arancia sanchez ?
lei fa il suo gioco e se va va se no amen , non la sento mai lamentarsi di una sconfitta
è il mio idolo

Giulle mani dalla valorosa Camila!            

Matusa ha scritto:Giulle mani dalla valorosa Camila!            

maniaco....

taglia64 ha scritto:@Andrea-s,
le diagonali sono una casa sicura dove ci si possono dare degli spintoni senza rischiare l'errore ad ogni colpo. In diagonale il campo è più lungo (pitagora, ipotenusa) e la rete al centro è più bassa.
Nella prevedibilità sta il risparmio energetico ed essa è la chiave del gioco. In teoria so che restando sulla diagonale potrò uscirne con un vincente o comunque cambiare l'angolo solamente quando il mio avversario accorcerà o rallenterà molto. Questo vale per entrambi ovviamente. Se la tua solidità e profondità e pesantezza di palla  sulla diagonale non consentono all'avversario di cambiare angolo, non hai bisogno di recuperare il centro del campo ma aspetti già sulla diagonale. Certamente mettersi a fare pallonetti sulla diagonale  è noioso, ma darsi degli spintoni, se ti piace picchiare la palla è molto divertente... faticosissimo ma divertente.

Grazie mille dell'approfondimento, così è molto esaustivo questo interessante discorso delle diagonali!